Solo col Centro Sinistra c'e' speranza (1 Viewer)

felixeco

Forumer storico
per onestà

bisogna dire che ha creato pericoli ma non c'entra con l'essere VIP.
Selva invece ha fatto il p..irla.

Invece sull'aereo per Monza non sappiamo vedere il lato positivo:hanno risparmiato sulle scorte e invece di tre voli......solo 1 :lol: :lol:

Ah il senso dello stato :rolleyes:
 

gagliardo

Forumer attivo
AnkleJoint ha scritto:
questo thread è davvero pregevole, per il merito al suo autore di essere stato sostenitore di teorie tanto strampalate da dare un sorriso amaro e ironico a noi misero popolino


Il governatore della Liguria fermato su una superstrada: aveva percorso un chilometro e mezzo
sulla corsia sbagliata. Poi mostra il tesserino (scaduto) di parlamentare e se ne va
Burlando contromano in autostrada
"Sono deputato", niente multa

GENOVA - Per un chilometro e passa ha guidato contromano, rischiando una mezza dozzina di scontri frontali con le vetture che stavano per imboccare il casello autostradale. Fermato da una pattuglia della polizia, invece della patente ha mostrato la tessera da deputato. Che tra l'altro è scaduta da un paio d'anni. Dicono non sembrasse turbato più di tanto, anzi. "Hanno ragione", ha detto serenamente Claudio Burlando - ex ministro dei Trasporti e già sindaco di Genova, fino al 2005 in Parlamento con i Ds, attuale presidente della Regione Liguria - indicando gli automobilisti fermi ai lati della carreggiata e sotto shock per lo spavento.

http://www.repubblica.it/2007/09/se.../burlando-contromano/burlando-contromano.html

ho un amico genovese, di estrema sinistra, a cui per una cosa simile (aver percorso 10 metri contromano) gli avevano sospeso la patente per 1 mese. Quasi quasi gli telefono :D

ah, ora, compagni paladini della sinistra, vediamo se è peggio Selva che ha scroccato il passaggio con l'ambulanza o Burlando che ha messo a rischio la vita di decine di persone :rolleyes:



Il fatto di Burlando ha tutto il mio disprezzo. Punto.

Non sono disposto a lasciare l'Italia in mano a Berlusconi, Bossi, Cuffaro e soci a causa delle gesta di Burlando.

Se poi vuoi un elenco delle gesta automobilistiche delle varie Gabrielle Carlucci-Gustavo Selva e soci, mi spiace ci vorrebbe troppo tempo.
 

tontolina

Forumer storico
gagliardo ha scritto:


Il fatto di Burlando ha tutto il mio disprezzo. Punto.

Non sono disposto a lasciare l'Italia in mano a Berlusconi, Bossi, Cuffaro e soci a causa delle gesta di Burlando.

Se poi vuoi un elenco delle gesta automobilistiche delle varie Gabrielle Carlucci e soci, mi spiace ci vorrebbe troppo tempo.

sono tutti dei cessi di persone

ha ragione grillo
RESETTIAMOLI


questi signori parlano di antipolitica quando sono loro i primi ad averci derubato
di una politica sana ed onesta

LADRIIIIIIIIIIII

Non basta il denaro che ci derubano
vogliono anche la nostra dignità!
 

felixeco

Forumer storico
vabbè

però siccome non si può azzerare un parlamento da zero.
Ci sarà qcn che merita o ci prova?Qualcuno meno peggio ci sarà(e senza farne questione di colore perchè dei galantuomi... hanno fatto la costituzione).
 

Rapisarda

Forumer storico
ringraziamo oggi e sempre il governo di centro sinistra :lol:

MILANO (Finanza.com) - La crescita dell'economia italiana rallenterà quest'anno e il prossimo più di quanto previsto a luglio. E' questa la nuova visione del Fondo monetario internazionale sul Belpaese. Nel suo rapporto semestrale sull'economia mondiale pubblicato oggi, l'Fmi indica per l'Italia un Pil a 1,7% nel 2007 e a 1,3% nel 2008. Le previsioni precedenti invece stimavano un Pil a 1,8% quest'anno e a 1,7% l'anno prossimo. Ma non è tutto. Secondo l'organizzazione internazionale, l'Italia, come la Francia, non riuscirà a realizzare la correzione di 0,5 punti percentuali di Pil richiesta dall'Unione europea ai paesi che non hanno ancora raggiunto il pareggio di bilancio. Il deficit tricolore dovrebbe attestarsi al 2,1% del Pil nel 2007 e al 2,3% nel 2008.
 

