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Un compromesso nato da un accordo tra i tre partiti del governo,
che nonostante le idee molto diverse sulla "tassa delle flatulenze", hanno trovato alla fine un'idea comune.

L'accordo parte dal presupposto che il 60% del territorio danese è coltivato,
e quindi l'industria agroalimentare del Paese è tra le maggiori responsabili del suo inquinamento.

Non c'è solo la tassa sui peti, in quanto l'accordo
prevede la sostituzione di 250.000 ettari di campi coltivati con nuove foreste.

Ma come funziona di preciso questa tassa?​


Per ogni tonnellata di metano emessa dagli animali da allevamento,
il proprietario dovrà pagare 300 corone, l'equivalente di circa 40 euro.

La cifra salirà poi a 750 corone nel 2035.

Ma la domanda che in tanti si fanno è: come si tassa un peto?

Verrà molto probabilmente fatta una stima basata sul numero di capi.

Saranno circa 15mila le fattorie che verranno colpite da questa misura nel Paese scandinavo.
 
:DD::DD::DD::DD::lol::lol::lol:

In Danimarca è stato raggiunto un accordo per tassare i peti dei bovini.

Una mossa insolita ma che servirebbe a "combattere l'effetto serra".

Le flatulenze degli animali
rappresenterebbero una delle principali fonti di inquinamento e di produzione di gas serra, in particolare metano:
si stima che generino il 15% delle emissioni globali.

I tre partiti del governo, nonostante le visioni diverse su una legge quantomeno insolita, sono riusciti a venirne a capo.

E così, dal 2030 gli allevatori dovranno pagare una tassa suo peti emessi dai loro animali:
circa 300 corone per ogni tonnellata di metano emessa, l'equivalente di 40 euro.


La decisione è già ufficiale e questo particolare tipo di misura,​

unica nel suo genere, fa parte di un accordo più ampio​

che punta a ridurre le emissioni nazionali di 2.35 milioni di tonnellate entro il 2032.​

Proprio le flatulenze e i rutti degli animali

vengono viste come una delle principali cause di inquinamento ambientale.​

E per gli animali selvatici come facciamo?
Li uccidiamo tutti?
 
La Commissione Europea ha deciso di interrompere a partire dal 2035
la produzione di automobili a combustione interna
e ciò in ragione del presunto effetto che la CO2 antropica avrebbe sul clima.

L’incauta decisione – presa sulle indicazioni di una agenzia dell’ONU senza alcun adeguato supporto scientifico
e, anzi, contestate da numerosi scienziati di chiara fama a livello internazionale –
è stata sostenuta dalla propaganda del movimento ecologista
che, peraltro, ha sempre rifiutato ogni dibattito scientifico su questo tema.

Il recente avverarsi dei gravi e prevedibili effetti economico-sociali di tale improvvida decisione
sono oggi evidenti ed è pertanto essenziale che i responsabili politici si rendano conto
non solo della innocuità delle emissioni di CO2 per la nostra salute e per l’ambiente,
ma anche della cruciale importanza che hanno i combustibili fossili, risorsa essenziale per il benessere dell’umanità.

Invitiamo il Governo italiano a respingere velleità fondate su ideologie precostituite
e di farsi promotore di un dibattito aperto, pubblico, e trasparente, su una questione
– la pericolosità della CO2 antropica – sulla quale ogni voce dissenziente dalla narrazione ambientalista
è stata finora sistematicamente messa a tacere.

E solo facendo emergere la verità, i responsabili politici potranno decidere con Einaudiana saggezza: “Conoscere per deliberare”.

Uberto Crescenti, Professore Emerito di Geologia Applicata, Università di Chieti-Pescara (già Magnifico
Rettore e Presidente della Società Geologica Italiana) – Presidente di Clintel – Italia




Tra gli italiani citiamo i professori:
Franco Battaglia
Professore di Chimica Fisica (già presso le Università di Roma Tre e di Modena); Mario Giaccio, Professore di Economia delle Fonti d’Energia, Università di Chieti-Pescara (già Preside della Facoltà di Economia);
Carlo Merli, Professore di Chimica e Tecnologia Applicata alla Tutela dell’Ambiente (già presso l’Università La Sapienza di Roma);
Enrico Miccadei, Professore di Geografia Fisica e Geomorfologia, Università di Chieti-Pescara;
Alberto Prestininzi, Professore di Geologia Applicata (già presso l’Università La Sapienza di Roma);
Franco Prodi, Professore di Fisica dell’Atmosfera (già presso l’Università di Ferrara), già Direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR;
Giuliano Panza, Professore di Geofisica (già presso l’Università di Trieste), Professore Emerito della China Earthquake Administration di Pechino, Accademico dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL;
Ernesto Pedrocchi, Professore Emerito di Energetica, Politecnico di Milano; Renato Angelo Ricci, Professore Emerito di Fisica, Università di Padova, Presidente onorario della Società Italiana di Fisica e già Presidente della European Physics Society;
Nicola Scafetta, Professore di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia, Università Federico II di Napoli.
 
Informo di cosa?
Ti riposto il link per informarti sulla Giorgia
Siamo pari. In Georgia hanno annullato a loro favore
Ma ti ricordi di quello che scrivi mezza ora prima?
 
Ti riposto il link per informarti sulla Giorgia

Ma ti ricordi di quello che scrivi mezza ora prima?
Stavo lavorando, che ho scritto?

elezioni-vince-il-partito-filorusso-sogno-georgiano-lopposizione-scende-in-piazza

In Russia vince il partito russo
In Europa vince il partito europeista

Cosa c'è di strano?

I problemi cominciano quando un partito russo vince in Europa

o

un partito europeo vince in Russia
 
Toh, il tuo articolo

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L'opposizione non riconosce il risultato.
Se è a mio favore lo riconosco > se è a mio sfavore non lo riconosco

Sembra che sei nato ieri
 
:DD::DD::DD::DD::lol::lol::lol:

In Danimarca è stato raggiunto un accordo per tassare i peti dei bovini.

Una mossa insolita ma che servirebbe a "combattere l'effetto serra".

Le flatulenze degli animali
rappresenterebbero una delle principali fonti di inquinamento e di produzione di gas serra, in particolare metano:
si stima che generino il 15% delle emissioni globali.

I tre partiti del governo, nonostante le visioni diverse su una legge quantomeno insolita, sono riusciti a venirne a capo.

E così, dal 2030 gli allevatori dovranno pagare una tassa suo peti emessi dai loro animali:
circa 300 corone per ogni tonnellata di metano emessa, l'equivalente di 40 euro.


La decisione è già ufficiale e questo particolare tipo di misura,​

unica nel suo genere, fa parte di un accordo più ampio​

che punta a ridurre le emissioni nazionali di 2.35 milioni di tonnellate entro il 2032.​

Proprio le flatulenze e i rutti degli animali

vengono viste come una delle principali cause di inquinamento ambientale.​

Quindi mettendo la tassa gli animali flutuano di meno? :DD: :rotfl:
 

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