adesso, momento impegnato dedicato al cinema d'essai.
Regista: Jimmy B. Matheus (Bruno Mattei)
A. Van Dike (Amasi Damiani)
Scritto: Amasi Damiani
Riccardo Schicchi
Nazionalità: Italia
Anno: 1979
Casa di produzione: Elea Cinematografica
Genere: EROTICO
Cast: Ilona Staller
Paola Ludovica Barbanera
Patrizia Basso
Giancarlo Marinangeli
Enrico Nessieres
Music: Gianni Marchetti
CICCIOLINA AMORE MIO
aka Cicciolina My Love
aka The Goodnight Girl
aka Ein zärtliches Biest
Cicciolina amore mio (a.k.a. Cicciolina my love), Italia 1979, diretto da Amiasi Damiani e Bruno Mattei, è il primo vero film realizzato su Cicciolina, scritto naturalmente da Riccardo Schicchi, suo talent scout e fotografo (Diva Futura non sarebbe mai esistita senza Cicciolina, così come il porno italiano, o almeno sarebbe iniziato molto più tardi se Ilona Staller non avesse aperto la strada con la sua personalità). Ilona Staller, è vero, aveva già partecipato in precedenza ad altre pellicole, ma sempre in parti minori, di secondo piano, come Incontro d'amore accanto a Laura Antonelli e Janet Agren, Dedicato al Mar Egeo del giapponese Ikeda Masuo, Senza buccia o la pellicola trash John Travolto da insolito destino di Neri Parenti accanto al sosia di John Travolta... Invece qui la vediamo per la prima volta totalmente Cicciolina, cioè nella parte di sé stessa, di diva un po' svampita, infantile e giocherellona, parlare d'amore e cantare le sue più belle canzoni. Il lungometraggio è un piccolo gioiello, una specie di manifesto erotico-psichedelico-futurista della Cicciolina, ma soprattutto dell'erotismo di Riccardo Schicchi, che ha come protagonista Riccardino (Giancarlo Marinangelo), l'alter ego dello stesso Schicchi, evidente non solo dal nome, ma anche da tanti altri piccoli particolari: come Schicchi anche questo Riccardo fa il fotografo, ama Cicciolina, anche se in modo "spirituale" (non sappiamo, né ci frega poi neppure saperlo, se Schicchi e Cicciolina hanno mai avuto rapporti carnali.) e diviene il suo manager. Dunque la storia parte proprio dai sogni di Riccardino, che ascoltando Ilona Staller a Radio Luna, durante le sue celebri esibizioni dove dava consigli sull'amore, sogna. Sogna di Cicciolina, immersa in luci colorate, in versione Lady Godiva, cavalcare un bianco cavallo, fare l'amore con sé stessa e con uomini senza volto. Insomma, un sogno a filtri flou e rifrattori, nel quale Cicciolina è una sorta di divinità ancestrale, di Venere dispensatrice di eros e idiozia. Infatti, la prima cosa che ci appare evidente, oltre al fatto che tutto il film è di una ingenuità spaventosa, è che i messaggi di Cicciolina sono di una stupidaggine unica. Il suo, palesemente falso, modo di essere infantile è ridicolissimo e maldestramente recitato per calarsi in un personaggio ben costruito a tavolino dal suo manager. Dunque Riccardino sogna, sogna, sudando vistosamente ai pensieri peccaminosi che la sua Cicciolina gli procura, ma, strano a dirsi, non si tocca: le mani di Riccardino sono sotto la sua testa, anziché, come dovrebbero a questo punto, sulla patta dei suoi pantaloni. Infatti, cosa più unica che rara in questo genere di pellicole erotico-trash di fine anni settanta, Riccardino è una sorta di asceta, votato all'amore spirituale nei confronti della sua dea: in questo può forse celarsi una profezia? Possiamo cioè interpretare che alla fin fine tutto il sesso che sprigiona dall'agenzia Diva Futura è fasullo, privo di un vero erotismo, di un vero desiderio, di una vera sostanza, ma appunto recitato, mimato, non sentito? Cicciolina diverrà il simbolo stesso di tutta questa finzione commerciale, atta a liberare gli spermatozoi prigionieri dello scroto degli italiani previa sborso di un compenso per l'acquisto del biglietto cinematografico, delle riviste e successivamente anche delle videocassette con le attrici dei loro sogni? Oppure tutto questo cela il messaggio subliminale "sognatelo, ma non siatelo"? Il dubbio permane. Cicciolina, in quegli anni, si delinea subito come promotrice di un ridicolissimo messaggio erotico-ambientalista, dice di liberarsi, di liberare la propria sessualità e di amare la natura. Purtroppo a molti italiani il senso dello humor manca, così vedono in lei soltanto la possibilità di un fugace atto onanistico, anche quando lei si candiderà tra le fila del Partito Radicale, a metà anni ottanta, suscitando un immenso, quanto assolutamente spropositato, scandalo. E così anche in questo film la natura, l'ambiente divengono non solo parte del suo messaggio, ma quasi fulcro dello stesso, motivo stesso di eccitazione! Infatti la possiamo vedere girare in motorino (oggetto del desiderio di molti ambientalisti, dopo la bicicletta) per le vie della capitale, lasciando scoprire quella parte del corpo normalmente destinata a rimane nascosta. La scena è spaventosamente ridicola, viste le incitazioni dei vari macchinisti romani, che in una scena rischiano anche un tamponamento a catena pur di ammirare la pelosa intimità della Staller: naturalmente il tutto è fintissimo, non vi ingannino le inquadrature incerte ed il taglio da documentario della vita quotidiana nella capitale! Riccardino non si dà pace: vuole veramente diventare il fotografo personale di Cicciolina, e così le telefona tutte le sere lasciando messaggi nella sua segreteria telefonica. Finché lei gli risponde ed accetta di incontrarlo. Riccardino, convinto che lei possa mantenere fede al suo appuntamento, si presenta alle sette di mattina davanti casa, dove trova la donna delle pulizie che sta spazzando il marciapiede, dalla quale viene a scoprire che Cicciolina non si sveglia mai prima di mezzogiorno, così lo vediamo attendere davanti al portone per delle ore, in un abito veramente trendy: giacchetta in pelle nera, sciarpa al collo e pantaloni a zampa neri.
