Sgarbi è un violento

fiboo ha scritto:
Strano che Grillo sapesse gia' quelle cose.... :-?

le sapevano in molti
ad esempio tutte le banche che hanno ammollato il bond parmalat ai clienti

molti sapevano ma nessuno lo diceva ai piccoli risparmiatori


Nel mio caso
mi furono offerti i bond parmalat e argentina come sicuri
e ne parlai con Voltaire che mi dissuase dicendomi che erano molto rischiosi

Lo ringrazio ancora...


ma ti sembra giusto?
Grillo lo sapeva perchè è ricco ed ha frequentazioni ben informate
 
ci fu un analista che informò l'opinione pubblica dello stato di salute precaria della POP di LODI

dopo la pubblicazione dell'articolo la banca lo lincenziò

Quando B.Sella licenziò Andrew Sentance: analista serio
di Paolo Sassetti


23-07-07
Il Comitato Scientifico della Rivista degli Analisti Finanziari si è dimesso quasi in blocco per dissenso con i vertici dell’Associazione degli Analisti Finanziari sulla rimozione del Direttore della Rivista, il giornalista finanziario Enrico Colombi e del Vice Direttore, l’avvocato Teodoro Dalavecuras...



l Comitato Scientifico della Rivista degli Analisti Finanziari si è dimesso quasi in blocco per dissenso con i vertici dell'Associazione degli Analisti Finanziari sulla rimozione del Direttore della Rivista, il giornalista finanziario Enrico Colombi e del Vice Direttore, l'avvocato Teodoro Dalavecuras.

La Rivista degli Analisti Finanziari non ha un Comitato di Redazione in senso stretto, ma un Comitato Scientifico, di cui io stesso mi sono onorato di far parte per alcuni anni, in qualità di più giovane componente.

Ne uscii alcuni anni or sono per rimarcare il mio dissenso sul modo di condurre le elezioni del Consiglio Direttivo dell'Associazione.

Nell'anno corrente, poi, ho abbandonato la stessa Associazione degli Analisti Finanziari, che ho giudicato politicamente e culturalmente appiattita sulla linea politica dell'oligopolio bancario, anche di fronte a casi gravi come lo 'scandalo Fazio' ed il licenziamento, passato sotto silenzio proprio da una associazione di analisti finanziari, dell'analista finanziario Andrew Sentance, reo di averci visto giusto sul caso della Banca Popolare di Lodi e di averlo detto pubblicamente.

Quando tentai di sollevare la questione in Aiaf, l'argomentazione che mi fu opposta per non trattare la questione fu, in estrema sintesi, che (concedetemi la licenza poetica) 'se l'hanno licenziato, ci sarà stata una buona ragione', e questo nonostante la retorica Aiaf dell'analista finanziario 'vaso di coccio' tra imprese e datori di lavoro. È significativo che la stessa Rivista Aiaf in passato abbia severamente commentato il caso di un analista finanziario licenziato a Londra (con un articolo firmato da me), ma non quello di un analista finanziario licenziato a Milano.

Da parte mia individuai la presumibile ragione di questo silenzio istituzionale nel fatto che la vicenda coinvolgeva la banca dell'allora Presidente dell'Associazione Bancaria Italiana e che regole non scritte dell'etichetta finanziaria impedivano un sgarbo istituzionale quale sarebbe stata una critica aperta all'allora Presidente dell'ABI.[era il mister Maurizio Sella proprietario di banca Sella]

Il silenzio sulla questione è perdurato anche quando è apparso palese che il licenziamento di Andrew Sentance era solo un piccolo tassello nel puzzle di uno dei più gravi scandali finanziari della storia italiana, nel quale era coinvolto lo stesso Governatore della Banca d'Italia, ai tempi socio onorario dell'Aiaf ('onorario' evidentemente per i meriti di conservazione del sistema bancario da questo vantati).

