Recessione 2008 (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
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COME GLI USA GIUSTIFICHERANNO L'IMMINENTE CROLLO DEI MERCATI E L'INSTAURAZIONE DELLA LEGGE MARZIALE.....‏
Un nuovo rapporto da parte dello U.S. Army War College discute l'uso di truppe americane per sedare i disordini civili provocati da una sempre peggiore crisi economica.

Il rapporto scritto dallo Strategic Studies Institute [Istituto per gli studi strategici] dello War College avverte che l'esercito Usa deve prepararsi per un "dislocamento strategico e violento all'interno degli Stati Uniti" che potrebbe essere provocato da un "imprevisto crollo economico " o dalla " perdita di un potere politico e legale funzionante".


Il rapporto intitolato "Known Unknowns: Unconventional 'Strategic Shocks' in Defense Strategy Development," ["Prevedere gli imprevisti: 'shock strategici' non convenzionali nello sviluppo della difesa strategica"] è stato prodotto da Nathan Freier, un tenente colonnello dell'esercito da poco in pensione che è professore al college, il maggiore istituto di addestramento per i futuri ufficiali anziani delle forze armate.

Egli scrive: "Dal momento che eventi come questo coinvolgono una violenza organizzata contro autorità locali, statali e nazionali, ed eccedono la capacità delle prime due di ristabilire l'ordine pubblico e proteggere la popolazione vulnerabile, il Dipartimento della difesa sarebbe necessario per colmare il vuoto".

Freier continua: "Una violenza civile diffusa all'interno degli Stati Uniti costringerebbe il personale militare a riorientare all'ultimo momento le priorità per difendere l'ordine nazionale di base... Un governo americano e un personale delle forze armate cullati nella soddisfazione di un ordine interno da tempo sicuro sarebbero costretti a disimpegnarsi da alcuni o da gran parte degli impegni esterni di sicurezza per affrontare un'insicurezza umana in rapida espansione in patria".

Il Phoenix Business Journal ha riferito che il Managing Director del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, aveva messo in guardia la scorsa settimana sulla possibilità di sommosse e disordini nei mercati globali se l'attuale crisi finanziaria non venisse affrontata e le famiglie a basso reddito fossero vessate da restrizioni nel credito e da una crescente disoccupazione.

Il senatore James Inhofe dell'Oklahoma e il rappresentante Brad Sherman della California hanno rivelato che il segretario al Tesoro Henry Paulson aveva discusso uno scenario pessimistico al momento di chiedere l'approvazione del piano di salvataggio di Wall Street a settembre, e hanno detto che tale scenario poteva pure richiedere una dichiarazione di legge marziale.

Il rapporto dello Army College afferma: "Il Dipartimento della difesa potrebbe essere costretto dalle circostanze a mettere le sue ampie risorse a disposizione delle autorità civili per contenere o per rovesciare violente minacce alla tranquillità nazionale. Nelle più estreme circostanze ciò potrebbe includere l'uso della forza militare contro gruppi ostili all'interno degli Stati Uniti. Inoltre il Dipartimento della difesa sarebbe, per necessità, un centro vitale per la continuità dell'autorità politica in un conflitto o durante disordini diffusi a molti Stati o a tutta la nazione".

Egli conclude questa sezione del rapporto osservando: "Il Dipartimento della difesa sostiene già la sfida della stabilizzazione all'estero. Immaginate le sfide associate con il fare ciò su grande scala in patria".

Come Newsmax ha già riferito in precedenza, il Dipartimento della difesa ha steso piani per dispiegare 20.000 soldati in tutta la nazione entro il 2011 per aiutare i funzionari statali e locali a rispondere alle emergenze.

Il Posse Comitatus Act vecchio ormai di 130 anni limita il ruolo dell'esercito per operazioni di polizia interne. Ma, secondo il Business Journal, una direttiva del Dipartimento della difesa del 1994 permette ai comandanti militari di intraprendere azioni di emergenza in situazioni all'interno del paese allo scopo di salvare vite, prevenire sofferenze o limitare grandi danni alla proprietà.

E il Gen. Tommy Franks, che ha guidato le operazioni militari Usa in Iraq, ha detto in una intervista del 2003 che, se gli USA fossero attaccati ... - Attentato batteriologico (influenza mortale) e/o nucleare tattico in territorio USA (Denver, Chicago, New York ... - con armi di distruzione di massa, la Costituzione verrebbe probabilmente messa da parte in favore di una forma militare di governo.

Titolo originale: "U.S. Military Preparing for Domestic Disturbances"


Nathan Freier, tenente colonnello
professore all'US Army War College

SCENARIO PROBABILE ENTRO GIUGNO 2009

Il colonnello Freier, nel suo recentissimo rapporto intitolato: "Unconventional strategic shocks in defense strategy development" annuncia quanto segue:

  1. «Come gli attentati dell'11 settembre 2001, la conseguente Guerra al Terrorismo e la insorgenza in Iraq, la prossima sfida importante per la difesa sarà probabilmente una sorpresa tale da dislocare la strategia»
  2. «I più probabili e i più pericolosi shock futuri saranno non-convenzionali. Non verranno da fulminei avanzamenti delle capacità militari dell'avversario; piuttosto, si manifesteranno in modi molto distanti dalla convenzione stabilita della difesa. Massimamente saranno non-militari per origine e carattere e, per definizione, non eventi di competenza specifica della Difesa conducenti all'impiego convenzionale dell'azione del ministero della Difes
  3. «sorgeranno da una 'terra di nessuno' analitica che separa le usuali e già pensate attività della difesa e la pura speculazione militare. La loro origine consisterà con assoluta probabilità in minacce irregolari, catastrofiche ed ibride 'di proposito' (ossia per deliberato disegno ostile) o minacce 'di contesto' (che vengono dall'assenza di intenzione o progetto ostile). Delle due, l'ultima è la meno compresa e la più pericolosa».

