Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

Qualche esperto tempo fa mi ha detto che questo mercato drogato
( parlava soprattutto di equity) . . .drogato dalle banche centrali ..
è tenuto su ..a galeggiare ..e questo non dà solidi e sicuri trend
nel medio termine ( quelli facili da tradare )
..
invece se il mercato non fosse sostenuto artificialmente ..
( e quindi andasse giù molto .sempre all' equity mi riferisco )
...darebbe quei soliti bei trend facili da tradare ...

.


il punto, in sintesi è quanto intendevo trasmettere, è che la variabile maggiormente distorta è il tempo, e con essa il timing delle entrate: come noto a tutti coloro che si sono presi un certo numero di tranvate nei denti, è la discriminante fra successo e catastrofe nel trading.
Un' alterazione così evidente dei risultati di un metodo alla cui base sta(rebbe) una efficace gestione del market timing meritava una sottolineatura, utile forse anche ad altri sistemi di analisi che, non essendo così nettamente focalizzati sul tempo, mostrano inefficienze però magari meno evidenti... :)
 
Con 38 e mezzo di febbre facevo questa profonda riflessione, la cui inutilità non posso esimermi dal voler condividere con voi :D:D


Per alcuni anni ho utilizzato, per le decisioni di trading, una metodologia che, su quasi tutte le classi di assets, era caratterizzata da affidabilità statistica direi abbastanza significativa, su tutti i time frames.
Immagino che ciò stia a significare che il metodo sintetizzasse in maniera efficace le diverse componenti all' origine della formazione e dinamica dei prezzi sui vari mercati, equity, bonds, forex, etc.

Nel 2014, specie su azioni e bonds, c'è stato un mutamento nella geometria e nella durata temporale dei movimenti di mercato di così ampia portata da mettere alla frusta, e molto spesso da inficiare completamente, i segnali di top e di bottom identificati dal sistema.
Anche sugli orizzonti temporali medi e lunghi.
In sostanza, questo si traduce, a mio avviso, nel fatto che il peso specifico dei diversi attori che compartecipano alla formazione e alla dinamica dei trends di mercato è completamente cambiato.
In sintesi, le banche centrali hanno cannibalizzato tutti e assunto una sorta di monopolio di fatto nella determinazione delle dinamiche di mercato, senza più contrappesi, alterando le regole naturali di domanda, offerta e volatilità.

Forse sembra banale e ovvio, ma occorre tenerne conto e ritararsi sui nuovi schemi, abituarsi a pensare in modo diverso, almeno fino a che durerà il volo di Icaro delle banche centrali...

Ma tu guarda, sei anche tu arrivato sulla mia panchina; e mo che si fa ? io ormai sembro lo strunzo seduto con lo sguardo perso nel vuoto, mi arrabatto, ci tiro fuori una chiappa ma è tutto cambiato.

Quindi c'è da chiedersi se stiamo vivendo una realtà virtuale, quindi che finirà, oppure che la realtà sia un nuovo corso. Il problema che fino a questo momento io ancora non ho trovato il nuovo DNA o chiave di lettura, è tutto apparentemente senza senso.

So solo una cosa: se i mercati sono un fenomeno umano e se in loro c'erano attori forti e altri debili, mani forti e agnelli, l'unica cosa chiara è che questi non potendo dar sfogo alla loro "umanità" cercheranno altri lidi ergo, comunque la mettiamo, in questo momento le banche centrali stanno già spostando il problema altrove ovvero nè più nè meno della farfalla che batte le ali a Pechino per causare un tornado a Rio.
 
Qualche esperto tempo fa mi ha detto che questo mercato drogato
( parlava soprattutto di equity) . . .drogato dalle banche centrali ..
è tenuto su ..a galeggiare ..e questo non dà solidi e sicuri trend
nel medio termine ( quelli facili da tradare )
..
invece se il mercato non fosse sostenuto artificialmente ..
( e quindi andasse giù molto .sempre all' equity mi riferisco )
...darebbe quei soliti bei trend facili da tradare ...

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Se l'azionario è in bolla, l'obbligazionario cosa è ?
 
Zero Azioni: NIKKEI: divergenze e pattern ricorrenti

Il Nikkei è un indice difficile e dalla storia travagliata, fatto di bolle, QE a gogo e svalutazioni.
La storia, si sa, a volte tende a ripetersi. Sarà diverso questa volta?

Analizziamo insieme.

Il pattern descritto nel periodo 2003-2008 non è affatto diverso da quello descritto a partire dal 2009 fino ad oggi, anzi, i punti di contatto sono molti.
Non è un buon segno, visto come andò a finire nel 2008.



1) Come potete notare nel cerchio verde, la fase iniziale del bull-market del 2003 è assolutamente uguale a quella del 2009, in entrambi i casi il NIKKEI ha segnato 4 massimi relativi e 4 swing

2) Il massimo 4 è stato per ambedue i casi anche il massimo di un wedge (segnato in rosso) che ha congestionato l'indice per un pò di tempo dopo il rialzo iniziale

3) La rottura del wedge è stata fondamentale per continuare il rialzo (segnato con la freccia verde), caratterizzato da una maggiore forza, velocità e ripidità. Lo spike di metà 2005/metà 2006 è molto somigliante a quello di fine 2012/metà 2013


4) Tutti e due i bull-market hanno causato un enorme canale rialzista, durato circa 2 anni nel primo caso ed in corso tut'tora (2 anni per adesso, guarda caso)

Tra il 2003-2008 la rottura del canale rialzista ha causato un crash che ha riportato l'indice da dove era partito: ovvero agli stessi livelli del 2003

Attualmente il Nikkei ha appena testato la parte superiore del canale.
Questa volta sarà diverso?