Infine, l'avvicendamento da un Presidente Aiaf di origine San Paolo-IMI ad uno di origine Banca Intesa (nella figura di Gregorio De Felice) mi è parso di (diciamo così ...) insufficiente ... 'alternanza', e nel corrente anno ho preferito abbandonare l'Associazione alla quale ero iscritto dal 1986.

E, giacché che siamo in argomento, desidero dire che sono uscito dall'Associazione anche perché sapevo che Diego Pastorino mi avrebbe offerto la possibilità di continuare la mia battaglia di denuncia dalle pagine di Soldionline e che, quindi, non sarei rimasto orfano di un mezzo di comunicazione. Grazie, Diego, per aver dato voce ai miei pensieri.



il resto continua qui
http://www.soldionline.it/a.pic1?EID=18591
 
tontolina ha scritto:
le sapevano in molti
ad esempio tutte le banche che hanno ammollato il bond parmalat ai clienti

molti sapevano ma nessuno lo diceva ai piccoli risparmiatori


Nel mio caso
mi furono offerti i bond parmalat e argentina come sicuri
e ne parlai con Voltaire che mi dissuase dicendomi che erano molto rischiosi

Lo ringrazio ancora...


ma ti sembra giusto?
Grillo lo sapeva perchè è ricco ed ha frequentazioni ben informate!

il prossimo default "annunciato" sarà quello venezuelano,anke se dubito ke sta volta ci sarà una vendita di "massa" da parte delle banke in quanto il ricordo argentino è ancora troppo vivo, si inventeranno qualke prodotto con un nome ke nn farà pensare al Paese in questione.

ChavezBond altorendimento sicuro.

ki ha qualke idea su come kiamare i bond venezuelani?
 
antipatix ha scritto:
il prossimo default "annunciato" sarà quello venezuelano,anke se dubito ke sta volta ci sarà una vendita di "massa" da parte delle banke in quanto il ricordo argentino è ancora troppo vivo, si inventeranno qualke prodotto con un nome ke nn farà pensare al Paese in questione.

ChavezBond altorendimento sicuro.

ki ha qualke idea su come kiamare i bond venezuelani?

altra brillante idea!!!
invece di dare un nome di fantasia alle obbligazioni, il buon Chavez potrebbe farsi restituire il "favore" fatto a cina, brasile, colombia ecc ecc: in passato ha acquistato da loro delle obbligazioni spazzatura per poi rivenderle "sottocosto" ed immediatamente.
Dunque potremmo essere tentati di acquistare obbligazioni junk di stati apparentemente sicuri (tipo cina per fare un esempio) ke in realtà si stanno disfando di debito venezuelano...

interessante questione da seguire.
 
tontolina ha scritto:
:eek: :eek: :eek:

bella definizione

:up: :up: :up:

cmq i provocatori a volte sono utili, sai ke noia se fossimo tutti daccordo? ad esempio io dovrei stare sempre zitto :)

ovvimente concordo ke c'è un limite a tutto ed effettivamente sgarbi provoca usando la violenza verbale, dunque la piu sgradevole.

tonty hai mai visto arancia meccanica? li addirittura è stata usata la musica di beethoven come forma di violenza, dunque ogni cosa puo essere snaturata per ottenere l'effetto desiderato?
 
La Moratti licenzia Vittorio Sgarbi.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75287



letizia moratti
Amore non ce n’è mai stato, ma adesso è arrivato il tempo del divorzio: Letizia Moratti ha liquidato il suo assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi, il critico d’arte più famoso d’Italia. Il pretesto la Moratti lo ha trovato nella sceneggiata televisiva, a colpi d’insulti e parolacce, allestita da Sgarbi ad “Annozero”, la trasmissione condotta da Michele Santoro, durante la quale peraltro Sgarbi aveva difeso l’illustre oncologo Veronesi dagli attacchi di Beppe Grillo. Molto dura, il sindaco, in un comunicato, nel quale tra l’altro denunciava da parte del suo assessore atteggiamenti non consoni ai doveri di pubblico amministratore e «comportamenti contrari alla lealtà nei confronti del Sindaco e della Giunta incidendo negativamente sull'operato ed immagine di tali organi e creando un clima di tensione interno alla maggioranza politica».

