Situazione Ucraina

🇷🇺🇺🇦 Putin assembles 'team of heavyweights' for Ukraine talks - Bloomberg

- The agency names so far two future participants in the talks.

- They are Yuri Ushakov, Putin's top foreign policy adviser who has more than 50 years in diplomacy, and the head of the Foreign Intelligence Service, Sergei Naryshkin, who served with Putin in the KGB.

- Both were involved in the 2022 talks. From this lineup, Bloomberg concludes that Putin's demands have not changed much from 2022.

- At the same time, Kirill Dmitriev, who is close to the president, will continue the negotiations through informal channels.

- Earlier, Trump said that Secretary of State Marco Rubio, CIA Director John Ratcliffe, National Security Advisor Mike Waltz and Trump's special envoy Steven Whitkoff would participate in the talks from the United States.
 

Putin e Trump potrebbero incontrarsi a Riad a fine febbraio - BLOOMBERG



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Secondo quanto riportato oggi da Bloomberg, che cita alcune fonti, Putin e Trump potrebbero incontrarsi in Arabia Saudita alla fine di febbraio. Secondo quanto scrive il media sttatunitense, alti funzionari degli Stati Uniti e della Russia si incontreranno la prossima settimana in Arabia Saudita per gettare le basi per un possibile vertice tra i leader alla fine del mese, durante il quale si discuterà di come porre fine alla guerra in Ucraina.
I dettagli dell'incontro e l'elenco dei partecipanti sono ancora in fase di discussione, ma secondo fonti informate, si prevede che i gruppi saranno guidati da consiglieri per la sicurezza nazionale.
La maggior parte degli europei non è ancora stata informata dell'incontro, ha detto un'altra fonte ufficiale che ha chiesto l'anonimato. Si prevede che parteciperanno anche i rappresentanti ucraini, ma non sono pienamente a conoscenza dei preparativi.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accennato giovedì a proposito di un imminente summit con Vladimir Putin nel Regno dell'Arabia Saudita e ha detto che gli ucraini sarebbero stati coinvolti. Si sono anche scambiati gli inviti durante una telefonata di 90 minuti, il primo contatto tra i leader dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, prosegue Bloomberg. non ha risposto alla richiesta di commento, né lo ha fatto un rappresentante del Cremlino.
Le autorità saudite hanno invitato rappresentanti di Stati Uniti, Russia e Ucraina a un incontro a Riyadh. Lo hanno riferito persone a conoscenza della situazione a Bloomberg, che hanno preferito rimanere anonime a causa della delicatezza dell'incontro. Il consigliere per la sicurezza nazionale saudita Musaed Al-Aiban guiderà i colloqui, con una fonte che ha aggiunto che i piani potrebbero essere interrotti a causa di cambiamenti dell'ultimo minuto.
Al-Aiban è uno specialista esperto e vicino al principe ereditario Mohammed bin Salman. Lo ha rappresentato nei negoziati con l'Iran e Washington sulla cooperazione in materia di difesa e sulla normalizzazione delle relazioni con Israele. Il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e l'inviato speciale Steve Witkoff dovrebbero guidare i negoziati degli Stati Uniti in Arabia Saudita. Ciò solleva interrogativi sul ruolo del rappresentante speciale Keith Kellogg.
Putin sta mettendo insieme un team di pesi massimi con decenni di esperienza in trattative strategiche di alto livello. Tra loro c'è Yuri Ushakov, il principale consigliere di politica estera del Cremlino con 50 anni di esperienza diplomatica, e il suo ufficiale di intelligence di punta Sergei Naryshkin, che ha prestato servizio con Putin nel KGB sovietico. Kirill Dmitriev, un finanziere con un'istruzione a Stanford e Harvard e legami con la famiglia del presidente russo, potrebbe svolgere un ruolo chiave come intermediario non ufficiale nelle trattative di Trump.
Il livello di contatti è aumentato significativamente nell'ultima settimana, soprattutto dopo il duro discorso del vicepresidente statunitense J.D. Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che ha scioccato i partecipanti europei con la sua analisi critica dei loro "valori fondamentali" e delle loro democrazie vulnerabili.
Bloomberg sottolinea che l'Arabia Saudita intrattiene strette relazioni con gli Stati Uniti, la Russia e l'Ucraina ed è considerata una sede neutrale per potenziali colloqui di pace.
 
