Nel 1400 a Milano governava il duca
Ludovico il Moro
che volle acquistare nel Sestiere di Porta Vercellina una dimora che purtroppo oggi non esiste più,
se non qualche traccia nel Borgo delle Grazie.
Ci troviamo dalle parti di Corso Magenta.
Il Duca all’epoca espresse un forte desiderio di costruire in questa zona diversi palazzi e diverse dimore
che facessero da contorno all’appena edificata e inaugurata chiesa Santa Maria delle Grazie.
Tra queste c’era questo palazzo
appartenente alla famiglia conti di Piacenza e donata alla famiglia Atellani
che facevano parte dei suoi numerosi cortigiani.
Negli anni successivi la dimora, quindi chiamata casa degli Atellani,
sarà “teatro” di numerose feste a cui partecipavano le maggiori personalità del tempo.
Nel 1494 Leonardo da Vinci si trova a Milano
e dopo aver lavorato duramente per dieci anni alla statua equestre di Francesco Sforza
viene, contattato da Ludovico il Moro che convince il genio toscano ad abbandonare questo opera
per
dedicarsi completamente ad un affresco da realizzare preso il refettorio di Santa Maria delle Grazie.
L’idea è quella di realizzare un dipinto che raffiguri l’ultima cena di Gesù Cristo.
Dopo un iniziale titubanza, Leonardo accetta l’incarico e ci impiegherà quattro anni
per la realizzazione di quella che (dopo la Gioconda) sarà la sua opera più famosa e più visitata al mondo.
Quando Leonardo giunse a Milano e iniziò a lavorare all’ultima Cena,
instaurò un rapporto d’amicizia proprio con
Ludovico il Moro che, per ringraziarlo per le sue mirabili opere,
decise di donargli un vigneto all’interno della casa Atellani.
Una donazione certificata da un atto notarile datato 2 ottobre 1498.
Un luogo dove
Leonardo amava trascorrere interi pomeriggi
per rilassarsi e riflettere sui lavori che stava svolgendo nella città meneghina.
Un vigneto coltivato principalmente di Malvasia.
La vigna di Leonardo è tornata ai fasti di un tempo, dopo secoli di abbandono.
Nel 2007, Casa Atellani e Vigna di Leonardo hanno infatti subito un
restauro in vista dell’Expo 2015.
I lavori hanno riportato al reimpianto della vigna originaria
e ancora oggi (2021) è
una delle mete più visitate dai turisti che vengono a Milano
per conoscere l’aspetto meneghino di Leonardo da Vinci.