Recessione 2008 (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Guarda che se le banche accettano è perchè a loro conviene. Non sono obbligazioni normali sono subordinate e rafforzano il tier-1 delle banche.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/02/tremonti-bond-famiglie.shtml?uuid=d9e974f0-026d-11de-9fad-9a786367f95c&DocRulesView=Libero

ok
allora ho capito
le banche che non distribuiranno il dividendo possono sottoscrivere i TreBond

così gli investitori sono avvisati

per me la prima ad averne bisogno è la MotePaschi che ha fatto un'acquisizione Antonveneta davvero furbina
 

blackstar

Member
bah con queste pretese e con questi tassi
mi sa che paga il solito pantalone e Trimorti resta a bocca asciutta

Ma ha la vocazione dello strozzino?

:ciao:

servono agli a.d. delle banche per stare in sella è semplicemente carta contro carta tremonti da i soldi al 7.5% poi comprano bot cct ecc... al 1,5% srvono soldi allo stato alle prossime emissioni i soci delle banche ora pagano,+ i politicanti che ci sono cercano di far credere che tutto sia in ordine.
però i banchieri prossime votazioni si materanno in fila per prendere la tessera di patito come alle votazioni con prodi.

:(
 

tontolina

Forumer storico
da http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=28674&titolo=Tremonti%20Bond%20un%20aiuto%20alle%20banche,%20tanto%20per%20cambiare

a che tasso saranno i finanziamenti che la banca concederà? Mi rispondo: non certo ai tassi dell'Euribor o dell'Irs, visto che sono bassissimi (rispettivamente all'1,90% e al 3% circa). E' più probabile che – quanto meno – il tasso al quale le banche presteranno i soldi sarà pari a quello che la banca paga al Governo (che gli ha prestato i soldi) ovviamente maggiorato dei costi che sostiene (strutture, personale, ecc. ecc.) quindi non meno del 10-11%. Se le cose stanno così, questo non aiuta certo le imprese o le famiglie…


Infine se, come continuano a ripetere Berlusconi, Tremonti e tutti i principali protagonisti della finanza e dell'economia, le banche italiane sono così solide che bisogno c'è di destinare loro ben 10 miliardi di euro? Non era meglio distribuirli in qualche modo ai cittadini, per consentire un sostentamento immediato e – magari – uno stimolo a spenderne una parte per incoraggiare una ripresa dei consumi?

Domande senza risposta, oggi: nei prossimi mesi vedremo se davvero la situazione di credit crunch, ovvero di blocco del credito, continuerà o se le banche apriranno i cordoni della borsa ritornando alla loro mission principale, cioè essere il mezzo – attraverso l'attività creditizia - per sostenere il sistema economico nazionale.

Massimo Benvenuti
[email protected]
 

storm

Forumer storico
da http://www.voceditalia.it/articolo....Bond un aiuto alle banche, tanto per cambiare

a che tasso saranno i finanziamenti che la banca concederà? Mi rispondo: non certo ai tassi dell'Euribor o dell'Irs, visto che sono bassissimi (rispettivamente all'1,90% e al 3% circa). E' più probabile che – quanto meno – il tasso al quale le banche presteranno i soldi sarà pari a quello che la banca paga al Governo (che gli ha prestato i soldi) ovviamente maggiorato dei costi che sostiene (strutture, personale, ecc. ecc.) quindi non meno del 10-11%. Se le cose stanno così, questo non aiuta certo le imprese o le famiglie…


Infine se, come continuano a ripetere Berlusconi, Tremonti e tutti i principali protagonisti della finanza e dell'economia, le banche italiane sono così solide che bisogno c'è di destinare loro ben 10 miliardi di euro? Non era meglio distribuirli in qualche modo ai cittadini, per consentire un sostentamento immediato e – magari – uno stimolo a spenderne una parte per incoraggiare una ripresa dei consumi?

