SIAMO SPIACENTI... LA PASSWORD DEVE CONTENERE ALMENO UNA LETTERA MAIUSCOLA, UN NUMERO, UN GEROGLIFICO, UN CARATTERE IN BRAILLE, IL NOME DI

Di solito, i parenti attendono la fine delle esequie prima di accapigliarsi sul lascito del defunto.


Nel caso di Silvio Berlusconi politico gli ex cuccioli allevati nelle tante nidiate in Forza Italia
non hanno avuto il dovuto riguardo verso l’anziano leader.

Nel fuggi-fuggi generale, stimolato dalle cattive condizioni di salute del vecchio leone di Arcore,
le tribù da tempo accampate all’interno di quella che è stata la casa dei liberali e riformisti (Forza Italia)
stanno togliendo le tende per migrare verso lidi incogniti, non prima di aver rastrellato il possibile.

Molta paccottiglia e poca argenteria (quella è già sparita da un pezzo).


Mentre il capo lotta per sopravvivere, in Parlamento nasce un nuovo gruppo politico.

Si chiama “Coraggio Italia”.

Il promotore è il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

A dargli una mano Giovanni Toti, governatore della Liguria e fondatore del movimento “Cambiamo” il cui appeal elettorale è da prefisso telefonico.


Sappiamo bene che la politica, come la rivoluzione, non sia un pranzo di gala.

Lealtà e spirito cavalleresco non si combinano con la difesa di interessi smaccatamente egoistici,
tuttavia Brugnaro ci consentirà ugualmente un appunto sullo stile.

La sua mossa politica, riguardo ai tempi, è stata inelegante.

Attendere di avere un colloquio chiarificatore con Silvio Berlusconi
per spiegargli a viso aperto il perché della decisione di provocare un trauma (l’ennesimo) alla già claudicante formazione azzurra
avrebbe conferito diversa dignità all’iniziativa (legittima).

Di certo, non avrebbe lasciato negli osservatori quel retrogusto sgradevole da pugnalata alla schiena
che l’annuncio della costituzione del nuovo soggetto politico indubbiamente lascia.


E quando si comincia con il piede sbagliato, non si va lontano.


Ma c’è anche una questione di sostanza che va indagata.

Berlusconi, nonostante i suoi tanti meriti in politica e nelle istituzioni, un po’ se l’è cercata.

Il vecchio leone ha avuto a disposizione un quarto di secolo per far maturare una classe dirigente
e una leadership autorevole e condivisa che avesse potuto raccogliere, al momento debito, la sua eredità e conferirle nuova linfa.

Purtroppo, il “Cav” non ha lavorato per prepararla.

Coloro che, di volta in volta, venivano individuati come possibili delfini del “re Sole” di Arcore
o sono stati ammazzati (politicamente) nella culla, seguendo una tradizione che da Erode in poi non è mai passata di moda,
oppure erano tanto inetti di loro che si sono autoeliminati senza che Berlusconi muovesse un dito.


Risultato?

Ciò che resta di Forza Italia è un rassemblement disarmonico di figure scarsamente dotate di carisma

che si guardano in cagnesco, pronte a darsi battaglia per contendersi uno strapuntino sulla scena della prossima legislatura.


Spettacolo poco edificante.

Ma tant’è.


Prendiamo atto del nuovo gruppo in Parlamento che ha messo insieme 23 deputati alla Camera e 7 membri al Senato.

L’apporto maggiore viene dall’emorragia verificatasi in Forza Italia alla quale si aggiunge la pattuglia di “Cambiamo”.

Ai due filoni si sommano i (pochi) rappresentanti del Centro Democratico
con un tocco di Cinque Stelle – la deputata Martina Parisse – che di questi tempi non guasta.

Che dire: auguri e figli maschi (legge Zan permettendo).


Fatta la manovra di Palazzo, ora i “coraggiosi” devono convincere gli italiani della bontà del progetto.

L’idea forte non è il non plus ultra dell’originalità: ridare voce a una vasta area di moderati e liberali
che non si riconoscerebbero nella radicalizzazione della politica a destra dopo l’avvento dei “sovranisti” Giorgia Meloni e Matteo Salvini.


Ritorna la sindrome della corsa verso un mitico centro che possa riequilibrare i rapporti all’interno della coalizione del centrodestra.


É il viaggio fantastico alla scoperta del nuovo El Dorado,
luogo leggendario dove starebbero nascoste le masse moderate in attesa di un David Livingstone voglioso di ritrovarle.

Nella realtà, l’intenzione di Brugnaro e compagni si riduce a una competizione tutta interna alla destra
nel tentativo di recuperare consensi approdati stabilmente sia nella Lega, sia in Fratelli d’Italia.

Ma non esiste alcuna Atlantide del moderatismo.

Morta la Democrazia Cristiana, il prorompere sulla scena del bipolarismo
ha prodotto negli italiani una mutazione antropologica nell’approccio ai codici comunicativi della politica.

Lo stare di qua o di là della linea di demarcazione tra due schieramenti plasticamente riconoscibili – la destra e la sinistra
non è stato un fattore transitorio, congiunturale, come invece è stato l’abbaglio ottico del tripolarismo a seguito della comparsa del Cinque Stelle,
ma un elemento di trasformazione strutturale dell’ethos comunitario non reversibile mediante il ricorso ad anacronistici avventurismi.

