QUESTO E' IL PERIODO IN CUI GENTE CON LA T-SHIRT CAMMINA ACCANTO A GENTE CON IL PIUMINO ED ENTRAMBI

Adesso non rompete i coglioni..........Voi, che altro che ignoranti non avete in mano.

Claudia Bugno
ha deciso di ritirare la disponibilità all’incarico in Stm
in quanto designata nel Consiglio dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Lo fanno sapere fonti del Ministero dell’Economia che però confermano che la Bugno
resterà consigliera del ministro Giovanni Tria.

Una mossa che non sufficiente a soddisfare il Movimento Cinque Stelle
: “Il passo indietro non basta, deve lasciare il suo ruolo nello staff”,
spiegano fonti governative ritenendo che non possa restare a ricoprire il ruolo dopo quanto emerso negli ultimi giorni.
“Lo influenza negativamente – spiegano le stesse fonti – e non si può soprassedere a quanto accaduto: deve essere spostata in un altro ufficio”.

La ‘mediazione’ raggiunta sul caso Bugno pur scontentando i grillini, spiega l’Adnkronos,
sembra andare nella direzione delle richieste avanzate dal premier Giuseppe Conte a Tria.

Nel faccia a faccia di lunedì, infatti, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio avrebbe chiesto un passo indietro di Bugno su Stm
e – altra richiesta – di fare il modo che la consigliera del ministro non si occupi più di partecipate.
Un paletto, quest’ultimo, per restare nello staff del responsabile dell’Economia.
Che viene rassicurato da Luigi Di Maio: “Penso che Tria possa stare tranquillo e che debba continuare a fare il ministro.
Poi come capo politico dei 5S ho tutto il diritto di dire ‘muovetevi a firmare il decreto banche'”,
ha detto il vicepremier e capo politico del M5s parlando a Di Martedì.
 
“La vera verità è che per 2 anni ti sei preso i soldi dalle rom per farle andare via dopo 10 secondi, con un tacito accordo con tutte le istituzioni”.

E ancora: “Quindi tu non sei il colpevole ma lo sapevi e noi qui ci siamo detti per due anni: prima o poi questa cosa ci si ritorcerà contro”.

Dice così – a leggere le intercettazioni degli inquirenti contenute nell’ordinanza del gip di Roma, Francesco Patrone
– ad una collega Valerio Siracusa, uno degli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 16 dipendenti della onlus Virtus Italia,
accusati di aver promosso un sistema per far scappare i minori rom appena identificati e accolti nella struttura del quartiere Villa Spada,
per moltiplicare i rimborsi da parte del Comune di Roma. Siracusa, nello sfogarsi con la collega Lorenza La Candia,
parla del presidente della coop, Enrico Sanchi, finito in carcere insieme al responsabile del centro Carmine Cerrone e alla psicologa Valentina Marini.

“Nessuno ha mai fatto niente, realizzato niente con i rom – continua il dipendente – ora si crea un cazzo di centro in cui appena metti il piede fuori sei dimesso
… e in cui vengono portate tutte le rom… e quindi ci sono migliaia di abbandoni di rom”.

E ancora: “La vera verità, apriamo i portoni, questa è la vera verità. Lasciavano i ragazzini di 12 anni all’una di notte che se ne andavano via”.
 
COSI’ FAN TUTTI?
Secondo gli inquirenti, “emerge che tutti gli indagati, dai vertici della Virtus e del Centro agli operatori,
devono ritenersi consapevoli e coinvolti nelle condotte illecite aventi natura seriale, non certo occasionale”.

Anche se per molti si trattava di un “cosi fan tutti”, come emerge da una conversazione
fra l’assistente sociale Alessandro Delfino e Cerrone: “A sto punto – dice Delfino – devono chiude tutti i centri de Roma
perché tutti fanno scappa’ i minori. So tutti allora truffatori… quindi l’accuse so senza fondamento”.

E Cerrone gli risponde: “Quest’anno sono ancora più soldi. E’ per due anni e ci sono ancora più soldi! Punto”.

In generale, secondo i dati forniti dal Comune di Roma, sono 215 i minori stranieri scomparsi nel 2018, a fronte di oltre mille arrivi.
In tutto ben 6.939 le persone scomparse nel Lazio dal 1974 al novembre del 2017, di queste, 4.150 sono minori.
A Roma e provincia la maggior parte degli scomparsi: 6.909 di cui 3.333 minorenni: tra tutti 6.097 sono stranieri e 812 italiani.

“MICA SEI COSI’ FICA CHE TE TOCCANO!”
Fra gli episodi raccolti dagli inquirenti, c’o quello riconducibile al 10 gennaio 2018.
Due ragazzine, rispettivamente di 11 e 12 anni, hanno appena terminato il riconoscimento e vengono spinte a “scappare”,
scavalcando il cancello perché “non possiamo aprirlo”. Fuori dal centro, però, ci sono alcuni ragazzi che bivaccano e che spaventano un po’ le ragazzine.

“Abbiamo paura di loro”, dice la ragazzina. “Ce stanno le telecamere… vai… Ciaoooo”, le urla l’operatrice,
aggiungendo: “Non c’e che sei così fica che… che te toccano…”

. In un’altra occasione, viene invitato a scavalcare un gruppetto di ragazzi, fra cui una disabile. E sta rischiando di farsi male.
Un’operatrice dice al collega: “C’abbiamo un’handicappata che sta cercando di scavalcare… ma non so i ragazz
i… e’ un’handicappata di brutto lei”. “E dove sta?”, risponde lui. “Sul cancello”.

LE LADRE DELLA METRO A
Secondo informazioni reperite attraverso fonti inquirenti, fra le ragazzine che decine di volte sono state ospitate dalla struttura della Virtus Italia,
anche quelle che a Roma sono conosciute come “le ladre della Metro A”, una banda di bambine rom provenienti dal campo di Castel Romano
specializzate in scippi e borseggi sulla principale linea della metropolitana della Capitale.
Le ragazzine da anni vengono fermate, salvo poi essere avvistate di nuovo dopo pochi giorni sui convogli del metrò.
Nel corso degli ultimi tempi, i sindacati della Polizia Locale avevano protestato veementemente contro il Comune di Roma
perché “costretti a svolgere compiti di ordine pubblico che non ci competono e che sono troppo gravosi per le nostre scarse forze”.

Il riferimento del sindacato Ugl è, in particolare, all’incombenza degli agenti nel dover accompagnare
praticamente tutti i giorni i ragazzini fermati dalle forze dell’ordine presso i centri come quello di Villa Spada.
 
LA DOBBIAMO FINIRE di dire che un porto sicuro si trova solo in Italia (a 280 miglia di distanza),
quando la nave, barcone, gommone o materassino che sia si trovano a 16 miglia dall'Africa. LA DOBBIAMO FINIRE.
Quando io, o un mio parente, o un mio compagno di viaggio, o un qualsiasi altro ESSERE UMANO vicino a me sta male,
lo porto al Posto di Primo Soccorso più vicino. QUELLO PIU' VICINO. Non a quello più lontano, A QUELLO PIU' VICINO.

Ormai queste ''manovre'' non incantano più nessuno. Perchè una volta ci può anche stare
che un gommone rischi di affondare e gli si offre il giusto soccorso. Al secondo tentativo che capita una simile cosa, già vengono alcuni dubbi,
ma si può ancora portare pazienza. Quando però DA ANNI va avanti questa ASSURDA COMMEDIA,
bisogna essere veramente storditi per non accorgersi che, dietro il TRAVASO si celano degli interessi economici
(per il guadagno che frutta questo traffico) e politici (per destabilizzare il sistema).

Che ci faceva da qualche giorno la nave ALAN KURDI, con bandiera tedesca, numero della nave 5285667, a zigzagare lungo la costa libica.
Era forse in attesa di qualcuno ? Adesso sembra essere diretta verso l'Italia.
Lo si può vedere qui MarineTraffic: Global Ship Tracking Intelligence | AIS Marine Traffic Basta mettere in alto, su a destra, il numero della nave e poi cliccarci sopra.
Poi, a sinistra, su "Past Track" (tracciato) si può vedere pure il tracciato del percorso. Volendo, si possono fare screenshot.

Mi sembra che Zuwārah (Zuara) sia molto vicina al confine con la Tunisia.
Magari Google Maps sbaglia o magari non c'e' un porto sicuro neanche in Tunisia.
 
La nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye ha soccorso 64 migranti al largo della Libia
che si trovavano in difficoltà a bordo di un gommone.

Stando alla rotta delle ultime ore disponibile su Marine Traffic, l’imbarcazione ora sta navigando verso Nord,
quindi verso acque maltesi o italiane, e si trova già fuori dai confini libici.

L’allerta era scattato questa mattina alle 10 su segnalazione di Alarm Phone,
il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà
e che aveva ricevuto una telefonata dall’imbarcazione, che si trovava al largo di Zuwarah e sulla quale ci sarebbero anche 10 donne e 6 bambini.

“Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo.
È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo,
è stata la prima reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
 
Quando fanno una legge dimenticano sempre di inserire qualcosa.
Qui bastava mettere una regola semplice semplice. Uno contro uno.

Altro che “tre assunti per ogni uscita”. Bnl sfrutterà quota 100 e opzione donna
per far uscire dal proprio organico 600 persone ma non li rimpiazzerà con dei giovani.

Al contrario, la banca del gruppo Bnp Paribas sostituirà il personale mandato in esodo volontario
con “soluzioni di machine learning e artificial intelligence che, incorporando tecnologie di apprendimento,
permettono di automatizzare processi non ripetitivi” ed estendendo “la robotica alle altre strutture della banca,
sulla base del successo dell’applicazione” per le attivita’ di back office.
A comunicarlo ai sindacati, come riferisce l’agenzia Radiocor, è stato l’amministratore delegato Andrea Munari.

Nella sua lettera il manager parla della possibilità di “attuare un necessario e attento ricambio generazionale
grazie alle modifiche alla legislazione previdenziale varate dal governo gialloverde.

Il piano di riorganizzazione prevede poi la chiusura di 30 sportelli riportando la rete a 700 filiali.

Ma quello che preoccupa di più i sindacati è il pacchetto di interventi per
“costituire una nuova piattaforma degli organici corrispondente alla necessita’ del business”
che, fuori dal burocratese, equivale ad ammettere che il modello di business attuale
non consente di raggiungere, a fine 2020, ‘un livello di redditività adeguata’.

Di qui la proposta dell’introduzione di “soluzioni di machine learning e artificial intelligence che,
incorporando tecnologie di apprendimento, permettono di automatizzare processi non ripetitivi”
e “l’estensione della robotica alle altre strutture della banca, sulla base del successo dell’applicazione”
per le attività di back office. Ma c’è anche “l’estensione massiva delle tecnologie digitali”
per una ‘migliore customer experience‘ e un’ottimizzazione delle funzioni di Direzione generale”.

Il piano arriva poche settimane dopo una manifestazione dei sindacati per protestare
contro l’applicazione della precedente riorganizzazione varata a fine 2018 senza esuberi
e a una ventina di giorni dal blackout di 48 ore del sistema informatico della banca
che secondo un sindacalista “ha bloccato Bnp Paribas in varie parti in Europa”.
 
Buongiorno a tutti, volevo chiedervi se per caso avete sentito parlare di questa pagina Facebook "Sket System"...ne parlano su diversi forum in giro e un amico me la suggeriva perchè a quanto pare danno consigli di investimento su titoli azionari in modo gratuito e riescono a vendere i titoli che consigliano e che loro stessi acquistano, in breve tempo e sempre in guadagno. Qualcuno ne sa qualcosa in più???
 
Gossip

“Ti dico subito che non sono un bravo attore così”, ha sbottato Morgan,
lasciando intendere quello che la conduttrice ha recepito immediatamente e di cui ha più volte chiesto spiegazioni.
“Non sto dicendo che lei lo ha fatto, ma che io non sarò in grado!”, ha tentato di spiegare con sorriso ironico Morgan prima di dire la sua sul caso Weinstein.