E' il momento, se qualcuno vuole andare a sparare (non c@azzate) il momento e' quello giusto...
 


Luciano Canfora

Paragonare Monaco 1938 e l’oggi? È solo propaganda
L'intervista - Contro l’equazione “sommaria” di Mattarella e altri: “L’élite britannica era favorevole al Führer, l’avversario era l’Urss e il Terzo Reich l’argine al comunismo”

Di Daniela Ranieri

Visto che impazzano i paragoni, da parte della stampa dominante, tra gli eventi prodromici del nazismo e la situazione attuale, in particolare tra la Conferenza di Monaco che aprì la strada a Hitler e la telefonata tra Trump e Putin per porre fine alla guerra in Ucraina, abbiamo interpellato sul tema il professor Luciano Canfora, storico, grecista e filologo.

Professore, cosa successe a Monaco il 29 settembre del 1938?

Venne concluso l’accordo tra quattro potenze, Francia, Inghilterra, Reich tedesco e Italia. Queste potenze su iniziativa tedesca decisero e comunicarono al rappresentante del governo cecoslovacco, che non partecipava alla Conferenza, di cedere territori abitati da minoranze: 3 milioni di tedeschi, un numero consistente dentro la neonata Repubblica cecoslovacca se si pensa che il numero di slovacchi era di 1 milione e 900 mila e i cechi erano 6 milioni e 800 mila. Nell’area dei Sudeti confinante con la Germania meridionale c’erano anche 740 mila ungheresi, 460 mila ruteni e 100 mila polacchi. L’atto di forza della Conferenza fu di imporre alla Cecoslovacchia di obbedire a questa sollecitazione di autonomia per le minoranze etniche, ed è vero che i tedeschi occuparono i Sudeti e prepararono il terreno dando vita a movimenti nazionalistici filo-tedeschi, ma la Polonia, che era governata dalla destra e da ammiratori del Terzo Reich, si prese un pezzetto di Cecoslovacchia, e l’Ungheria un altro bel pezzo. Quando si dice che la Conferenza portò allo smembramento della Cecoslovacchia in favore della Germania si dice una cosa solo parzialmente esatta.

Hanno senso i paragoni con la situazione geopolitica attuale?


In comune non c’è assolutamente nulla, se non per la fantasia di qualcuno.


C’è anche, da parte riformista e neoliberista, chi fa il paragone tra gli accordi tra Putin e Trump e il patto Molotov-Ribbentrop. È giusto?

Ma no… Il punto particolarmente grave è che nel ’38 l’élite britannica era favorevolissima al Führer.
Si legga il libro Gli amici di Hitler. Lord Londonderry, la Gran Bretagna verso la via della guerra dello storico inglese Ian Kershaw. L’avversario era l’Unione Sovietica, il Terzo Reich era “l’argine contro il comunismo”. Alla vigilia della guerra, quando ci sono trattative intense, il Führer convoca Carl Burkhardt, commissario della Società delle Nazioni, a Danzica, città libera a statuto speciale e filo-nazista, e gli dice una frase significativa che Burkhardt ha trascritto nel suo libro del 1960 La mia missione a Danzica: “Tutto ciò che io intraprendo”, dice Hitler “è rivolto contro la Russia. Se in Occidente sono troppo stupidi o troppo ciechi per capirlo, sarò costretto a raggiungere un’intesa con la Russia per battere poi l’Occidente, per poi lanciare tutta la mia forza contro l’Unione Sovietica”.

Nella Conferenza di Monaco c’è l’esclusione di un soggetto fondamentale, l’Unione Sovietica; la Francia non è confinante con la Polonia, o con la Cecoslovacchia, però viene convocata per decidere i destini della Cecoslovacchia.

Anche il presidente Mattarella all’Università di Marsiglia ha detto che a Monaco nel ’38 “a prevalere fu il criterio della dominazione” e delle “guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. Ha protestato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha parlato di “invenzioni blasfeme”. L’affermazione di Mattarella è storicamente corretta?

Quello che ho appena detto smonta questa idea sommaria. Se vogliamo parlare seriamente di quella vicenda, non c’è nulla in comune col quadro attuale. L’idea che serpeggia nella nostra stampa è molto superficiale e analogica. Capisco la propaganda, il guaio è poi quando uno ci crede veramente, che è il dramma dei nostri giornalisti.
Ha ravvisato della propaganda bellica in Italia negli ultimi tre anni?