La prova?

Chi per mestiere racconta o commenta i fatti della politica può esserne testimone.

C’è un’opinione pubblica che si esprime attraverso i canali social utilizzando linguaggi urticanti, talvolta ruvidi quando non sfrontatamente volgari.


Tocca proprio ai cronisti e agli opinionisti responsabili,
che non ammiccano alla violenza verbale per meschino tornaconto personale,
farsi carico del non facile compito di tenerli a bada attraverso un dialogo improntato al ragionamento e alla moderazione nella comunicazione.

La gente, brutto termine per indicare l’opinione pubblica,
sovente motivata dalle pessime condizioni in cui versa il Paese,
dalla drammatica crisi economica che, complice la pandemia,
continua a colpire soprattutto i più deboli e i meno difesi dallo Stato, non va per il sottile.

Di moderazione, e soprattutto di politica come arte del compromesso, non vuole sentire parlare.

Pretende piuttosto che i politici si esprimano con parole dure se necessario, ma che parlino linguaggi di verità e di coerenza.


Perché Giorgia Meloni cresce nei sondaggi?

La linearità della sua posizione le dà credito.


Quand’è che i leader (veri o fasulli) del centrodestra sono calati nei consensi?

Quando hanno cominciato a confondere le acque sul posizionamento in campo;

quando hanno promesso di stare da una parte e poi si sono buttati dall’altra.



È pura bizzarria credere che vi siano tanti italiani disponibili ad accordare fiducia a formazioni neo-centriste
le quali, soprattutto nel caso di una riforma in senso proporzionale della legge elettorale,
una volta approdate nel nuovo Parlamento siano pronte a darsi al migliore offerente, tra la destra e la sinistra.


Resta in piedi la questione del lascito liberale.

Spiace comunicarlo agli interessati ma anche su questo fronte arrivano in ritardo.

Fintantoché fosse stato in circolazione un Salvini iper-sovranista e anti-europeista,
una zona franca del pensiero liberale avrebbe avuto piena cittadinanza all’interno di una destra
egemonizzata da popolari, conservatori, populisti e sovranisti.

Ma la pandemia lo ha cambiato.

O meglio, ha dato la spallata decisiva a un processo evolutivo da tempo in atto nella Lega.

Il mondo dei media, malato di superficialismo, ha trascurato un evento significativo
sul quale avrebbe dovuto puntare i riflettori anziché prendere a irridere il leader leghista.

Era l’ottobre del 2020 quando si diffuse la notizia che Matteo Salvini
aveva avviato un dialogo sul liberalismo con il “maestroMarcello Pera.

Era il segnale della svolta.

La Lega, abbandonando le barricate della resistenza ai poteri forti, all’eurocrazia e la lotta contro la moneta unica,
deviava in direzione del recepimento delle istanze liberali provenienti da una parte consistente del proprio blocco sociale di riferimento.


Il primo effetto del riposizionamento strategico: la ridefinizione della categoria concettuale, fino ad allora sostenuta, di “sovranismo”.


Il secondo: l’appoggio convinto a Mario Draghi, già banchiere centrale dell’Unione europea.


Specularmente, anche Fratelli d’Italia ha corretto la rotta.

Dal nazionalismo tout court si è riposizionato su visioni proprie del pensiero conservatore anglosassone.

La virata leghista ha convinto molti liberali a convergere su Salvini e, nel contempo,
ha silenziato la componente dell’anti-europeismo intransigente della sua constituency.

Pensate che i liberali, una volta accasati nel perimetro leghista, siano disposti a tornare sui propri passi
solo per il fatto che un pur bravo sindaco e un capace governatore di regione dicano loro: “Eccoci qua”?


Comunque, da sostenitori della libera impresa in libero mercato
non possiamo che guardare con curiosità a ciò che combineranno d’ora in avanti i “coraggiosi”,
nella consapevolezza che un insieme caotico di cespugli non facciano una foresta.


Riguardo a Forza Italia, dopo quest’ultimo scossone è bene che si dia una regolata e decida cosa essere da grande.

Che possibilmente non sia di somigliare alla sala d’aspetto di una stazione ferroviaria
con tanta gente in procinto di squagliarsela.

Valigie in mano e masserizie in spalla.
 
''Mio fratello Giorgio ha ricevuto la prima dose di Pfizer intorno alle 11 di venerdì mattina nel centro di Lariofiere ad Erba.
Era contento di poter finalmente vaccinarsi. Tornato a casa ha ripreso le sue normali attività in presenza della sua compagna.
Da ingegnere informatico, lavorava al computer da casa''.

Sono le parole con cui nella giornata di ieri Luigi, avvocato di Lissone,
ha annunciato - tramite un post su Facebook - di aver sporto denuncia ai carabinieri e di aver così ottenuto l'autopsia sul corpo del proprio congiunto.

L'ingegnere residente a Bosisio Parini è morto a qualche ora di distanza dalla somministrazione del vaccino anti Covid,
avvenuta nella giornata di venerdì a Lariofiere di Erba.

