"I migranti oggi sono l'elemento umano, l'avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi".
dubito si fosse fatta una canna.......
lo dico per la povera "canna"
Senegal, Ghana e Costa d'Avorio rappresentano, assieme all'Etiopia sulla costa opposta, il propulsore di un continente in perenne ricerca di riscatto. Immaginare migranti di queste nazioni tra coloro che raggiungono l'Italia sui barconi libici è quasi impossibile.
Eppure Mamadou Kamara, 18 anni, il carnefice di Palagonia che l'altro giorno non ha esitato a tagliare la gola a Vincenzo Solano, 68 anni, e a lanciare dal balcone la moglie Mercedes Ibanez, 70, per impossessarsi di un telefonino, un pc e pochi spiccioli, è ivoriano
I rapporti con l'Italia sono ottimi e non a caso lo stesso Ouattara ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day il 15 agosto all'Expo di Milano. Kamara il killer-furbetto non è scappato da un paese in fiamme o frantumato nei diritti da un despota, ha scelto la strada dell'Italia per delinquere. Del resto i numeri della Costa d'Avorio sono il miglior biglietto da visita possibile per vivere in maniera dignitosa: produce il 40% del cacao di tutto il mondo, ed è il primo paese africano a sportare ananas e banane. Negli ultimi tre anni sono state promosse riforme per favorire l'agricoltura con investimenti di 3 miliardi di euro. La produzione agricola è passata da 12 milioni di tonnellate a 16 nel 2014, con un incremento del 33%. Le derrate di riso sono quasi triplicate. Questo è un evidente esempio del contributo della Costa D'Avorio a nutrire il pianeta e a rafforzare il sistema occupazionale.
Dall'Africa si fugge, come fanno gli eritrei oppressi dalla ferocia del padre-padrone Isaias Afewerki, o i guineani, dove un altro dittatore, Teodor Obiang (in carica dal 1982), non ha esitato a usare, lui sì, le ruspe per cacciare gli abitanti delle periferie e costruire ville e alberghi di lusso. Ma nel caso del killer Kamara l'Africa matrigna è solo un alibi.