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Val

Torniamo alla LIRA
eccone un altro.

Omar Korichi, consigliere comunale di Rovereto di estrema sinistra,
prima applaude all'Iran e poi cancella i post e si scusa.

Ma non è la prima volta

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"Così noi immigrati andremo al potere"
 

captain sparrow

Forumer storico

Wrangel

Armata bianca, Barone nero

Val

Torniamo alla LIRA
A molti è parso strano.....ora qualcuno dice :

"Attacco Iran finto, coordinato con Israele e Usa.​

Offensiva sposta attenzioni dal massacro di Gaza verso pericoli per l’Occidente”​

 

Val

Torniamo alla LIRA
Amadeus in arte.

Amedeo Umberto Rita Sebastiani all’anagrafe,
nato a Ravenna ma cresciuto a Verona,
dove i genitori si erano trasferiti da Palermo negli anni Sessanta,
diploma di geometra, due mogli, due figli,
5 edizioni del Festival di Sanremo come conduttore e direttore artistico
dalla retribuzione di circa 70mila euro a puntata (oltre un milione e mezzo),
più i contratti di pubblicità per lui e la moglie Giovanna Civitillo.

Ha raccolto in Rai l’eredità di Pippo Baudo, catanese,
che ha dominato le scene per decenni grazie anche alla “copertura” di Biagio Agnes,
il potente direttore generale che aveva rilevato la staffetta del super-fanfaniano Ettore Bernabei.


Amadeus, all’apice della carriera, fa sapere a “mamma Rai” di non sentirsi più a suo agio.
È scontento e vuole sperimentare nuovi format, tornare a Milano, seguire le orme di Fabio Fazio.

Sono giorni che su tutti i media italiani si cercano le ragioni vere dell’addio
del conduttore dalla Rai per approdare alla potente Warner Bros. Discovery,
lo stesso gruppo in espansione dopo il passaggio nel maggio 2023 della struttura di Fabio Fazio.

I particolari che sarebbero stati perfezionati da un gruppo di legali americani
avrebbero intravisto in Amadeus il personaggio in grado di diventare
il responsabile di tutti i programmi d’intrattenimento del canale Nove.


La scelta deriverebbe dall’esito dei sondaggi presso un vasto pubblico e il panorama di investitori in pubblicità.

Ma perché tanto agitarsi dell’entourage di Amadeus se il contratto scade in agosto?
Guarda caso anche la convenzione tra il Comune di Sanremo e la Rai scade in agosto.

E sempre entro l’estate verrà rinnovato sia il Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini
che il presidente e l’amministratore delegato.

La trasmissione dall’Arena di Verona in onda su Rai uno nei primi di maggio
potrebbe essere l’ultimo impegno di Amadeus con la Rai.

Ma dietro le quinte si sostiene che tra i motivi della rottura c’è il contrasto con il suo ex manager,
il potente Lucio Presta, il quale non avrebbe gradito le pressioni del conduttore
di dare vita a una società propria per produrre format e assegnare uno show alla moglie, l’ex ballerina della “scossa”.


E quando Amadeus ha tentato di giustificare la sua uscita con pressioni subite di vario genere,
l’amministratore delegato Roberto Sergio ha invitato a leggere il contratto blindato di Amadeus per Sanremo,
precisando che “ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà”, garantite dalla Rai.

Questi atteggiamenti di malcontento hanno intaccato il rapporto fiduciario del Re Mida degli ascolti
e negli ambienti di viale Mazzini si è iniziato a pensare che il servizio pubblico
può rimpiazzare il conduttore dei Soliti ignoti, in scadenza, di Affari tuoi e di Sanremo.

Le decisioni spetteranno ai nuovi vertici,
che prima ancora di essere nominati sono attaccati duramente dai partiti di opposizione con il ritornello: la Rai è da riformare.

E lo sostengono dopo aver occupato per anni
l’informazione del servizio pubblico
con i vari Michele Santoro, Sandro Ruotolo,
Corradino Mineo, Lilli Gruber, Giuseppe "Beppe" Giulietti,
Sandro Curzi, Angelo Guglielmi, Stefano Balassone,
Walter Veltroni, Andrea Barbato, Corrado Augias.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Assolutamente d'accordo con il ministro.

La polemica sul nome del nuovo Suv compatto di Alfa Romeo
erano state innescate dal ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso,
che, citando la legge sul "suono italiano", il mascheramento di prodotti
che rievocano con marchio e confezione una provenienza tricolore che non hanno,

aveva criticato l’azienda che produce all’estero,
in Polonia per l’esattezza,
e sfrutta un appellativo italiano per essere più appetibile sul mercato.


Per il ministro Urso, il nome Alfa Romeo Milano avrebbe generato delle
“indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche.
Quindi un’auto chiamata Milano si deve produrre in Italia,
altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cercate di capire che ora più che mai, bisogna andare a votare.

Se stanno in conferenza, chi poteva creare disordini ?

I DEMOCRATICI che zittiscono la parte avversaria.


Clima rovente a meno di due mesi dalle elezioni europee.

La polizia belga ha impedito lo svolgimento della NatCon, la Conferenza nazionale dei conservatori.

L'ordine è arrivato direttamente dal sindaco di Saint-Josse-ten-Noode, comune di Bruxelles,
dove avrebbe dovuto svolgersi l'evento.

Il motivo ufficiale è il rischio di"disordini pubblici",
ma il primo cittadino Emir Kir si è contraddetto nella nota diramata sui suoi profili social,
parlando dell'orientamento politico del meeting:

"Ho emesso un'ordinanza per vietare l'evento della Conferenza nazionale del conservatorismo
per garantire la sicurezza pubblica.
A Etterbeek, Bruxelles e Saint-Josse, l'estrema destra non è la benvenuta".


Le polemiche non mancano, considerando che lo stop è arrivato a conferenza in corso:
i conservatori erano già all'interno della sala Claridge quando è arrivata la comunicazione delle autorità.

Un messaggio politico, il timore dei conservatori, considerando i volti di spicco presenti al meeting:

dal premier ungherese Viktor Orbàn
all'ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki,
passando per l'ex ministra dell'interno britannica Suella Braverman
e il politico britannico Nigel Farage.

Come testimoniato dai video presenti in rete,
la polizia è intervenuta mentre era in corso l'intervento del fondatore del partito della Brexit.
 

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