Ovviamente al momento non si ha prova di alcuna correlazione fra le cause del decesso e la somministrazione della prima dose di Pfizer,
ma la famiglia vuole vederci chiaro e lo dichiara pubblicamente, raccontando nei dettagli quanto accaduto.

''Verso le 22 ha avuto un grave malessere. Sono stati chiamati i soccorsi.
I medici hanno tentato di rianimarlo ma Giorgio, a 52 anni, è deceduto alle 23.05.
Al momento del malore mio fratello non aveva patologie pregresse e nemmeno condizioni critiche di salute particolari.
Data la coincidenza con la vaccinazione, abbiamo fatto chiedere all'ATS di eseguire un'autopsia.
Passaggio doloroso per fare il quale ci è stato consigliato di sporgere querela.

Per questo motivo sabato pomeriggio ho sporto querela presso i carabinieri di Costa Masnaga
che, su ordine del magistrato di turno, verso le 18 hanno curato il trasferimento della salma all'obitorio di Lecco.
Non è nostra intenzione accusare nessuno e io stesso ho il vaccino fissato per domenica, 6 giugno e intendo assumerlo.
Vogliamo solamente capire cosa sia successo veramente, non solo per giustizia verso Giorgio
ma anche per la serenità di tutti noi e dei nostri concittadini.
Troviamo assurdo che, in una situazione del genere, l'autopsia non sia richiesta d'ufficio dalla ATS.
La famiglia chiede di rispettare il suo lutto ma resterà vigile e nominerà il perito di parte per l'autopsia''.
 
UN COMPONENTE DEI NEGRAMARO, LA FORMULA SEGRETA DELLA CEDRATA TASSONI E UN POKEMON LEGGENDARIO.
:d:
Buona settimana a tutti :)
Se non sbaglio... alle discoteche aperte senza poter ballare, non ci aveva pensato nessuno nemmeno nelle barzellette :rolleyes:
Per fortuna che non le frequento :d:

Oggi inizio con il trekking in Patagonia (sempre effettuato da mio fratello qualche anno fa):)
Ushuaia
Vedi l'allegato 606212
Torres del Paine
Vedi l'allegato 606213Vedi l'allegato 606214Vedi l'allegato 606215

Vedi l'allegato 606216

Immagini splendide :)
 
“C’è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno e che fermare non potrai”,
così recita un verso di una celebre canzone dei Matia Bazar scritta nel 1979.

Ma sembra proprio che non ce ne siamo ancora accorti,
dal momento che stiamo letteralmente vivendo dentro una bolla di regole
e protocolli sanitari di una dimensione sconosciuta.

È tale l’assuefazione alla nuova normalità dettata da Speranza, Ricciardi, Galli, Crisanti, Locatelli
e chi più ne ha più ne metta, che abbiamo letteralmente perso il contatto con ciò che accade al di fuori dei nostri confini.


Tant’è che, nel corso della diretta Rai di domenica dedicata al Giro d’Italia, i due ottimi telecronisti,
il giornalista Francesco Pancani e l’ex ciclista Giada Borgato, sono letteralmente caduti dal pero
non appena la carovana rosa è sconfinata in Slovenia.

Notando che a bordo strada c’erano numerosi assembramenti,
con migliaia di appassionati privi persino della mascherina, è sfuggita loro più di una esclamazione di stupore.


Qualcosa di simile a quella che deve aver espresso il primo uomo quando ha scoperto l’acqua calda.


Ciò dimostra che più passa il tempo e più un intero Paese rischia di perdere completamente il contatto con la realtà,

sprofondando in un delirio di massa il quale, anche a causa di una informazione in gran parte impresentabile,

ci porta a leggere il mondo con gli occhiali distorti di un catastrofismo sempre più italiano.



Evidentemente, penserà chi continua a bersi le pozioni tossiche
di chi continua a raffigurare il Sars-Cov-2 come un implacabile raggio mortale,
il nostro virus è così differente che non varca neppure i confini nazionali.

Un virus che, per qualche strana congiunzione astrale,
ha deciso di accanirsi in modo particolare contro gli italiani ma solo quelli che vivono in patria.


E deve essere per questo motivo che il nostro formidabile Comitato tecnico scientifico sforna protocolli a mitraglia,
arrivando persino a consigliare il tempo massimo – 15 minuti – da dedicare al ballo durante le feste di matrimonio.



Nulla sfugge al lavoro di questi geni, allo scopo di rendere felice e sicura la nostra altrimenti misera esistenza.

Tutto ciò che cade sotto la loro illuminata percezione viene vagliato e autorizzato fin nei minimi dettagli.


Nel frattempo in Slovenia, dopo le dissennate manifestazioni dei tifosi del ciclismo su strada, i reparti Covid sono già al collasso.
 
Dopo un incontro inaspettato e improvvisato con i principali attori del mercato forex,
la PBOC (la Banca centrale cinese) emette un comunicato secondo cui
il tasso di cambio dello Yuan “non può essere utilizzato come strumento per stimolare le esportazioni”,
negando quello che è stato fatto sistematicamente proprio dalla Cina, e dalla Germania, con il cambio.


A questo punto ci si attenderebbe una banca centrale che lascia il mercato a decidere il cambio, ma parliamo di Pechino,
quindi si dice una cosa e si fa qualcosa di diverso.


