SERBIA dopo essere stata bombardata a tappeto dalla NATO per volere di CLINTON

IL SILENZIO SU SLOBODAN MILOSEVI: è innocente!


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11 ago, 2016 — Giulietto Chiesa
La Corte Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia ha scagionato Slobodan Milosevic dalle responsabilità per i crimini di guerra della guerra bosniaca 1992-95.


Il Punto di Giulietto Chiesa: il Tribunale dell'Aja scagiona Milosevic | Pandora TV
Sottotitoli in italiano] Intervistato da RT, Assange si focalizza su Hillary Clinton: la strategia per distogliere ... Lo scenario politico...
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MONDO La ex first lady di Belgrado Morta la vedova di Slobodan Milosevic. Mirjana Markovic era in esilio in Russia dal 2003 Slobodan Milosevic, coinvolto nelle sanguinose guerre degli anni novanta nella ex Jugoslavia, fu costretto a dimettersi nell'ottobre 2000 sotto la pressione della protesta popolare. Consegnato al tribunale penale internazionale dell'aja (tpi), l'ex leader jugoslavo morì di infarto nel 2006 nel carcere del Tpi, mentre era ancora in corso il processo a suo carico per genocidio e crimini di guerra [da cui per altro è ASSOLTO perchè INNOCENTE]

Morta la vedova di Slobodan Milosevic. Mirjana Markovic era in esilio in Russia dal 2003
 
La Auschwitz del Vaticano - 1a parte
Luogocomune - Sezioni

LA AUSCHWITZ DEL VATICANO

INDICE GENERALE:

PRIMA PARTE: CHIESA E FASCISMO / I CONCORDATI DELLA CHIESA / ALL'ALBA DELLA II GUERRA MONDIALE
SECONDA PARTE: I BALCANI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE / IL RUOLO DELL'ITALIA
TERZA PARTE: L'ALLEANZA FRA CHIESA E USTASHA / LE COLPE DI STEPINAC E DEL CLERO CATTOLICO IN CROAZIA
QUARTA PARTE: JASENOVAC / LA GUERRA DEI FRANCESCANI
QUINTA PARTE: PIO XII E LA COMPLICITA' DELLA SANTA SEDE
NOTE E RIFERIMENTI - ARTICOLO E COMMENTI

Prima Parte
Introduzione - Nota Storica - Chiesa e fascismo -
I concordati della Chiesa / All'alba della II Guerra Mondiale

INTRODUZIONE

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Non è solo nei campi di concentramento tedeschi che trovarono la morte le vittime della persecuzione nazista nella II Guerra Mondiale. Nella neonata Repubblica di Croazia, fondata unilateralmente nel 1941 dal dittatore-fantoccio Ante Pavelic, furono selvaggiamente trucidati circa a mezzo milione di serbi, 40.000 ebrei, migliaia di Rom e altre etnie minori, nel famigerato campo di concentramento di Jasenovac, comandato dai frati francescani.
La vicenda di Jasenovac rappresenta una delle pagine più oscure di tutta la storia della Chiesa cattolica. Tutti i crimini commessi dal clero avvennero infatti sotto la diretta responsabilità e con la piena conoscenza del cardinale Stepinac, arcivescovo di Zagabria, e con il supporto ufficiale della Santa Sede, rappresentata in loco dal nunzio apostolico Ramiro Marcone.

Sono fatti sconvolgenti e difficili da accettare, che si possono comprendere solo se visti nella più ampia ottica del ventennio storico che precedette la Seconda Guerra Mondiale. Ma sono stati ampiamente documentati da diversi autori, jugoslavi e non, anche se ovviamente non hanno mai trovato eco sui media tradizionali, nè certamente se ne parla nei libri di scuola. Come ebbe a commentare Eleanor Roosevelt ad Avro Manhattan, lo scrittore che stava svolgendo ricerche sulle atrocità commesse dai cattolici in Croazia: "La Germania nazista non c'è più. La Chiesa cattolica è ancora fra noi, più potente che mai, con la propria stampa e la stampa mondiale ai suoi piedi. Qualunque cosa verrà pubblicata in futuro sulle atrocità non sarà creduta" [1-1]

Fu la Jugoslavia di Tito, dopo la guerra, a raccogliere e presentare al mondo la documentazione sui crimini di Jasenovac, che fu esposta al Museo dell'Olocausto di Belgrado. Tale documentazione mostra in modo inconfutabile la complicità della Chiesa cattolica nel genocidio, sistematico e programmato, di tutti i serbo-ortodossi e degli ebrei che vivevano nella regione.
Come vedremo, il caso di Jasenovac non fu un evento isolato, ma solo la punta di un iceberg nato dalla politica di connivenza intrapresa dalla Chiesa nel periodo anteguerra con tutti gli stati nazi-fascisti di quell'epoca.