Domande senza risposta, oggi: nei prossimi mesi vedremo se davvero la situazione di credit crunch, ovvero di blocco del credito, continuerà o se le banche apriranno i cordoni della borsa ritornando alla loro mission principale, cioè essere il mezzo – attraverso l'attività creditizia - per sostenere il sistema economico nazionale.

Massimo Benvenuti
[email protected]

Ma questo giornalista ha capito il senso dell'intervento del governo?
Dal commento non mi pare.
Le banche italiane hanno necessità di incrementare il tier 1. Il governo offre un bond subordinato (per questo prende un interesse così alto) per migliorare la loro situazione patrimoniale. I tassi del bond subordinato non c'entrano niente con i tassi a cui le banche daranno i soldi a prestito.
Se migliora la situazione patrimoniale ne dovrebbe conseguire che i rischi di credit crunch diminuiscono.
Questo in teoria poi vediamo la pratica. Non per difendere il governo però che almeno le critiche dei giornalisti non siano da bar dello sport.
 

blackstar

Member
da http://www.voceditalia.it/articolo....Bond un aiuto alle banche, tanto per cambiare

a che tasso saranno i finanziamenti che la banca concederà? Mi rispondo: non certo ai tassi dell'Euribor o dell'Irs, visto che sono bassissimi (rispettivamente all'1,90% e al 3% circa). E' più probabile che – quanto meno – il tasso al quale le banche presteranno i soldi sarà pari a quello che la banca paga al Governo (che gli ha prestato i soldi) ovviamente maggiorato dei costi che sostiene (strutture, personale, ecc. ecc.) quindi non meno del 10-11%. Se le cose stanno così, questo non aiuta certo le imprese o le famiglie…


Infine se, come continuano a ripetere Berlusconi, Tremonti e tutti i principali protagonisti della finanza e dell'economia, le banche italiane sono così solide che bisogno c'è di destinare loro ben 10 miliardi di euro? Non era meglio distribuirli in qualche modo ai cittadini, per consentire un sostentamento immediato e – magari – uno stimolo a spenderne una parte per incoraggiare una ripresa dei consumi?

Domande senza risposta, oggi: nei prossimi mesi vedremo se davvero la situazione di credit crunch, ovvero di blocco del credito, continuerà o se le banche apriranno i cordoni della borsa ritornando alla loro mission principale, cioè essere il mezzo – attraverso l'attività creditizia - per sostenere il sistema economico nazionale.

Massimo Benvenuti
[email protected]




:ciao:

Crisi: Fratta Pasini, ok Tremonti-bond per banche e clienti
E' un'iniziativa opportuna per banche, clienti e
azionisti". Cosi' il presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta
Pasini,
giudica i Tremonti-bond, parlando a margine di un convegno nella sede
dell'Abi. A una domanda sulle retribuzioni dei banchieri, Fratta Pasini
ha risposto che quelle "dei manager non sono variabili indipendenti
dalle attivita' di una banca".


:down::down::down:
 

Totem

Forumer attivo
da http://www.voceditalia.it/articolo....Bond un aiuto alle banche, tanto per cambiare

a che tasso saranno i finanziamenti che la banca concederà? Mi rispondo: non certo ai tassi dell'Euribor o dell'Irs, visto che sono bassissimi (rispettivamente all'1,90% e al 3% circa). E' più probabile che – quanto meno – il tasso al quale le banche presteranno i soldi sarà pari a quello che la banca paga al Governo (che gli ha prestato i soldi) ovviamente maggiorato dei costi che sostiene (strutture, personale, ecc. ecc.) quindi non meno del 10-11%. Se le cose stanno così, questo non aiuta certo le imprese o le famiglie…


Infine se, come continuano a ripetere Berlusconi, Tremonti e tutti i principali protagonisti della finanza e dell'economia, le banche italiane sono così solide che bisogno c'è di destinare loro ben 10 miliardi di euro? Non era meglio distribuirli in qualche modo ai cittadini, per consentire un sostentamento immediato e – magari – uno stimolo a spenderne una parte per incoraggiare una ripresa dei consumi?

