Unipol (UNI) Silenzio

Chiesti 6 mesi di reclusione per Gnutti-Consorte-Sacchetti, Unipol non fa una piega

09/06/2006 11.15
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=164143&chkAgenzie=TMFI


Unipol indietreggia solo leggermente a piazza Affari dai massimi a quota 2,285 euro (+0,95% a 2,2775 euro) alla notizia di questa mattina che il pubblico ministero milanese, Eugenio Fusco, ha chiesto sei mesi di reclusione per insider trading per Emilio Gnutti, l'ex presidente della compagnia assicurativa Giovanni Consorte e l'ex vicepresidente, Ivano Sacchetti.

I fatti riguardano il rimborso anticipato, nel 2002, di due prestiti obbligazionari emessi da Unipol attraverso il quale, sfruttando informazioni privilegiate, Consorte e Sacchetti avrebbero guadagnato o fatto guadagnare, secondo l'accusa, diverse decine di milioni di euro. In particolare, secondo il pubblico ministero, il finanziere bresciano, insieme a Consorte e Sacchetti, ha messo in piedi numerose operazioni finanziarie per alterare il corretto andamento dei mercati.

Fusco ha spiegato che "si tratta di un malcostume da combattere" e ha poi chiesto che i tre siano condannati a pagare una multa pari a 300 mila euro, il massimo previsto dalla legge in questo caso perché "i soldi li hanno". Il magistrato ha ritenuto di non chiedere la pena massima di detenzione di due anni perché "pur essendoci un grave attentato alla credibilità dei mercati finanziari abbiamo visto fatti più gravi".

Per Fusco in particolare Consorte e Sacchetti agivano strutturalmente insieme, mentre Gnutti aveva una posizione più personale, anche se in molte occasioni ha agito in concorso con loro. Erano tutti amici ed erano personaggi importantissimi dell'economia italiana ricoprendo grandi ruoli in società molto rilevanti. Ora la parola tocca alle difese e sarà poi il giudice, Elisabetta Mayer, a decidere sulla richiesta di condanna fatta dal pm Fusco.

Tra l'altro, le indagini che coinvolgono i precedenti amministratori di Unipol, Consorte e Sacchetti appunto, potrebbero portare a un sequestro della plusvalenza realizzata da Unipol con la cessione alla francese Bnp Paribas della quota in Bnl e pari a 80 milioni di euro che verrà contabilizzata nel secondo trimestre 2006.

"Le notizie riferite non sono positive anche se riteniamo che agli attuali prezzi il titolo sconti scenari molto negativi sullo sviluppo strategico e sull'andamento operativo che riteniamo eccessivamente penalizzanti", commenta un analista di una sim milanese che conferma la raccomandazione neutrale sul titolo Unipol con un prezzo obiettivo a 2,70 euro, in attesa del nuovo piano industriale che, come confermato dall'attuale presidente e Ad, Pierluigi Stefanini, verrà presentato nelle prossime settimane anche se permane incertezza sulla nomina del nuovo vertice aziendale.

Francesca Gerosa
 
Re: TUTTI SAPEVANO

tontolina ha scritto:
Unipol: Consorte, Abn sapeva nostri piani su B.Antonveneta



vuoi vedere che l'unico che ha giocato a carte scoperte ed ingenuamente è stato solo lui?
e l'hanno fregato!


Ingenuamente ?
il tuo concetto di ingenuità e il mio sono decisamente distanti ,
visti i fatti , che tutti sapevamo , e anche Voltaire mi sembra che a suo tempo ci fece
su un bel post , a me sembrerebbe più una figuretta di bassa lega
se poi ci mettiamo anche l'affare BNL ...........
......ha chiesto le azioni a Generali fin dal 99 non ricordo bene , si era offerto di
pagarle anche 3,2 -ai tempi- poi è scivolata fino a 0,8 e non ne ha presa nemmeno
mezza sul mercato , mentre lo scarpaio se ne è ramazzate un mucchio ,
e molti altri ne hanno prese un bel pò .............
.........ingenuo dici ? qualcuno direbbe mascalzone e incompetente , ma io ci capisco poco quindi meglio che mi astenga da giudizi .............
 
