Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

manca un' idea aggregatrice, o più idee, anche di matrice diversa, ma che siano in grado di coagulare gruppi numerosi.
E' una melma culturale conseguente a decenni di narcosi politica e ideale.
E' un nulla che ha attraversato generazioni, ed è il nulla che è stato trasmesso ad intere generazioni.
Pertini, quando parlava ai giovani, diceva loro di augurarsi che avrebbero sempre scaldato i loro cuori con un' ideale.
Ma gli ideali sono stati mercificati, scambiati con elargizioni che la gente ha accettato, sono stati monetizzati da un apparato che ha acquistato un po' di consenso politico, sufficiente per garantirsi pro tempore l' esercizio del potere, e per fare ciò ha speso in 30 anni quello che avrebbe dovuto spendere in 100.
Il risultato è una palude culturale, una vacanza di idee simile ad un brutto sogno, la fine di un modello millantato come eterno e che invece non lo è.

Prendere coscienza che il tempo è cambiato è già difficile di per sè, ma non avere le "armi" per affrontare la situazione è ancora peggio, è il terreno ideale per apparati che cercano di occupare abusivamente il vuoto di democrazia oppure di demagoghi e populisti che promettono il libro dei sogni e regalano regimi.
E' un contesto magmatico, in cui è difficile raggruppare formazioni coese intorno ad una idea realistica e sensata, anche di differente matrice; altrimenti i 2 o 3 milioni a Roma immaginati prima da Gipa sarebbero già realtà.

E' una crisi antropologica, di valori e persone, non solo ai vertici, ma soprattutto alla base, purtroppo. I primi responsabili sono gli elettori, in democrazia.
E' la crisi di tipo peggiore, la decadenza culturale da disinteresse.
Non se ne esce facilmente, e di solito neanche pacificamente, la società deve ricostruirsi un substrato di valori e di solito il processo deve passare attraverso un certo numero di errori, prima di imboccare di nuovo un percorso virtuoso.
Speriamo che stavolta sia diverso.

Mà, + che di ideali, che hanno rovinato il paese, direi che serve una bella badilata di pragmatismo romano, fare ciò che utile senza badare da dove arrivi, di che colore sia e da chi lo fa ma soltanto di come si fa.

Gli ideali son sempre stati usati come scuse per non farsi attaccare, vedi immigrati ecc...

A me di chi fa la strada mi importa nulla, l'importante è che la faccia, la faccia nei tempi e nei costi previsti e sopratutto la faccia bene.

Tutto qua.
 
:bow::bow: Lo stampo e distribuisco i volantini :-o:)

Anche di questo :wall::wall::wall:
Ma attenta... non semplificare i problemi ad un semplice destra sinistra, nè ad un problema di classe politica, nè ad un problema di Italia; c'è una lotta che non si vede, è una fase storica tra progresso di civiltà contro un conservatorismo dominante.
Non ti fermare alle prime conclusioni a cui giungi, rifletti, cerca, cambia idea... apri la mente.


GOD e l?Intervista di Corrado Augias a Gustavo Raffi del 22 marzo 2012
 
manca un' idea aggregatrice, o più idee, anche di matrice diversa, ma che siano in grado di coagulare gruppi numerosi.
E' una melma culturale conseguente a decenni di narcosi politica e ideale.
E' un nulla che ha attraversato generazioni, ed è il nulla che è stato trasmesso ad intere generazioni.
Pertini, quando parlava ai giovani, diceva loro di augurarsi che avrebbero sempre scaldato i loro cuori con un' ideale.
Ma gli ideali sono stati mercificati, scambiati con elargizioni che la gente ha accettato, sono stati monetizzati da un apparato che ha acquistato un po' di consenso politico, sufficiente per garantirsi pro tempore l' esercizio del potere, e per fare ciò ha speso in 30 anni quello che avrebbe dovuto spendere in 100.
Il risultato è una palude culturale, una vacanza di idee simile ad un brutto sogno, la fine di un modello millantato come eterno e che invece non lo è.