Per questo motivo la PBOC ha annunciato inaspettatamente che, per la prima volta in 14 anni,
avrebbe innalzato il coefficiente di riserva obbligatoria sui depositi in valuta estera
presso le istituzioni finanziarie dal 5% al 7% a partire dal 15 giugno, nel tentativo di rallentare l’apprezzamento dello yuan, in linea con retorica ufficiale.



PBOC-fx-rrr.jpg



Questo è stato il primo aumento del RRR FX dal maggio 2007, dopo il suo apprezzamento a seguito della riforma dello Yuan nel 2005.


china-fx-rrr-history.jpg




Le banche dovranno ora detenere depositi in dollari extra presso la PBOC
e non potranno utilizzare questi dollari per comprare Yuan o fare resiti con la valuta nazionale.

In teoria questo dovrebbe aumentare la domanda di dollari rispetto a quella di Yuan proprio per poterla poi detenere sulla PBOC.

Una misura che, teoricamente, dovrebbe indebolire la valuta cinese, ma il cambio pare non averne risentito molto.

Il cambio è rimasto stabile intorno ai 6,37-6,38 Yuan per dollaro, quindi senza grossi cambiamenti.

I movimenti verso il rafforzamento della valuta cinese sono più profondi, legati al surplus commerciale enorme
ed al diverso atteggiamento attuale di FED e PBOC.

Finchè non assisteremo a cambiamenti strutturali questi aggiustamenti non porteranno grossi mutamenti.
 
L’Agenzia nazionale di intelligence degli Stati Uniti NSA
ha ricevuto sostegno dalla Danimarca nello spiare i politici europei,
cosa di cui il presidente Joe Biden è ben informato, secondo Edward Snowden.


Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente Frank Walter-Steinmeier
sono tra coloro che sono stati spiati dalla Nsa
con la collaborazione e l’aiuto del Servizio di intelligence della difesa danese (FE),
secondo l’indagine dei media europei.



Gli Stati Uniti che spiano non solo i propri cittadini, ma anche i leader in paesi stranieri
è un’accusa che è venuta alla luce nel 2013, soprattutto grazie a documenti trapelati
dall’ex appaltatore della NSA diventato poi pentitosi Edward Snowden.

Le fughe di notizie di Snowden hanno rivelato specificamente che il cellulare privato della Merkel era stato monitorato dalle autorità statunitensi.


Le nuove rivelazioni sono state pubblicate da diversi media europei,
tra cui l’emittente statale danese DR, la tedesca NDR, la svedese SVT,
la norvegese NRK e la francese Le Monde, tra le altre,
che hanno ottenuto l’accesso a rapporti interni e informazioni da fonti dei servizi segreti danesi.


Secondo l’indagine, anche i politici in Germania, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Francia
e persino industrie finanziarie danesi sono stati presi di mira dalla NSA con l’aiuto di spie danesi.

Secondo quanto riferito, il governo danese è a conoscenza della cooperazione da anni,
tanto che ha costretto la leadership di FE a dimettersi nel 2020,
dopo aver scoperto l’intera portata della relazione a seguito di un’indagine interna.

Tuttavia, non hanno riferito i risultati a nessun alleato dell’Unione europea.


Ora questa notizia è venuta alla luce, mettendo in evidenza come non ci si fidi neppure fra alleati.

Lo spionaggio è sempre stato parte della vita politica e militare dei paesi,
ma in questo caso la Danimarca ha perfino aiutato a spiare i propri colleghi nell’Unione Europea.


Proprio un bel ambiente internazionale.
 
Le élite dell’economia e della politica sono ossessionate dall’immortalità.

Stanno investendo in tecnologie di biohacking nella loro ricerca di vivere per sempre.

Non vogliamo rovinare il loro divertimento, ma la vita è destinata a finire per tutti,
come suggerisce un nuovo studio scientifico, che fissa il limite superiore della longevità umana a 150 anni.


I ricercatori di Gero, una società biotecnologica con sede a Singapore
in collaborazione con il Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, New York,
hanno pubblicato una nuova ricerca nel journal of Nature portfolio,
che mostra i risultati tra l’invecchiamento e la perdita della capacità di riprendersi dagli stress.

Hanno raccolto dati medici con IPhone da volontari negli Stati Uniti e nel Regno Unito per calcolare l’età massima degli esseri umani.


Quindi, utilizzando l’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno analizzato i dati sulla salute dei volontari.

Lo studio ha trovato due punti dati cruciali per la durata della vita umana: età biologica e resilienza.

Il primo è collegato allo stress, allo stile di vita e alle malattie croniche
e il secondo è correlato alla velocità con cui una persona ritorna alle condizioni normali in seguito alla risposta a fattori di stress.


Heather Whitson, direttrice del Duke University Center for the Study of Aging,
che non è stata coinvolta nello studio, ha detto a Scientific American che i ricercatori “hanno posto la domanda:

‘Qual è la vita più lunga che un sistema complesso umano potrebbe vivere se tutto il resto andasse davvero bene, ed è in un ambiente privo di stress? ‘”


In tal modo, i ricercatori sono stati in grado di stabilire il “ritmo dell’invecchiamento”,
che ha scoperto che i corpi umani non sono immortali ma hanno un “limite assoluto” di 120-150 anni.