Domande senza risposta, oggi: nei prossimi mesi vedremo se davvero la situazione di credit crunch, ovvero di blocco del credito, continuerà o se le banche apriranno i cordoni della borsa ritornando alla loro mission principale, cioè essere il mezzo – attraverso l'attività creditizia - per sostenere il sistema economico nazionale.

Massimo Benvenuti
[email protected]
Le banche applicano già il tasso del 14% se si va in rosso!
 

Totem

Forumer attivo
è stata una circolare recente delle banche con le nuove condizioni e lo scoperto è del 14%

Su LA7 hanno chiesto al presidente di BPM (credo sia stato lui) se anche loro applicano quel tasso alle aziende... e lui abilmente ha sorvolato dicendo che il comportamento del sistema bancario italiano sta meno peggio perché era più rigoroso...

cmq confermo....anzi meglio...allego l'immagine della comunicazione

FOL1.jpg
 

tontolina

Forumer storico
da http://icebergfinanza.splinder.com/tag/uragano+dallest

lunedì, 02 marzo 2009
UN' ATMOSFERA ELETTRICA!



Quando nell' ormai lontana primavera del 2007 intravidi controcorrente i bagliori del tramonto di questo ciclo economico compresi che di revisione in revisione ci si stava avviando verso una recessione di portata storica, una recessione che ci avrebbe accompagnati sino alla fine del 2009, ma oggi la dimensione del fenomeno assume i confini di un mistero ancora tutto da decifrare.
Assistere ad una revisione del PIL di queste proporzioni, un crollo dei consumi, degli investimenti e delle esportazioni non è affato una sorpresa per il sottoscritto ma la dimensione della dinamica in atto, la recessione globale non può lasciare indifferenti.
09-02-27_gdp.png
Si deve risalire sino alla violenta recessione degli anni ottanta per vedere sprofondare il PIL di queste dimensioni, la revisione delle scorte non può far dimenticare il crollo dei consumi che con la sua percentuale risale sino al lontano 1951, in sintesi una delle peggior performance del dopoguerra.
In occasione del primo rilascio scrissi.........
Puntuale anche questa volta ma non certo volutamente, le giacenze di magazzino sono il riflesso incondizionato del crollo dei consumi aggiungendo un sensibile 1,3 % al dato complessivo che in seguito a questa anomalia stagionale ( assistere ad un aumento delle scorte negli ultimi tre mesi dell'anno quelli che incidono in maniera rilevante sui risultati annuali è ben più che una semplice anomalia è il riflesso di un crollo dei consumi strutturale.....) esce un po meno peggio del previsto, un risultato negativo che non si vedeva dal lontano 1982.....