Re: TUTTI SAPEVANO

generali1984 ha scritto:
Ingenuamente ?
il tuo concetto di ingenuità e il mio sono decisamente distanti ,
visti i fatti , che tutti sapevamo , e anche Voltaire mi sembra che a suo tempo ci fece
su un bel post , a me sembrerebbe più una figuretta di bassa lega
se poi ci mettiamo anche l'affare BNL ...........
......ha chiesto le azioni a Generali fin dal 99 non ricordo bene , si era offerto di
pagarle anche 3,2 -ai tempi- poi è scivolata fino a 0,8 e non ne ha presa nemmeno
mezza sul mercato , mentre lo scarpaio se ne è ramazzate un mucchio ,
e molti altri ne hanno prese un bel pò .............
.........ingenuo dici ? qualcuno direbbe mascalzone e incompetente , ma io ci capisco poco quindi meglio che mi astenga da giudizi .............
mi sa che hai ragione

Insider Trading: pm, Consorte, Sacchetti e Gnutti i furbetti di Unipol

MILANO (MF-DJ)--"I furbetti di Unipol". Cosi', con una battuta ormai resa famosa nell'intercettazioni telefoniche per il tentativo di scalata ad Antonveneta, il pm Eugenio Fusco ha tentato oggi, in un passaggio della sua requisitoria, di sintetizzare la posizione di Giovanni Consorte, Emilio Gnutti ed Ivano Sacchetti nella vicenda del rimborso anticipato di 2 bond Unipol per cui sono imputati a Milano di insider trading. Nel processo in corso il pm ha chiesto per i 3 manager la condanna a 6 mesi carcere e 300.000 euro di multa. Nella requisitoria Fusco ha parlato di "pura fantasia" quella di poter credere che la decisione di ritiro dei bond e le operazioni che ne conseguirono potevano essere decise e definite in 3 giorni. Le obbligazioni, a proseguito il pm, non vennero acquistate in modo trasparente sul Mot ed e' "inverosimile che di questa complessa struttura l'architetto, Consorte, fosse all' oscuro. Appare impossibile che questa operazione possa sfuggire almeno nelle sue linee principali all'a.d. della societa' coinvolta". Secondo l'accusa inoltre anche le carte trovate nelle perquisizioni a Unipol che parlavano dell'operazione di riacquisto sono una prova dell'insider trading e non e' verosimile, come sostengono gli imputati, che si trattasse solo di una simulazione poi puntualmente avvenuta. Fusco ha poi detto che questo caso e' uno di quelli "in cui sara' possibile dimostrare che l'insider trading e' un gran brutto reato perche' mette in dubbio la fiducia dei risparmiatori nel mercato stesso". Con un'espressione un po' colorita poi l'accusa ha definito il comportamento di Consorte e Sacchetti in questa vicenda "un po' come il gatto e la volpe che fanno le cose assieme in cui uno si occupa della strategia e l'altro di procurare i clienti". Invece, le difese dei 3 imputati a vario titolo hanno sostenuto che "i 3 manager debbano essere assolti perche' il fatto non sussiste e che bisogna prender atto che la prova non e' stata fornita al di la' di ogni ragionevole dubbio. Che non esiste la prova della condotta criminosa e che , nel caso di Gnutti, se questi fosse stato veramente, "come dipinto dall'accusa il principe delle tenebre, non avrebbe fatto tutto cio' alla luce del sole". Per quanto invece riguarda la Consob, costituitasi parte civile, l'avvocato Di Lazzaro ha sostenuto che tale operazione ha provocato un danno al mercato che e' consistito nell'aver provocato "nel popolo dei risparmiatori una convinzione del tutto falsa". L'organo di vigilanza ha chiesto quindi il risarcimento per danni patrimoniali per una somma di oltre 17.600 euro e il risarcimento dei danni morali per una somma che dovra' definire il giudice Elisabetta Meyer. Il prossimo 13 luglio si terranno le repliche di accusa e difesa mentre la sentenza e' attesa per il prossimo 19 ottobre. mcn/ds (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. June 09, 2006 11:12 ET (15:12 GMT)
 
Unipol/ Carlo Salvatori è il nuovo amministratore delegato. Oggi la ratifica del Cda
Venerdí 30.06.2006 12:00
Da Unicredit a Unipol. Carlo Salvatori, attuale vicepresidente della banca di Piazza Cordusio, sarà il nuovo amministratore delegato della compagnia assicurativa bolognese.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa, è lui il manager che che il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini proporrà al consiglio di amministrazione come amministratore per il dopo Consorte-Sacchetti.