“L’invecchiamento negli esseri umani mostra caratteristiche universali comuni ai sistemi complessi che operano sull’orlo della disintegrazione.
Questo lavoro è una dimostrazione di come i concetti presi in prestito dalle scienze fisiche
possono essere utilizzati in biologia per sondare diversi aspetti della senescenza e della fragilità
per produrre forti interventi contro l’invecchiamento, “ha affermato Peter Fedichev, co-fondatore e CEO di Gero.


“Questo lavoro, a mio parere, è una svolta concettuale perché determina e separa i ruoli di fattori fondamentali nella longevità umana
– l’invecchiamento, definito come progressiva perdita di resilienza, e le malattie legate all’età, come” esecutori di morte “a seguito del perdita di resilienza.

Spiega perché anche la prevenzione e il trattamento più efficaci delle malattie legate all’età potrebbero solo migliorare la durata media,
ma non quella massima, a meno che non siano state sviluppate vere terapie antietà “, ha affermato il prof. Andrei Gudkov, PhD,
vicepresidente senior e presidente del dipartimento di biologia dello stress cellulare presso il Roswell Park Comprehensive Cancer Center.


David Sinclair, professore di genetica alla Harvard Medical School, ha commentato lo studio dicendo che
“mostra che il tasso di recupero è un segno importante dell’invecchiamento
che può guidare lo sviluppo di farmaci per rallentare il processo ed estendere la durata della salute”.
 
La deflazione è stata alla base dell’economia di due generazioni, e tutto è sempre partito dalle materie prime.

Il crollo del prezzo del petrolio del 1986, in un certo modo, ha dato il via a 30 anni di deflazione globale.

Quando i prezzi delle materie prime crollarono, si portarono dietro l’Unione Sovietica,
dando all’Occidente un dividendo di pace deflazionistico.

All’inizio degli anni ’90, i crolli del mercato immobiliare e azionario del Giappone hanno minacciato le sue banche.

Il lancio della North American Free Trade Area (NAFTA) e la “crisi della tequila” del 1995
hanno contribuito a rendere il Messico un polo produttivo competitivo.

Poco dopo, la crisi asiatica del 1997-98 ha reso la produzione all’estero ancora più economica,
mentre l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio nel 2001
ha notevolmente semplificato l’estensione delle catene logistiche.

Nel 2008, il crollo dei mutui statunitensi ha spinto la Cina a costruire più infrastrutture,
liberando 500 milioni di lavoratori in più nell’economia globale.

La crisi europea del 2011-13 ha causato un altro colpo deflazionistico,
mentre il boom energetico degli Stati Uniti ha fermato l’aumento dei prezzi del petrolio e del gas.


Quindi oggi, mentre le aspettative di inflazione si spostano verso i massimi generazionali, una domanda rilevante è:

da dove potrebbe provenire il prossimo shock deflazionistico?


Perchè l’inflazione è un episodio,

la deflazione è la norma,


con una popolazione che cresce lentamente, se non decresce.


Europa.
Se il lancio dei vaccini consentirà agli europei di andare in vacanza liberamente quest’estate,
è improbabile che stimolino le forze deflazionistiche.

L’effetto dovrebbe essere curve dei rendimenti dell’eurozona più ripide, sovraperformance dei finanziari e un euro più solido.

Tuttavia, se agli europei venisse detto di restare a casa, potrebbe ancora verificarsi un’altra crisi deflazionistica della zona euro.

I cittadini privati delle ferie possono registrare la loro protesta alle urne o, più probabilmente, per le strade.

Quindi apparentemente nessuna inflazione, ma l’esplosione artificiale dei costi energetici causata dal Green Deal
provocherà una forte contrazione della capacità d’acquisto delle famiglie e quindi creerà una nuova spinta inflazionistica.

Quanto più rapido ed insensata sarà l’applicazione delle norme contro il carbonio, maggiore sarà la spinta deflazionistica.



Materie prime.

Con gli europei pronti a colpire la spiaggia e gli americani che cercano di aumentare le miglia del veicolo,
i prezzi dell’energia dovrebbero rimanere elevati, anche perchè alcuni stati rinunceranno alla ricerca di nuove fonti petrolifere.

E poiché circa un terzo del costo di produzione delle materie prime è attribuibile all’energia,
è improbabile che il complesso più ampio fornisca alcun tipo di shock deflazionistico nel prossimo futuro.

Potremmo avere però uno shock legato all’applicazione forzata, negli USA ed in Europa, delle normative verdi.



Il dollaro USA.
Poiché i grandi progetti nelle economie emergenti sono per lo più finanziati in dollari USA,
qualsiasi rafforzamento dell’unità riduce la loro crescita e deprime i prezzi delle materie prime.

Quindi, un dollaro in crescita potrebbe scatenare forze deflazionistiche?

Per ora, la valuta statunitense sta registrando massimi e minimi più bassi, nonostante i rendimenti più elevati.

Ciò forse non sorprende, poiché la Federal Reserve ha promesso di aggiungere 120 miliardi di dollari freschi al sistema globale ogni mese.

Data tale generosità, sono improbabili strette creditizie legate al dollaro.

Quindi, il dollaro sembra improbabile che sia una forza deflazionistica nel prossimo futuro.