PIL reale meno le scorte è in realtà un 5,1%

che si avvicina alla previsione iniziale ma non resta che attendere le revisioni successive che in ogni recessione che si rispetti sono sostanzialmente negative.
Comunque sia, complimenti a coloro che avevano previsto un notevole contributo in termini di crescita, nella seconda parte dell'anno 2008 da parte del pacchetto di stimolo fiscale dell'amministrazione repubblicana, oltre 150 miliardi di dollari gettati al vento......
Probabilmente anche il prossimo stimolo fiscale non potrà fare nulla se non determinare un sussulto intermedio all'economia prima di un lungo ed indecifrabile inverno probabilmente assisteremo ad un piccola crescita nell'ultimo trimestre dell'anno ma se qualcuno non l'avesse ancora capito ci vorrà probabilmente un decennio prima di assistere ad una nuova primavera.
La leggenda del "decoupling" ovvero la possibilità che le economie emergenti potessero assumere il testimone della crescita è stata spazzata via insieme all'illusione di coloro che in questa crisi hanno accesso lumicini in ogni angolo senza mai voler analizzare seriamente quanto stava accadendo, il crollo delle esportazioni e delle importazioni ne sono la testimonianza, questa ripeto è una recessione globale, mai avvenuta dai tempi della Grande Depressione.
Cambiando per un attimo argomento, vi ricordate Gillian Tett uno dei miei report preferito sul Financial Times ebbene come un falco intravede nella nebbia di questo tempo la realtà dei CDO Collateralized debt obligation, strumenti finanziari, braccio delle cartolarizzazioni, citando un livello impressionante di insolvenze ma evidenziando nel contempo anche il relativamente basso tasso di recupero.
Non più tardi di un paio di anni fa il consenso convenzionale stimava un tasso di recupero di queste obbligazioni vicino al 100 % ma se ii bilanci delle banche venivano devastati da ripetute svalutazioni era solo colpa di modelli estrapolati da altre realtà, vedi l'indice ABX di Markit, un indice che riporta i valori dei derivati ipotecari.
Un barlume di luce è emerso nel buio di questo tempo, JPMorgan & Wachovia hanno esplorato la realtà scoprendo che dalla fino del 2005 sono stati emessi ben 405 miliardi di CDO con sottostante ABS ovvero mutui residenziali di cui un terzo ad alto rischio. Oggi circa 305 miliardi sono in un formale stato di default ....
Out of that pile, around $305bn of the CDOs are now in a formal state of default, with the CDOs underwritten by Merrill Lynch accounting for the biggest pile of defaulted assets, followed by UBS and Citi.
The real shocker, though, is what has happened after those defaults. JPMorgan estimates that $102bn of CDOs has already been liquidated. The average recovery rate for super-senior tranches of debt – or the stuff that was supposed to be so ultra safe that it always carried a triple A tag – has been 32 per cent for the high grade CDOs. With mezzanine CDO’s, though, recovery rates on those AAA assets have been a mere 5 per cent.
......102 miliardi sono già stati liquidati e il tasso di recupero di questi prodotti è stato solo del 32% per la classe di prima qualità mentre per quanto riguarda la classe intermedia, ovvero le mezzanine rigorosamente AAA udite, udite siamo ad un incredibile 5%.
Gillian osa sostenere che in fondo si potrebbe trattare di un caso estremo, in fondo l'onda "subprime" ha ormai fatto il suo corso ma come ben noi sappiamo oggi non si parla più solo di subprime, ma anche di Alt-a, Prime, Jumbomortgage ovvero di qualunque categoria di mutuo contratto in passato.
After all, when the ABX started taking a dramatically bearish tone 18 months ago, many banks claimed that it was ridiculous that they were writing their mortgage assets down to prices extrapolated from the ABX, since it was popularly claimed that the ABX overstated likely future loss. Even the Bank of England appeared to share that view.
.......si l'indice ABX stava sopravvalutando qualunque perdita, era ridicolo e lo è tuttora iscrivere questi prodotti sulla base di una semplice previsione, lo sosteneva anche la Banca d'Inghilterra......ma non si dice spesso che il mercato ha sempre ragione......
In settimana HBOS il più grande creditore ipotecario inglese segnala che circa il 16,8% dei suoi mutuatari, del suo libro contabile ipotecario è "underwater" ovvero ha il valore della casa inferiore al mutuo residuo e lo stesso per quanto riguarda Lloyds TSB con il suo 15%......siamo sicuri che questo è un problema solo americano......
In fondo decisamente Subprime sono pure le incredibili esposizioni nei confronti dei paesi dell' Est Europeo, 1700 miliardi di dollari spesso in franchi svizzeri assegnati sulla base del nuovo eldorado economico, in Polonia tanto per fare un esempio quasi il 60% dei mutui sono in franchi svizzeri ma lo zloty polacco ha perso quasi il 50% negli ultimi mesi quindi indebitamento decisamente insostenibile, solo le banche austriache hanno concesso prestiti per oltre il 70% del proprio PIL una leva infinita basterebbe il 10% di default come sostiene il ministro delle finanze austriaco Proll per far saltare l'intero sistema finanziario austriaco,

