Rollover debito Grecia.. a chi conviene

ciao negus ciao zorba il tempo di coglioneggiare per i nostri politici e' finito vedremo a fine estate che piano si inventeranno buona giornata
 
Negus, sono sulla tua lunghezza d'onda.
Guardiamo il trattamento riservato alle agenzie di rating all'Irlanda (dove gli interessi del mondo anglosassone sono più evidenti).
A Dublino ne hanno combinate di tutti i colori sui bondisti sub ... ora poi c'è da aspettarsi qualche puntata sui senior bancari viste le reazioni inesistenti ...
Ieri Ficht, mentre Moody's martellava il sistema bancario del Portogallo, affermava che l'outlook irlandese deve considerarsi stabile ...
In questo quadro l'impotenza dell'Europa sta raggiungendo livelli preoccupanti.
 
Sarà che sono di una generazione "vecchia" :nonno:, che ritiene che concetti come "reputazione", "fiducia", "rispetto della parola data", "coerenza", "onestà", siano le basi fondanti di quel complesso mondo che è la finanza, ma non posso sopportare questa ostinazione (soprattutto dei tedeschi, ma non solo) nel voler stravolgere le regole del gioco mentre la partita è in corso.
mala tempora currunt... atque peiora premunt :D
il principio "pacta sunt servanda" dovrebbe essere alla base della convivenza civile, ancor prima che alla base della finanza, ma è ormai demodé :squalo:

cui prodest?
Ovviamente dietro questa (drammatica) situazione, dietro il palese fallimento di una intera generazione di politici europei, c'è chi ci sguazza alla grande, dalle agenzie di rating, alle grandi corporation di informazione finanziaria, fino ai grandi fondi, speculativi o no. Ovviamente quasi tutti di ascendenza anglosassone e quasi tutti in palese conflitto di interessi.
Guardiamo il trattamento riservato alle agenzie di rating all'Irlanda (dove gli interessi del mondo anglosassone sono più evidenti).
A Dublino ne hanno combinate di tutti i colori sui bondisti sub ... ora poi c'è da aspettarsi qualche puntata sui senior bancari viste le reazioni inesistenti ...
Ieri Ficht, mentre Moody's martellava il sistema bancario del Portogallo, affermava che l'outlook irlandese deve considerarsi stabile ...
In questo quadro l'impotenza dell'Europa sta raggiungendo livelli preoccupanti.
l'anno scorso Merkel & co. potevano sembrare impreparati e preoccupati per le reazioni del loro elettorato. oggi, e le proposte di rollover rappresentano una conferma, vogliono essere loro a stabilire quando la Grecia "eventualmente" fallirà, concedendo tempo ai sistemi bancari nazionali (leggi tedesco e francese). spero che qualcuno abbia scattato una fotografia della situazione all'inizio della crisi greca.

noi italiani siamo al terzo posto come contributori della BCE e delle varie strutture di salvataggio, ma quali vantaggi ne abbiamo ricavato? forse Draghi presidente?

in Europa la generazione che occupa attualmente i posti di comando è regredita alla logica degli Stati-nazione: ha dimenticato il Manifesto di Ventotene e non ascolta le nuove generazioni, che IMHO si sentono europee (un tedesco, un francese e un italiano sono soltanto i protagonisti di una barzelletta).
 
Ultima modifica:
Confesso che ho pochissimo tempo per seguire queste vicende sul forum, e ancor meno per selezionare gli articoli veramente interessanti, per cui intanto ti voglio ringraziare, e voglio anche ringraziare tommy271 e tutti i partecipanti al 3D greco per l'ottimo lavoro che state facendo. :bow:

Premetto che non ho titoli greci, nè irlandesi o portoghesi, in portafoglio, ma una cosa la devo sottolineare con forza. Sulla questione del debito sovrano periferico si sta giocando una partita che, purtroppo, avrà delle conseguenze molto importanti (in senso, ahimè, negativo) per tutti noi europei.

Sarà che sono di una generazione "vecchia" :nonno:, che ritiene che concetti come "reputazione", "fiducia", "rispetto della parola data", "coerenza", "onestà", siano le basi fondanti di quel complesso mondo che è la finanza, ma non posso sopportare questa ostinazione (soprattutto dei tedeschi, ma non solo) nel voler stravolgere le regole del gioco mentre la partita è in corso.

Mi riferisco in particolare alla ridicola questione del rollover, o come caspio lo vogliono chiamare, del debito greco, ma anche alla vergognosa e umiliante rapina a cui sono stati sottoposti gli investitori nel debito subordinato irlandese, pur senza essere incorsi in alcun default.