NOTA STORICA

E' impossibile riassumere in poche righe la storia dei Balcani, che sono stati per oltre mille anni al centro di continui scontri, guerre, razzie, conquiste e devastazioni a causa della doppia molteplicità delle loro popolazioni, sia etnica che religiosa. Da una parte abbiamo serbi, croati, sloveni, montenegrini, albanesi, turchi, slovacchi, ungheresi e rumeni che si sono divisi per secoli una terra poco più grande dell'Italia, e dall'altra abbiamo ebrei, cristiani cattolici, cristiani ortodossi e musulmani, che si sono mescolati fra loro nel corso degli anni in tutte le combinazioni e le percentuali possibili.

Ma è soprattutto attorno al conflitto fra cattolici e ortodossi, nato dallo Scisma d'Oriente (1054), che ruota l'interminabile spirale di violenza dei Balcani, di cui la recente Guerra del Kosovo (1991) non è stato che l'amaro epilogo. La "spina nel fianco" per i cattolici è sempre stata l'etnia serba, di religione ortodossa, che ha più volte cercato di prendere il sopravvento nella regione, mettendo a rischio la sussistenza dei croati, e quindi della religione cattolica.
Non a caso il Vaticano ha sempre considerato la Croazia, fin dai tempi dell'Impero Austro-Ungarico, "l'ultimo baluardo" cattolico contro l'avanzata della religione ortodossa.

In proposito Annie Lacroix-Riz ha scritto: "Gli slavi cattolici (Croati, Dalmati e Sloveni), per quanto a volte ribelli, erano uno strumento prezioso nelle mani dello stato e della chiesa austriaci. Quest'ultima, per mezzo di un basso clero disciplinato, manteneva contro gli slavi ortodossi l'obbedienza e la coesione politica di questo intarsio di popolazioni." [1-2]

Nel marzo del 1941, a pochi giorni dall'invasione tedesca della Jugoslavia - che avrebbe creato la nuova Repubblica di Croazia - l'arcivescovo di Zagabria Stepinac scriveva: "Tutto considerato, Serbi e Croati sono due mondi a parte, come il polo nord e il polo sud, e non potranno mai vivere uniti, se non per un miracolo divino. Lo scisma [la Chiesa ortodossa] è la più grande maledizione d'Europa, quasi peggiore del protestantesimo. Non vi è morale, non ci sono principi, nè verità, nè giustizia nè onestà." [1-3]

A sua volta gli Imperi Centrali (Austria-Germania) hanno sempre coltivato mire di conquista verso la Serbia, che poneva un serio ostacolo al piano pan-germanico di espansione verso oriente ed i paesi arabi, rappresentato dal famoso progetto ferroviario Berlino-Baghdad.
Esisteva quindi già una naturale convergenza di interessi sul territorio serbo-croato, fra Vaticano e Austria-Germania, sin dal tempo degli Asburgo.

In questo grafico si possono vedere le variazioni dei confini fra i due blocchi, dal 1815 al 1918:

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1815: L'impero Austro-Ungarico comprendeva Croazia e Dalmazia. Serbia e Bosnia erano sotto l'Impero Ottomano,
1908: Con la fine dell'impero Ottomano, l'Austria-Ungheria annetteva la Bosnia, mentre Serbia e Montenegro ottenevano l'indipendenza.
1913: La Serbia si compattava con il Montenegro, creando un fronte unito a sud dell'Impero Austro-Ungarico.
1918: Alla fine della I Guerra Mondiale, con il crollo l'Impero Austro-Ungarico, nasceva il Regno di Serbia, Slovenia e Croazia. In seguito sarebbe stato denominato Regno di Jugoslavia, e sarebbe durato fino all'inizio della II Guerra Mondiale.

Questa nuova geografia, uscita dal trattato di Versailles del 1918, aveva reso profondamente scontenta la Chiesa di Roma, che dopo aver perso la speranza di restaurare il cattolicesimo in Europa centrale, con la caduta degli Asburgo, si trovava ora la chiesa ortodossa alle porte d'Italia. A sua volta il Trattato di Versailles sembrava fatto apposta per scatenare le più virulente rivendicazioni nazionaliste all'interno della Germania sconfitta. Venne quindi naturale per la Chiesa di Roma guardare al nascente nazional-socialismo come futuro alleato, per riconquistare la supremazia religiosa in Europa Centrale, e per opporre un blocco compatto alla crescente minaccia comunista da est, nata dalla rivoluzione russa del 1917.