ma la mia domanda è la seguente.......dove sono finiti i CDO strumenti di diffusione delle, le cartolarizzazioni di questi mutui, di questi impieghi?
Mervyn King governatore della Banca d'Inghilterra ha sussurrato che è impossibile determinare la quantità di capitale necessario per puntellare il sistenma finanziario inglese, ci vorranno mesi e mesi per stabilire l'entità dei titoli illiquidi presenti nel sistema, entità che continua a cambiare in base alle prospettive economiche internazionali. Questa valutazione è qualcosa che non è affatto facile da farsi e non si può fare rapidamente, è necessario un più lungo tempo e una verifica dettagliata contratto per contratto.......e in America quel genio di Bernanke e l'illuminato tesoro americano stabiliscono entro aprile la fine dello "Stress Test" si entro aprile sapremo tutto quello che è impossibile determinare.......se date un'occhiata alle previsioni dei maghi economici dell'amministrazione Obama vi accorgerete che la loro visione contempla una ripresa dell' uno virgola qualcosa quest'anno e addirittura di oltre il tre per cento il prossimo anno......beata innocenza, chi glielo dice che nel primo trimestre il PIL potrebbe accusare una contrazione di oltre sei/sette punti e via cosi migliorando sino alla fine dell'anno.......ma mai più di tanto.
Ieri abbiamo parlato di solidarietà, di bonus e stipendi, il Sole 24 Ore riporta che....
Alcuni chief executive – come Eric Daniels, amministratore delegato di Lloyds - hanno fatto il "beau geste" di rinunciare al proprio generoso bonus, ma hanno anche detto che gli incentivi finanziari restano più che mai necessari per attrarre o far restare persone di alto livello.
......si sino a quando queste " PERSONE DI ALTO LIVELLO " non si renderanno conto di essere dei comuni mortali non avremo alcuna speranza di cambiamento, non certo grazie a persone di alto livello, si alto livello di retribuzione non certo di intelligenza, alcuni di loro hanno creato un mondo di carta, l'impero del nulla......
D'altronde un sondaggio uscito stamattina, condotto dal sito specializzato eFinancialCareers.com, rivela che nonostante tutto i banchieri non hanno alcuna intenzione di rinunciare a bonus e salari elevati. Secondo il sondaggio il 49% dei banchieri lascerebbe il Paese se fossero imposti limiti ai bonus in contanti. La percentuale sale al 71% nel caso di banchieri con un'esperienza di 6-10 anni. Sarebbe quindi un vero e proprio esodo delle migliori "menti" del settore. Il problema però è che questi banchieri pronti a lasciare la Gran Bretagna non hanno molti posti alternativi dove andare in questa crisi ormai globale.
Dopo Citigroup e le sue perdite, dopo AIG sulla quale verrà tolto il velo oggi, dopo Fannie Mae e Freddie Mac quanti soldi saranno necessari per risanare questa imponente sottovalutazione globale, quali possibilità abbiamo di salvare alcune banche europee che sono semplicemente troppo grandi per essere salvate dai loro stati.........qual'è il limite nei bilanci governativi oltre il quale si rischia di spingersi nell'infinito, nell'ignoto di un futuro oscuro.......?
Bernanke come abbiamo già visto suggerisce che è in corso una " depressione irrazionale " delle quotazioni......
"The stock values reflect not so much the fundamentals, the long-term profitability of the economy, but they also reflect investor attitudes about risk and uncertainty which right now are at very high levels," he told lawmakers during questions.​

......esse non rifletterebbero i fondamentali, si quelli solidi che solo lui ha saputo intravvedere.
L'era della leva esponenziale è finita, quella della finanza creativa sepolta, il deleveraging è in atto e nei prossimi anni per il momento non vi è nulla che faccia intravvedere una qualunque nuova era dell'oro in particolare per quanto riguarda i profitti e gli utili, peccato che nell'ultimo trimestre 2008 abbiamo assistito ad un crollo di oltre il 78 % negli " earnings " il prossimo scaverà un fossato ancora più profondo, il numero magico ora è 28,75 dollari o li intorno non resta che provare a individuare un P/E ratio a piacimento per arrivare non solo ad una previsione di uno S&P500 intorno ai 600 punti ma come ben sanno i lettori di Icebergfinanza prima della fine di questa crisi non è affatto improbabile un ritorno alle origini del lontano 1993.
Questa settimana ci dirà se la tarda primavera del 2009 arriverà in anticipo sui tempi previsti, macroeconomia e occupazione saranno i temi dominanti, un'atmosfera elettrica nell'aria che non può farci dimenticare l'aspetto umano di questa crisi, storie e racconti di un' Umanità ferita, un' Umanità che ha bisogno di SOLIDARIETA', marzo e aprile ci accompagneranno nell'incertezza, tra trimestrali e "stress test" all'orizzonte questo mercato non ha che una possibilità per risorgere se non dalle sue ceneri.
Icebergfinanza come un cantastorie che si esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!
 