Quando finalmente la diva appare, Riccardino gli rivela il suo sogno di diventare il suo fotografo personale, lei acconsente, permettendogli di fotografarla in una posa che ha più del cult che del blasfemo: nuda, a cavalcioni del "Cupolone" di San Pietro sullo sfondo! A questo punto. E gli permette anche di assistere alle sessioni di registrazione del suo album, dove la possiamo ammirare mentre canta le mitiche e introvabili Labbra e Più su sempre più su! Riccardino però vive con una sorella femminista: ma non vi inganniate perché, contrariamente alle aspettative, e anche alla realtà, questa femminista non solo non è minimamente urtata da Cicciolina, ma ne segue anche i consigli, quando, rimasta sola con una sua amica, si esibisce in un rapporto lesbo con la stessa guidata dalla voce della Nostra. Per non dimenticare quando, nel finale, viene anche stuprata da un vicino che si presenta in casa sua, poco dopo l'abbandono da parte del fratello, per chiederle due limoni, la prende con la forza, e lei, con voluttà alla fine cede, concedendosi e partecipando con passione!!! Pazzesco e altamente diseducativo, non solo, ma capace di attizzare l'odio più furibondo da parte delle femministe dell'epoca. O si trattava forse di una vendetta da parte dello stesso Schicchi? Se la sua donna-oggetto per eccellenza era stata già contestata da qualche gruppo di donne impegnate per l'emancipazione femminile, non ci sarebbe di che meravigliarsene! Durante un'altra sessione fotografica ecco Riccardino condurre Ilona in motorino verso Saturnia, i due si fermano a fare benzina. Il benzinaio allampanato, mentre fa il pieno, sbircia tra le cosce della Nostra, rimanendone completamente ipnotizzato tanto da non far nemmeno loro pagare il rifornimento! Così i due veleggiano verso il luogo in riva ad un fiume destinato alla ripresa delle immagini. Allestito un fuoco (ormai si è fatta notte), Riccardino inizia a fotografare, ma dopo un po' lei sente freddo e lui va a prenderle l'accappatoio: notate come il tutto manchi di un minimo di continuità, i due infatti si erano recati nel posto senza alcun bagaglio, a bordo di un motorino e Cicciolina indossava solamente uno straccetto trasparente mentre tutti gli altri da come vestono sembra sia decisamente autunno inoltrato. Dopo essersi esibita in giro per la città capitolina, in motorino e a piedi, quasi sempre con la sgnacchera al vento , soltanto ora si lamenta di aver freddo??? Il tutto naturalmente, ma assai maldestramente, serve alla storia per giustificare quanto segue: tre loschi individui avevano osservato la coppia per tutto il tempo e ora che il maschio della situazione si è allontanato i tre ne approfittano per cercare di stuprare la donzella. Naturalmente Riccardino interverrà e i due cercheranno di affogarlo nelle limacciose acque del fiume. Tutto questo servirà da pretesto per una successiva dichiarazione radiofonica della Nostra, quando parlando di stupro, dirà "è colpa nostra"!!! La filosofia della Cicciolina, sempre più arruffata cercherà di giustificare la violenza carnale dicendo che è colpa delle donne perché non si concedono se vengono stuprate. SPAVENTOSO!!! I due comunque vengono soccorsi da una contessa toscana, che portati nella sua villa, li riscalderà con del buon vino, naturalmente finendo per ubriacarsi e ubriacarli. A questo punto Cicciolina, sempre con la passera al vento, ne approfitta per narrare di come ha perso la verginità in una stalla, adolescente, per opera di un suo amichetto e di come la mamma le avesse detto che se le fosse successo se ne sarebbe sicuramente accorta. La contessa finirà per insidiare le grazie della Nostra, al che interverrà Riccardino a fare il moralista e a concludere così la scena. Il finale della storia, dopo che il protagonista si è trasferito a casa della sua dea, è ambientato in teatro, dove Cicciolina, davanti ai suoi fans, si esibisce in uno dei suoi famosi spettacoli danzanti all'interno di una bolla di plastica, giocando con le colombe e cantando le sue song. Riccardino da dietro le quinte applaude e si congratula con Ilona. Alcune immagini erotiche danzanti, usate come riempitivo, concluderanno la pellicola. Come avrete potuto intuire si tratta della storia di un amore negato, negato dallo stesso protagonista a sé stesso, poiché avrebbe potuto approfittare quando voleva delle profferte sessuali non solo di una amica che va a dormire nuda nella sua stanza (la stessa, femminista emancipata, che si consolerà poi con la sorella di lui) ma anche della stessa Cicciolina. Ma del resto, forse, è proprio questo che ci spinge maggiormente ad apprezzare questo cult: l'assurdo apocalittico e stratosferico che lo caratterizza! Cicciolina amore mio è distribuito in video dalla Avo Film e dalla Capitol International Video.
Questa sera su Italia 1, alle 20.45