Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

In Cina l'Indice PMI non manifatturiero a gennaio si e' attestato a 53,4 punti, in calo rispetto alla lettura di dicembre pari a 54,6 punti. Tale rilevazione indica che prosegue la crescita dell'economia cinese, seppur ad un tasso in rallentamento, con l'indice che si allontana si mantiene al di sopra della soglia di equilibrio di 50 punti, livello che separa l'espansione dalla contrazione dell'attivita' non manifatturiera.
 
A preoccupare gli operatori di Tokyo sono le notizie deludenti sulla crescita mondiale che hanno incentivato le vendite, in particolare dei titoli delle societa' piu' piccole. A tenere banco e' la situazione dei paesi emergenti, vittime della fuga di capitali innescata dalla decisione della Banca centrale americana (Fed) di ridurre il programma di stimolo monetario per l'economia degli Stati Uniti, liquidita' che negli ultimi mesi si e' spesso indirettamente riversata sui mercati emergenti, mentre al momento gli investitori si ritirano
Il mercato giapponese e' anche preoccupato dal rallentamento dell'inflazione nell'area dell'euro che, in frenata dello 0,7% a gennaio , alimenta i timori di una deflazione in Europa, colpita dalla crisi dei debiti sovrani e dall'austerita'. Le preoccupazioni per l'economia globale hanno favorito un rimbalzo dello yen su dollaro ed euro, un apprezzamento che rischia di riflettersi sull'attivita' delle societa' giapponesi che esportano. Inoltre, i risultati di grandi aziende americane della grande distribuzione, come Wal -Mart e Amazon, diffusi venerdi', non hanno aiutato la Borsa di Tokyo anche se i risultati delle societa' giapponesi sono stati fino ad ora piu' favorevoli.
 
Buongiorno.

Visto la partenza rimarrò fermo senza incrementare salvo che gli indici entro mattina diano una svolata ribassista e allora si vedrò se ci saranno le condizioni per incrementare con altre cartucce.

Su SPX leggo degli eccessi ribassisti, il VIX mi dice che i minimi forse son stati fatti ma credo che non sarà facile cogliere una ripartenza anche perchè potrebbero zizzagare da qui a giovedì.

Volumi di venerdì su di noi parecchio bassi quindi come minimo ci saremmo. Allo stato attuale però ho un così alto livello di prudenza che non posso operare diversamente.

La situazione permane complessa ma il tempo passa e se gli indiic non vanno allora si metterà male.

A dopo.
 
:ciao:



2) dopo una leggero up in open lunedi...si ribatte contro la trend si sta sotto la celeste...e allora ci saran almeno altre 3 gg circa di lateral ribasso...magari a testare i 19000 secchi.....e poi si torna allo scenario 1

se invece... si cominciasse a scendere...sotto la verde e la rossa poi e si assistesse all' incrocio tra celeste dall'alto sulla verde..coi prezzi sotto....allora comicerebbero a essere kazzi amari:cool::-o.....ma se ne parlera' poi nel caso




ultima cosa...per cui ritengo che ancora 3-4 gg ballerini al ribasso ci possan stare...e' L'OI....siam appena ai primi di febbraio...se ripartoin a canna da qui passano i 20000 in poche sedute....e questo , secondo me...adesso non posson ancora " permettereselo":-o:no::rolleyes:...comunque si valutera' da lunedi'...occhio alle medie:-o:ciao:

:ciao: ....cozzati:-o...al momento lo scenario sembrerbbe questo...quindi almeno un altro giro sui 19000 nei prox gg....
 
L'indice Markit Pmi manifatturiero dell'eurozona a gennaio sale a 54 punti da 52,7 di dicembre, il livello piu' alto raggiunto da 32 mesi, ossia da maggio 2011.
 
L'era di Janet Yellen, la prima donna alla guida della Federal Reserve è iniziata sabato 1 febbraio, anche se l'ex professoressa di Harvard presterà giuramento solo nella giornata di oggi. Molte le sfide che attendono la colomba Yellen, dal consolidamento della ripresa economica statunitense al proseguo del tapering, la progressiva riduzione del QE, alla difficile situazione dei Brics, i Paesi emergenti, alle prese con un forte calo delle loro valute in concomitanza con la riduzione del piano di acquisto di titoli di stato. La scorsa settimana l'istituto di Washington ha decurtato di altre 10 miliardi il piano di stimolo, portandolo da 75 a 65 miliardi mensili, ma ha lasciato invariato il costo del denaro che dovrebbe rimanere basso ancora per lungo, almeno fino a quando il tasso di disoccupazione scenderà saldamente sotto il 6,5%.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto