Il prof. Barbero non ha detto la maggior parte delle cose che gli vengono attribuite e non credo le pensi.
In un contesto normale, cioè non un'intervista su cartaceo con titolo ambiguo che viene presa, tagliata, modellata, interpretata ad uso del commentatore, non sempre in buona fede, ma senza possibilità per chi l'ha rilasciata di spiegarsi meglio, appunto l'intervistato avrebbe chiarito.
Per fortuna lo aveva già fatto in questo passaggio, chiedendo di non essere frainteso (sigh, in realtà è qui che si dimostra un ingenuo medievalista).
Riassumo (io).
Nel corso della storia tutte le società hanno considerato che in funzione della differenza anatomica fosse normale, legittimo, corretto affidare all'uomo certe prerogative ed alla donna altre.
Noi facciamo parte della prima società che ha detto, no, la differenza anatomica è irrilevante, tutti possono fare tutto.
Quindi oggi abbiamo giustamente donne in politica, donne a capo di aziende etc..
Però nonostante questa situazione formale, nella pratica le cose stanno diversamente.
Già nel medioevo ad esempio le donne che facevano lo stesso lavoro di un uomo venivano pagate meno, come oggi, ma questo si potrebbe risolvere normativamente.
Invece l'altro problema enorme è che nonostante la parità certe posizioni siano occupate sempre in maggioranza da uomini anche se spesso le donne si dimostrano altrettanto capaci di occuparle e spesso anche più "brave".
Perchè succede questo?
Barbero si chiede (non afferma) se oltre all'ovvio atteggiamento di chi vuole mantenere i privilegi, non ci sia anche un problema attitudinale, se cioè, senza generalizzare in assoluto, statisticamente gli uomini siano più stronzi (mia sintesi) e quindi ottengano più vantaggi o posizioni.
Ma mica dice che è così o che è giusto così, solo che dovremmo porci anche questa domanda e che in generale, con le dovute eccezioni, potrebbe esserci per certe posizioni una maggiore attitudine maschile ad ottenerle (non, una volta ottenute, a svolgerle bene).
E tutto questo senza mai mettere in discussione la sacrosanta parità, ma ragionando sui motivi per cui non riusciamo, come dovremmo, a raggiungerla.
Io, personalmente, non sono del tutto d'accordo, proprio perchè se davvero le condizioni fossero paritarie, dall'inizio, perchè non lo sono, il problema non si porrebbe come si pone oggi, indipendentemente dalle attitudini.
E non sono neanche completamente d'accordo sulle premesse.
Ma sono d'accordo sul fatto che sia una questione altrettanto culturale che normativa.
In tutto ciò, la merda che gli sta arrivando addosso non è giustificata, se non da altre motivazioni molto meno nobili, legate a sue esternazioni sulle foibe (sacrosante) e sul greenpass.
In tutto questo, a proposito di uomini e donne, ricordo che il Paese intero, politica e stampa mainstream, sta discutendo seriamente dell'ipotesi di Berlusconi Presidente della Repubblica, ipotesi che in confronto ad un'opinione di Barbero magari non del tutto condivisibile mi sembra tipo una catastrofe nucleare rispetto a un refolo di brezza marina.
Dal minuto 29,45 circa.