Tradotto in soldoni tali affermazioni hanno il seguente significato:


1) Attentato nucleare tattico in territorio USA (Denver, Chicago, New York...), viste anche le recenti dichiarazioni di Michael Chertoff, delle meno recenti affermazioni del generale Franks, di Dick Cheney, ma soprattutto di Ehud Barak, il ministro israeliano della Difesa, alla recente conferenza dell'Institute for National Security Studies della Tel Aviv University



  • Dopo aver rimproverato l'esitazione dell'America ad attaccare l'Iran per distruggere le sue installazioni nucleari, Barak ha avvertito: «Se l'Iran si dota di un'arma atomica, può tentare di aggredire gli Stati Uniti». Per fare ciò, ha aggiunto Barak, al regime di Teheran basta «un'arma nucleare molto primitiva», del tipo usato «per distruggere Hiroshima», che secondo il sionista Teheran «non esiterà a caricare su una nave, armarla con un detonatore attivato da GPS e a fare rotta per un porto vitale sulla coste orientale del Nord America».
  • Il generale Thomas Franks, allora capo del CENTCOM (il comando centrale delle forze armate) ventilò l'idea che un altro evento con grandi perdite umane sarebbe stato capace di unire gli americani dietro una nuova forma di governo, adeguata ai tempi di estremo pericolo. Il generale Franks è un ebreo d'origine russa, come del resto il colonnello Nathan Freier. Il 7 aprile 2008, il capo della Homeland Security, Michael Chertoff (israeliano con doppio passaporto) spiegò agli studenti di Yale che nulla poteva escludere un nuovo 11 settembre in USA, perchè le moderne tecnologie mettono in grado anche un piccolo gruppo di terroristi di massacrare «centinaia di migliaia di persone». E Dick Cheney, il 26 maggio, rincarò: «Nessuno può garantire che non saremo aggrediti di nuovo

2) Il Pentagono prevede che il governo civile, più o meno basato sui principii della democrazia elettiva, venga spezzato o sopraffatto da rivolte popolari, dovute alla crisi economica e alla miseria e fame che ne conseguirà; e si pone come il solo centro in grado di «colmare il vuoto», di assicurare la «continuità del potere» con l'uso della forza armata. Un lungo modo eufemistico per dire: dittatura militare.


3) Che cosa avvalora l'ipotesi di cui al punto 2:

    • Gerald Celente, un noto analista di mega-tendenza (è il capo del Trends Research Institute, noto per aver previsto con anni di anticipo il crollo dell'URSS) ha descritto uno scenario in cui, da qui al 2012, gli Stati Uniti saranno sconvolti da una rivoluzione per fame, con rivolte fiscali e «marce di disoccupati».

      «Ci sarà una rivoluzione in questo Paese», ha detto Celente in una recente intervista: «Non subito, ma come conseguenza di ciò che vediamo: la presa di Washington da parte di Wall Street, in un golpe senza sangue alla luce del giorno. Nascerà un terzo partito, quando la situazione continuerà a peggiorare. La prima cosa che farà sarà di organizzare rivolte fiscali. Perchè la gente non può permettersi di pagare più tasse scolastiche, tasse sulla proprietà, ogni genere di imposta... Sarà molto brutto, e molto triste. Ci saranno una quantità di senzatetto, come non ne abbiamo mai visto. Ci sono già attendamenti che sorgono come funghi nel Paese, ne vedremo di più».

      «Vedremo vaste aree di case vacanti (pignorate) e abitate da squatters. E' un quadro a cui l'America non è abituata, sarà uno shock; e ci sarà molta criminalità. E la criminalità sarà peggiore di quel che fu nella Depressione del '29, perchè allora le menti della gente non erano rovinate da queste droghe moderne... Avremo una grande sotto-classe marginale di gente disperata, per di più con la mente chimicamente sconvolta oltre ogni immaginazione»

4)L'approntamento di campi di raccolta (di concentramento) interni, messo in atto dalla presidenza Bush, può far propendere per questa seconda ipotesi. Come anche la nota del colonnello Freier, evidentemente rivolta al governo: se dobbiamo affrontare la destabilizzazione in patria, almeno richiamateci dalle guerre esterne.

Ricordo inoltre il precedente articolo sull'AMERO........e il SUCRE.......

H.S.
 

tontolina

Forumer storico
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LE 10 PEGGIORI SOCIETA' DEL 2008:


Data: Domenica 4 Gennaio 2009 (19:00)
Argomento: Economia

CHE ANNO PER LA CRIMINALITA' AZIENDALE!

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DI ROBERT WEISSMAN
Counterpunch

Che anno per la criminalità e gli abusi delle società!

Nel compilare l'elenco del Multinational Monitor delle 10 Peggiori Società del 2008, sarebbe stato facile limitare i candidati alle società di Wall Street.

Ma neanche il resto del settore aziendale si è comportato bene durante il 2008 e non volevamo che sfuggissero ad un giustificato esame.

Quindi secondo la nostra tradizione di evidenziare le svariate forme di cattiva condotta aziendale, abbiamo incluso solo un'unica società finanziaria nell'elenco delle 10 peggiori società.

Qui di seguito sono presentate in ordine alfabetico le 10 peggiori società del 2008.

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La AIG: denaro in cambio di niente

Non c'è di sicuro un'unica parte responsabile dell'attuale crisi finanziaria globale. Ma se si dovesse scegliere un'unica società responsabile la più papabile sarebbe la American International Group (AIG), che ha già risucchiato più di 150 miliardi di dollari di sostegni a carico dei contribuenti. Attraverso i "credit default swaps" la AIG in pratica riscuoteva i premi assicurativi partendo dalla ridicola premessa che non avrebbe mai risarcito in caso di un fallimento -- tantomeno nel caso del crollo dell'intero mercato che stava assicurando. Quando ha prevalso la realtà è crollato il tetto.

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La Cargill: speculatori del cibo

Quando i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle nel 2007 fino all'inizio del 2008, i consumatori e i paesi poveri si sono trovati alla mercé del mercato globale e dei colossi aziendali che lo dominano. Con il crescere della fame e mentre scoppiavano rivolte per il cibo in tutto il mondo, la Cargill ha visto i profitti aumentare vertiginosamente registrando più di 1 miliardo di dollari USA nel secondo trimestre del 2008 solamente.

In un mercato competitivo potrebbe un intermediario nel commercio di cereali registrare dei super-profitti? Oppure i prezzi in aumento ridurrebbero i margini di profitto dell'intermediario? Beh, il mercato globale non è competitivo e le regole legali dell'economia globale -- ideate ad hoc per la Cargill ed affini -- garantiscono che i paesi poveri dipendano e siano alla mercé dei commercianti di cereali nel mondo.

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La Chevron: "Non possiamo lasciare che i piccoli paesi cazzeggino con le grandi aziende"

Nel 2001 la Chevron ha fagocitato la Texaco. Era ben contenta di assorbire i flussi di incassi. Ma meno intenzionata ad assumersi la responsabilità per gli abusi della Texaco sul fronte ambientale e dei diritti umani.

Nel 1993, 30000 indigeni ecuadoriani hanno intentato una "class action" [causa collettiva] presso i tribunali statunitensi accusando la Texaco di aver avvelenato la terra dove vivevano e i corsi d'acqua navigabili da cui dipendevano durante un periodo di tempo di 20 anni, lasciando che vi si riversassero miliardi di galloni di petrolio e lasciando scoperte e senza rivestimento centinaia di fosse dei rifiuti. La Chrevron ha fatto respingere la causa dai tribunali statunitensi con la motivazione che doveva essere portata avanti in Ecuador, ovvero più vicino a dove i presunti danni hanno avuto luogo. Ma ora il processo sta andando male per la Chevron in Ecuador -- la Chevron potrebbe essere obbligata a pagare oltre 7 miliardi di dollari USA. Quindi l'azienda sta facendo pressione sull'ufficio dello U.S. Trade Representative affinché imponga sanzioni commerciali sull'Ecuador se il Governo ecuadoriano non abbandonerà la causa.