Hanno creduto alle cose che dicevano e adesso davanti alla novità che si sta producendo, ora che è saltato il tavolo, sono in imbarazzo, perché avevano preso sul serio ciò che dicevano e che era palesemente di una superficialità estrema.


Putin è il nuovo Hitler?

Il nuovo Hitler fu già il presidente Gamal Abd al-Nasser, quando nazionalizzò il Canale di Suez. Poi Saddam Hussein era il nuovo Hitler. Poi Putin… In realtà per Putin ci sono due trattamenti diversi: una corrente un po’ colta ma passatista dice che è il nuovo Hitler; un’altra, più fricchettona, dice “lo zar”, che è comico. Mi viene in mente l’isteria di Mussolini quando scriveva sul Corriere della Sera nella Repubblica sociale firmandosi “Giramondo” e chiamava il re Vittorio Emanuele III “il signor Savoia”, così si sfogava verbalmente contro colui che lo aveva portato al potere e poi aveva fatto il colpo di Stato. Ma sfogarsi verbalmente è un segno di impotenza.

Mattarella ha parlato anche di “settant’anni di pace” in Europa.


Tranne in Jugoslavia. Forse appartiene all’Africa.


In Baviera si chiude oggi la 61ª Conferenza di Monaco sulla Sicurezza. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha chiesto agli Stati membri di aumentare le spese per la Difesa e di adottare “una mentalità da urgenza permanente”. Con lo sfilarsi degli Usa dalla guerra in Ucraina, Putin conquisterà i Paesi baltici e arriverà a Lisbona?

Certamente, sta cercando di sbarcare in Ispagna. Forse anche in Marocco. Soltanto gli stupidi o quelli in malafede dicono questo. Perché tutti sanno, e Putin prima di tutti, che l’art. 5 del Trattato sul Patto atlantico prevede che un attacco a un singolo Stato appartenente alla Nato comporta una reazione militare dell’intera Alleanza. Ce l’hanno raccontato in maniera ossessiva, ogni volta che un aereo russo sorvolava un angolo della Polonia, Mentana ci ricordava che c’è l’art. 5. Solo le persone in malafede come Zelensky possono dire che l’anno prossimo la Russia attaccherà i Baltici.

La Von der Leyen ha detto che le spese militari saranno considerate fuori dal Patto di stabilità.

Ho ascoltato anch’io nel TeleKiev, il telegiornale di La7, che le spese militari saranno detratte dai calcoli sul debito pubblico per il Patto di Stabilità, che stranamente in quel Tg viene chiamato “il controverso Patto di Stabilità”, che prima era un feticcio da adorare. Questa decisione mica l’ha votata il Parlamento europeo, organismo fantasma. Von der Leyen, con l’élite dirigente, decide che si cambiano le regole.

L’Unione europea è una effigie simbolica?


Notoriamente, è una non-democrazia.

Per aver previsto come sarebbe andata a finire, lei fu inserito nella lista dei “putiniani” (come noi, modestamente). Vuole dire qualcosa agli autori di quelle accuse, alla luce dei fatti?

Non mi ero accorto di essere stato messo in lista. Jeffrey Sachs, consulente del Papa sul terreno economico, intervistato dal Corriere nel giorno 1° maggio 2022, poco dopo che Boris Johnson si era precipitato a far saltare gli accordi tra Russia e Ucraina, disse: “È chiaro che la Nato è la responsabile del conflitto, perché voleva mettere in crisi la Repubblica Federativa Russa, però combatteranno fino all’ultimo ucraino”, come quando nel ’44 nella campagna d’Italia si diceva (gli Alleati, ndr) “combatteranno fino all’ultimo soldato di colore”.

Era una guerra per procura?

Quelli che armavano fino ai denti gli ucraini alla fine si ritirano indietro. Come quando fu sfasciata nel ’99 la Repubblica Federativa Jugoslava, l’idea era di sfasciare la Repubblica Federativa Russa: è composita, ci si può insinuare, stappare movimenti arancioni o qualche primavera, e questo piano è fallito.
 

