Questo invece è uno che i cojoni ce li ha...... e nonlamandaadire
La guerra delle sanzioni continua. Se il presidente americano Barack Obama ha minacciato Mosca di colpire l’economia russa, nel caso di invasione dell’Ucraina, il Cremlino studia il modo di rendersi meno dipendente dall’Occidente, abbandonando il sistema di pagamenti attuale e rinunciando al dollaro come valuta di riserva. Il presidente Vladimir Putin non ha preso affatto bene sia le sanzioni di USA e UE contro singole personalità dell’estabilishment russo, sia la decisione di compagnie come Visa e MasterCard di sospendere i servizi ai clienti di alcune banche russe. Dopo avere definito quest’ultimo atto “una grande vergogna”, Putin ha promesso che farà di tutto per difendere gli interessi del suo paese e ha fatto trapelare la notizia che il governo e la Banca Centrale Russa starebbero studiando un sistema alternativo per i pagamenti, con l’obiettivo di rendersi più autonomi dall’Occidente.
Putin ha citato i casi di Giappone e Cina, che hanno già sistemi nazionali di pagamento, inizialmente limitati al loro paese, ai loro mercati, ma che gradualmente stanno riscuotendo maggiore successo e riscontro. Se lo hanno fatto loro, si chiede, perché non la Russia?
Ma l’idea che frulla in testa al capo del Cremlino non è solo e tanto di costruire una Visa o una MasterCard nazionali, quanto di abbandonare gradualmente il dollaro come valuta di riserva, giovandosi in ciò dell’alleanza sempre più stretta con India e Cina.
A questi tre colossi politici ed economici potrebbero aggiungersi anche altre economie emergenti, stanche della supremazia degli USA nel mondo.