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amico del maestro...
Poste Italiane: fai utili e ti licenzio
Poste Italiane licenzia circa 2000 dipendenti quest'anno e si appresta a licenziarne altri 10 mila per 2013.
Oggi, ore 12:23 - 0 Commenti
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Massimo Troisi nella magistrale interpretazione de "Il Postino"
Poste Italiane si appresta a licenziare ben 2000 dipendenti, nonostante gli utili record registrati.
L’intento di Poste Italiane è quello di razionalizzare il lavoro, e proprio in questo momento di crisi l’azienda non tiene conto dei bisogni di nessuno preparandosi a lasciare senza lavoro, e soprattutto senza stipendio 1765 dipendenti.
I tagli che stanno per essere effettuati per il 2012 riguarderanno soltanto Toscana, Emilia Romagna, Marche, Basilicata e Piemonte; ma, niente paura, le altre regioni saranno”razionalizzate” nel 2013 portando al licenziamento di circa 12 mila persone in esubero.
Quindi entro un anno alle già grasse file di disoccupati si aggiungeranno questi altri 12 mila dipendenti delle Poste Italiane.
Per decidere questo esubero, che colpirà in primis i postini, si è calcolato un coefficiente in base alla zona, ai numeri civici, alle famiglie e soprattutto al volume della corrispondenza da consegnare, che in realtà è il forte calo; il motivo è soprattutto che le comunicazioni da cartacee sono diventate sempre più spesso elettroniche, e quindi internet ha preso in parte il posto delle Poste Italiane almeno per quel che riguarda la corrispondenza.
La zona più colpità sarà la Toscana, dove i postini decimati saranno circa 600, la meno colpita la Basilicata con “solo” 150 licenziamenti.
Valerio Grillini, segretario emiliano dei Postelegrafonici Slp ha dichiarato: “Tutto questo dopo che la recente riorganizzazione aveva già limitato ogni singolo recapito a 5 giorni alla settimana e ridotto il personale di 300 addetti”.
I sindacati di settore sono sconcertati dalla decisione dell’azienda, soprattutto dal fatto che il bilancio presentato da Poste Italiane per il 2011 è stato di 846 milioni di utile.
Un’azienda che fa utili da record come Poste Italiane, non ha bisogno di licenziare, soprattutto quando l’azienda giudica molto positivi i risultati ottenuti; in effetti questi utli collocano la compagnia al primo posto al mondo per redditività, confrontandola con i principali operatori internazionali.
Ma a che prezzo, ci si chiede a questo punto, il successo di Poste Italiane è stato ottenuto?
Sicuramente sulle spalle di lavoratori che hanno contribuito ad ottenere questo risultato e che ora, senza sapere nè come nè perchè, ricevono il benservito dall’azienda.
poste italianeeeeeeee
Poste Italiane licenzia circa 2000 dipendenti quest'anno e si appresta a licenziarne altri 10 mila per 2013.
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Massimo Troisi nella magistrale interpretazione de "Il Postino"
Poste Italiane si appresta a licenziare ben 2000 dipendenti, nonostante gli utili record registrati.
L’intento di Poste Italiane è quello di razionalizzare il lavoro, e proprio in questo momento di crisi l’azienda non tiene conto dei bisogni di nessuno preparandosi a lasciare senza lavoro, e soprattutto senza stipendio 1765 dipendenti.
I tagli che stanno per essere effettuati per il 2012 riguarderanno soltanto Toscana, Emilia Romagna, Marche, Basilicata e Piemonte; ma, niente paura, le altre regioni saranno”razionalizzate” nel 2013 portando al licenziamento di circa 12 mila persone in esubero.
Quindi entro un anno alle già grasse file di disoccupati si aggiungeranno questi altri 12 mila dipendenti delle Poste Italiane.
Per decidere questo esubero, che colpirà in primis i postini, si è calcolato un coefficiente in base alla zona, ai numeri civici, alle famiglie e soprattutto al volume della corrispondenza da consegnare, che in realtà è il forte calo; il motivo è soprattutto che le comunicazioni da cartacee sono diventate sempre più spesso elettroniche, e quindi internet ha preso in parte il posto delle Poste Italiane almeno per quel che riguarda la corrispondenza.
La zona più colpità sarà la Toscana, dove i postini decimati saranno circa 600, la meno colpita la Basilicata con “solo” 150 licenziamenti.
Valerio Grillini, segretario emiliano dei Postelegrafonici Slp ha dichiarato: “Tutto questo dopo che la recente riorganizzazione aveva già limitato ogni singolo recapito a 5 giorni alla settimana e ridotto il personale di 300 addetti”.
I sindacati di settore sono sconcertati dalla decisione dell’azienda, soprattutto dal fatto che il bilancio presentato da Poste Italiane per il 2011 è stato di 846 milioni di utile.
Un’azienda che fa utili da record come Poste Italiane, non ha bisogno di licenziare, soprattutto quando l’azienda giudica molto positivi i risultati ottenuti; in effetti questi utli collocano la compagnia al primo posto al mondo per redditività, confrontandola con i principali operatori internazionali.
Ma a che prezzo, ci si chiede a questo punto, il successo di Poste Italiane è stato ottenuto?
Sicuramente sulle spalle di lavoratori che hanno contribuito ad ottenere questo risultato e che ora, senza sapere nè come nè perchè, ricevono il benservito dall’azienda.
poste italianeeeeeeee