Sarà chiamato a gestire la nuova fase di sviluppo della compagnia bolognese e chiudere definitivamente la fase di stallo e di incertezza che ha fatto seguito al fallimento dell'Opa sulla Bnl.

Oggi, il Cda della compagnia bolognese ratificherà la nomina e ne darà l'annuncio formale. Dopo la cessione della compagnia assicurativa Toro a Generali, un altro nome su cui il mercato aveva scommesso per raccogliere l'eredità della gestione Consorte era stato quello di Sandro Salvati, amministratore delegato del gruppo ceduto dalla De Agostini.
 
Run the Park ha scritto:
Me lo devo mettere come avatar? :-? :lol:
queste ti piacciono?
http://www.adidax.com/index.php?ind=gallery&op=foto_show&ida=258
a_258.jpg
 
Unipol: piano ind. punterà su rafforzamento integrazione assicurazione-banca
(30/06/2006 15.47.34)

MILANO (Finanza.com) - Il piano industriale di Unipol per gli esercizi compresi tra il 2006 e il 2008 "sarà finalizzato al rafforzamento del modello di business integrato assicurazione-banca". E' quanto si legge nella nota diffusa dalla compagnia assicurativa bolognese destinata a comunicare al mercato la nomina di Carlo Salvatori al ruolo di ad. Le direttrici strategiche del piano - emerge sempre dal comunicato - saranno quindi "la valorizzazione economica del comparto assicurativo, attraverso l’accelerazione della crescita e l’ulteriore miglioramento dei risultati conseguibili dalle reti commerciali e il pieno dispiegarsi delle sinergie di gruppo" e "lo sviluppo del comparto bancario, attraverso la crescita dimensionale e il rafforzamento dell’integrazione con l’attività assicurativa".

(Marco Barlassina - Riproduzione riservata)
 
Unipol vuole crescere come banca

Unipol in rosso, la sorpresa Salvatori non ha convinto tutti

30/06/2006 18.45



Carlo Salvatori è stato nominato amministratore delegato di Unipol in sostituzione del consigliere dimissionario, Milo Pacchioni. Il titolo della compagnia assicurativa non ha reagito bene alla conferma delle indiscrezioni che già da alcuni giorni circolavano sui giornali, perdendo lo 0,40% a 2,515 euro. Dopo l'epoca di Consorte e Sacchetti durata oltre dieci anni e culminata con la fallita opa su Bnl, è arrivato quindi il momento di Salvatori, attuale vicepresidente di Unicredit e manager di grande esperienza nel settore bancario italiano.

Salvatori non era indicato tra i papabili nel toto nomine di questi giorni e anche questa volta come nel caso dell'accordo con Bnp Paribas, gli attuali vertici di Unipol sono riusciti a sorprendere il mercato. Il presidente e il vicepresidente, Pierluigi Stefanini e Vanes Galanti, hanno a loro volta rimesso al Cda le deleghe ricevute il 9 gennaio.

Con la nomina del nuovo Ad, Unipol "conferma la volontà e mantiene l'impegno assunto a rafforzare un modello di governo della società che separa nettamente i ruoli propri della presidenza da quelli di gestione operativa dell'azienda". Il nuovo manager provvederà al completamento del piano industriale e finanziario del gruppo 2006/2008, alla cui predisposizione ha lavorato in questi mesi il management, avvalendosi dell'ausilio della consulenza di McKinsey e Mediobanca.

Il piano sarà presentato alla comunità finanziaria a settembre e "in tale occasione verranno anche illustrate le opzioni strategiche del gruppo Unipol e le conseguenti decisioni circa la destinazione del capitale in eccesso". Il piano sarà finalizzato al rafforzamento del modello di business integrato assicurazione-banca, sulla base di due linee direttrici strategiche.

La valorizzazione economica del comparto assicurativo (attraverso l'accelerazione della crescita e l'ulteriore miglioramento dei risultati conseguibili dalle reti commerciali e il pieno dispiegarsi delle sinergie di gruppo) e lo sviluppo del comparto bancario (attraverso la crescita dimensionale e il rafforzamento dell'integrazione con l'attività assicurativa).

