kuelo
C'e' grosssa crise...
-"Se lo spread tra Bund e Btp si ampliera' oltre i 400 punti base, oltre al fatto che le entrate non saranno piu' sufficienti per ripagare i debiti contratti dallo Stato, temo che occorreranno anni per riportarlo in un range piu' sostenibile, tra 200 e 250 pb. Quella dei 400 punti base e' pertanto una vera e propria linea di difesa sul Piave, da tenere con tutte le forze".
Lo ha spiegato a MF-Dowjones il gestore di una banca americana, aggiungendo di essere piuttosto scettico in merito a possibili attacchi concertati da parte di hedge fund londinesi ai titoli di stato italiani sotto ferragosto. "A mio parere la crisi e' molto piu' profonda e non e' stata innescata ne' alimentata da fondi avvoltoio che vendono allo scoperto il debito italiano, quanto piuttosto di grandi investitori internazionali, tra cui i fondi pensione, che si stanno sbarazzando dei titoli italiani perche' percepiscono un forte incremento del rischio Paese. Per questo stesso motivo, ritengo che sarebbe inutile pensare a una manovra da attuare a livello europeo per limitare le vendite allo scoperto".
"Nel frattempo", prosegue il gestore, "anche noi abbiamo provveduto a portare sotto benchmark i titoli di Stato italiani che abbiamo in portafoglio, sostituendoli in parte con il Bund e in parte con titoli corporate italiani che stanno tenendo bene, come Eni".
Secondo il money manager, gli unici interventi che potrebbero garantire un po' d'ossigeno all'economia italiana, sono "la reintroduzione immediata della Patrimoniale e la revisione, altrettanto rapida, degli estimi catastali che comporterebbe un ulteriore importante prelievo sulla tassa di possesso degli immobili"
Lo ha spiegato a MF-Dowjones il gestore di una banca americana, aggiungendo di essere piuttosto scettico in merito a possibili attacchi concertati da parte di hedge fund londinesi ai titoli di stato italiani sotto ferragosto. "A mio parere la crisi e' molto piu' profonda e non e' stata innescata ne' alimentata da fondi avvoltoio che vendono allo scoperto il debito italiano, quanto piuttosto di grandi investitori internazionali, tra cui i fondi pensione, che si stanno sbarazzando dei titoli italiani perche' percepiscono un forte incremento del rischio Paese. Per questo stesso motivo, ritengo che sarebbe inutile pensare a una manovra da attuare a livello europeo per limitare le vendite allo scoperto".
"Nel frattempo", prosegue il gestore, "anche noi abbiamo provveduto a portare sotto benchmark i titoli di Stato italiani che abbiamo in portafoglio, sostituendoli in parte con il Bund e in parte con titoli corporate italiani che stanno tenendo bene, come Eni".
Secondo il money manager, gli unici interventi che potrebbero garantire un po' d'ossigeno all'economia italiana, sono "la reintroduzione immediata della Patrimoniale e la revisione, altrettanto rapida, degli estimi catastali che comporterebbe un ulteriore importante prelievo sulla tassa di possesso degli immobili"
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