Il Giocatore
(F. Dostoevskij)
Descrive il mondo del gioco, in particolare della roulette, e dei giocatori; delle vite "dannate" dei giocatori. La passione per il gioco distrugge gli animi e aliena le menti.
Il racconto è intrigante e Dostoevskij non si limita solo alla descrizione psicologica e a narrare le storie di chi frequenta i tavoli da gioco, ma anche di coloro che gravitano attorno a questi "posseduti", chi per puro interesse economico, chi per altri motivi; ma in un modo o in un altro condizionati e trascinati in questo vortice fatto di numeri, di colori (il rosso e il nero) e di una pallina che decreta la fortuna o la disgrazia dei giocatori. Il gioco d’azzardo, quindi, è analizzato in tutte le sue forme con i diversi tipi di giocatori; dai ricchi europei, ai poveri che si giocano tutti i loro averi.
Il romanzo inquadra anche le diverse peculiarità delle popolazioni europee: la severità del barone tedesco, la vanità del conte italiano, il ricco e austero gentleman inglese e il francese manipolatore. Ironia della sorte, e paradossalmente, il romanzo è stato scritto per necessità; infatti Dostoevskij doveva pagare dei debiti di gioco.