Sintetico ma chiaro....

Rindomenceslao ha scritto:
un mio amico di Boston mi ha fatto notare una cosa che giro a voi
molto volentieri...
pensiero logico e chiaro...
hehe

any comments?

http://www.investopedia.com/terms/l/laffercurve.asp

ciao



La curva di Laffer è ciò che ha guidato la politica fiscale di Reagan negli anni '80 e che in un certo senso ispira anche Bush e il Berlusca in toni più pacati.

E' in sostanza il pricipio della percezione della giustezza fiscale: oltre la soglia del 33% del reddito imponibile il gettito scende a causa della diminuzione dello stimolo alla produzione e dell'aumento dell'evasione fiscale.
 
questo concetto non si puo' applicare x l' italia



come viene indicato dalla mia retta l' evasione e' costante nel tempo e per ogni livello di tassazione


Retta di La morte

guadano -1000$ ( evado)--------------------0-------------------guadagno 5000 $(evado) e cosi' via...............
 
vedi il discorso è semplice
si parte da due ovvietà:
1) se l'aliquota è nulla nessuna entrata (il punto dell'origine)
2) se l'aliquota è il 100% nessuno lavora e nessuna entrata (l'altro punto sull'asse dell'ascissa)
ergo se aumento l'aliquota partendo da zero le entrate crescono
anche se riduco l'aliquota dal 100% qualcuno comincia a lavorare e le entrate aumentano

ma da qui a dire che si tratta di una bella e semplice parabola ne corre
e che ci sia un unico punto di massimo poi...

e poi siamo sempre a destra dal punto di massimo mai a sinistra
(cos'è la destra? e la sinistra? sembra di sentire gaber)
forse è meglio andare a riascoltarlo
e chi vuole pensi anche alla moglie
che saga familiare....
 
rothko ha scritto:
se riesci a dimostrare l'esistenza della curva di Laffer
puoi condidarti al nobel


Be' che questo andamento del gettito fiscale esiste penso sia fuor di dubbio visto che con aliquota pari a 0% le entrate sono 0 e c'è piena occupazione, viceversa con aliquota pari a 100%. Il problema starebbe nell'individuare il punto di massimimizzazione dei due aspetti. Si ritiene che circa un terzo del reddito possa essere soglia valida.

E' certo che se non sei di scuola liberale, o meglio della supply-side economics, l'idea che la ricetta per la piena occupazione sia l'abolizione degli ostacoli alla concorrenza perfetta, farai fatica a digerirla; ostacoli che possono essere riassunti nella contemporanea riduzione di tasse e spesa pubblica.


ciao Rindo!
 
deardevil ha scritto:
E' certo che se non sei di scuola liberale, o meglio della supply-side economics, l'idea che la ricetta per la piena occupazione sia l'abolizione degli ostacoli alla concorrenza perfetta, farai fatica a digerirla; ostacoli che possono essere riassunti nella contemporanea riduzione di tasse e spesa pubblica.

Il principale ostacolo alla concorrenza perfetta è la realtà, che bellamente se ne infischia delle ipotesi deterministiche dei neoclassici.

Anche annullando il prelievo fiscale, non si avrebbe cmq la piena occupazione, esistono efficienze intrinseche nel funzionamento dei mercati del lavoro, e anche se non esistessero ci sarebbero pur sempre le conclusioni pessimistiche di Harrod-Domar :)

In ogni caso essere abbracciare il pensiero liberista significa fare finta che i market failure non esistano, e allora tanto vale spararsi in un piede fin da subito.
 
Run the Park ha scritto:
deardevil ha scritto:
E' certo che se non sei di scuola liberale, o meglio della supply-side economics, l'idea che la ricetta per la piena occupazione sia l'abolizione degli ostacoli alla concorrenza perfetta, farai fatica a digerirla; ostacoli che possono essere riassunti nella contemporanea riduzione di tasse e spesa pubblica.

Il principale ostacolo alla concorrenza perfetta è la realtà, che bellamente se ne infischia delle ipotesi deterministiche dei neoclassici.

Anche annullando il prelievo fiscale, non si avrebbe cmq la piena occupazione, esistono efficienze intrinseche nel funzionamento dei mercati del lavoro, e anche se non esistessero ci sarebbero pur sempre le conclusioni pessimistiche di Harrod-Domar :)

In ogni caso essere abbracciare il pensiero liberista significa fare finta che i market failure non esistano, e allora tanto vale spararsi in un piede fin da subito.



E' palese che la concorrenza perfetta non esisterà mai, anche perché è ovvio che il prelievo fiscale e la spesa pubblica non possono essere uguali a zero pur con tutte le implicazioni di Harrod-Domar.

Ma sono cmq tutti modelli che occorrono per studiare il mercato e quindi prevenirne e procurarne la tendenza seppur in presenza di una molteplicità di variabili non contemplate dal modello stesso.

Essere liberisti non vuol dire sostenitori del lassez-faire a tutti i costi ma mitigare tali idee in considerazione della situazione socio-economica attuale in virtù anche dell'incalzante globalizzazione: e qui sarebbero ancora di attualità le teorie keynesiane sembra lasciate un po' in disparte dai governanti.



P.S. J. M. Keynes, il padre dell'economia moderna, tuttavia non era certo comunista!
 

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