E Carlo Salvatori "ha un profilo tale che può benissimo attagliarsi alle dimensioni del conglomerato che Unipol ha assunto in questi anni". Così il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, ha definito la figura del nuovo amministratore delegato negando che la sua provenienza dal mondo bancario volesse significare l'intenzione di una maggiore crescita in questo comparto.

"Ha basi tecniche formidabili e questo permette di governare la complessità su entrambi i fronti", ha detto ancora Stefanini che ha tenuto a sottolineare che l'obiettivo è crescere in entrambi i comparti. Il neo amministratore delegato di Unipol si è così detto onorato del fatto che la scelta sia caduta su di lui. "Sono orgoglioso della scelta e so di trovare in Unipol un gruppo di grande spessore. Un gruppo che ha percorso una strada di successo, un gruppo ben patrimonializzato con un eccellente presidio del mercato assicurativo e in crescita in quello bancario".

Salvatori, subito dopo la sua nomina di Ad, ha già iniziato ad accennare, pur rimanendo nel vago, alla strategia che vuole imporre alla compagnia. "Mps è una banca di grande livello e di successo, vedremo se sarà possibile fare assieme delle cose". Così l'Ad ha definito la banca toscana, azionista di rilievo in Finsoe al 27% (holding di controllo di Unipol). Ma Salvatori naturalmente non ha voluto pronunciarsi sulle possibili sinergie con uno degli alleati storici di Unipol.

La scelta di Salvatori è stata ben vista da alcuni analisti che l'hanno ritenuta positiva perchè il vice di Unicredit è considerato tra i manager di maggior esperienza e capacità nel settore finanziario italiano con la statura per ottenere consenso all'interno della struttura e che ha dimostrato doti di pragmatismo che saranno utili nel gestire l'attuale fase di cambiamento in Unipol.

Una sim milanese si aspetta quindi un impatto positivo sul titolo tanto da alzare la raccomandazione e il target da 2,70 a 2,80 euro sull'azione. Per Banca Leonardo poi tale scelta è anche indice di una volontà della compagnia di crescita per linee esterne. Anche Cheuvreux ha confermato il rating di outperform (farà meglio del mercato) su Unipol con target price a 3,2 euro. "Rimaniamo positivi in quanto, escludendo il capitale in eccesso, il titolo tratta a 9 volte l'utile netto 2006 adjusted", ha affermato il broker sottolineando che tale valore "è troppo basso".

Ma nell'ultima settimana il titolo era salito oltre il 7% sulle voci di nomina di manager provenienti dal settore assicurativo. "Le attese a nostro giudizio erano quelle di vedere alla guida di Unipol un personaggio di rottura, professionista ed esperto del settore, capace di imprimere una precisa direzione nel core business assicurativo, beneficiando fra l'altro dei 2,6 miliardi di euro di available capital, congelati dalla compagnia dopo il fallimento dell'opa su Bnl, e disponibili per eventuali acquisizioni", ha detto Luca Della Santa, analista di RasBank.

"Un manager di lunga esperienza del settore bancario rappresenta invece, a nostro avviso, la volontà da parte degli azionisti della compagnia di continuare a perseguire la strada del modello della bancassurance" e quindi, in merito ad eventuali operazioni che vedrebbero snaturare la caratteristica assicurativa di Unipol e per la possibile natura diluitiva di operazioni verso target bancari, l'esperto della banca d'affari milanese ha ritenuto la notizia di impatto negativo, tanto da mettere in revisione la raccomandazione di neutral con target di 2,6 euro.

"Avremmo preferito la nomina di un Ad con maggiore esperienza assicurativa", ha ribadito anche Kepler, secondo cui Sandro Salvati, attuale Ceo di Toro sarebbe stato perfetto. Però c'è anche chi ora rimpiange la perdita di Salvatori: "perdiamo un eccellente collega e un ottimo amico. Carlo Salvatori negli ultimi sei anni ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita e per il successo di Unicredit", ha dichiarato il presidente dell'istituto di piazza Cordusio, Dieter Rampl.

"Il suo contributo è stato particolarmente significativo nella fusione con Hvb, che ha portato alla creazione del primo gruppo bancario realmente paneuropeo", ha affermato Rampl. "La sua competenza, la sua saggezza e la sua generosità sono state fondamentali per il nostro successo. Lo ringrazio davvero molto per il suo impegno".