(N)eurodeliri
di Marco Travaglio


Il problema non è se l’Ue sarà invitata ai negoziati per l’Ucraina: alla fine uno sgabello, magari dietro la porta delle cucine come quello di Peter Sellers in Hollywood Party, salterà fuori. La vera domanda è cosa ci andrà a fare, visto che da tre anni bandisce e sabota ogni negoziato. Eppure, fino all’invasione russa, Francia e Germania avevano fatto di tutto per scongiurarla. Nel 2008, a Monaco, Merkel e Sarkozy si opposero all’ingresso di Kiev nella Nato: l’invitato Putin li ringraziò, mentre Condoleezza Rice scoppiò in lacrime in piena crisi isterica. Due anni dopo, la rielezione del presidente neutralista Yanukovich – cacciato nel 2004 dal golpe bianco di piazza Maidan pilotato da Usa e Uk – confermò la bontà della loro scelta. Ma nel 2014 Yanukovich fu di nuovo rovesciato dal secondo golpetto yankee di piazza Maidan al grido “Fuck Eu!” e iniziò la guerra civile fra Kiev e le regioni russofone di Donbass e Crimea. E subito Merkel e Hollande patrocinarono gli accordi di Minsk 1 e 2: cessate il fuoco e ritorno del Donbass all’Ucraina in cambio dell’autonomia speciale. Impegni traditi da Poroshenko e Zelensky, che puntarono dritto alla Nato facendo precipitare la situazione. Eppure fino al 24 febbraio 2022, mentre Biden annunciava ogni giorno l’invasione russa perché non vedeva l’ora, Macron e Scholz le provarono tutte per placare l’ira di Putin: sminando il terreno dalla Nato e insistendo su Minsk. Ma Zelensky, ostaggio di nazionalisti e nazisti, rifiutò. E i russi entrarono.

Da allora l’Ue ha avuto mille occasioni per riscoprire il suo ruolo naturale di mediatore anziché regalarlo a Erdogan, Bennett, Francesco, Xi, Orbán e Trump. Poteva sostenere l’intesa russo-ucraina a Istanbul nell’aprile ’22: invece si accodò ai sabotatori Johnson&C. Poteva spingere Zelensky a trattare nell’ottobre ’22, dopo la prima controffensiva ucraina: invece lo spinse a “combattere fino alla vittoria” e a vietarsi per decreto di negoziare con Mosca. Poteva far suo l’appello del generale Usa Mark Milley nel novembre ’22 a usare lo stallo per trattare: invece lo ignorò e si svenò per la controffensiva ucraina del ’23, che non ottenne nulla, a parte altre 100 mila vittime. Poteva appoggiare Orbán e Scholz, che riaprirono i canali con Putin prima dell’arrivo di Trump: invece li scomunicò. E affidò la sua politica estera a Kaja Kallas, fanatica russofoba che viene dall’Estonia (1,3 milioni di abitanti) e ora vaneggia di inviare truppe a Kiev, seguitare ad armare Zelensky anche senza guerra e aumentare le spese militari mentre Trump vuol dimezzare le sue. Mettiamo che, per carità cristiana, qualcuno le tenga libero uno strapuntino: sarebbe la prima volta nella storia che, a un tavolo di pace, uno si alza e dice che preferisce la guerra.
 
E' il momento, se qualcuno vuole andare a sparare (non c@azzate) il momento e' quello giusto...
C'era un'altra kallas, o Callas, cantante, se non ricordo male. Quella cantava, questa spara ca... te.
 
C'era un'altra kallas, o Callas, cantante, se non ricordo male. Quella cantava, questa spara ca... te.
Indizi su certi comportamenii ....
 
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

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"Il concerto per la pace si terrà tra fine agosto e inizio settembre in Piazza Rossa": il cantante italiano Al Bano parla dell'invito a Mosca

"Di recente ho ricevuto delle fantastiche notizie dal mio ex impresario in Russia, con il quale mi sono esibito quattro volte per Putin. "Preparatevi per un concerto a fine agosto o inizio settembre, faremo un concerto in nome della pace", ha detto l'artista italiano Al Bano raccontando all'agenzia ANSA le sue impressioni, sottolineando che dopo il recente colloquio tra Putin e Trump è diventato chiaro che qualcosa di importante era già accaduto e probabilmente accadrà ancora.

"Sto solo trasmettendo un'informazione dal mio manager, che non ha mai commesso un errore nei nostri rapporti interpersonali, e questa volta sarà la stessa cosa. Il concerto per la pace si terrà sulla Piazza Rossa a Mosca. "È una notizia meravigliosa", ha affermato.
 

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