tontolina

Forumer storico
da http://www.ariannaeditrice.it/artic...80&PHPSESSID=fd6d31c99fa02b4553ae56b55382db0b


"Tristi" buffoni
di Gianfranco La Grassa - 31/03/2009



Come avevo previsto nell’aggiunta di ieri, le borse stanno andando bene, trainate dai bancari (che erano alla testa del tonfo di ieri) e dalla Fiat (anch’essa in precedente caduta libera), grazie allo strano – e dopo notizie contrarie – OK di Obama all’accordo tra tale azienda e la Chrysler, cui vengono concessi sei milardi di dollari di finanziamento, malgrado il parere nettamente contrario della task force (i consulenti nominati dalla presidenza statunitense), che aveva addirittura bocciato i piani sia della GM che della Chrysler, affermando che tali aziende dovrebbero essere avviate verso il fallimento. Malgrado il giubilo degli italiani, il fragoroso risuonare di sciocchi peana che si levano da giornali, radio e Tv nostrani, si è capito ancora una volta che siamo in mano a perfetti inconsapevoli e irresponsabili (e ignoranti di economia, che non sia solo una serie di statistiche fasulle stipate in tabelline o grafici). Ieri Trichet (BCE) si è aggiunto al coro degli ottimisti, sostenendo – berlusconianamente – che basta nutrire fiducia e tutto è a posto. Chi è malato di cancro se ne dia per inteso: l’importante, per guarire, è aver fiducia nella guarigione. Decisamente meno peggiori quei medici che alzano gli occhi al Cielo e del malato dicono: “è nelle mani di Dio”.
Comunque è uscito oggi il rapporto di marzo dell’OCSE per la nostra area; e ne riporto qui sotto un pezzo decisamente significativo. Chi vuole può continuare a combattere la crisi con la fiducia. Personalmente, mi convinco sempre più che queste autorità europee e mondiali non sanno più che pesci prendere e ognuna dice il contrario dell’altra.





Una bella massa di “tristi” buffoni.

˂˂Tutto male, tutto nero. La recessione nel 2009 in Italia porterà il pil ad una flessione del 4,3% (in linea con il -4,3% stimato per l’area Ocse, contro un calo medio del 4,1% dell’area Euro) a causa del calo degli investimenti, della contrazione del mercato delle esportazioni e dell’incertezza che frena la spesa dei consumatori. È quanto scrive l’Ocse nel suo rapporto di marzo, secondo il quale la struttura dell’economia italiana e la sua specializzazione nell’export di beni di lusso la "espongono alla piena forza della recessione in altri Paesi".
Disoccupati L’eccezionale grado di debolezza emerso nelle economie dell’Ocse con tassi di disoccupazione sopra il 10% negli Usa e nell’area euro "porterà a livelli di inflazione vicini a zero in alcuni Paesi e alcuni vedranno dei livelli di prezzi in calo". Le previsioni, spiega l’Ocse, sono condizionate alla fine degli stress nel mercato finanziario. Il rischio maggiore è che l’indebolimento dell’economia reale possa ulteriormente colpire le istituzioni finanziarie e che le misure prese dai governi si rilevino insufficienti per ristabilire la stabilità e la fiducia mentre un’altra area di rischio è quella della tenuta dei Paesi del Centro ed Est Europa˃˃.


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