La replica del critico d’arte è arrivata a stretto giro di posta. Sgarbi ha fatto sapere di «considerare irricevibili le ragioni che hanno spinto il sindaco al ritiro delle mie deleghe, oltre che profondamente lesive della mia dignità». La polemica di Sgarbi nei confronti della giunta e del suo sindaco era stata sempre forte. Altre volte si era giunti sull’orlo della rottura, salvo trovare poi nuovi accomodamenti. Era capitato con la censura, ad esempio, imposta dalla Moratti alla mostra voluta da Sgarbi sull’arte omosessuale. Segnalando mancanza di lealtà, la Moratti ha evidentemente alluso ad un’altra iniziativa di Sgarbi una rassegna di teatro, legata a testi nei quali veniva affrontato il tema dell’omosessualità, che il critico e assessore non aveva presentato in delibera come tale per evitare intralci alla sua proposta di patrocinio comunale. A proposito il critico d'arte ha rivelato: «Ho presentato in quel modo la delibera sulla rassegna di teatro gay, proprio per eliminare le polemiche e per evitare che si affermasse l'orgoglio gay...».

Ma è sulle proprie esternazioni nella puntata di “Anno Zero”, che Vittorio Sgarbi non ha voluto accettare alcun appunto: «Non si può rimproverare a me quello che Berlusconi, Bossi, Maroni e Castelli avrebbero detto al mio posto. Dopo tutto, ho anche difeso un illustre cittadino milanese come Veronesi che veniva ignobilmente insultato. Mi sarei piuttosto aspettato un ringraziamento. Se il sindaco di Milano non capisce lo spirito del Popolo delle Libertà, allora si pone un problema politico... ».

Pierfrancesco Majorino, a nome del Pd milanese, ha osservato che la scelta di Sgarbi come assessore era stata imposta alla Moratti direttamente da Silvio Berlusconi e che il sindaco ha da sempre vissuto quella decisione come una camicia di forza, polemizzando spesso con il suo assessore. «La notizia della "rimozione" di Vittorio Sgarbi - ha commentato Majorino - lascia davvero a bocca aperta. Il Sindaco si è mosso con scaltro cinismo evitando di compiere un gesto simile in campagna elettorale, il che denota totale mancanza di stile... Al momento ci sembra un gesto privo di un'idea di governo della cultura. Ci auguriamo di non essere costretti in futuro a rimpiangere Vittorio Sgarbi.

Sgarbi comunque non rimarrà disoccupato. Se non un sottosegretariato, ci sarà «una collaborazione» con il ministero dei Beni culturali. Il neoministro Sandro Bondi ha già messo le mani avanti: «Un'intelligenza come quella di Vittorio va coinvolta. Nessuno come lui conosce in profondità la bellezza italiana, borgo per borgo». Sgarbi sottosegretario? «Di questo non si è discusso. Ci incontreremo e troveremo la forma per collaborare».

Pubblicato il: 09.05.08
 
tontolina ha scritto:
La Moratti licenzia Vittorio Sgarbi.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75287



letizia moratti
Amore non ce n’è mai stato, ma adesso è arrivato il tempo del divorzio: Letizia Moratti ha liquidato il suo assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi, il critico d’arte più famoso d’Italia. Il pretesto la Moratti lo ha trovato nella sceneggiata televisiva, a colpi d’insulti e parolacce, allestita da Sgarbi ad “Annozero”

al di la della simpatia/disprezzo ke si puo provare per Sgarby la notizia fa pensare:
innanzitutto il motivo del licenziamento è assurdo: aver offeso travaglio? (spettacolo sinceramente di cattivo gusto ma sicuramente nn è il motivo scatenante), voler liberare una poltrona pubblica per gli amici di amici? motivo piu plausibile e questo è il vero schifo.
 

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