Antonella Marseglia
 
Esposto di Tronchetti: "Fui truffato"

http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/telecomesposto3011.html

Telecom/ Esposto di Tronchetti: "Fui truffato"
Giovedí 30.11.2006 12:46


Marco Tronchetti Provera
"Con Telecom fui truffato". A sostenerlo in un esposto presentato alla Procura di Milano è Marco Tronchetti Provera che sostiene di essere stato raggirato in occasione della compravendita della società tlc avvenuta nel 2001. Lo rivela La Stampa, che sostiene come la denuncia contro ignoti, depositata nell'aprile scorsa e tenuta finora rigorosamente segreta, ha fatto aprire un’indagine ai magistrati milanesi che si è andata ad aggiungere ai vari filoni già aperti sul caso con l’inchiesta Antonveneta e poi con il fascicolo Unipol-Gnutti.

Nell’esposto - spiega il quotidiano torinese - si analizza l’andamento del titolo Olivetti (che controllava Telecom) nel periodo giugno-luglio di quell’anno, sostenendo in pratica che venne artatamente gonfiato fino ad essere pagato dalla Pirelli quasi il doppio del suo valore di mercato.

[ma che Beduino.. se lo avesse acquistato sul mercato lo avrebbe pagato la metà... invece LUI voleva fare il furbetto... ma la Banda di FIORONE&C era più furbo di lui]

Nella ricostruzione della cessione Telecom alla Pirelli, già si parlò di "un concerto" per tenere alto il prezzo di Olivetti, quando nell’estate del 2001 Pirelli e Benetton pagarono alla Bell di Emilio Gnutti 4 euro per azione per il controllo del gigante telefonico, mentre i corsi di Borsa erano all’incirca la metà, quotando il titolo Olivetti appena a 2,25 euro.
Inizialmente il prezzo elevato venne spiegato con il fatto che in questo modo Pirelli avrebbe evitato di lanciare un’Opa. Cinque anni dopo però Tronchetti Provera ha ritenuto che in quella vendita qualcuno si avvantaggiò illecitamente.

Una ricostruzione che per gli inquirenti porta dritto a quella super parcella da 50 miliardi di lire scoperta nei conti di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, gli ex numeri uno di Unipol, e pagata dal finanziere bresciano Emilio Gnutti per una non meglio specificata consulenza. L’ipotesi, neanche troppo velata, che emerge dalle indagini partite dall’esposto di Tronchetti Provera è che dunque sarebbero stati i due ex manager delle coop rosse a far lievitare il titolo di Olivetti, sostenendola in Borsa proprio nel periodo delle trattative per la cessione Telecom, d’accordo con i soci della Bell.

E proprio la società lussemburghese di Gnutti sembra essere diventata il punto di contatto con le varie indagini scaturite sull’affare Telecom. Si riesumano perfino vecchie intercettazioni. Come una della fine del 2004 di Gianpiero Fiorani, dove l’ex amministratore delegato della Popolare di Lodi, intercettato per l’inchiesta sul fallimento Hdc, canticchia al telefono con un suo collaboratore la famosa canzoncina di Natale: "Jingle Bell, jingle Bell...". Solo che il riferimento non è alle campane ma all’inchiesta sulla Bell di Gnutti che i pm milanesi proprio in quel periodo avevano deciso di archiviare. Fiorani se la ride, trovando molto divertente il fatto che, grazie a una perizia di due professori della Bocconi, non sia risultato, nessun profilo di frode fiscale sulla plusvalenza intascata dalla società di Gnutti dalla vendita di Telecom.

Il divertimento durerà poco, racconta ancora La Stampa. Anche perché un mese fa, con un colpo di scena i pm milanesi hanno richiesto al gip il fascicolo su Bell per riaprire le indagini, bloccando il pagamento della consulenza ai due periti della Bocconi. Che cosa ha convinto i magistrati a fare marcia indietro? Mistero. "Un elemento nuovo acquisito alle indagini", dicono genericamente in Procura. C’è chi parla di un supertestimone, di cui però non si trova traccia. Particolare non secondario: uno dei due magistrati che ora si occupano di Bell, il pm Laura Pedio, è la stessa che ha condotto l’inchiesta su Hdc.
 

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