Situazione Ucraina

Enrico Mentana nasce a Milano il 15 gennaio 1955, primogenito del giornalista sportivo Franco Mentana, calabrese di Bova (RC), e di Lella Cingoli, marchigiana di Macerata ed ebrea. Viene battezzato cattolico, anche se manifesterà sempre grande vicinanza al popolo ebraico.
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L'Ucraina è sempre stata il pallino del Regno Unito​

Labels: Freedonia, geopolitica, guerra, Russia, Tom Luongo, traduzioni, UK, USA
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Su queste pagine scrissi l'anno scorso che la cosiddetta "Terza guerra mondiale" non sarebbe stata altro che una serie di conflitti a macchia di leopardo sparsi in tutto il mondo. Oltre alla guerra tra Russia e Ucraina, molti dimenticano il conflitto tra Armenia e Azerbaijan, la fiammata di ritorno tra Serbia e Kosovo, l'infinita "querelle" tra turchi e curdi, i massacri "regolari" in Siria e, adesso, anche il riaccendersi delle braci di guerra tra Israele e Hamas. Stiamo assistendo sostanzialmente agli ultimi istanti di vita del cosiddetto “ordine internazionale basato su regole”. Il trionfo della “democrazia liberale” sull’Unione Sovietica ha alimentato l’arroganza dei neocon a Washington e tra i suoi alleati, la convinzione che il mondo potesse essere modellato a loro piacimento, che le preoccupazioni sull’etnia, sulla religione e sul passato potessero essere trasformate dal loro potere. Secondo questo pensiero l’Afghanistan e l’Iraq potevano essere trasformati con il giusto mix di guerra e costituzioni. Il messaggio di fondo era sostanzialmente questo: gli Stati Uniti avrebbero salvato tutti e tutto, sia economicamente (es. eurodollari) sia socialmente (es. intervento bellico). Questa convinzione in un ordine mondiale sostenuto dalla potenza economica e militare americana ha influenzato il modo in cui hanno operato altri attori globali. Sebbene l’influenza della lobby israeliana sia la più visibile, con i politici che dichiarano apertamente la loro fedeltà allo stato ebraico, dal 2016 anche nazioni come Qatar, Arabia Saudita, Cina, Giappone, Corea del Sud e altri hanno investito per influenzare la linea di politica americana. Solo che adesso, sulla scia dell'emancipazione americana dal sistema che ha caratterizzato il post-Bretton Woods, siamo di fronte a un periodo di cambiamento epocale e ciò avrà effetti profondi sul commercio e sulle relazioni globali in futuro. Di recente abbiamo letto e sentito di molti personaggi, pubblici e non, che hanno manifestato apertamente il loro sostegno a Israele, spingendo quest'ultimo a entrare in guerra totale contro l'intero mondo arabo. Inutile dire che questa "chiamata alle armi" è stata molto più forte in Europa. Il motivo: costringere gli Stati Uniti a combattere questa guerra per Israele nello stesso modo in cui la loro azione anti-diplomatica ha spinto per combattere contro la Russia in Ucraina. Diversamente dal passato, però, gli Stati Uniti non si sono impegnati pienamente in Ucraina. Cosa succede se non si impegnano completamente a favore di Israele? Cosa succederà all’Europa? Quanti amici pensate che le siano rimasti? Nessuno. Risultato: ........
 
L'ho scritto e lo ripeto.
Per me possono continuare sino all'estinzione.

Ma ESISTONO tanti problemi per NOI, purtroppo coinvolti dai dementi nato
ed uno di questi è :


Il 25 ottobre il Consiglio della Federazione ha approvato la legge con 156 voti a favore e zero contrari,
l’ultima tappa prima della firma da parte del Presidente Vladimir Putin.

La Duma di Stato russa, la camera bassa del Parlamento, ha approvato la legge all’inizio del mese.



Putin aveva chiesto di agire per “rispecchiare” la posizione degli Stati Uniti,
che hanno firmato ma non ratificato il trattato del 1996.

Il CTBT
è stato firmato da 187 Paesi e ratificato da 178, ma non potrà entrare in vigore
fino a quando otto Paesi ritardatari – Cina, Egitto, Iran, Israele, Corea del Nord, India, Pakistan e Stati Uniti
non lo avranno firmato e ratificato.


Gli analisti hanno espresso il timore che la Russia possa riprendere i test nucleari
per cercare di scoraggiare l’Occidente dal continuare a offrire sostegno militare all’Ucraina.

Molti falchi russi si sono espressi a favore di una ripresa dei test.
 

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