Il renminbi.
Con così tanta capacità di produzione concentrata in Cina, il valore del renminbi è vitale per i produttori.

Quando è debole, poche imprese industriali occidentali possono competere con la Cina,
ma quando è forte, i produttori stranieri possono espandere i margini e / o competere sul prezzo.

Che sia considerato su base triennale, quinquennale o decennale,
il renminbi è stata la principale valuta con le migliori prestazioni al mondo in termini di rendimento totale, il che non spinge l’inflazione.

Inoltre, poiché il surplus commerciale della Cina raggiunge nuovi massimi
e le autorità locali inaspriscono sia le politiche fiscali che quelle monetarie,
sembra che ci siano poche ragioni, ciclicamente, perché ciò accada.

Quindi inflazione sotto controllo in Cina, tranne forti interventi di carattere politico.


Mercato Immobiliare USA
L’immobiliare USA vede un aumento dei prezzi.

Con i prezzi medi relativi ai redditi vicini ai massimi visti nel 2006-07.

La differenza ora è l’offerta bassa poiché lo stock di case esistenti disponibili per la vendita è ai minimi storici.

Aggiungete al mix l’impennata del costo della manodopera qualificata
e l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione
ed è difficile capire perché i prezzi degli immobili statunitensi dovrebbero crollare presto.


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Tutto sommato, nei prossimi anni quei “soliti sospetti” che in precedenza hanno scatenato la deflazione
ora hanno maggiori probabilità di aumentare la temperatura inflazionistica.

Quindi, se le forze deflazionistiche avranno il sopravvento, saranno necessari notevoli guadagni di produttività.

Da qualche parte nel sistema, qualcuno dovrà produrre molto di più, con molto meno.



Dove può nascondersi la deflazione?

  • Inversione nella globalizzazione:
  • i guadagni di produttività derivanti dalla produzione in outsourcing
  • sono minacciati poiché i suoi veri costi sociali sono diventati più evidenti.
  • Questo elemento non si presenterà come inflazionistico

  • Carenza di semiconduttori:
  • i robot sono stati propagandati ovunque come sostituti della manodopera di fascia bassa,
  • ma poiché le fabbriche di automobili sono chiuse per mancanza di chip,
  • ci si deve chiedere dove i produttori di robot troveranno i semiconduttori di cui hanno bisogno
  • per costruire i robot che poi costruiranno le auto.
  • Nel breve periodo questo fattore sarà inflazionistico,
  • ma successivamente le capacità produttive riempiranno il gap
  • e questo fattore potrebbe diventare deflazionistico, per un eccesso di concorrenza.

  • Mercati del lavoro:
  • i lavoratori delle economie occidentali vengono incentivati a rimanere a casa
  • e, ovviamente, i salari stanno iniziando a salire.
  • In effetti, il 2020 ha visto la prima significativa recessione negli Stati Uniti
  • in cui la crescita dei salari non è stata completa.
  • Però gli incentivi terminano e se la crescita economica non sarà ripresa i salari verranno a calare.

  • Fattori politici esterni:
  • il Green Deal aumenterà falsamente i prezzi dell’energia portando a una compressione della capacità di acquisto delle famiglie,
  • soprattutto europee, e quindi a un calo della domanda, fattore che causa deflazione.

In questo momento le spinte inflazionistiche sono prevalenti,
ma la loro vittoria rischia di essere solo temporanea.

Fattori di mercato e forzature politiche porteranno, prima o poi,
a un ritorno della deflazione, fattore anche più pericoloso dell’inflazione stessa.
 
SPIEGAZIONE DEL PRIMO DECRETO SOSTEGNI PER ARGOMENTI


Attività produttive, i contributi a fondo perduto (art. 1 D.L. 41/21)Contributo a fondo perduto Il decreto “Sostegni” prevede un nuovo contributo a fondo perduto per tutti i soggetti che (si veda anche il Protocollo n. 77923/2021 dell’Agenzia delle Entrate che indica le modalità per la richiesta di tali contributi):
1. abbiano subito un calo almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 rispetto a quello 2019 (tale requisito non è richiesto per i soggetti che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019);
2. soggetti che abbiano ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019;
3. Non si applicano i codici ATECO (utilizzati per i Decreti Ristori);
4. Non vi saranno esclusioni per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza (come era previsto nel decreto “Rilancio”), come ad esempio Avvocati, commercialisti eccetera.
5. i contributi a fondo perduto, erogati nel 2020, non concorrono a determinare la soglie dei ricavi e non vanno considerati al fine della riduzione del fatturato medio (circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E/2021).
Sono esclusi dal contributo:
1. i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto;
2. i soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l’entrata in vigore del decreto;
3. gli enti pubblici; gli intermediari finanziari e società di partecipazione.

