Situazione Ucraina

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Le basi interessate si trovano per lo più tra Germania, Francia, Polonia, Regno Unito ed Italia
e sarebbero colpite nel giro di pochi minuti dal lancio dei missili.

In particolare, sono cinque quelle che si trovano nel nostro paese:

due al nord, in Veneto e Lombardia,

una al centro, in Toscana,

e due al sud, in Campania e Sicilia.
 
Ma quando il petrolio è andato a 0 lo hai comprato o sei stato a vedere quanto valeva il dollaro?
Io no. Qualcuno lo ha comprato. Per comprarlo devi per forza avere il posto dove metterlo. Non ricordo che sia andato a zero. Se va a zero significa che nessuno lo vuole e tutti hanno i serbatoi pieni. Lo vogliono vendere a tutti i costi perchè se fermi la produzione del tutto rischi di rovinare i pozzi e poi devi trivellarli di nuono. Non è come il distributore di benza dietro l'angolo.

Comunque Elvira Nabiulina è anche scopabile :jack:

Non è come la Merkel

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Le basi interessate si trovano per lo più tra Germania, Francia, Polonia, Regno Unito ed Italia
e sarebbero colpite nel giro di pochi minuti dal lancio dei missili.

In particolare, sono cinque quelle che si trovano nel nostro paese:

due al nord, in Veneto e Lombardia,

una al centro, in Toscana,

e due al sud, in Campania e Sicilia.
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In realtà non è così semplice quantificare il numero delle basi Nato in Italia.


Nel 2013, infatti, le basi con presenza Usa in Italia erano 59, a oggi nel 2024 quelle ufficialmente dichiarate sono 120, un numero di certo non indifferente.

Non tutte queste, però, sono basi militari Nato.
Esistono, infatti, quattro tipologie di strutture diverse:


  • le basi concesse agli Stati Uniti in base a due accordi firmati negli anni Cinquanta, che rimangono sotto comando italiano mentre gli Stati Uniti detengono il controllo militare su equipaggiamento e operazioni;
  • le basi Nato “propriamente dette” e, quindi, con una propria catena di comando;
  • le basi italiane messe a disposizione della Nato in base agli accordi dell’Alleanza atlantica;
  • le basi condivise da Italia, Stati Uniti e Nato.

In realtà, ci sono ragioni di credere che alle 120
debbano essere aggiunte altre 20 basi militari o residenziali Usa coperte dal segreto militare
e su queste non si hanno delle vere informazioni.



Per quanto riguarda, invece, il numero di soldati statunitensi presenti sul suolo italiano si parla di circa 13.000 unità e bisogna ricordare che nel Mediterraneo si trova locata la VI flotta americana.
 
Essendo così numerose, si indicheranno esclusivamente le basi più importanti in Italia:


  • Napoli: qui si trova uno dei due comandi NATO, la Allied Joint Force Command Naples (JFC Naples) situata per l’esattezza a Lago Patria; sempre nella città partenopea troviamo il comando statunitense del Security force dei Marines e delle forze aeree per il Mediterraneo;

  • Camp Darby, in provincia di Pisa e a breve distanza da Livorno, dove si trova un deposito di munizioni e bombe;

  • Poggio Renatico in provincia di Ferrara, dove si trova il Deployable Air Command and Control Centre per monitorare lo spazio aereo e fornire personale addestrato per operazioni ed esercitazioni Nato;

  • Gaeta, dove nel porto della città è ospitata la nave ammiraglia e il comando della VI flotta;

  • Taranto, dove si trova una parte del Nspa (Nato Support and Procurement Agency) del Southern Operational Centre (SOC) che controlla le forze navali e anfibie offerto dall’Italia alla Nato;

  • La Spezia, nella quale si trova il centro ricerche Nato;

  • Ghedi, in provincia Brescia in Lombardia,
  • troviamo un deposito di bombe nucleari;

  • Aviano, nel Friuli-Venezia Giulia, dove è presente la più grande base aerea americana del Mediterraneo: all’interno della struttura Nato sarebbero presenti bombe atomiche di tipo B61-4;

  • Vicenza, dove si trova il comando US Army per l’Europa del sud;

  • Sigonella, infine, è la più importante base Nato. Qui, nella piana di Catania, si trova l’aeroporto della US Navy nel Mediterraneo e funge da base di trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di attacco dei droni. Sempre qui sono custoditi anche i droni killer “Triton” e “Reaper”.

In realtà, in tutta la Sicilia si trovano numerose basi Nato.
 

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