aroypattayena
Nuovo forumer
chi ha votato la 4 
Siete a favore dell'uscita della Grecia dall'Euro?
- Creatore Discussione Ignatius
- Data di Inizio
great gatsby
Guest
la BNS
sta spendendo un mdo alla settimana per difendere il cambio a 1,20
se la grecia salta, sarà ben difficile mantenerlo
sta spendendo un mdo alla settimana per difendere il cambio a 1,20
se la grecia salta, sarà ben difficile mantenerlo
tontolina
Forumer storico
se la Grecia reintroduce la dracma
forse allora salva i suoi cittadini da una morte misera per fame nera
e potrebbe riscattarsi come l'Argentina
in Svezia circolano legalmente Euro e Corone Sve
in Germania Euro e Marchi
in Danimarca Euro e Corona Dan
in Spagna euro e Peseta
mi dite cosa vieta alla grecia di consentire legalmente la circolazione dell'euro e della Dracma?
una moneta unica vorrebbe uno Stato Unico!
Vi sembra che L'UEuropea sia Unica?
ma va là
la Moneta Unica è stato un passo azzardato
meglio una Moneta circolante Comune
con i doppi prezzi esposti
forse allora salva i suoi cittadini da una morte misera per fame nera
e potrebbe riscattarsi come l'Argentina
in Svezia circolano legalmente Euro e Corone Sve
in Germania Euro e Marchi
in Danimarca Euro e Corona Dan
in Spagna euro e Peseta
mi dite cosa vieta alla grecia di consentire legalmente la circolazione dell'euro e della Dracma?
una moneta unica vorrebbe uno Stato Unico!
Vi sembra che L'UEuropea sia Unica?
ma va là
la Moneta Unica è stato un passo azzardato
meglio una Moneta circolante Comune
con i doppi prezzi esposti
big_boom
Forumer storico
come era prima del 2001, cosa che serviva solo alle aziende che esportavano in europa
ma si e' voluto togliere la sovranita' agli stati prima di unificare la politica europea
tontolina
Forumer storico
Grecia, Tsipras: se Ue chiude i rubinetti, smettiamo di pagare i debiti
"Veramente poco probabile che l’Europa smetta di continuare a finanziare il paese, ma se lo dovesse fare, smetteremo di ripagare il debito". Bisogna affrontare una crescente "crisi umanitaria".
Ingrandisci la foto
Alexis Tsipras, leader del partito radicale di sinistra Syriza.
Atene - Parole che potrebbero infuocare nuovamente le tensioni tra la Grecia e i già frustrati creditori. Alexis Tsipras, il 37enne leader della sinistra radicale greca (Syriza), è convinto che l’Europa non smetterà di continuare a finanziare il paese, ma se lo dovesse fare, Atene frenerà i rimborsi sul debito.
Decisioni dalla quale dipendono anche gli altri paesi membri dell’Eurozona. Tsipras chiede all’Europa di considerare maggiormente le politiche pro-crescita, che portino la Grecia fuori dalla recessione. Necessità di affrontare una crescente "crisi umanitaria".
"La nostra prima scelta è convincere gli altri stati europei, nel loro interesse, che i finanziamenti non devono essere interrotti", ha detto Tsipras, intervistato dal Wall Street Journal. Conferma che la Grecia non ha intenzione di prendere alcuna decisione unilaterale, "ma se dall’altra parte procedono a misure unilaterali, dunque tagliare i finanziamenti, allora saremo costretti a bloccare i rimborsi ai nostri creditori, sospendere il pagamento ai nostri creditori".
Le dichiarazioni lanciano un campanello d’allarme per l'Europa, considerando che secondo gli ultimi sondaggi, è proprio il partito di estrema sinistra guidato da Tsipras a dover ottenere il maggior numero di voti, meglio dunque del secondo posto ottenuto nelle ultime elezioni del 6 maggio, che hanno alla fine lasciato il paese senza una coalizione di governo.
La vittoria di Tsipras aumenterebbe la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, considerando la forte opposizione ai severi programmi di austerità imposti per ricevere finanziamenti dal programma congiunto Ue e Fondo monetario internazionale da 173 miliardi di euro.
Nella giornata di ieri Fitch Ratings ha portato la valutazione del debito sovrano greco da "B-" a "Ccc". La decisione "riflette un aumento del rischio che la Grecia possa non essere in grado di fare parte dell'Eurozona". In aggiunta, le ultime elezioni nel paese "sottolineano la mancanza di sostegno pubblico e politico" al programma di aiuti internazionali.
"Veramente poco probabile che l’Europa smetta di continuare a finanziare il paese, ma se lo dovesse fare, smetteremo di ripagare il debito". Bisogna affrontare una crescente "crisi umanitaria".
Ingrandisci la fotoAlexis Tsipras, leader del partito radicale di sinistra Syriza.