CHIESA E FASCISMO

Nel 1942 L. H. Lehmann scriveva: "Qualunque opinione oggi esprima la Chiesa cattolica su Hitler e sul nazi-socialismo, è al 100% con lui e con gli altri dittatori fascisti nel dichiarato intento di distruggere l'ordine politico e sociale uscito dalla Riforma, per sostituirvi una integrale confederazione gerarchica di stati positivamente cristiana, simile a quella che esisteva prima che il Protestantesimo distruggesse l'ordine autoritario delle cose in Europa Centrale." [1-4]

A sua volta Hitler non ha mai fatto mistero della propria scelta di campo rispetto alla religione:
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"Il partito come tale si basa sul punto di vista di un cristianesimo positivo" (dal Programma del Partito Nazional-Socialista). [1-4]
“Sono, sempre sono stato, e sempre rimarrò un cattolico”
– Adolf Hitler, John Toland “Adolf Hitler” p.507
"Ora la Chiesa cattolica è più sicura che mai. [...] rimarrà come un faro di luce” – Adolf Hitler, Leo Lehmann’s – Behind the Dictators, p26.

Si potrebbero riempire intere pagine di citazioni che trasudano di reciproca "simpatia" fra nazi-fascismo e Chiesa cattolica. Citazioni quasi mai sincere, ovviamente, ma proprio per questo indicatrici dei molteplici interessi in comune, che portavano le due forze ad attrarsi reciprocamente.
"Ho trovato interessante che il Papa mi abbia detto in quell'occasione: “la Germania deve diventare la spada della Chiesa cattolica.” Io gli ho ricordato che l'antico Impero Romano della nazione tedesca non esisteva più, e che la situazione era cambiata. Ma lui è rimasto fermo sulle sue parole." Kaiser Guglielmo, parlando di Leone XIII. [1-5]
"Come molti altri conservatori cattolici, Pio XI considerava uno stabile regime fascista in Italia molto più solido come baluardo contro il comunismo di quanto lo sarebbero mai stati i governi democratici, con le loro coalizioni in continua mutazione "- Susan Zuccotti, "Sotto le sue finestre" [1-6]

A partire dagli anni '20 inizia infatti quel lungo ed ambiguo percorso parallelo, fra Chiesa e nazi-fascismo, che li avrebbe visti camminare uniti fino alla II Guerra Mondiale, ed anche oltre. (Fu proprio il Vaticano, alla fine del conflitto armato, a dare asilo e ad aiutare molti gerarchi nazisti nella loro fuga verso il Sudamerica).

Nel corso della storia i rapporti fra la Chiesa e le altre nazioni sono stati regolamentati, ovunque possibile, da relativi concordati.

il resto qui: Luogocomune - Sezioni
 
SERBIA/KOSOVO: a due passi dallo scontro.
Maurizio Blondet 27 Settembre 2021

Dal Web:
Mentre noi languiamo, nel mondo continuano ad aprirsi fronti.
Il governo di Belgrado ha lanciato un ultimatum: “Se la NATO non sarà in grado di difendere la popolazione ortodossa in Kosovo lo farà la Serbia”.
Nel nord dell’autoproclamata “repubblica” del Kosovo, infatti, continuano da settimane le vessazioni verso la minoranza serba. L’ambasciatore russo in Serbia ha visitato le truppe al fronte.
P.s.
Il narco-stato del Kosovo, creato dalla NATO in funzione anti-russa e legato anche alla Turchia di Erdogan, ospita contemporaneamente la più grande base USA dell’Europa dell’est e (guarda caso) il più grande campo d’addestramento dell’ISIS nel nostro continente.
Noi parliamo di Pfitzer, da altre parti la storia va avanti e precipita.
kossovo-ambasL’ambasciatore russo a Belgrado in visita alle truppe serbe assestate sul confine col Kosovo
SERBIA/KOSOVO: è ormai costante l’afflusso di carri armati serbi verso il confine.
Video Player : SERBIA/KOSOVO: a due passi dallo scontro.
SERBIA/KOSOVO: è ormai costante l’afflusso di carri armati serbi verso il confine.

Frattanto in Siria..
IDLIB, Siria.
La Turchia sta ammassando artiglieria e mezzi pesanti nella zona occupata dai “suoi” guerriglieri, in risposta ai continui bombardamenti russi che preparano l’avanzata dell’esercito siriano.
turchi-siria
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