"Non possiamo permettere che piccoli paesi cazzeggino con grandi società come questa -- società che hanno fatto grandi investimenti in tutto il mondo" ha detto un lobbyista della Chevron a Newsweek lo scorso agosto. (La Chevron ha successivamente affermato che tali commenti non erano approvati).

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Constellation Energy: operatori nucleari

Pur essendo troppo pericolosa, troppo costosa e troppo centralizzata per avere un senso come fonte energetica l'energia nucleare non se ne va, grazie a chi produce le apparecchiature e agli enti erogatori che trovano sempre il modo di far pagare i cittadini.

La Constellation Energy Group, l'operatore dell'impianto nucleare di Calvert Cliffs nel Maryland -- una società che è stata recentemente coinvolta in uno schema sbalorditivo e parzialmente deragliato di speculazione sui prezzi contro i consumatori del Maryland -- ha in programma di costruire un nuovo reattore a Calvert Cliffs, potenzialmente il primo reattore ad essere costruito negli Stati Uniti dopo la sventata catastrofe a Three Mile Island nel 1979.

Si è messa in fila per ottenere i prestiti garantiti dal governo USA per nuove costruzioni nucleari disponibili secondo i termini dell' Energy Act del 2005. La società riconosce che non potrebbe procedere alla costruzione senza la garanzia del governo.

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La CNPC: alimentando la violenza a Darfur

Il Sudan ha potuto prendere sotto gamba le sanzioni esistenti e minacciate per i massacri che ha commesso in Darfur grazie all'enorme sostegno che riceve da parte della Cina, fornito prevalentemente attraverso il canale della relazione del Sudan con la Chinese National Petroleum Corporation (CNPC).

"La relazione tra la CNPC e il Sudan è simbiotica", nota la Human Rights First, con sede a Washington D.C., in una relazione dello scorso marzo 2008 intitolata "Investing in Tragedy". "Non solo la CNPC è il maggior investitore del settore petrolifero sudanese, ma il Sudan è il più grande mercato per gli investimenti del CNPC all'estero".

Il denaro derivante dal petrolio ha alimentato la violenza in Darfur. "La redditività del settore petrolifero del Sudan si è sviluppata cronologicamente quasi pari passo alla violenza in Darfur" nota Human Rights First.

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La Dole: il sapore amaro dell'ananas

Un tentativo di riforma agraria nelle Filippine del 1988 si è dimostrato essere una frode. I proprietari delle piantagioni hanno partecipato alla stesura della legge ed hanno inventato modi per eludere il fine che si prefiggeva. I lavoratori delle piantagioni di ananas della Dole sono tra coloro che ne pagano le conseguenze.

Secondo la riforma agraria i terreni della Dole sono suddivisi tra i suoi lavoratori ed altri che avessero concessioni sulla terra prima del gigante dell'ananas. Tuttavia i ricchi proprietari terrieri hanno manovrato per ottenere il controllo delle cooperative di lavoratori che i dipendenti dovevano costituire, come spiega la International Labor Rights Forum (ILRF) basata a Washington D.C. in una relazione di ottobre. La Dole ha ridotto drasticamente il suo organico regolare rimpiazzandolo con manodopera temporanea.

I lavoratori a contratto vengono pagati secondo uno schema di aliquote e guadagnano circa $1,85 dollari al giorno secondo l'ILRF.

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La GE: contabilità creativa

Lo scorso giugno il giornalista del New York Times David Cay Johnston ha riferito di alcuni documenti della General Electric che sembravano indicare che la società avesse cercato da lungo tempo di evadere il fisco in Brasile. In una lunga relazione all'interno del Tax Notes International, Johnston ha riferito dello schema di una società sussidiaria della GE di fatturare volumi sospettosamente alti di attrezzature per l'illuminazione delle regioni amazzoniche poco popolate del paese. Queste vendite avrebbero evitato le imposte sul valore aggiunto (IVA) più elevate degli stati urbani, dove ci si aspettava che le vendite fossero maggiori.

Johnson ha scritto che l'IVA a livello statale, all'emissione, sembrava essere meno di $100 milioni di dollari USA, sulla base dei documenti interni che ha preso in esame. Ma ha postulato che lo schema complessivo potrebbe aver interessato cifre molto maggiori.

Johnston non ha identificato la fonte che gli ha fornito i documenti interni della GE, ma la GE ha dichiarato che sarebbe stato un precedente legale della società, Adriana Koeck. La GE ha licenziato la Koeck nel gennaio 2007 per "motivi di rendimento".

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La Imperial Sugar: 14 morti

Il 7 febbraio un'esplosione ha fatto saltare in aria la raffineria dell'Imperial Sugar di Port Wentworth in Georgia, vicino a Savannah. Alcuni giorni dopo, quando le fiamme erano state finalmente spente e le operazioni di ricerca e salvataggio erano state completate, è stato infine rivelato il numero delle vittime: 14 morti, decine di ustionati gravi e feriti.

Come nel caso di quasi tutti i disastri industriali, è emerso che la tragedia poteva essere evitata. La causa è stata l'accumulo di polvere di zucchero che come tutti gli altri tipi di polveri, è altamente combustibile.

Un mese dopo l'esplosione di Port Wentworth gli ispettori della Occupational Safety and Health Administration (OSHA) hanno effettuato ispezioni in un'altra raffineria della Imperial Sugar a Gramercy in Louisiana. Hanno rilevato accumuli di polvere da 0.6mm fino a 5cm su cavi elettrici e macchinari. Hanno riscontrato accumuli fino a 120cm sui pavimenti delle stanze di lavoro.

La Imperial Sugar era ovviamente a conoscenza delle condizioni dei suoi impianti. Aveva in effetti preso alcuni provvedimenti al fine di ripulire le operazioni prima dell'esplosione. La società ha nominato un nuovo vice presidente per ripulire le operazioni nel novembre 2007, e quest'ultimo ha intrapreso dei provvedimenti importanti per migliorare le condizioni. Ma non è bastato. Il vice presidente ha dichiarato ad un comitato congressionale che direttori ad alti livelli gli avevano chiesto di ridimensionare le sue richieste di intervento immediato.

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La Philip Morris International: senza freni

La vecchia Philip Morris non esiste più. Il marzo scorso la società è stata formalmente suddivisa in due entità separate: la Philip Morris USA che rimane parte della società madre Altria, e la Philip Morris International. La Philip Morris USA vende le Marlboro ed altre sigarette negli Stati Uniti. La Philip Morris International calpesta il resto del mondo.