Forfettari
La Circ. dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E/2021 non da’ chiarimenti in riferimento ai contributi a fondo perduto per i contribuenti che applicano il regime forfettario. La Circ. prima ribadisce che ci si deve ricondurre, anche per tali contribuenti, alla data di effettuazione dell’operazione per le fatture immediate/corrispettivi, mentre in caso di fattura differita il riferimento va al Documento di Trasporto (DDT). Poi, però, conclude dicendo che per ragioni di ordine logico sistematico si “ritiene necessario far riferimento alla documentazione tenuta ai fini della verifica del superamento della soglia massima prevista per il regime di cui al comma 54 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014”; richiamando, quindi, un concetto tipicamente reddituale che mal si concilia con la definizione di fatturato richiamata

Ammontare del contributo.
L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019.
Tale percentuale è pari:
1. al 60% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a €100.000, nel periodo d’imposta 2019;
2. al 50% per i soggetti con ricavi o compensi da €100.00 a non superiori a €400.000, nel periodo d’imposta 2019;
3. al 40% per i soggetti con ricavi o compensi da €400.00 a non superiori a €1 milione, nel periodo d’imposta 2019;
4. al 30% per i soggetti con ricavi o compensi da €1 milione a non superiori ad €5 milioni, nel periodo d’imposta 2019;
5. al 20% per i soggetti con ricavi o compensi da €5 milioni a non superiori ad €10 milioni, nel periodo d’imposta 2019.
In ogni caso, l’importo del contributo non può essere superiore a 150.000 euro.
È comunque riconosciuto, per i soggetti beneficiari (inclusi quelli che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2020), un contributo minimo pari a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

***
Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e dell’IRAP.
***
Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto, i soggetti interessati presentano, esclusivamente in via telematica, una istanza all’Agenzia delle Entrate con l’indicazione della sussistenza dei requisiti richiesti.
L’istanza deve essere presentata (anche da un intermediario abilitato), a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa.

Vedi anche i seguenti utili link:
1. Tutte le nuove scadenze fiscali, aggiornate al Decreto Sostegni n. 41/2021 (CLICCA QUI);
Politiche per la saluteSostegno per il piano vaccinale.
Saranno stanziati nuovi finanziamenti per il piano vaccinale e per il sistema sanitario.
Tali fondi saranno utilizzati anche per la produzione in Italia dei vaccini.
Possibilità di realizzare la vaccinazione anche nelle farmacie.

Vedi anche i seguenti utili link:
1. Calcola quando potrai farti il vaccino (CLICCA QUI).
Scuola, Università e ricercaSostegno alla Scuola e all’università
Verranno stanziati €150 milioni per lo svolgimento di attività extra per gli insegnati.
Aumento fino ad €150 milioni del Fondo per il funzionamento delle scuole (sicurezza e pontenziamento della didattica a distanza).
Lavoro e famigliaProroga:
1. della Cassa Integrazione ordinaria, senza contributi addizionali, fino al 30 giugno 2021,
2. della Cassa Integrazione in deroga e assegno ordinario legati all’emergenza Covid, fino al 31 dicembre 2021;
3. della Cassa Integrazione salariale per operatori agricoli per un massimo di 120 giorni fino al 31 dicembre 2021.

Blocco dei licenziamenti:

1. al 30 giugno 2021 per il lavoratori delle aziende che usano la CIG ordinaria e CIG straordinaria,
2. al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga.
***
Indennità specifiche per:
1. Lavoratori stagionali del turismo;
2. Lavoratori dello sport;
3. Lavoratori fragili.
***
Rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza e del Reddito di emergenza.
Proroga per i Navigator.
Enti localiSostegno agli enti locali
Rimborso delle spese sanitarie sostenute dalle Regioni nel 2020 per l’acquisto di dispositivi sanitari per la pandemia.
Aumento ad € 800.000 per il trasporto pubblico.
Spostamento al 30 aprile 2021 (dal 31 marzo 2021) il termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali

Vedi anche i seguenti utili link:
1. Cartelle SOSPESE fino a TUTTO aprile 2021 (CLICCA QUI)
Misure fiscali (Art. 4 e 5 D.L. 41/2021)Proroga della sospensione della Riscossione (ATTENZIONE SONO SOSPESI SOLO GLI ATTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE RISCOSSIONE E GLI AVVISI ESECUTIVI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE, per maggiori info CLICCA QUI) fino al 31 maggio 2021.(ma vedi anche CLICCA QUI)

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1. Gli atti notificati, poi, nel 2021 sono tutti tardivi (CLICCA QUI)

Scadenze per la Rottamazione III e per il Saldo e stralcio
E’ stabilito al 31 luglio 2021 il termine di pagamento delle somme dovute in base alle procedure di rottamazione e di saldo e stralcio in relazione alle rate del 2020.
Invece è al 30 novembre 2021 il termine con riferimento alle rate dovute nel 2021.
In entrambe le ipotesi, è ammesso il pagamento entro i cinque giorni successivi alla scadenza. Quindi i è pagamenti effettuati entro tale termine di tolleranza saranno considerati validi.

Vedi anche i seguenti utili link:
1. Cartelle SOSPESE (CLICCA QUI)
2. Tutte le nuove scadenze fiscali, aggiornate (CLICCA QUI);

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Cancellazione delle cartelle (confermate anche dalla Conversione in Legge, CLICCA QUI)

Condizioni (le modalità e le date dell’annullamento saranno definite da un
decreto del MEF, da emanarsi entro 30 giorni dalla conversione in legge “Decreto Sostegni”
):
1. Fino ad €5.000,00;
2. Periodo di notifica considerato è dal 2000 al 2010 (non più fino al 2015);
3. avere un reddito inferiore ad €30.000 dell’anno 2019.
Il FAQ dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Riscossore (n. 5) la riscossione di tali cartelle sono sospese (per info CLICCA QUI).

