Titoli di Stato area Euro Secessione o non secessione? Bonos de Catalunya

Ancora non credo che ci siano stati spostamenti. Per il momento questi spostamenti sono stati minacciati, nel caso di dichiarazione d'indipendenza. Sicuramente il governo centrale di Madrid sta facendo pressione anche con questi mezzi sulla popolazione, per far rientrare la secessione.
Ti posso smentire: banco sabadell si è spostato aValencia da venerdi scorso cosi pure la Caixa si è spostata a Almeria e poi molte altre a catena da Catalana oxcidente( era a Barcellona da 150 anni) aOryzon ( la prima a muoversi) Eurona ecc. i cava Freixinet e Codorniou hanno detto che si mouveranno appena sarà dichiarata l`indipendenza. Tieni presente che sabato scorso il presidente della padronale catalana (associazione industriali) ha incontrato Puigdemont manifestando la decisione generale del settore a spostarsi. Persino i medio-piccoli imprenditori si stanno preparando
 
Ti posso smentire: banco sabadell si è spostato aValencia da venerdi scorso cosi pure la Caixa si è spostata a Almeria e poi molte altre a catena da Catalana oxcidente( era a Barcellona da 150 anni) aOryzon ( la prima a muoversi) Eurona ecc. i cava Freixinet e Codorniou hanno detto che si mouveranno appena sarà dichiarata l`indipendenza. Tieni presente che sabato scorso il presidente della padronale catalana (associazione industriali) ha incontrato Puigdemont manifestando la decisione generale del settore a spostarsi. Persino i medio-piccoli imprenditori si stanno preparando
Il ministro dell’economia spagnolo Luis de Guindos ha fatto sapere che il governo Rajoy ha approvato venerdì mattina un decreto che agevola il trasferimento delle sedi sociali delle imprese dalla Catalogna ad altre parti della Spagna. Per farlo non dovranno più ottenere l’approvazione dell’assemblea degli azionisti. Secondo una nota del ministero dell’Economia, ciò varrà per tutte le imprese escluse quelle nel cui statuto sia previsto espressamente che il cda non è competente sul cambio di sede.
Madrid trasforma così in un’arma negoziale i timori degli operatori economici in vista della dichiarazione di indipendenza preannunciata dalla Generalitat. Timori rafforzati dall’allarme arrivato dal Fondo monetario internazionale: Andra Schaechter, l’economista capo missione del Fmi in Spagna, ha avvertito che “nel caso in cui si prolungassero, le tensioni politiche in Catalogna potrebbero minare la fiducia negli investimenti e nei consumi“.

L’esodo delle aziende che temono di ritrovarsi fuori dall’Unione europea, del resto, è già iniziato: giovedì il Banco Sabadell ha approvato lo spostamento del suo quartier generale ad Alicante per non uscire “nemmeno un secondo dall’Ue” e dalla vigilanza della Bce. Banco Mediolanum, controllata spagnola del gruppo italiano, ha deliberato il trasferimento da Barcellona a Valencia. Lo stesso ha fatto venerdì il cda di CaixaBank, l’istituto più grande della Generalitat. Gas Natural Fenosa, partecipata del gruppo Caixa, ha deciso invece di portare la sede a Madrid.
Anche gli amministratori di Freixenet, nota azienda produttrice di spumante Cava, dovranno decidere se dire addio alla Catalogna. Il presidente Jose Luis Bonet ha detto che una dichiarazione unilaterale di indipendenza “non è uno scherzo” e comporterà “una fuga importante di imprese che causerà un danno gravissimo”
 
Il ministro dell’economia spagnolo Luis de Guindos ha fatto sapere che il governo Rajoy ha approvato venerdì mattina un decreto che agevola il trasferimento delle sedi sociali delle imprese dalla Catalogna ad altre parti della Spagna. Per farlo non dovranno più ottenere l’approvazione dell’assemblea degli azionisti. Secondo una nota del ministero dell’Economia, ciò varrà per tutte le imprese escluse quelle nel cui statuto sia previsto espressamente che il cda non è competente sul cambio di sede.
Madrid trasforma così in un’arma negoziale i timori degli operatori economici in vista della dichiarazione di indipendenza preannunciata dalla Generalitat. Timori rafforzati dall’allarme arrivato dal Fondo monetario internazionale: Andra Schaechter, l’economista capo missione del Fmi in Spagna, ha avvertito che “nel caso in cui si prolungassero, le tensioni politiche in Catalogna potrebbero minare la fiducia negli investimenti e nei consumi“.