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Ma tu guarda, sei anche tu arrivato sulla mia panchina; e mo che si fa ? io ormai sembro lo strunzo seduto con lo sguardo perso nel vuoto, mi arrabatto, ci tiro fuori una chiappa ma è tutto cambiato.

Quindi c'è da chiedersi se stiamo vivendo una realtà virtuale, quindi che finirà, oppure che la realtà sia un nuovo corso. Il problema che fino a questo momento io ancora non ho trovato il nuovo DNA o chiave di lettura, è tutto apparentemente senza senso.

So solo una cosa: se i mercati sono un fenomeno umano e se in loro c'erano attori forti e altri debili, mani forti e agnelli, l'unica cosa chiara è che questi non potendo dar sfogo alla loro "umanità" cercheranno altri lidi ergo, comunque la mettiamo, in questo momento le banche centrali stanno già spostando il problema altrove ovvero nè più nè meno della farfalla che batte le ali a Pechino per causare un tornado a Rio.


eh, su quella panca ci sono da un pezzo, amico mio;), però l' analisi di performance la faccio a fine anno, e quindi eccomi...
da metà 2014 ho iniziato a studiare metodi basati sulla volatilità, che secondo me è divenuta la variabile-chiave per l' interpretazione delle tendenze e della loro durata: lavoro lungo e difficile, richiederà tempo, specie per uno lento come me.
Per il resto mi arrangio col mestiere: cerco di far fruttare i pochi segnali riducendo il rischio di mercato al limite minimo possibile se non becco il movimento (leggi: bassissima permanenza), se lo pizzico invece allungo la permanenza più di quanto avrei fatto prima, dato che i cicli temporali si sono distorti: così mi è entrato un trade su eur/usd di parecchie settimane e dal gain pingue, che in pratica è stata l' operazione dell'anno.
Il resto, frattaglie, ma loss bassissimi e questo è l' importante.

Adesso sto investendo una quota maggiore del k in titoli ad alta cedola e possibilmente bassa vola e studio e cerco di imparare; posso anche rallentare per un po', la cosa fondamentale è non fare st.ronxate :D;)
 
Zero Azioni: NIKKEI: divergenze e pattern ricorrenti

Il Nikkei è un indice difficile e dalla storia travagliata, fatto di bolle, QE a gogo e svalutazioni.
La storia, si sa, a volte tende a ripetersi. Sarà diverso questa volta?

Analizziamo insieme.

Il pattern descritto nel periodo 2003-2008 non è affatto diverso da quello descritto a partire dal 2009 fino ad oggi, anzi, i punti di contatto sono molti.
Non è un buon segno, visto come andò a finire nel 2008.



1) Come potete notare nel cerchio verde, la fase iniziale del bull-market del 2003 è assolutamente uguale a quella del 2009, in entrambi i casi il NIKKEI ha segnato 4 massimi relativi e 4 swing

2) Il massimo 4 è stato per ambedue i casi anche il massimo di un wedge (segnato in rosso) che ha congestionato l'indice per un pò di tempo dopo il rialzo iniziale

3) La rottura del wedge è stata fondamentale per continuare il rialzo (segnato con la freccia verde), caratterizzato da una maggiore forza, velocità e ripidità. Lo spike di metà 2005/metà 2006 è molto somigliante a quello di fine 2012/metà 2013


4) Tutti e due i bull-market hanno causato un enorme canale rialzista, durato circa 2 anni nel primo caso ed in corso tut'tora (2 anni per adesso, guarda caso)

Tra il 2003-2008 la rottura del canale rialzista ha causato un crash che ha riportato l'indice da dove era partito: ovvero agli stessi livelli del 2003

Attualmente il Nikkei ha appena testato la parte superiore del canale.
Questa volta sarà diverso?


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grazie :):)
 
Poi occorre anche dire che sono voci, quelli sui 500mld, mentre l'ulteriore patrimonializzazione è semplicemente da pazzi.
Del resto avevamo un governatore, il trikeko, che quando gli altri tagliavano lui alzava.

Siamo sempre, abbiamo dei generali della Grande Guerra al comando e sappiamo tutti che fino hanno fatto i nostri nonni.


sembra veramente una roba da manicomio criminale :mmmm:, a meno che
non sappiano che la Cina sta per mandare lo yuan a picco :eek:

in quel caso la vedo bene per i nazi, fra l' altro :D:pollicione::eplus:

ich bin nicht eine kartoffel:-o
 
Bene, anche oggi hanno fatto la sega all'indice. Opzionisiti a parte, ho rilevato sostegno sulle call con scandenza 02/03, per me il mercato italiano è abbandonato a se stesso.

Quindi saluto,

ciao.
 
il punto, in sintesi è quanto intendevo trasmettere, è che la variabile maggiormente distorta è il tempo, e con essa il timing delle entrate: come noto a tutti coloro che si sono presi un certo numero di tranvate nei denti, è la discriminante fra successo e catastrofe nel trading.
Un' alterazione così evidente dei risultati di un metodo alla cui base sta(rebbe) una efficace gestione del market timing meritava una sottolineatura, utile forse anche ad altri sistemi di analisi che, non essendo così nettamente focalizzati sul tempo, mostrano inefficienze però magari meno evidenti... :)

Sono d'accordo che sono cambiati i parametri... hanno tarato gli indicatori sui nostri sistemi con la solita propensione al long che il mercato ha quando c'è liquidità... dove però alcuni mercati a noi cari o molto vicini tra i più sottoperformanti nel contesto.

Io aggiungerei alla volatilità l'analisi delle tensioni tra stati che stanno emergendo sempre più palesemente
 

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