Rapisarda

Forumer storico
Il Governo vara la Internet Tax
di Paolo De Andreis
venerdì 19 ottobre 2007
Le dimensioni del siluro (pagina 1 di 2)

Roma - Questa minaccia era proprio sfuggita agli occhi di Punto Informatico e, purtroppo, anche a quelli di molti altri. Ma non è sfuggita a Valentino Spataro, avvocato di Civile.it, che in un editoriale appena pubblicato avverte tutti del siluro sparato dal Governo contro la rete in pieno agosto e approvato formalmente dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 ottobre.

La novità è presto detta: qualsiasi attività web dovrà registrarsi al ROC, ossia al Registro degli operatori di Comunicazione, se il disegno di legge si tradurrà in una norma a tutti gli effetti. Registrazione che porta con sé spese, burocrazia, procedure.

Il testo parte bene, spiega che "La disciplina prevista dalla presente legge in tema di editoria quotidiana, periodica e libraria ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione affermato dall'articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati".
Bene, anche perché esplicita che si parla di editoria e non, ad esempio, di pubblicazioni spurie prive di intenti editoriali, come può esserlo un sito personale. Il problema, come osserva Spataro, è che poi il testo si contraddice quando va a definire cosa è un prodotto editoriale.

Una definizione che chi legge Punto Informatico da almeno qualche anno sa essere già oggi molto spinosa e che, con questo disegno governativo, assume nuovi inquietanti connotati:
"Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso" (art 2, comma 1).
Chi avesse ancora dei dubbi su cosa sia prodotto editoriale può leggere il comma seguente del medesimo articolo, che stabilisce cosa non è prodotto editoriale:
"Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico".
Chi ritenesse che questa definizione non si applichi, per esempio, al proprio blog personale dove pubblica di quando in quando un post, dovrà ricredersi passando al comma successivo dell'articolo 2, il terzo comma, che recita:
La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi.
Il Governo, nel redigere questo disegno di legge, non si è dimenticato, peraltro, dei prodotti editoriali integrativi o collaterali che sono quei prodotti, compresi quelli discografici o audiovisivi, che siano "diffusi unitamente al prodotto editoriale principale".

Rimarrebbe una scappatoia, quella delle pubblicazioni, on e off line, che sono sì di informazione o divulgazione, o formazione o intrattenimento, ma non sono a scopo di lucro. Rimarrebbe se solo il Governo non ci avesse pensato. Ed invece dedica alla cosa l'intero articolo 5:
"Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative".
Un paragrafo che dunque non lascia scampo ai "prodotti" non professionali, lasciando forse, ma è una questione accademica, un micro-spiraglio a chi non ottiene o non cerca pubblicità di sorta sulle proprie pubblicazioni.

Qualcuno potrebbe pensare che il solleone ad agosto abbia giocato brutti scherzi. In realtà all'articolo 7 viene raccontato il motivo del provvedimento. Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l'iscrizione al ROC serve "anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa".

Senza contare la montagna di introiti extra che il Registro otterrebbe con questa manovra, ne consegue che la giustificazione che viene addotta a questo abominio nuovo provvedimento sia la necessità di tutelare dalla diffamazione. Come se fino ad oggi chiunque avesse avuto mano libera nel diffamare chiunque altro. Il che non è, tanto che più volte siti non professionali e altre pubblicazioni online, anche del tutto personali come dei blog, e anche senza alcuna finalità di lucro, si sono ritrovati coinvolti in un processo per diffamazione.

