Il Q3 non lo fanno, per ora, fanno la rollata dei 400$ ergo l'oro doveva spingere ulteriormente.
Supponiamo allora che sia semplicemente un pull per poi ripartire, farlo ora, escludendo che ci sia dietro una regia per mescare le carte, è strano assai.
Comunque la cosa che per me pesa maggiormente non è la discesa in questo contesto ma bensì la violenza della discesa in codesto contesto.
Cioè, l'oro è precipitato come fosse avvenuto un mega rialzo dei corsi azionari e invece l'azionario è sceso, pure violentemente e i rendimenti sul debito pubblico son scesi ancor di più.
Questi soldi dove son andati ? sul Bund, Tnote ? vogliamo fa credere che l'oro vale meno della carta ????
Bà, ci stanno prendendo per il culo solo che c'è gente che ancora cerca convinzioni mentra adesso l'unica convinzione possibile è quella di non aver convinzioni.
mia modestissima.
qe3 o rollata sui titoli di stato ....e' cmq un intervento e a quello io mi riferivo.
Con un aumento dei timori di recessione ci si aspettava una corsa collettiva verso il bene rifugio per eccellenza, ovvero l'oro. E invece anche ieri, con un calo superiore al tre per cento, il metallo giallo ha messo a segno una nuova flessione, che rischia di portare il lingotto a realizzare la peggiore performance mensile dall'inizio dell'anno. Basti pensare che dai massimi toccati il 6 settembre, quando furono raggiunti i 1.920 dollari, il prezioso ha lasciato sul terreno quasi 200 dollari, atterrando ieri a 1.739 dollari l'oncia dopo aver toccato un minimo intra-day di 1.721 dollari a New York. Analoga la flessione a Londra, dove è sceso a 1.722 dollari.
È un calo in fin dei conti abbastanza paradossale. Anche perchè lo scenario globale, mai così incerto come negli ultimi giorni, appare favorevole al lingotto: i mercati stanno scontando un pesante arretramento economico a livello globale, una difficile risoluzione della crisi dei debiti sovrani a livello europeo, un aggravamento delle incertezze sulla solidità delle principali banche francese. Tutti elementi che, in teoria, sarebbero ottime ragioni per far scattare gli acquisti di oro, tradizionale porto sicuro in fase instabili. Così, del resto, è accaduto almeno negli ultimi mesi, come ha confermato il rally (+22%) avviato da inizio anno.
Nelle ultime dieci sedute, invece, questo meccanismo di copertura sembra essersi interrotto. Come mai? La spiegazione più immediata è che stiamo assistendo a una correzione tecnica, vista la corsa senza freni realizzata negli ultimi mesi. «L'oro ha performato meglio di tutte le altre asset class negli ultimi tempi – spiega Andrea Dardi, analista del settore commodity – e oggi ne paga le conseguenze». Ad agevolare questo meccanismo potrebbe essere stato anche il rafforzamento del dollaro, il cui valore è salito sulle altre divise nel corso delle ultime sedute: come da tradizione, infatti, il rincaro del biglietto verde, valuta in cui sono quotati i prezzi delle commodity, riduce l'appeal del metallo giallo agli occhi degli investitori stranieri. Sia chiaro: il trend rialzista rimane intatto. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che, nell'ultimo mese, i principali Etf che investono sull'oro abbiano registrato un incremento degli accantonamenti di 300mila once del metallo, a conferma dell'appetito degli investitori verso il bene aurifero.
Una possibile spiegazione di questa repentina frenata potrebbe essere riconducibile allora ad alcune chiusure di posizioni lunghe (all'acquisto) del metallo da parte di investitori istituzionali. Nelle sale operative si rincorrono i rumors che possa trattarsi di qualche hedge fund alle prese con i pesanti riscatti degli investitori o, addirittura, di qualche banca centrale, che potrebbe aver sfruttato gli alti livelli dei prezzi per alleggerire le proprie riserve aurifere. O anche di qualche banca privata, alla disperata ricerca di liquidità. Si tratta solo di voci, ovviamente, peraltro non immediatamente verificabili, soprattutto nel caso delle banche centrali che rivelano le loro mosse a distanza di tempo. Ma sufficienti a spiegare l'alto livello di tensione in cui oggi si trovano i mercati