SE EVA HA COMBINATO TUTTO STO CASINO PER UNA MELA... FiGURIAMOCI SE AVESSE AVUTO

Oltralpe sempre più sindaci aboliscono i menu speciali per gli studenti di origine straniera: "La scuola pubblica è laica, mangino come gli altri"

In Francia da qualche settimane impazza il dibattito, ormai esploso a livello nazionale, sul "menu unico" a scuola anche per gli studenti di fede ebraica o musulmana, che per la loro religione non possono consumare determinati alimenti.
Da tempo, ormai, sono previsti menù ad hoc senza pietanze a base di maiale.
 
Questa non mi è mai piaciuta.......

Recentemente il Washington Times ha ricostruito, attraverso documenti segreti ritrovati a Tripoli dopo la caduta di Gheddafi, l’operazione di manipolazione orchestrata da Hillary Clinton (allora Segretario di Stato americano), per legittimare l’intervento militare Usa in Libia.

I documenti sono una serie di telefonate registrate (e confermate dai diretti interessati), intercorse tra alti ufficiali del Pentagono, un membro democratico del Congresso americano e Saif Gheddafi, figlio del Colonnello, nei giorni cruciali della guerra.

Dai documenti appaiono con chiarezza 4 livelli d’irresponsabilità e approssimazione con cui Washington si è rapportata alla crisi libica:

1) il Pentagono agiva indipendentemente dal Dipartimento di Stato, per evitare una guerra che (incredibilmente) erano i militari a non volere e i politici ad imporre.

2) la Cia non aveva la minima idea di cosa stesse realmente accadendo sul terreno, all’interno della guerra civile.

3) il Dipartimento di Stato (cioè la Clinton) non aveva istituito alcun canale diretto di gestione crisi con il regime libico (che, al contrario, aveva il Pentagono), né aveva conoscenza di chi fossero realmente i “ribelli anti-Gheddafi” e di quanti jihadisti e islamisti vi erano al loro interno.

4) La Clinton manipolò le informazioni su un presunto genocidio in atto da parte del governo libico; genocidio smentito dal Pentagono e dalle organizzazioni umanitarie operanti in Libia.

Sarah Leah Whitson, direttore esecutivo del Medio Oriente per Human Rights Watch ha confermato al Washington Times che vi erano state atrocità ma “nulla che potesse far pensare ad un genocidio imminente”. Amnesty International, in un report del settembre 2011, svelò che i crimini erano compiuti anche dai ribelli (torture, esecuzioni sommarie di civili e rapimenti di lavoratori stranieri).

GENERALI “PACIFISTI” E POLITICI GUERRAFONDAI
Come scrivemmo già nel 2011, Hillary Clinton forzò le informazioni, inaugurando la teoria della guerra umanitaria preventiva: colpire Gheddafi non per i crimini commessi ma per quelli che avrebbe potuto commettere. Una vera follia.
L’intelligence militare spiegava, al contrario, che Gheddafi aveva dato precisi ordini di non colpire i civili per evitare reazioni internazionali.

Dalle registrazioni si evidenzia come il Pentagono (nella figura dell’Ammiraglio Mullen allora Capo di Stato Maggiore congiunto) non si fidasse delle relazioni che il Dipartimento di Stato e la Cia impacchettavano ad Obama, “ma non c’era nulla che potesse fare per contrastarle”.

La signora Clinton fu inamovibile nel trascinare la Casa Bianca nell’avventura libica (e Obama nel farsi trascinare), ignorando gli avvertimenti del Pentagono secondo cui “gli interessi degli Stati Uniti non erano in gioco, mentre e la stabilità regionale poteva essere minacciata” nel caso di caduta del regime.

Charles Kubic, uno dei mediatori del Pentagono in Libia ha rivelato che dopo la prima settimana di missili americani sulle basi libiche, Gheddafi era disposto a cedere il suo governo per una transizione pacifica a due condizioni: l’eliminazione delle sanzioni contro di lui e l’insediamento di una forza militare in Libia che impedisse la consegna del paese ai jihadisti; “Tutti pensavano che fosse una cosa ragionevole. Ma non il Dipartimento di Stato“.

RICORDIAMOCI QUESTA STORIA
Con buona pace del prof. Luttwak, la Casa Bianca non può esimersi dalle responsabilità di quella guerra disastrosa.

Fra un anno la signora Clinton potrebbe essere uno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti; ricordiamoci di tutto questo quando inizieremo a leggere i peana dei servizievoli giornalisti italiani sulla “prima donna presidente degli Stati Uniti”; la cui irresponsabilità e incapacità è una delle causa del dilagare dell’Isis nel Mediterraneo.
 
Ultima modifica:
Buongiorno. Piove....ma anche non avesse piovuto, il governo era sempre ladro......

Per un istante ho pensato. Toh, qualcosa si muove....

Uscire o meno dal gregge? Come far sentire, almeno una volta, un ringhio che non assomigli al belato?

Nunzia De Girolamo, che in qualità di donna non riconosce il codice alfa , la sua ricetta l'ha già spiattellata e la ribadisce tra gli applausi.

«Non abbiamo fondato un partito per diventare renziani. Voglio un centrodestra unito, e non mi possono chiedere di diventare un Ogm: ero, sono e sarò sempre alternativa al Pd di Renzi».
Non vede problemi a «dare un appoggio esterno al governo», così da subire meno «l'arroganza di Renzi. Basta esserne i predellini o gli scendiletto».

La combattiva lupa alfa reclama un'Assemblea straordinaria per chiarire «dove stiamo andando, soprattutto in occasione delle Regionali».
 
Poi intervengono i "perdenti cadreghino" .......

«Sono in assoluto disaccordo - replica Sergio Pizzolante, alfiere cicchittiano -. Tornare al vecchio centrodestra è impossibile, perché ha fallito.
Un'alleanza con Berlusconi ci condurrebbe in braccio alla nuova Lega di Salvini.
La nostra missione è ben altra: rafforzarci nell'alleanza come forza radicalmente liberale».

Linea che anticipa un po' le conclusioni di Alfano, soprattutto sulla necessità di costruire «una nuova casa politica del centrodestra», tenendosi alla larga dalla «brutta destra di Salvini e Lepen: se ci spostiamo verso l'estrema destra, regaliamo il centro».

Nel frattempo, anche la pattuglia dei siciliani di Schifani conferma il niet all'uscita dal governo, rimarcando l'esigenza di «non vedersi ridimensionare la pattuglia».
 

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