Atene - Parole che potrebbero infuocare nuovamente le tensioni tra la Grecia e i già frustrati creditori. Alexis Tsipras, il 37enne leader della sinistra radicale greca (Syriza), è convinto che l’Europa non smetterà di continuare a finanziare il paese, ma se lo dovesse fare, Atene frenerà i rimborsi sul debito.
Decisioni dalla quale dipendono anche gli altri paesi membri dell’Eurozona. Tsipras chiede all’Europa di considerare maggiormente le politiche pro-crescita, che portino la Grecia fuori dalla recessione. Necessità di affrontare una crescente "crisi umanitaria".
"La nostra prima scelta è convincere gli altri stati europei, nel loro interesse, che i finanziamenti non devono essere interrotti", ha detto Tsipras, intervistato dal Wall Street Journal. Conferma che la Grecia non ha intenzione di prendere alcuna decisione unilaterale, "ma se dall’altra parte procedono a misure unilaterali, dunque tagliare i finanziamenti, allora saremo costretti a bloccare i rimborsi ai nostri creditori, sospendere il pagamento ai nostri creditori".
Le dichiarazioni lanciano un campanello d’allarme per l'Europa, considerando che secondo gli ultimi sondaggi, è proprio il partito di estrema sinistra guidato da Tsipras a dover ottenere il maggior numero di voti, meglio dunque del secondo posto ottenuto nelle ultime elezioni del 6 maggio, che hanno alla fine lasciato il paese senza una coalizione di governo.
La vittoria di Tsipras aumenterebbe la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, considerando la forte opposizione ai severi programmi di austerità imposti per ricevere finanziamenti dal programma congiunto Ue e Fondo monetario internazionale da 173 miliardi di euro.
Nella giornata di ieri Fitch Ratings ha portato la valutazione del debito sovrano greco da "B-" a "Ccc". La decisione "riflette un aumento del rischio che la Grecia possa non essere in grado di fare parte dell'Eurozona". In aggiunta, le ultime elezioni nel paese "sottolineano la mancanza di sostegno pubblico e politico" al programma di aiuti internazionali.
lorenzo63
Age quod Agis
Allo stato attuale l' unica risposta sensata è NO a prescindere, dando il via contestualmene -finalmente- agli eurobond che abbasserebbero sensibilmente il carico degli interessi che vengono e verrannno versati ai detentori del debito italiano spagnolo etcetc e cioè germania et francia (una parte ovviamente) ed a questo punto ha un senso il fiscal compact: ma fino a quando le maggiori risorse spremute dai vari governi se ne vanno in interessi passivi, avrà ragione chi ha votato si.
aroypattayena
Nuovo forumer
la soluzione è nel mezzo, inapliccabile, quindi porta alla teoria quantistica dell'infinito OO
big_boom
Forumer storico
tontolina
Forumer storico
ma guarda un po'.... anche loro .... meglio tardi che mai
...
da Grecia, Deutche Bank propone una moneta “alternativa” - Finanza - Valori.it
Crisi greca
Grecia, Deutche Bank propone una moneta “alternativa”
Di possibili soluzioni alla crisi greca ne sono state ipotizzate decine. Quella che comincia a farsi strada sarebbe però la più clamorosa: introdurre, almeno temporaneamente, una moneta parallela, che potrebbe mantenere Atene agganciata al treno europeo...
Di possibili soluzioni alla crisi greca ne sono state ipotizzate decine. Quella che comincia a farsi strada negli ultimi tempi sarebbe però la più clamorosa. La proposta arriva dal management di una delle principali banche del Vecchio Continente, la tedesca Deutsche Bank, ma è stata caldeggiata nei giorni corsi anche da una serie di economisti: introdurre, almeno temporaneamente, una moneta parallela, che potrebbe mantenere Atene agganciata al treno europeo.
I tecnici di Deutche Bank sottolineano come in tal modo, pur restando nell’Eurozona, la Grecia non riceverebbe più aiuti da essa. L’ipotetica introduzione del G-euro (Greek euro) prevederebbe l’emissione di moneta da parte della banca centrale ateniese e permetterebbe così di fronteggiare la mancanza di liquidità nell’economia locale, partendo da una valutazione iniziale di circa il 50% inferiore rispetto all’euro.
Si potrebbe utilizzarla per pagare gli stipendi dei salariati, ma anche le importazioni, e consentirebbe agli esportatori greci di abbassare notevolmente i propri prezzi, rilanciando l’economia domestica. Una sorta di svalutazione, insomma, senza uscire del tutto dalla moneta unica.
Resta da vedere come reagiranno gli altri Paesi all’ipotesi e se i tecnici europei la giudicheranno fattibile e dunque inseribile nella lista delle possibile soluzioni.
22 Maggio 2012