La Philip Morris International ha già accennato ai propri piani iniziali di sovvertire le più importanti politiche per ridurre il fumo e il numero di vittime delle malattie causate dal fumo (siamo ora a 5 milioni di vite ogni anno). La società ha annunciato i propri piani di infliggere sul mondo una serie di nuovi prodotti, pacchetti e campagne di marketing. Questi sono ideati per minare le regole che bandiscono il fumo negli ambienti di lavoro, sconfiggere le tasse sul tabacco, segmentare i mercati con prodotti con aromi speciali, offrire sigarette aromatizzate che sicuramente piaceranno ai più giovani e supereranno le restrizioni del marketing.

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La Roche: "Salvare vite non è il nostro lavoro"

La società svizzera Roche produce una gamma di farmaci in relazione all'HIV. Uno di questi è l'enfuvirtid, che viene venduto con il nome commerciale di Fuzeon. Il Fuzeon ha fruttato $266 milioni di dollari alla Roche nel 2007, nonostante le vendite stiano diminuendo.

La Roche fa pagare $25,000 all'anno per il Fuzeon. Non offre prezzi scontati per i paesi in via di sviluppo.

Come molti altri paesi industrializzati la Corea mantiene una forma di controllo dei prezzi -- il programma nazionale di assicurazione sanitaria stabilisce i prezzi delle medicine. Il Ministry of Health, Welfare and Family Affairs coreano ha fissato il prezzo del Fuzeon a $18,000 l'anno. Il reddito pro capite in Corea è all'incirca la metà di quello degli Stati Uniti. Anziché fornire il Fuzeon con un profitto al livello stabilito dalla Corea, la Roche si rifiuta di rendere il farmaco disponibile in Corea.

Gli attivisti coreani riferiscono che il capo della Roche in Corea gli ha detto: "non siamo sul mercato per salvare vite, ma per far soldi. Salvare vite non è il nostro lavoro".

Nota del Redattore: potete trovare una versione estesa dell'articolo (in lingua originale) a questo indirizzo.

Robert Weissman è l'editore del Multinational Monitor basato a Washington D.C. e il direttore di Essential Action.

Titolo originale: "The 10 Worst Corporations of 2008 "

Fonte: http://www.counterpunch.org
Link
29.12.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI
 

tontolina

Forumer storico
DEPRESSIONE 2009: IL PEGGIORE DERAGLIAMENTO NELLA STORIA DELL'ECONOMIA


Data: Domenica 1 Febbraio 2009 (19:00)
Argomento: Economia

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DI DARRYL ROBERT SCHOON
The Market Oracle

Che lo percepiamo o meno, il cambiamento è una costante. Ma solo quando lo vediamo coi nostri occhi ci accorgiamo che è avvenuto. E ormai è tardi.
L'espressione "bolla speculativa" si usa per descrivere l'elefantiasi finanziaria che caratterizza l'apprezzamento, spesso folle quanto ingiustificato, di questo o quel prodotto o titolo. Queste due parole, tuttavia, non riescono a dare l'idea delle catastrofiche conseguenze di quell'apprezzamento; a tale scopo, l'espressione migliore sarebbe "deragliamento ferroviario". Il 2009 sta per vedere il peggior deragliamento nella storia dell'economia.
Le speculazioni frenetiche e ingiustificate (ad esempio la bolla immobiliare del 2000-2007) non sono una novità. Speculazioni simili hanno riguardato i titoli internet-correlati negli anni 90, i titoli delle emittenti radiofoniche negli anni 20, così come successe con le azioni delle ferrovie nel XIX secolo e con i bulbi di tulipano nel XVII. Le speculazioni folli fanno parte di noi come i mercati.

L'ILLUSIONE DELLA RAZIONALITÀ DEI MERCATI

La prima borsa valori al mondo fu quella di Amsterdam, fondata nel 1602. Amsterdam fu anche la prima a vedere la nascita di una bolla speculativa, la Tulipomania, che si verificò di lì a poco, tra il 1621 e il 1636. Questo è il sunto che ne da Wikipedia [http://en.wikipedia.org/wiki/Tulip_mania] :

-- ...i commercianti iniziarono a firmare davanti a un notaio contratti per acquistare tulipani alla fine della stagione (dei veri e propri future). In questo modo gli olandesi, che hanno sviluppato molte delle tecniche della finanza moderna, crearono un mercato dei tulipani come beni durevoli.
La vendita allo scoperto [1] venne proibita da un editto del 1610, che venne reiterato e rafforzato nel 1621 e nel 1630, e di nuovo nel 1636. I venditori allo scoperto non venivano sottoposti a sanzioni penali, ma gli editti ne dichiaravano inesigibili i contratti
Con la crescente popolarità dei prodotti floreali, i coltivatori pagavano prezzi sempre più alti per i bulbi modificati da un virus (un virus caratteristico dei tulipani, causa di spettacolari variazioni cromatiche). Verso il 1634, in parte per la domanda dal versante francese, gli speculatori fecero il loro ingresso nel mercato
Nel 1636 gli olandesi crearono un vero e proprio mercato di future, dove i contratti per l'acquisto dei bulbi a fine stagione venivano comprati e venduti. I commercianti si riunivano in "college" dentro le taverne, e i compratori dovevano pagare una "tassa del vino" del 2,5% (fino a un massimo di tre fiorini) per ogni transazione.
Nessuna delle parti pagava un margine iniziale o un margine di mark-to-market [2], e tutti i contratti si stipulavano con la controparte individuale piuttosto che con la borsa. A causa del collasso del mercato del 1637, nessuna consegna venne mai fatta per onorare quei contratti...
Il prezzo dei bulbi più rari continuò a crescere per tutto il 1636. A novembre, il prezzo dei bulbi comuni, sprovvisti del virus, cominciò a salire anch'esso. Gli olandesi descrissero spregiativamente questo scambio di contratti come "windhandel" (letteralmente "commercio del vento"), perché in realtà nessun bulbo passava effettivamente da una mano all'altra. In ogni modo, nel febbraio del 1637 il prezzo dei contratti dei bulbi crollò di colpo, e il commercio di tulipani si arenò del tutto.-- [3]

È chiaro che i mercati "complessi e sofisticati" di oggi non sono un inedito come qualcuno preferisce credere. Ad essere nuove, tuttavia, sono le circostanze e le conseguenze del collasso in corso. Oggi i mercati finanziari sono un fenomeno globale, e altrettanto globali saranno le ricadute.
L'invenzione della borsa valori nella Amsterdam del 1602, insieme alla introduzione della carta moneta basata sul credito da parte della Banca d'Inghilterra nel 1694, dovevano cambiare il corso della storia dell'umanità per i successivi tre secoli. Quest'era è ora giunta alla fine.
Il mondo evocato dal credito sta crollando insieme alle sue fondamenta plasmate dal credito, trasformandosi a mezzanotte in zucca come la carrozza della favola, dato che per il 2009 la fiaba finanziaria in un incubo di debiti inestinguibili
Il collasso dei mercati e del commercio mondiali è il segno che siamo alla fine di un'era. L'attuale collasso finanziario è l'inizio di questa fine. Quando sarà compiuto, altrettanto finita sarà l'epoca che ha generato. La storia umana procede per ondate. Sta per iniziarne una nuova.