Prendere coscienza che il tempo è cambiato è già difficile di per sè, ma non avere le "armi" per affrontare la situazione è ancora peggio, è il terreno ideale per apparati che cercano di occupare abusivamente il vuoto di democrazia oppure di demagoghi e populisti che promettono il libro dei sogni e regalano regimi.
E' un contesto magmatico, in cui è difficile raggruppare formazioni coese intorno ad una idea realistica e sensata, anche di differente matrice; altrimenti i 2 o 3 milioni a Roma immaginati prima da Gipa sarebbero già realtà.

E' una crisi antropologica, di valori e persone, non solo ai vertici, ma soprattutto alla base, purtroppo. I primi responsabili sono gli elettori, in democrazia.
E' la crisi di tipo peggiore, la decadenza culturale da disinteresse.
Non se ne esce facilmente, e di solito neanche pacificamente, la società deve ricostruirsi un substrato di valori e di solito il processo deve passare attraverso un certo numero di errori, prima di imboccare di nuovo un percorso virtuoso.
Speriamo che stavolta sia diverso.


:bow::up::vicini:


Una scritto del genere te lo dovrebbero pubblicare in prima pagina sul Corriere :up:
 
2 riflessioni su recordati...

cercherò di essere breve...

partiamo con i fondamentali..il titolo ha ricavi negli ultimi 3 anni (intendo 2009 - 2011) compresi tra 729 mil e 760 mil...2010-2011 in crescita e stando all'ultima trimestrale, che il mercato ha visto di buon occhio, i ricavi per fine anno dovrebbero attestarsi oltre gli 800 mil...(mi aspetto 820 mil)..la crescita dei ricavi sarebbe pari a circa 7% segnando un altro anno con ricavi in crescita..

l'ottimo aspetto che piace di questa società è l'ebit margin che dal 2009 si attesta al 21% quindi una società che dei suoi ricavi "crea" una ottima quota di utili pre-tasse e pre-oneri finanziari...

per quanto riguarda gli aspetti di indebitamento, anche lì a mio avviso, soprattutto guardando le altre società del settore, anche al nyse, abbiamo un indebitamento lordo di circa 143 mil (giusto per capire l'entità, vi dico che abbiamo un patrimonio netto di 674 mil) e l'indebitamento netto si attesta ad appena 36 mil in quanto recordati gode di un'eccellente cassa (oltre 100 mil). quindi una società che sotto l'aspetto della gestione del debito è ottima...

la nostra borsetta inquadra recordati, stando all'attuale capitalizzazione, con un price to book sotto 2 e calcolate che abbiamo solo nell'ultimo anno un aumento del 13% sul patrimonio netto...con i multipli di questa società non mi sorprenderei se ci trovassimo di fronte un p/b anche pari a 3 (guardate diasorin ad esempio....) il psr si dovrebbe attestare intorno a 1.5 (1.48 nel 2011) anche qui siamo bassi...con un net margin oltre il 15%, il mercato non può valutare così poco i ricavi di questa società...quindi siamo sottovalutati ora....

in ultimo vi segnalo le ultime acquisizioni fatte anche in russia, che mostrano che la società sta bene e sta facendo passi avanti nonostante l'attuale momento particolare per le economie...è qui che le società forti si fanno avanti e acquisiscono...

per altre riflessioni sui fondamentali vi rimando alla lettura dell'ultimo bilancio...qui ho messo alcune riflessioni..ci sarebbe dell'altro da dire, ma ciò che ho scritto sono gli aspetti più importanti..

quindi società molto interessante e a mio avviso un prezzo obiettivo a 8 non glielo toglie nessuno..conto di riprenderle in ptf dopo il dividendo..sappiate però che bisogna averci pazienza...non è un titolo speculativo...

tra 2 minuti posto anche il grafico....

:)
 
grafico...nn so se si vede bene...fatto di fretta...la riprendo nell'area blu....se ci torna :-o:D
 

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