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che bello il yo yo
Berlusconi: Monti si sta muovendo benissimo, poi punterà al Quirinale
ROMA - «Si sta muovendo benissimo. E’ una persona per bene ed è la persona giusta in questo momento». A parlare in questo modo è Silvio Berlusconi che da ieri mattina ha cominciato a tessere pubblicamente le lodi del premier incaricato.
Un giudizio che ha sorpreso coloro che ieri sono andati a trovarlo a palazzo Grazioli e che spiazza l’ala dei falchi del Pdl che continuano a predire tempi brevi per il futuro governo. Berlusconi, no. E d’altra parte con il professore della Bocconi ha una consuetudine che risale al ’94 e «in questi giorni - spiegava ieri - ho avuto la conferma della correttezza dell’uomo».
Con un giudizio del genere è ovvio che il Cavaliere abbia dato poco peso alle esternazioni di Italo Bocchino, che prevedeva per il presidente della Bocconi un futuro da candidato del centrosinistra e Terzo Polo. «I falchetti da mandare in pensione li ha anche Fini», ha sostenuto ironicamente l’ex premier che nei mesi scorsi ha avuto modo di scaldarsi non poco per la verve polemica del vicepresidente del Fli.
Ieri mattina la previsione politica dell’ex esponente di An non ha scaldato più di tanto il Cavaliere che comunque ha lasciato ai suoi il compito di sollevare il problema del futuro politico del professore dopo la legislatura. Gli affondi sono durati il tempo necessario di provocare la rettifica dello stesso presidente della Camera che il Pdl da tempo contesta per un suo presunto ed eccessivo protagonismo politico.
Anche se al Cavaliere giova la polemica contro il co-fondatore del Pdl e serve a mantenere compatto il Pdl mettendo la sordina alle sirene centriste, le sue valutazioni restano altre. «Macchè candidato premier del centrosinistra, se qualcosa può fare, dopo aver rimesso un po’ le cose a posto, è il capo dello Stato dopo Napolitano», ha sostenuto il Cavaliere preda di un improvviso innamoramento per il futuro presidente del Consiglio.
Nei ragionamenti che Berlusconi fa in queste ore c’è infatti la consapevolezza che se Monti, con il suo governo, riuscirà nell’impresa di far comprendere al Paese l’emergenza spalmando su tutti i sacrifici e, al tempo avrà la forza di tagliare i privilegi delle tante caste e lobby che spopolano nel nostro Paese, subirà l’effetto-Ciampi che, da salvatore dei conti pubblici, ha traslocato direttamente al Quirinale. «Ma solo Bocchino può pensare che il Professore possa spendersi in una campagna elettorale italiana».
Non c’è dubbio però che in questo momento al Cavaliere conviene spingere il nuovo esecutivo sempre più nelle braccia del centrosinistra. L’affondo di Capezzone e la richiesta di chiarimento sollevata dal vicecapogruppo del Senato, Gaetano Quagliariello, hanno avuto anche il merito di mettere in difficoltà lo stesso presidente della Camera che nella tarda mattinata, e dopo un burrascoso faccia a faccia con lo stesso Bocchino, ha gettato acqua sul fuoco sulle previsioni del suo vicepresidente anche per non creare ulteriori difficoltà a Monti, impegnato sin dal mattino nel giro di consultazioni.
All’ora di pranzo, quando Berlusconi ha incontrato a palazzo Grazioli il segretario del Pdl Angelino Alfano, i capigruppo Gasparri e Cicchitto e i coordinatori Verdini e La Russa, le agenzie battevano la rettifica «ai suoi» del presidente della Camera. «Così gli abbiamo fatto rimangiare il modo in cui ha descritto la telefonata che ha avuto con Berlusconi», spiegava ieri sera uno dei commensali.
Il riavvicinamento del Cavaliere agli esponenti del Terzo Polo certificato dalle ripetute conversazioni telefoniche con il centrista Lorenzo Cesa e con la telefonata di domenica sera dell’ex premier a Fini, agitano infatti non poco la componente degli ex di An che tutto possono sopportare, tranne che il Cavaliere riapra una trattativa anche con Fini. Un’eventualità però che, a giudicare dall’evoluzione del quadro politico, non sembra esclusa.