SULLE ORME DI JOHN LAW

L'anno scorso, durate le feste natalizie, Martha ed io visitammo il museo della Banca d'Inghilterra, che si trova nella City, a Threadneedle Street, la sorgente prima dell'oceano globale del credito cartaceo. L'anno scorso il morale londinese era ancora alto. Ora non più.
Durante queste feste abbiamo seguito le orme di John Law da Amsterdam a Parigi a Venezia. John Law, banchiere scozzese e teorico economista, aveva conosciuto bene i mercati finanziari di Amsterdam, prima di introdurre il denaro di carta (e conseguente catastrofe finanziaria) in Francia, e rifugiarsi poi, esule, a Venezia, sua ultima dimora [4]. Forse è appropriato che John Law sia sepolto nella Chiesa di San Moisè di Venezia, che oggi è circondata da negozi alla moda come Gucci, Fendi, Valentino, Prada e Versace, dettaglianti del lusso che hanno goduto alla grande degli eccessi della recente bolla globale.
Ma, così come la bolla della Tulipomania prefigurava i mercati di oggi, la storia di John Law ha molto da dirci sul collasso in corso. La miscela di mercati finanziari e moneta cartacea è un composto volatile, e niente è stato tanto volatile e distruttivo quanto l'introduzione da parte di John Law della carta moneta nei mercati finanziari francesi. John Law non riteneva che il denaro possedesse un suo valore intrinseco (come l'oro e l'argento), ma che potesse essere creato per legge, sotto forma di carta moneta emessa per decreto governativo, un'idea quelle promosse in seguito dall'economista americano Milton Friedman.
Il disastroso esperimento di John Law con la carta moneta, insieme al suo ruolo nella Mississippi Land Company (una bolla finanziaria che rivaleggiò con quella dei tulipani) trasformarono alla fine la Francia e buona parte dell'Europa in un'economica terra desolata che avrebbe alla lunga causato la caduta dell'aristocrazia francese.
L'influenza distruttrice di John Law sull'economia francese è stata comunque surclassata dalla odierna turbo-miscela di credito cartaceo delle banche centrali, eccesso di rischio e indebitamento, e la globalizzazione dei mercati - una miscela talmente volatile, talmente diffusa, talmente infiammabile da essere sul punto di distruggere il vecchio mondo costruito sul debito e i soldi di carta.

SULLA NATURA AUTOCORRETTIVA DEI MERCATI IRRAZIONALI

Nel novembre del 2006 il professor Antal Fekete rivolse un'allocuzione alla classe 2007 del corso MBA [Master in Business Administration] della University of Chicago, a quel tempo territorio di Milton Friedman, il celebre studioso cantore della moneta creata ex nihilo [fiat currency].
Il professor Faneke intendeva cimentarsi in una caustica confutazione delle teorie di Friedman. Il professore, sostenitore di lunga data del gold stantard e del suo ruolo nelle questioni monetarie, riteneva che John Maynard Keynes da sinistra e Milton Friedman da destra avessero dato linfa intellettuale alle politiche responsabili degli odierni problemi monetari - la rimozione dell'oro dal sistema monetario internazionale.
Ma il professore, nel suo discorso, non criticò Friedman, che era scomparso il giorno precedente. Invece, il professor Fekete mise in guardia gli studenti sulla fragilità degli attuali mercati cartacei, mercati che sono diventati una stupefacente piramide rovesciata di derivati (allora 480, oggi 668 bilioni di dollari) e bancarotte potenziali, costruita su promesse impossibili da mantenere.
Gli studenti prestarono pochissima attenzione all'avvertimento del professore. Troppo a lungo si erano allenati per scalare il palo della cuccagna [5] offerto dalle banche d'investimento di Wall Street, gli opulenti cambiavalute del tempio della fiat currency.
Futuri laureati del prestigioso corso di MBA alla University of Chicago, gli studenti riponevano grandi speranze nel loro diploma. All'epoca delle osservazioni del professor Fekete, la contrazione del credito dell'agosto del 2007 era ancora nove mesi nel futuro; prossima, ma ancora lontanissima dalle possibilità che quegli studenti ritenessero reali.
Uno di loro domandò: "Anche se lei avesse ragione, non crede che i mercati si autocorreggeranno?"
Per i veri credenti nei soldi di carta, nei mercati di carta e nei profitti di carta, l'autocorrezione era la panacea, accettata ideologicamente, per qualsiasi cosa facessero i mercati.
Quello studente non si sarebbe mai aspettato che la prossima autocorrezione avrebbe spazzato via il futuro in cui sperava. Che al posto di un cospicuo stipendio iniziale (con aggiunta di bonus appetitosi) presso Lehman's, o Bear Stearns, o Merrill Lynch, o Morgan Stanley, si sarebbe ritrovato a domandarsi come ripagare il suo prestito studentesco, dato che la banca in cui vedeva il suo futuro è fallita, o si è fusa con un'altra per evitare la bancarotta.
Ma in quel momento, simili eventualità sembravano improbabili, se non addirittura assurde. Oggi sono solo l'assaggio di ciò che deve ancora avvenire. Si tratta di un mondo talmente in contrasto con le convinzioni di ieri che sono in pochi a poter immaginare cosa ci aspetta.
E uno di questi pochi è Dimitry Orlov.

DIMITRY ORLOV: LE CINQUE FASI DEL COLLASSO [6]

Dimitry Orlov, autore di "Reinventing Collapse. The Soviet Example and American Prospects" (New Society Publishers, 2008), osservò il crollo dell'Unione Sovietica durante gli anni 90 e ha previsto che una crisi simile avrebbe in seguito colpito anche l'America.
Anche Buckminster Fuller previde nel 1981 il collasso di Unione Sovietica ed America - il crepuscolo delle strutture di potere globale - nel suo libro "The Critical Path" (St. Martin's Press, 1981). Entrambe le nazioni, paralizzate da un debito eccessivo prodotto da un'eccessiva spesa militare (quello che Fuller chiamava "killingry" ["industria dell'ammazzamento", calco di "weaponry", contrapposto a "livingry", "industria, economia del sostentamento"]) erano colossi in declino la cui scomparsa avrebbe lasciato dietro di sé un mondo migliore.
Orlov scrive:
"Avendo riflettuto a lungo sia alle differenze sia alle somiglianze tra le due superpotenze - l'una già crollata, l'altra che sta crollando mentre scrivo queste righe - mi sento in grado di abbozzare un'ipotesi, la definizione di cinque stadi del collasso che costituiscano un tracciato mentale che saggi la nostra preparazione al crollo, e che ci aiuti a migliorarla.
Fase 1: Collasso finanziario. La fede nel "business as usual" non c'è più. Non si da' più per scontato che il futuro sarà abbastanza simile al passato da garantire la valutazione dei rischi e il valore di titoli e merci. Le istituzioni finanziarie falliscono; i risparmi evaporano, insieme alla disponibilità di capitale.
Fase 2; Collasso commerciale. La credenza che "ci penserà il mercato" scompare. La moneta si svaluta e/o diventa scarsa, appare l'accaparramento, le catene di ingrosso e dettaglio scompaiono, e la diffusa scarsità di beni di prima necessità diventa la norma..."