Escluse dalla cancellazione:
1. Le multe, ammende, sanzioni pecuniarie dovute da sentenza penali;
2. I danni erariali;
3. Recupero aiuti di stato.

Ulteriore cancellazione
, caratteristiche:
1. Crediti (tributari e contributivi) senza limiti;
2. Affidati al Riscossore da oltre 5 anni;
3. Non sono state attivate procedure esecutive in questi 5 anni oppure NON stati oggetto di precedenti Definizioni Agevolate.

Vedi anche i seguenti utili link:

1. D.L. Sostegni: ancora sospesi i pignoramenti (CLICCA QUI);
2. Le novità su dilazione e Rottamazioni (CLICCA QUI);

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Rottamazione sugli avvisi bonari
(art. 5 D.L. 41/2021, per maggiori info CLICCA QUI).
Il Decreto Sostegni prevede la definizione agevolata per tributi e contributi relativi al 2017 e al 2018 non pagati o pagati in parte.
Il contribuente potrà regolarizzare la propria posizione versando l’importo dei tributi o contributi ed interessi, senza sanzioni né somme aggiuntive.
Le caratteristiche sono:
1. Gli importi interessati sono in particolare quelli dovuti a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative agli anni 2017 e 2018.
2. Le comunicazioni sono quelle elaborate entro il 31 dicembre 2020 e non inviate ai contribuenti per effetto della sospensione disposta dal Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), e quelle che verranno elaborate entro il 31 dicembre 2021, in relazione alle dichiarazioni del periodo d’imposta 2018;
3. La definizione agevolata è riservata ai titolari di partita IVA;
4. Tali titolari di partita IVA devono aver subito una diminuzione maggiore del 30% del volume d’affari dell’anno 2020, rispetto a quello del 2019. Il requisito della perdita di volume d’affari deve essere verificata facendo riferimento alle dichiarazioni annuali IVA presentate entro il termine per la presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno 2020 (30 aprile 2021 (se il titolare di partita IVA è esonerato dall’invio della dichiarazione annuale IVA la perdita dovrà essere commisurata ai ricavi o compensi risultanti dalle dichiarazioni dei redditi per le due annualità).
5. il mancato pagamento di una sola rata del piano proposto dall’Agenzia delle Entrate, comporterà la decadenza di tutta la Rottamazione.

Vedi anche i seguenti utili link:
1. Rottamazione degli avvisi bonari. Ecco come funziona (CLICCA QUI)
2. Riparte la NOTIFICA degli atti dell’Agenzia delle Entrate (CLICCA QUI)

***
Sarà l’Agenzia delle Entrate ad individuare i soggetti economici che si trovano nelle condizioni oggettive sopra evidenziate procedendo all’invio agli stessi della relativa proposta di definizione agevolata mediante pec o lettera raccomandata.
Se il contribuente destinatario della proposta di definizione, decide di accettare la stessa, dovrà versare il dovuto entro i termini ordinari previsti per il pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli fiscali automatizzati.
In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, delle somme dovute alle scadenze previste, la definizione agevolata decade e verranno applicate le ordinarie disposizioni in materia di sanzioni e riscossione.

una cosa che ha del paradossale.......un dipendente che ha preso la cassa integrazione deve fare 730 e........sorpresa dovrà pagare delle tasse.
il rdc NON FA TESTO infatti per questi non esce cud inps, ma resto entrate inps FANNO CUMULO E CUD ergo obbligo 730 e come al solito qualcosa da pagare chissà perchè, salvo si abbia da detrarre, per il dipendente esce ........ chi è il genio del male che fa queste leggi vorrei sapere, il bello è che molti non sanno dell'obbligo 730 con entrate da più soggetti e domani si beccano pure sanzione di 258 eur + interessi e more
 
Non so come la pensate Voi, ma avrei piacere se vincesse questa ragazza
che ha veramente impersonato il "profugo". Sola per 3 settimane, ha pescato,
ha mangiato, si è divertita, ha inventato i costumi di palme, ha fatto la "figa"
indossandoli senza nulla sotto, ha costruito i "gioielli con le conchiglie",
dovevate vederla quando si immergeva con il coltello fra il costume.
E ieri sera ha pure vinto la prova da leader.


La scommessa bollente tra Beatrice Marchetti e Roberto Ciufoli nel 76° giorno dell’Isola dei Famosi 2021.

Per passare il tempo a Cayo Paloma la modella ha sfidato il comico su una serie di prove fisiche,
proponendo un finale più che erotico per chi avesse perso.

Nessuno dei due ha però battuto l’altro nelle sfide e quindi in teoria non ci sarebbe da pagare il pegno.

La Marchetti e Ciufoli si mettono però d’accordo e correndo verso il mare si levano i costumi
e si gettano in mare completamente nudi, costringendo la regia ad oscurare le parti intime.


"Siamo agli sgoccioli, quale miglior pretesto per liberarsi da tutto e lasciarsi andare a un semplice bagno nudi ai Caraibi”
il commento della modella, che ha stretto un ottimo rapporto con Ciufoli, prima del bagno hot.
 

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