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il titolo non mi piace per niente: parlare di storia come un oggetto, con lati giusti o sbagliati, o con un fine da raggiungere, assomiglia un po' troppo al determinismo storico da cui voglio distaccarmi: "facciamo fare alla storia il suo corso" è stata in passato l'etichetta che scusava sia la realpolitik cinica di una certa sinistra sia la aberrante violenza omicida di un'altra. Ma, come ben dice la canzone, la storia siamo noi: è aperta per essere costruita. lasciamo stare la storia e parliamo di politica e costruzione collettiva di una nuova società.
oggi non c'è piu' praticamente nessuno che difende il determinismo storico, ma una simile visione feticistica della storia oggi la si trova tra pensatori conservatori come Fukuyama, che vede nel neoliberismo la vera fine della storia.