La Fase 1 dello schema di Orlov è già in pieno svolgimento. La maggior parte delle banche commerciali e di investimento è insolvente, imbellettata e ancora in gioco solo per via delle garanzie monetarie del governo, garanzie che dovrebbero impedire ai lavoratori di rendersi conto che i loro risparmi di una vita sono in grave pericolo.
Durante la Fase 1 di Orlov i risparmi e l'accesso al capitale svaniscono. Nelle economie moderne il capitale, cioè il credito cartaceo, ha preso il posto del denaro vero, cioè oro e argento. La moneta cartacea non è più vero denaro, non più di quanto un'icona o la fede in dio siano DIO. I depositi e i risparmi, nelle economie mature basate sul credito come la britannica e la statunitense, sono oggi a tutti gli effetti inesistenti.
Il capitale non è altro che credito sotto mentite e esili spoglie, e il credito sta rapidamente svanendo, una situazione che risulterà fatale per chi è assuefatto alla sua pervasiva presenza, cioè le corporation, i governi e i lavoratori, in particolare negli USA, nel Regno Unito, in Europa eccetera. Da un anno all'altro la quantità di nuovi prestiti è crollata del 91%. Le conseguenze saranno eccezionali e senza precedenti.
Il deragliamento, al momento in corso, si compirà nel 2009. Non consisterà di un singolo evento. Ci sarà una catena di crisi prolungate, accoppiate a ripetuti collassi dell'accesso al credito. a beni e servizi, insieme al cumulo esponenziale di eventi prima inimmaginabili. Nei mercati di oggi, monetariamente devastati, il credito è diventato essenziale per qualsiasi attività commerciale. Il sogno dei banchieri è l'incubo di produttori e risparmiatori. Il credito diventa capitalizzazione del debito, che diventa profitto per i banchieri e produce ulteriori fallimenti e bancarotte personali. L'economia moderna non è per niente complessa e sofisticata. È un abominio inflitto al corpo economico dell'umanità.
La Fase 2 di Orlov arriverà sulla scia della Fase 1. La Fase 2 è oggi più prossima di quanto lo fosse ieri. Il finale di partita prefigurato da alcuni diventerà una realtà per tutti quanti. Gli eventi previsti, nella memoria recente di chi li subirà, non hanno precedenti.
Il vecchio mondo fondato sulla moneta cartacea, durato tre secoli, sta finendo. Le banche centrali, che hanno scambiato l'oro con la carta, si ritrovano incapaci di risolvere i problemi creati dalla loro moneta virtuale. Le conseguenze sono molto più vaste di quanto si possa immaginare - ma i limiti dell'immaginazione non fermano gli eventi.

ORO, FORBICI, CARTA

Noi che siamo cresciuti in un mondo di credito e debito non possiamo ricordare o capire davvero la funzione svolta dall'oro nel sistema monetario prima che il denaro vero venisse sostituito dalla carta a credito delle banche centrali. Quando il legame tra oro e denaro venne reciso, furono in pochi a comprenderne le conseguenze, conseguenze che oggi ci cadono sul groppone.
Uncle Milton and Uncle John
Gave much thought to what was wrong
But their bright ideas about the public purse
Have now made things so much worse

[liberissima traduzione (sacrificando il riferimento a Keynes):
Milton caro, non è affatto bello
smarmittarti quel cervello
per capire cosa fu
che non funziona più
nella ciclica virtù
del debito universale.
Pensare ti fa male.]

La discussione sul ruolo di oro e argento nel sistema monetario non trova posto nelle università di oggi. Uno dei più grandi economisti del mondo, i cui scritti hanno predetto coerentemente la crisi attuale, Ludvig von Mises (della scuola austriaca), non ha mai ottenuto un lavoro in un'università americana.
Sebbene avesse il titolo di "visiting professor" da parte della New York University, Mises non ricevette mai alcun compenso e per sopravvivere dovette dipendere sempre dall'aiuto di altri. Il fatto che docenti di livello molto inferiore al suo ricevessero invece uno stipendio, da' l'indicazione del perché oggi la maggior parte degli economisti sia incapace di spiegare adeguatamente o risolvere i nostri problemi economici.

I CAZZONI DI PRINCETON

L'influenza del complesso militare industriale sull'attività accademica, nella sua indubbia efficacia, è costato moltissimo a questa nazione. Nel suo discorso di commiato del 1961, il Presidente Dwight D. Eisenhower aveva messo in guardia contro quest'eventualità. Libertà e ricerca intellettuale non sono slegate - così come tirannia e obbedienza cieca.
La locuzione del professor Fekete alla University of Chicago era intitolata "Where Friedman Went Wrong" ["Dove Ha Sbagliato Friedman"], e includeva questa citazione del professor Walter E. Spahr, direttore del Dipartimento di Economia della NYU dal 1927 al 1956:
"Qual è il significato del gold standard e di una moneta riscattabile? Rappresenta integrità. Assicura il controllo dei cittadini sull'uso del denaro pubblico da parte del governo. È la migliore garanzia contro la socializzazione di una nazione [7]. Permette a un popolo di tenere banche e governo sotto controllo. Impedisce che l'afflusso di valuta vada tanto in là da distruggerne il valore. Tende a imporre un livello minimo di onestà ai funzionari bancari e statali. È il simbolo di una società libera e di un governo rispettabile. È il prerequisito indispensabile per un'economia sana. È la prima linea di difesa economica degli uomini liberi."
Le parole eloquenti del professor Spahr sono un tempestivo memento dell'importanza del gold standard e spiegano molto sul come siamo giunti alla situazione attuale. Il gold standard è la regolamentazione per banche e governo che avrebbe prevenuto il disastro che incombe su di noi; ma adesso è il 2009, ed è troppo tardi per rimediare a quello che hanno combinato.
Il professor Spahr comprendeva che il ruolo essenziale dell'oro nei sistemi monetari è quello di impedire a banchieri e governo di oltrepassare i limiti di una politica responsabile e di un'economia avveduta, limiti che, una volta rimossi, conducono alla rovina la nazione e i suoi cittadini.
Quando il Presidente Nixon troncò il legame tra oro e dollaro - secondo i suggerimenti di Milton Friedman - le paure di uomini come Spahr e Fekete hanno cominciato a prendere consistenza. Ora, tre decadi più tardi, il risultato è sotto gli occhi di tutti. I mercati finanziari sono paralizzati, il commercio globale rallenta sempre più, i governi deprezzano la loro stessa fiat currency, e gli eccessi di governi e banchieri hanno condoito il mondo sull'orlo di un'altra Grande Depressione.
I moniti degli Spahr e dei Fekete non sono stati tenuti da conto. Anzi, non sono nemmeno stati ascoltati. La soppressione del libero dialogo e delle istanze contrarie agli scopi e interessi di corporation, banche e governi, si è imposta nelle università e nei media. E l'America ne paga il prezzo, salatissimo.
Solo quando la libertà è perduta, si fanno chiare le ragioni della sua scomparsa.
Per chi fosse interessato al ruolo critico del gold standard, il professor Fekete terrà una serie di conferenze il 27, 28 e 29 marzo, in Ungheria. Gli argomenti saranno il gold standard e il deporto di oro e argento, così come l'imminente depressione. Per informazioni: [email protected]
Ci sarà anche un mio intervento.

