ilbiondo16
Forumer storico
I democratici
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Qui di seguito il commento del Prof. Vincenzo Costa sul video in questione.
Arriva l’esercito ucraino in una povera fattoria. Alla loro vista il contadino è terrorizzato, si rifiuta di parlare, ha paura. Una signora molto anziana crede siano i russi e tira fuori una vecchia bandiera rossa della seconda guerra mondiale, che univa russi e ucraini contro i nazisti. Volendo dire: siamo un unico popolo, abbiamo una storia comune.
Il soldato ucraino le prende la bandiera, la butta per terra e inizia a calpestarla con disprezzo. E le da una busta con del cibo. La vecchia prima la prende, poi non sa che farsene e dice: per quella bandiera sono morti i miei genitori. E lo guarda con disprezzo.
Ho visto nascere in me un sentimento strano. Non tanto per la bandiera calpestata, ma per il disprezzo verso quella donna, verso la sua storia. Un sentimento di odio.
No, quei soldati non lottano per la mia libertà, non mi sono simili.
E subito ho pensato: devo reagire a questo sentimento di odio, appartengo alla tradizione europea, illuminista, cristiana. Mi sono ricordato di horkheimer;
“aver fede nella filosofia significa non permette alla paura (e alle emozioni aggiungo) di diminuire la nostra capacità di pensare”.
Bisogna rimanere lucidi, analizzare, capire, cercare soluzioni, per impedire che i nostri peggiori sentimenti si impadroniscano della nostra vita e della nostra storia.
È forse la più grande sfida esistenziale ed intellettuale che questa guerra ci pone davanti
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VIDEO. Soldati ucraini si prendono gioco di una anziana contadina calpestando la sua bandiera dell'URSS
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Qui di seguito il commento del Prof. Vincenzo Costa sul video in questione.
Arriva l’esercito ucraino in una povera fattoria. Alla loro vista il contadino è terrorizzato, si rifiuta di parlare, ha paura. Una signora molto anziana crede siano i russi e tira fuori una vecchia bandiera rossa della seconda guerra mondiale, che univa russi e ucraini contro i nazisti. Volendo dire: siamo un unico popolo, abbiamo una storia comune.
Il soldato ucraino le prende la bandiera, la butta per terra e inizia a calpestarla con disprezzo. E le da una busta con del cibo. La vecchia prima la prende, poi non sa che farsene e dice: per quella bandiera sono morti i miei genitori. E lo guarda con disprezzo.
Ho visto nascere in me un sentimento strano. Non tanto per la bandiera calpestata, ma per il disprezzo verso quella donna, verso la sua storia. Un sentimento di odio.
No, quei soldati non lottano per la mia libertà, non mi sono simili.
E subito ho pensato: devo reagire a questo sentimento di odio, appartengo alla tradizione europea, illuminista, cristiana. Mi sono ricordato di horkheimer;
“aver fede nella filosofia significa non permette alla paura (e alle emozioni aggiungo) di diminuire la nostra capacità di pensare”.
Bisogna rimanere lucidi, analizzare, capire, cercare soluzioni, per impedire che i nostri peggiori sentimenti si impadroniscano della nostra vita e della nostra storia.
È forse la più grande sfida esistenziale ed intellettuale che questa guerra ci pone davanti