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 09:55
è andato fuori di testa zilvio
ROMA - «Si sta muovendo benissimo. E’ una persona per bene ed è la persona giusta in questo momento». A parlare in questo modo è Silvio Berlusconi che da ieri mattina ha cominciato a tessere pubblicamente le lodi del premier incaricato.
Un giudizio che ha sorpreso coloro che ieri sono andati a trovarlo a palazzo Grazioli e che spiazza l’ala dei falchi del Pdl che continuano a predire tempi brevi per il futuro governo. Berlusconi, no. E d’altra parte con il professore della Bocconi ha una consuetudine che risale al ’94 e «in questi giorni - spiegava ieri - ho avuto la conferma della correttezza dell’uomo».
Con un giudizio del genere è ovvio che il Cavaliere abbia dato poco peso alle esternazioni di Italo Bocchino, che prevedeva per il presidente della Bocconi un futuro da candidato del centrosinistra e Terzo Polo. «I falchetti da mandare in pensione li ha anche Fini», ha sostenuto ironicamente l’ex premier che nei mesi scorsi ha avuto modo di scaldarsi non poco per la verve polemica del vicepresidente del Fli.
Ieri mattina la previsione politica dell’ex esponente di An non ha scaldato più di tanto il Cavaliere che comunque ha lasciato ai suoi il compito di sollevare il problema del futuro politico del professore dopo la legislatura. Gli affondi sono durati il tempo necessario di provocare la rettifica dello stesso presidente della Camera che il Pdl da tempo contesta per un suo presunto ed eccessivo protagonismo politico.
Anche se al Cavaliere giova la polemica contro il co-fondatore del Pdl e serve a mantenere compatto il Pdl mettendo la sordina alle sirene centriste, le sue valutazioni restano altre. «Macchè candidato premier del centrosinistra, se qualcosa può fare, dopo aver rimesso un po’ le cose a posto, è il capo dello Stato dopo Napolitano», ha sostenuto il Cavaliere preda di un improvviso innamoramento per il futuro presidente del Consiglio.
Nei ragionamenti che Berlusconi fa in queste ore c’è infatti la consapevolezza che se Monti, con il suo governo, riuscirà nell’impresa di far comprendere al Paese l’emergenza spalmando su tutti i sacrifici e, al tempo avrà la forza di tagliare i privilegi delle tante caste e lobby che spopolano nel nostro Paese, subirà l’effetto-Ciampi che, da salvatore dei conti pubblici, ha traslocato direttamente al Quirinale. «Ma solo Bocchino può pensare che il Professore possa spendersi in una campagna elettorale italiana».
Non c’è dubbio però che in questo momento al Cavaliere conviene spingere il nuovo esecutivo sempre più nelle braccia del centrosinistra. L’affondo di Capezzone e la richiesta di chiarimento sollevata dal vicecapogruppo del Senato, Gaetano Quagliariello, hanno avuto anche il merito di mettere in difficoltà lo stesso presidente della Camera che nella tarda mattinata, e dopo un burrascoso faccia a faccia con lo stesso Bocchino, ha gettato acqua sul fuoco sulle previsioni del suo vicepresidente anche per non creare ulteriori difficoltà a Monti, impegnato sin dal mattino nel giro di consultazioni.
All’ora di pranzo, quando Berlusconi ha incontrato a palazzo Grazioli il segretario del Pdl Angelino Alfano, i capigruppo Gasparri e Cicchitto e i coordinatori Verdini e La Russa, le agenzie battevano la rettifica «ai suoi» del presidente della Camera. «Così gli abbiamo fatto rimangiare il modo in cui ha descritto la telefonata che ha avuto con Berlusconi», spiegava ieri sera uno dei commensali.
Il riavvicinamento del Cavaliere agli esponenti del Terzo Polo certificato dalle ripetute conversazioni telefoniche con il centrista Lorenzo Cesa e con la telefonata di domenica sera dell’ex premier a Fini, agitano infatti non poco la componente degli ex di An che tutto possono sopportare, tranne che il Cavaliere riapra una trattativa anche con Fini. Un’eventualità però che, a giudicare dall’evoluzione del quadro politico, non sembra esclusa.
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 09:55
è andato fuori di testa zilvio
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