L'EREDITÀ DI JOHN LAW Vs LA VISIONE FUTURISTICA DI R. BUCKMINSTER FULLER

Nel 1966 sono stato fortunato a incontrare, alla facoltà di legge, Marshall Thurber, la cui amicizia per me è durata ben oltre la mia breve esperienza di docente. È una fortuna in più che in seguito Marshall diventasse amico e sostenitore di Buckminster Fuller e della sua ricerca.
In novembre, nel corso di una discussione sulla crisi in corso (predetta da Fuller più di venticinque anni fa), Marshall mi raccomandò di leggere l'ultimo libro scritto da Fuller "Grunch of Giants" (Design Science Press, 1983).
Il libro era fuori catalogo, e rintracciabile su Amazon al prezzo da collezionisti di 199 dollari, così Marshall si offrì di inviarmi la bozza firmata in suo possesso, nel caso il libro non fosse disponibile a breve. Fortunatamente, in seguito Marshall mi indirizzò verso il sito del Buckminster Fuller Institute, dove il prezzo era di 17,95 [http://bfi.org/?q=node/406] Ho terminato la lettura di quest'opera straordinaria, "Grunch of Giants", il giorno di Natale, mentre io e Martha stavamo attraversando le Alpi. Per ora vorrei astenermi da una disamina personale del libro, dato che l'opera si regge benissimo sulle sue gambe e ogni lettore può agevolmente giungere alle proprie conclusioni. In ogni caso, "Grunch of Giants" per me è una conferma della grandezza e profondità della visione di Fuller.
Dopo aver letto questo libro non posso fare a meno di di vedere la netta differenza tra due visioni/versioni del mondo tra loro diametralmente opposte. A un estremo dello spettro c'è la "Scarcity Theory of Value" [Teoria del Valore Basato sulla Scarsità] di John Law, e all'alro c'è la "False Assumption of Scarcity" [Falso Presupposto di Scarsità] di Buckminster Fuller. Le due teorie sono diametralmente opposte sia nei presupposti sia nelle conseguenze e ci fanno comprendere molto bene la differenza tra l'attuale mondo di crisi continua (che conferma le teorie sulla scarsità di John Law) e la promessa di un possibile futuro (l'idea di abbondanza di Buckminster Fuller).

EMERSIONE PER MEZZO DELL'EMERGENZA

Tramite l'amicizia di Marshall Thurber con Buckminster Fuller, sono a conoscienza del concetto di "Universal Emergence Through Emergency" [Emersione, evenienza culturale e/o politica, facilitata da una situazione emergenziale]. È sempre più chiaro che l'attuale crisi si stia avvicinando a una fase di emergenza - prerequisito di un'Emersione Universale.
Schieriamoci da un lato, e contribuiamo alla sua nascita. È in arrivo un mondo nuovo, un mondo migliore.
Nel frattempo, oro e argento potranno darci una mano.

Darryl Robert Schoon
Fonte: www.marketoracle.co.uk
Link: http://www.marketoracle.co.uk/Article8082.html
15.01.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DOMENICO D'AMICO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5546
NOTE DEL TRADUTTORE

[1] http://www.borsaitaliana.it/documenti/rubriche/sottolalente/short-selling.htm
[2] http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...0a-11dd-93cb-a54c5cfcd900&DocRulesView=Libero
[3] In italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_dei_tulipani
[4] Su John Law, "l'uomo che inventò il denaro" cfr. http://www.banconotemondiali.it/articolo.asp?id=5 Law propose di sostituire la moneta metallica con quella cartacea: una sostanziosa circolazione di moneta cartacea avrebbe stimolato l'economia. Il duca d'Orleans, sommerso dai debiti, non ci pensò su due volte e accettò la proposta di Law che, intuiti i benefici dell'attività creditizia delle banche, fondò la Banque Génerale, che emetteva biglietti e che, divenuta nel 1718 Banque Royale, ottenne la gestione del debito pubblico francese. In questo modo la carta moneta poteva rimpiazzare le monete correnti, il luigi d'oro e lo scudo d'argento, in cambio di depositi in metalli preziosi. Law stesso accumulò un'ingente fortuna, al punto che, dopo la sua conversione al cattolicesimo di Roma, fu nominato ministro di Francia. Dopo circa due anni dalla prima emissione di banconote, Law fondò la Compagnia del Mississippi acquisendo il diritto esclusivo di avere rapporti commerciali tra Francia e Louisiana per poi convincere un gran numero di investitori a comprare le azioni emesse dalla compagnia con la carta moneta emessa. Il finanziere scozzese divenne l'uomo più ricco d'Europa e anche gli investitori del Mississippi divennero ricchissimi. Ma nel 1720 le perdite delle iniziative coloniali della Compagnia causarono sfiducia negli investitori che gli voltarono le spalle e convertirono le banconote ricavate dalle vendite delle azioni in monete di metallo. Ciò portò al fallimento della Banque Royale e della stessa Compagnia delle Indie e all'inevitabile risultato che la moneta messa in circolazione da Law era ormai solo carta straccia. Voltaire, a questo proposito, disse: "Finisce così il sistema della carta moneta, che ha arricchito un migliaio di pezzenti e ha impoverito centinaia di migliaia di galantuomini"
[5] Nell'originale "brass ring", premio da afferrare al volo in una giostra [http://www.worldwidewords.org/qa/qa-bra4.htm]
[6] Vedi http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17740 ; e in Comedonchisciotte http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5214 ; http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5235
Gli altri tre stadi del collasso, non citati nel presente scritto, sono:
Stadio 3: Crollo politico. è perduta la fede in "il governo si prenderà cura di te". Mentre i tentativi ufficiali di alleviare la diffusa perdita di accesso alle risorse commerciali di beni di sopravvivenza non riescono a migliorare la situazione, l'establishment politico perde legittimità e rilevanza.
Stadio 4: Crollo sociale. è perduta la fede in "i tuoi si prenderanno cura di te". Nel frattempo, le istituzioni sociali locali – siano esse rappresentate da enti filantropici, leader della comunità o altri gruppi che si affrettano a riempire il vuoto di potere – esauriscono le risorse o si dissolvono a causa di conflitti interni.
Stadio 5: Crollo culturale. è perduta la fede nella bontà dell'umanità. La gente perde la propria capacità di "gentilezza, generosità, attenzione, affetto, onestà, ospitalità, compassione, carità" (Turnbull, The Mountain People ['La gente della montagna']). Le famiglie si disintegrano e i loro componenti competono come individui nell'accaparrarsi le scarse risorse. Il nuovo motto diventa "Possa tu morire oggi cosicché io muoia domani" (Solženicyn, The Gulag Arcipelago ['Arcipelago Gulag']). Potrebbero persino verificarsi episodi di cannibalismo.
[7] La "socialization" dell'originale è in pratica sinonimo di nazionalizzazione: classico cortocircuito del pensiero janqui.
 

