dagli ai cinesi .......
Ma che fastidio dà il piccolo Davide al gigante Golia? Semplicemente quello di portare lo stesso nome: Riva. Un marchio leggendario, simbolo dell'abilità dei maestri d'ascia italiani. Quelli dei Riva di Sarnico sono i motoscafi dei vip, dei reali, dei capitani d'industria, delle stelle del cinema: lussuosi, dal design inimitabile e dai materiali di qualità assoluta. Quelle dei Riva di Laglio sono le barche dei piccoli appassionati, di chi ama il dettaglio e vuol scegliere tutto, dal legno alle finiture: un natante sartoriale.
I due rami dei Riva non si sono mai fatti la guerra in oltre 200 anni di storia. Il primo cantiere sorse a Laglio, sulla sponda occidentale del lago di Como, un paese ora più famoso per la villa di George Clooney che per aver dato i natali a un emblema del made in Italy . Era il 1771 quando Giovanni Riva aprì una bottega di costruzione, rimessaggio e riparazione di barche che passò di padre in figlio. Nel 1842 il nipote Pietro decise di tentare la fortuna a Sarnico, sul lago d'Iseo, mentre suo fratello Giovanni Battista continuò a fare il carpentiere nel luogo d'origine.
Una è rimasta un'attività di famiglia, di nicchia, fino all'attuale titolare Daniele Riva il cui cantiere sembra fermo all'Ottocento; l'altra divenne il marchio che dalla Dolce vita in poi è diventato famoso in tutto il mondo. Tra i due Riva, dunque, non esistono soltanto i vincoli del sangue e l'orgoglio di appartenere a una grande tradizione artigiana: il reciproco rispetto era dovuto anche al fatto che le aziende non si pestano i piedi. Da Laglio escono barche a remi, a vela o con piccoli motori fuoribordo (pochissime); da Sarnico prendono il largo le Ferrari dell'acqua: cabinati di lusso, panfili, battelli da motonautica. Sono diversi clienti, materiali, dimensioni e prezzi. Inimmaginabile una qualche concorrenza o confusione.
I cinesi fanno causa ai Riva perché si chiamano Riva