"Potessero, - conclude Spataro - chiederebbero la carta d'identità a chiunque parla in pubblico. Su internet il controllo è più facile. E imporre procedure burocratiche per l'apertura di un blog sarà il modo migliore per far finire l'internet Italiana".

http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327
 

Rapisarda

Forumer storico
(AGI) - Milano, 20 ott. - "Su Mastella, che fa il Colle sta zitto, tace?". Se lo e' chiesto il leader de "La Destra" Francesco Storace durante l'inaugurazione della sede milanese del suo movimento oggi a Milano. Secondo Storace, alla notizia che il ministro della Giustizia e' indagato, questo "dovrebbe dimettersi".
"Quando ci fu un magistrato - ha proseguito Storace - decise di indagare su di me, io non chiamai Castelli e non gli dissi di trasferire quel magistrato. Qui Mastella prima vuole trasferire il magistrato che indaga sul presidente del consiglio, poi e' indagato pure lui e dovrebbe amministrare la giustizia. Il minimo che deve fare e' togliere il disturbo".
 
Rapisarda ha scritto:
(AGI) - Milano, 20 ott. - "Su Mastella, che fa il Colle sta zitto, tace?". Se lo e' chiesto il leader de "La Destra" Francesco Storace durante l'inaugurazione della sede milanese del suo movimento oggi a Milano. Secondo Storace, alla notizia che il ministro della Giustizia e' indagato, questo "dovrebbe dimettersi".
"Quando ci fu un magistrato - ha proseguito Storace - decise di indagare su di me, io non chiamai Castelli e non gli dissi di trasferire quel magistrato. Qui Mastella prima vuole trasferire il magistrato che indaga sul presidente del consiglio, poi e' indagato pure lui e dovrebbe amministrare la giustizia. Il minimo che deve fare e' togliere il disturbo".

Detto da Storace.... azz...

Senza nemmeno entrare nel merito delle indagini... doppio azz...

Comunque bel quadretto d'insieme.... e FORZA ITALIA :lol:
 

Rapisarda

Forumer storico
se vengono considerati e affidabili e degni di fiducia quelli che stanno al governo, allo stesso modo ciò che viene detto da storace o da calderoli è da considerarsi come oro colato
 