L’esodo delle aziende che temono di ritrovarsi fuori dall’Unione europea, del resto, è già iniziato: giovedì il Banco Sabadell ha approvato lo spostamento del suo quartier generale ad Alicante per non uscire “nemmeno un secondo dall’Ue” e dalla vigilanza della Bce. Banco Mediolanum, controllata spagnola del gruppo italiano, ha deliberato il trasferimento da Barcellona a Valencia. Lo stesso ha fatto venerdì il cda di CaixaBank, l’istituto più grande della Generalitat. Gas Natural Fenosa, partecipata del gruppo Caixa, ha deciso invece di portare la sede a Madrid.
Anche gli amministratori di Freixenet, nota azienda produttrice di spumante Cava, dovranno decidere se dire addio alla Catalogna. Il presidente Jose Luis Bonet ha detto che una dichiarazione unilaterale di indipendenza “non è uno scherzo” e comporterà “una fuga importante di imprese che causerà un danno gravissimo”
vedi che non mi sono inventato nulla. Domani alle ore 18 Puicdemont dal parlament annuncerà la sua posizione nel frattempo il TJC (tribunale) di barcellona ha tolto ai mossos il compito di garantire la sua sicurezza e ha chiamato la polizia NAZIONALE a garantire tale compito ( por se a caso)
 
Negli ultimi giorni in Catalogna, e soprattutto a Barcellona, sono successe moltissime cose, che finora non hanno però portato a una soluzione della crisi. Ieri si è tenuta una manifestazione enorme a favore dell’unità della Spagna, a cui hanno partecipato tra gli altri i leader catalani dei due principali partiti politici spagnoli, il Partito Popolare (PP) del primo ministro Mariano Rajoy, e il Partito Socialista (PSOE) di Pedro Sánchez.
Nelle ultime ore il PSOE ha chiarito un po’ la sua posizione, che finora era sembrata molto confusa: Sánchez ha chiesto a Puigdemont di non fare la dichiarazione di indipendenza e di «tornare alla legalità», e ha aggiunto che se questo non succederà il PSOE appoggerà qualsiasi misura il governo di Rajoy deciderà di adottare per garantire il rispetto dalla Costituzione spagnola: Sánchez, comunque, non ha fatto diretto riferimento alla possibilità che il PSOE appoggi l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, quello che permetterebbe al governo spagnolo di sospendere l’autonomia della Catalogna.
La situazione continua a essere tesa anche per i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, accusati di non avere obbedito agli ordini della magistratura e non avere fatto abbastanza per sequestrare le schede e le urne ai seggi elettorali il giorno del referendum. Questa mattina Jusús Barrientos, presidente del Tribunale superiore di giustizia della Catalogna (conosciuto con la sua sigla, TSJC), ha annunciato di avere tolto l’esclusività della sorveglianza del palazzo di giustizia ai Mossos d’Esquadra, che nell’ultimo decennio erano stati i soli a occuparsi della sicurezza del Tribunale.
Barrientos ha ordinato alla Polizia nazionale – che a differenza dei Mossos non risponde al governo catalano ma a quello spagnolo di Madrid – di prendere il comando nella sorveglianza del Tribunale. La decisione è stata presa in vista della possibile dichiarazione di indipendenza di domani: se Puigdemont decidesse di applicare la Legge del referendum – approvata dal Parlamento catalano a inizio settembre e sospesa dal Tribunale costituzionale spagnolo perché considerata contraria alla Costituzione – una delle prime misure da adottare dal governo catalano sarebbe la soppressione del TSJC e della figura del suo presidente, lo stesso Barrientos. In pratica il TSJC non si fida di quello che potrebbero fare i Mossos in caso di dichiarazione di indipendenza: crede cioè che i vertici della polizia catalana potrebbero ordinare ai loro agenti di seguire le indicazioni del governo di Puigdemont, invece che della magistratura.
 