Per non parlare dell'insistenza con cui si parla da mesi del cosiddetto "burden sharing", quasi che la colpa sia del creditore, anche in assenza di una insolvenza del debitore conclamata, prima ancora di chi ha portato l'emittente sull'orlo del fallimento.

Ovviamente dietro questa (drammatica) situazione, dietro il palese fallimento di una intera generazione di politici europei, c'è chi ci sguazza alla grande, dalle agenzie di rating, alle grandi corporation di informazione finanziaria, fino ai grandi fondi, speculativi o no. Ovviamente quasi tutti di ascendenza anglosassone e quasi tutti in palese conflitto di interessi.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il costo del debito pubblico europeo è schizzato alle stelle (ad eccezione della Germania, che però pesa relativamente di meno in questo settore) nonostante nel suo complesso l'Europa esca da questa crisi con una situazione più gestibile rispetto, ad esempio, agli USA.

Quello del debito pubblico italiano è letteralmente esploso. Tralasciando le facili osservazioni sulla "qualità" delle misure adottate dal governo, va però sottolineato con forza che nonostante tutto siamo forse il paese del G8 che è uscito dalla crisi con il minor peggioramento dei ratios finanziari (debito/PIL, deficit, etc.). Questo, casomai, dovrebbe farci riflettere sulla incredibile occasione che abbiamo perso nel non mettere mano per tempo, da almeno venti anni :rolleyes:, alla situazione, per potere sfruttare la crisi a nostro vantaggio, e non rischiare di finirne travolti.

Il costo del funding delle banche europee è esploso anch'esso, per molte (soprattutto medio-piccole, soprattutto di paesi periferici) è inaffrontabile. Come se la crisi dei mutui subprime l'avessimo inventata noi, forse anche peggio.

Sono il primo ad essere convinto, e l'ho anche scritto più volte, parecchio tempo fa, che non è accettabile salvare le banche, o addirittura gli stati, a spese dei contribuenti, senza che tutti gli attori in gioco facciano la loro parte. E coerentemente da molto tempo predico di restare alla larga da emittenti traballanti, o che sono dovuti ricorrere a qualche forma di aiuto statale. Mi aspettavo che ci fosse il rischio di qualche brutta sorpresa.

Ma stravolgere le regole del gioco fino a ribaltare completamente la scala tradizionale dei creditori (azionisti, creditori subordinati, creditori chirografari, etc.), stracciando le clausole contrattuali, imponendo perdite pure in assenza di un default, credo che sia la strada maestra per mandare definitivamente a puttane il mercato europeo del credito, sovrano e finanziario in primo luogo. Con buona pace dei nostri amici anglosassoni ed asiatici, che se la stanno ridendo di cuore (e ringraziano per il regalo inaspettato).

Per questo confermo che appena mi sarà possibile cercherò di dedicarmi alla iniziativa di "lobbying" che ho proposto all'ultimo meeting nel Monferrato, cui purtroppo fino ad ora non ho potuto dare molto seguito.

Per provare almeno a spiegare a quei ministri tedeschi e finlandesi che le loro sconsiderate esternazioni, benchè foriere di qualche punto percentuale guadagnato nei consensi, rischiano di travolgere l'intero mercato finanziario europeo, e con quello le loro (supposte) solide banche ed economie.


Intervento Eccellente ... Grande Negus:up:
 
[...]

Ovviamente dietro questa (drammatica) situazione, dietro il palese fallimento di una intera generazione di politici europei, c'è chi ci sguazza alla grande, dalle agenzie di rating, alle grandi corporation di informazione finanziaria, fino ai grandi fondi, speculativi o no. Ovviamente quasi tutti di ascendenza anglosassone e quasi tutti in palese conflitto di interessi.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il costo del debito pubblico europeo è schizzato alle stelle (ad eccezione della Germania, che però pesa relativamente di meno in questo settore) nonostante nel suo complesso l'Europa esca da questa crisi con una situazione più gestibile rispetto, ad esempio, agli USA.

Quello del debito pubblico italiano è letteralmente esploso. Tralasciando le facili osservazioni sulla "qualità" delle misure adottate dal governo, va però sottolineato con forza che nonostante tutto siamo forse il paese del G8 che è uscito dalla crisi con il minor peggioramento dei ratios finanziari (debito/PIL, deficit, etc.). Questo, casomai, dovrebbe farci riflettere sulla incredibile occasione che abbiamo perso nel non mettere mano per tempo, da almeno venti anni :rolleyes:, alla situazione, per potere sfruttare la crisi a nostro vantaggio, e non rischiare di finirne travolti.