Rapisarda

Forumer storico
Alta tensione nel governo. Alla vigilia dell'ennesima settimana decisiva per capire di più sulla sorte dell'esecutivo, con i primi voti al Senato sulla Finanziaria e il decreto di accompagnamento, va in scena un vero e proprio scontro tra Clemente Mastella e Antonio Di Pietro. Con l'ex pm di Milano che si spinge fino a chiedere al presidente del Consiglio di «valutare se sia opportuno» che il leader dell'Udeur coinvolto nell'inchiesta 'Why not' di Catanzaro resti al suo posto. E il ministro della Giustizia che, alla fine, gli fa lanciare la sfida dal suo «usciere», quello di Via Arenula: «Abbia il coraggio di non scaricare il problema sul presidente del Consiglio. Porti la sua richiesta in Parlamento, ma metta sul banco anche le sue dimissioni. Poi vediamo come va». La querelle tra Mastella e Di Pietro, l'ennesima tra i leader di Udeur e Idv, scoppia quando l'ex magistrato punta il dito sulla decisione del Guardasigilli di avviare un accertamento disciplinare contro il magistrato di Catanzaro Luigi De Magistris, fino a ieri titolare dell'indagine, poi avocata dal Procuratore generale. Una «furbata», per Di Pietro, che «potrebbe portare alla caduta del governo». Insinuazioni che non piacciono proprio a Mastella. Che a rispondere per le rime non ci pensa due volte, a margine dell'incontro con il Papa a Napoli: «Di Pietro non capisce di diritto, è un analfabeta della materia e se leggesse qualche libro eviterebbe le gaffe», spara Mastella, chiarendo che «avocazione non significa interruzione dell'inchiesta». E infine un'altra staffilata 'personalè: «Di sicuro io nondebbo rispondere di 100 milioni, nè della Mercedes».
Il duello va avanti. Stavolta tocca al ministro delle Infrastrutture, che prende carta e penna e, in una lunga nota, sottolinea che l'avocazione dell'inchiesta di Catanzaro costituisce un problema del governo nel suo insieme e del presidente del Consiglio in
particolare, più che del Guardasigilli. E per questo chiede a Prodi «una delicata assunzione di responsabilità specie con riferimento all'opportunità di permettere che in capo allo stesso soggetto possa mantenersi (in quanto ministro di Giustizia) nello stesso tempo il ruolo di titolare dell'azione disciplinare nei confronti dello stesso magistrato che lo ha sottoposto alle indagini». Insomma, Prodi decida se Mastella, indagato, possa restare al suo posto. E si apra una discussione «in Consiglio dei ministri e in Parlamento». «Non è scaricando contumelie ed insulti su di me - ribadisce Di Pietro - che il ministro della Giustizia può pensare di riuscire a sfuggire alla responsabilità politica di aver provocato, con la sua intempestiva ed inopportuna azione disciplinare nei confronti del magistrato De Magistris, un corto circuito politico giudiziario che ha provocato una caduta di credibilità delle istituzioni e che rischia di travolgere l'intero governo». Pier Ferdinando Casini cavalca la rabbia di Mastella, il quale ripete in una serie di interviste che non sarà lui a far cadere Prodi. Il leader dell'Udc gli chiede di «staccare la spina», aggiungendo che il governo non cadrà per una spallata di Berlusconi ma «perchè Veltroni si sente competitivo e vuole andare al voto». Parole che fanno scattare Dario Franceschini: «Casini cerca alibi. Accusare Veltroni e il Pd di pensare a elezioni anticipate - dice - non solo è privo di senso, ma è contraddetto dall'azione che stiamo facendo tutti dall'inizio della legislatura e anche in queste ore per dare stabilità al governo». Ma sul fatto che se cade il governo Prodi si vada a votare il consenso è bipartisan: da Mastella alla Bindi a Maroni e a Boselli tutti
sono d'accordo nell'escludere la prospettiva di un Esecutivo tecnico. Il segretario dello Sdi, in particolare, invita Prodi a verificare con urgenza «la possibilità di un nuovo programma e un nuovo governo». Altrimenti, «meglio andare alle elezioni anticipate».
Quanto al merito della vicenda Mastella ha commentato da Napoli de Magistris «mi ha iscritto scientemente nel registro degli indagati perché‚ sapeva che, iscrivendomi, gli veniva tolta l'inchiesta e diventava un eroe nazionale». Un comportamento, secondo il
Guardasigilli, che nasce dal fatto che «risultati reali fino ad ora, da quella inchiesta, non sono arrivati anche perch‚ la Cassazione ha in larghissima misura bocciato i suoi atti. «Probabilmente - è l'intenzione che attribuisce a de Magistris - voleva dare l'idea che è molto più facile esaltarsi nel dire 'mi hanno tolto la cosà». Quanto ai toni esasperati, il tritolo eccetera, - ha proseguito il ministro - quasi che qualcuno di noi o qualcuno legato a bande possa mandar tritolo, stesse tranquillo». «Non ho alcuna difficoltà: l'inchiesta vada avanti. Sono il primo a chiederlo - ha concluso Mastella - perché‚ voglio che questi schizzi di fango che mi sono stati gettati addosso mi vengano tolti». Su iniziativa del togato di Unicost Fabio Roja, la questione dell'avocazione sarà affrontata martedì da Palazzo dei Marescialli, unitamente agli sfoghi mediatici di de Magistris che potrebbero avere ricadute disciplinari. La vicenda dell'avocazione decisa dal Procuratore generale reggente di Catanzaro, Dolcino Favi, comunque, ha già destato la preoccupazione del presidente dell'Anm Giuseppe Gennaro. «Crediamo che fosse inopportuno farlo adesso: - ha sottolineato - siamo di fronte a uno sbocco imprevisto, che toglie l'inchiesta a chi la stava conducendo, dunque un epilogo piuttosto forte che ci lascia perplessi e che può essere un rischio per l'autonomia e l'indipendenza della magistratura». «Se questa decisione sarà seguita in futuro da altri provvedimenti analoghi in casi analoghi - aggiunge - sicuramente sarà un problema,
perch‚ non credo che ci siano molti precedenti al riguardo» e conclude:«auspico che si rifletta un pò, perchè l'aria si fa irrespirabile. Occorre lo sforzo da parte di tutti per evitare situazioni ancora più incomprensibili alla collettività che assiste con sorpresa e
sgomento».

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...68-11dc-a26d-00000e25108c&DocRulesView=Libero
 

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