Dopo aver riportato una intervista di Vittorio Sgarbi, che raccontava di aver saputo da Castoldi
che i rapporti tra Asia Argento e Weinstein erano tipici di due persone che sono legate sentimentalmente,
il cantautore ha provato a spiegare il suo punto di vista sull’accaduto.

“È un argomento delicatissimo però ci sono delle cose evidenti: dentro di sé uno può dire che è stato uno stupro,
ma agisce come se non lo fosse. Io c’ero tutti i giorni quando lei frequentava Harvey Weinstein,
era proprio il momento in cui vivevo con lei a Los Angeles e c’era la nostra figlia”.

“Non voglio raccontare queste cose perché sono private, delicate, non voglio far soffrire le persone e non faccio carne da macello
Asia soffriva, me lo diceva e io comprendevo. Non la chiudevo in casa e le dicevo di non andare.
Io sapevo che andava da Weinstein ed era un problema per me, per lei e per tutti.
Questo uomo non era certo uno stinco di santo, ma lei non tornava con i lividi.
Basta trasformare queste vicende in qualcosa di più grave!”.
 
Il Principe Harry e sua moglie Meghan Markle sono ufficialmente sbarcati su Instagram.
Da qualche giorno è attivo il profilo @sussexroyal, l'account ufficiale del Duca e della Duchessa del Sussex.

Dopo il fidanzamento ufficiale con Harry, Meghan è stata costretta a eliminare qualsiasi suo profilo sui social network.
Pare che non abbia mai accettato di buon grado questa imposizione, derivante dal rigido protocollo di corte
che impone il massimo controllo su tutte le notizie e le immagini dei componenti della Royal Family.
L'apertura del profilo di coppia dei Duchi del Sussex sembra essere stato un compromesso accettabile per Meghan,
che sebbene non potrà interagire liberamente e disporre del profilo, almeno potrà contare su un canale social interamente dedicato a lei e al marito.

L'immagine scelta per identificare il profilo non è uno stemma reale ma bensì un logo stilizzato delle due iniziali di Harry e Meghan in elegante corsivo,
scritte in bianco su sfondo blu, sormontate da una corona. In poche ore il profilo ha superato i 400.000 followers e la sua corsa sembra inarrestabile,
tanta è la curiosità che circonda la coppia. Il primo post pubblicato dalle “Loro Altezze Reali” il Duca e la Duchessa del Sussex è in realtà
un piccolo album di 10 immagini che raccoglie alcune delle loro fotografie più rappresentative. La didascalia è un benvenuto caloroso ai follower,
con la quale il principe Harry e Meghan spiegano i motivi dietro l'apertura di questo profilo:

“Benvenuti nel nostro Instagram ufficiale; non vediamo l'ora di condividere il lavoro che ci guida, le cause che sosteniamo,
gli annunci importanti e l'opportunità di far luce su questioni chiave. Vi ringraziamo per il vostro supporto e vi diamo il benvenuto a @sussexroyal.”
 

Ruba la bici al lavapiatti.
«Ridammela, mi serve per lavorare»

Le telecamere interne ed esterne di videosorveglianza hanno ripreso la scena: tra le 13 e le 13.20 di lunedì
un uomo ha girato più volte intorno al locale per capire probabilmente come poter agire indisturbato.

Si tratta di un uomo non molto alto e robusto, con indosso un paio di occhiali da sole.
Prima di procedere al furto è entrato nel locale per recarsi ai servizi igienici.
Poco dopo è uscito e, pochi minuti prima delle 13.30, ha prelevato la bicicletta,
che non era bloccata da lucchetto, e si è allontanato con la mountain bike.

Un furto di poco conto che però vale molto per il giovane lavapiatti:
«Ora vengo a piedi, non mi lamento, però mi dispiace che mi abbiano rubato la mountain bike. Sono rimasto senza parole»
dice il ragazzo che lancia l’appello al ladro.
 

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