tryforfree

Nuovo forumer
Azzz... Riflettete... gente riflettete.

Non So se qualcuno ha gia' il copyrigth ma leggendo mi e' venuto in mente questo:

Di tutti gli Universi possibili Quello della Mente Umana e' il piu' Sconfinato Perche' Prob.
li puo' contenere Tutti.
 

tontolina

Forumer storico
Il governo italiano risponde all crisi con una tempestività incredibile e con tassi favorevoli del 7,50% almeno
da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331890
Misure contro la crisi: al via i Tremonti-bond ecco come funzionano


....
I costi I costi per le banche emittenti sono «importanti», come li definisce il presidente dell’Abi Corrado Faissola, anche se inferiori all’iniziale versione del decreto. La cedola annuale dell’obbligazione è compresa tra il 7,5 e l’8,5% per i primi anni, e aumenta con il passare del tempo. Il coupon iniziale al 7,5% è riservato alle banche che prevedono un intervento di lungo periodo; il premio sul prezzo di riscatto aumenta col tempo. La cedola all’8,5% vale per le banche che non intendono superare i 4 anni, ottenendo il rimborso alla pari. Possibile, infine, una terza via: accanto al Tesoro, i bond possono essere sottoscritti per almeno il 30% del totale da privati (con dei limiti, ad esempio non da enti locali). In questo caso il rendimento delle obbligazioni è più basso. In ogni caso, l’importo delle sottoscrizioni di titoli non può superare il 2% del valore delle attività della banca emittente.



a fronte di questo favore che pretende il governo?

Fra gli impegni che il Tesoro chiede alle banche per sottoscrivere il bond ci sono cinque punti di carattere etico-sociale:
1) il contributo finanziario per rafforzare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; [magari a tasso agevolato del 2%]
2) l’aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese; [sempre a tasso agevolato]
3) la sospensione del pagamento dei ratei del mutuo casa per almeno 12 mesi a favore dei lavoratori in cassa integrazione o che percepiscono il sussidio di disoccupazione; [sempre a tasso agevolato]
4) la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione; [sempre a tasso agevolato]
5) l’adozione di un codice etico.



vuoi vedere che le banche diventano, nel bel mezzo di una crisi nera, delle benefattrici?
Se queste sono le condizione è molto meglio un Aumento di capitale per rafforzare i dati patrimoniali e poi continuare con la solita stretta creditrizia.... in quanto le banche non sono istituti di beneficienza senza scopo di lucro

Ma TremoRti avrà preso il fosforo per escogitare una trovata ecceziunale veramente così allettante e favorevole per l'economia italiota?
 

tontolina

Forumer storico
quanto sopra è per rilanciare i consumi
come ha auspicato il premier berlusconi

da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331734
Consumi, dal ’97 mai così bassi




credo che non sia una uqestione di coraggio
ma di volontà
questi stanno cercando soldi ancora da "grattare" all'italia
per poterli regalare agli amici elettori con la costruzione del PONTE sullo STRETTO
 

storm

Forumer storico
Il governo italiano risponde all crisi con una tempestività incredibile e con tassi favorevoli del 7,50% almeno
da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331890
Misure contro la crisi: al via i Tremonti-bond ecco come funzionano


....
I costi I costi per le banche emittenti sono «importanti», come li definisce il presidente dell’Abi Corrado Faissola, anche se inferiori all’iniziale versione del decreto. La cedola annuale dell’obbligazione è compresa tra il 7,5 e l’8,5% per i primi anni, e aumenta con il passare del tempo. Il coupon iniziale al 7,5% è riservato alle banche che prevedono un intervento di lungo periodo; il premio sul prezzo di riscatto aumenta col tempo. La cedola all’8,5% vale per le banche che non intendono superare i 4 anni, ottenendo il rimborso alla pari. Possibile, infine, una terza via: accanto al Tesoro, i bond possono essere sottoscritti per almeno il 30% del totale da privati (con dei limiti, ad esempio non da enti locali). In questo caso il rendimento delle obbligazioni è più basso. In ogni caso, l’importo delle sottoscrizioni di titoli non può superare il 2% del valore delle attività della banca emittente.



a fronte di questo favore che pretende il governo?
Fra gli impegni che il Tesoro chiede alle banche per sottoscrivere il bond ci sono cinque punti di carattere etico-sociale:
1) il contributo finanziario per rafforzare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; [magari a tasso agevolato del 2%]
2) l’aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese; [sempre a tasso agevolato]
3) la sospensione del pagamento dei ratei del mutuo casa per almeno 12 mesi a favore dei lavoratori in cassa integrazione o che percepiscono il sussidio di disoccupazione; [sempre a tasso agevolato]
4) la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione; [sempre a tasso agevolato]
5) l’adozione di un codice etico.



vuoi vedere che le banche diventano, nel bel mezzo di una crisi nera, delle benefattrici?
Se queste sono le condizione è molto meglio un Aumento di capitale per rafforzare i dati patrimoniali e poi continuare con la solita stretta creditrizia.... in quanto le banche non sono istituti di beneficienza senza scopo di lucro
Ma TremoRti avrà preso il fosforo per escogitare una trovata ecceziunale veramente così allettante e favorevole per l'economia italiota?


Per me è il solito gioco delle tre carte.
Cmq l'obiettivo finale è il controllo delle banche da parte della politica e della lobby berlusconiana. Devono essere più malleabili nei confronti del centro-destra. Bastone e carota. :D
 

tontolina

Forumer storico
Per me è il solito gioco delle tre carte.
Cmq l'obiettivo finale è il controllo delle banche da parte della politica e della lobby berlusconiana. Devono essere più malleabili nei confronti del centro-destra. Bastone e carota. :D

bah con queste pretese e con questi tassi
mi sa che paga il solito pantalone e Trimorti resta a bocca asciutta

Ma ha la vocazione dello strozzino?
 

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