Il costo del funding delle banche europee è esploso anch'esso, per molte (soprattutto medio-piccole, soprattutto di paesi periferici) è inaffrontabile. Come se la crisi dei mutui subprime l'avessimo inventata noi, forse anche peggio.

Sono il primo ad essere convinto, e l'ho anche scritto più volte, parecchio tempo fa, che non è accettabile salvare le banche, o addirittura gli stati, a spese dei contribuenti, senza che tutti gli attori in gioco facciano la loro parte. E coerentemente da molto tempo predico di restare alla larga da emittenti traballanti, o che sono dovuti ricorrere a qualche forma di aiuto statale. Mi aspettavo che ci fosse il rischio di qualche brutta sorpresa.

Ma stravolgere le regole del gioco fino a ribaltare completamente la scala tradizionale dei creditori (azionisti, creditori subordinati, creditori chirografari, etc.), stracciando le clausole contrattuali, imponendo perdite pure in assenza di un default, credo che sia la strada maestra per mandare definitivamente a puttane il mercato europeo del credito, sovrano e finanziario in primo luogo. Con buona pace dei nostri amici anglosassoni ed asiatici, che se la stanno ridendo di cuore (e ringraziano per il regalo inaspettato).

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Sposto un po' il tema dalle cose giustissime che hai detto, scusandomi in anticipo per averlo fatto, per indirizzarlo sul nostro paese che si sta tassando per finanziare la Grecia e per dare il suo apporto alla causa libica, non certo perché "ci creda" ma perché è nell'Europa e ci vuole restare, facendo in pieno il suo ruolo ed aspettandosi un riconoscimento sia ora che in seguito.

Dobbiamo dimostrare con i fatti di essere solvibili e attirare la fiducia su di noi, non perché la speculazione è CATTIVA ma perché è PERICOLOSA, in grado di portarci in soli 3 giorni nella condizione di non aver quasi più convenienza a finanziarci a mercato, dove se volessimo emettere debito decennale dovremmo sborsare piu' del 5% rispetto al 2,60 dei cari vicini tedeschi.

Speriamo solo di poter iniziare a combattere questa guerra perché se non lo facciamo accumuleremo altro debito sul debito, vanificheremo la finanziaria appena fatta e ne dovremo fare un'altra molto più grossa, e la pagheremo tutti, giusta o non giusta che sia. E questa guerra non la dobbiamo combattere da soli, ma ci devono aiutare Francia e Germania. Ad un certo punto bisogna iniziare a fare sul serio, ed ho l'impressione che siamo vicini ad un punto di non ritorno perché se arriviamo a farci strozzare dai mercati senza reagire, poi non riusciremo piu' a tornare indietro.

Io non so se la nostra classe dirigente si sta rendendo conto di tutto questo, voglio sperare di si senza pensare al solo Tremonti ma all'intero governo/parlamento/sindacati/industriali. Lo spero perché al di fuori delle nicchie che rappresentano i forum finanziari, là fuori nessuno si sta accorgendo di niente e tutti continuano a pensare alle veline, al gossip, alla destra e alla sinistra. Io mi aspetto che nel momento dell'emergenza debbano saltar fuori altri valori, che l'Italia ha sempre dimostrato di avere.
 
mala tempora currunt... atque peiora premunt :D
il principio "pacta sunt servanda" dovrebbe essere alla base della convivenza civile, ancor prima che alla base della finanza, ma è ormai demodé :squalo:

cui prodest?


l'anno scorso Merkel & co. potevano sembrare impreparati e preoccupati per le reazioni del loro elettorato. oggi, e le proposte di rollover rappresentano una conferma, vogliono essere loro a stabilire quando la Grecia "eventualmente" fallirà, concedendo tempo ai sistemi bancari nazionali (leggi tedesco e francese). spero che qualcuno abbia scattato una fotografia della situazione all'inizio della crisi greca.

noi italiani siamo al terzo posto come contributori della BCE e delle varie strutture di salvataggio, ma quali vantaggi ne abbiamo ricavato? forse Draghi presidente?

in Europa la generazione che occupa attualmente i posti di comando è regredita alla logica degli Stati-nazione: ha dimenticato il Manifesto di Ventotene e non ascolta le nuove generazioni, che IMHO si sentono europee (un tedesco, un francese e un italiano sono soltanto i protagonisti di una barzelletta).

Uno spread sul bund decennale di oltre 240 bp, questo ci abbiamo guadagnato :rolleyes:.
E forse è solo l'inizio...(nel qual caso, l'inizio della fine!)
 

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