Negli ultimi giorni in Catalogna, e soprattutto a Barcellona, sono successe moltissime cose, che finora non hanno però portato a una soluzione della crisi. Ieri si è tenuta una manifestazione enorme a favore dell’unità della Spagna, a cui hanno partecipato tra gli altri i leader catalani dei due principali partiti politici spagnoli, il Partito Popolare (PP) del primo ministro Mariano Rajoy, e il Partito Socialista (PSOE) di Pedro Sánchez.
Nelle ultime ore il PSOE ha chiarito un po’ la sua posizione, che finora era sembrata molto confusa: Sánchez ha chiesto a Puigdemont di non fare la dichiarazione di indipendenza e di «tornare alla legalità», e ha aggiunto che se questo non succederà il PSOE appoggerà qualsiasi misura il governo di Rajoy deciderà di adottare per garantire il rispetto dalla Costituzione spagnola: Sánchez, comunque, non ha fatto diretto riferimento alla possibilità che il PSOE appoggi l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, quello che permetterebbe al governo spagnolo di sospendere l’autonomia della Catalogna.
La situazione continua a essere tesa anche per i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, accusati di non avere obbedito agli ordini della magistratura e non avere fatto abbastanza per sequestrare le schede e le urne ai seggi elettorali il giorno del referendum. Questa mattina Jusús Barrientos, presidente del Tribunale superiore di giustizia della Catalogna (conosciuto con la sua sigla, TSJC), ha annunciato di avere tolto l’esclusività della sorveglianza del palazzo di giustizia ai Mossos d’Esquadra, che nell’ultimo decennio erano stati i soli a occuparsi della sicurezza del Tribunale.
Barrientos ha ordinato alla Polizia nazionale – che a differenza dei Mossos non risponde al governo catalano ma a quello spagnolo di Madrid – di prendere il comando nella sorveglianza del Tribunale. La decisione è stata presa in vista della possibile dichiarazione di indipendenza di domani: se Puigdemont decidesse di applicare la Legge del referendum – approvata dal Parlamento catalano a inizio settembre e sospesa dal Tribunale costituzionale spagnolo perché considerata contraria alla Costituzione – una delle prime misure da adottare dal governo catalano sarebbe la soppressione del TSJC e della figura del suo presidente, lo stesso Barrientos. In pratica il TSJC non si fida di quello che potrebbero fare i Mossos in caso di dichiarazione di indipendenza: crede cioè che i vertici della polizia catalana potrebbero ordinare ai loro agenti di seguire le indicazioni del governo di Puigdemont, invece che della magistratura.

Situazione affrontata malamente da Rajoy.
Poteva concedere un'autonomia sul modello adottato per i Paesi Baschi, e tutto sarebbe finito lì.
Ha voluto il pugno di ferro, con la polizia che sparava sugli elettori.
Ora la situazione è sul punto di degenerazione, forse irreversibile.
Ed è chiaro che senza la Catalogna, la Spagna perde la principale economia di esportazione nonchè la punta più avanzata del paese.
 
Los bonos catalanes han venido cayendo en los últimos meses. Sin embargo, su variación ha sido menor que la de las acciones

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Situazione affrontata malamente da Rajoy.
Poteva concedere un'autonomia sul modello adottato per i Paesi Baschi, e tutto sarebbe finito lì.
Ha voluto il pugno di ferro, con la polizia che sparava sugli elettori.
Ora la situazione è sul punto di degenerazione, forse irreversibile.
Ed è chiaro che senza la Catalogna, la Spagna perde la principale economia di esportazione nonchè la punta più avanzata del paese.
Bisognerà vedere cosa perderà la Catalogna staccandosi dalla Spagna.
 

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