Solo politica

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La triste VERITA'.
Pensate che qui da noi, al primo turno, il centro destra aveva 1400 voti di vantaggio.
Due settimane dopo si è perso per 23 voti............Grazie a tutti quelli che
"tanto abbiamo vinto"..........vado al mare.


Nella serata di martedì, quando è stato aperto il voto da casa,
Giorgia era 4 e Achille Lauro 5 nel televoto: il preferito è stato Simone Cristicchi.

Nella combo televoto e giurie, si sono ritrovati rispettivamente al 3 e 4 posto.

Sommando i voti della seconda e della terza serata (quando loro due non erano sul palco),
la classifica complessiva diceva che Giorgia era al 5 posto e Achille Lauro al 6. I

l primo era Brunori Sas, poi Olly e poi Cristicchi e Fedez.

Si arriva alla serata finale:

le radio votano per Giorgia, che è prima nella loro classifica, e piazzano Achille Lauro al terzo posto. In mezzo a loro Lucio Corsi.

La sala stampa tv e web fa lo stesso: Giorgia al primo posto, Achille Lauro al terzo, Lucio Corsi secondo.



Se si fosse risolto così, la classifica sarebbe stata probabilmente quella gradita a tutti.

È il voto da casa che ha ribaltato tutto: il televoto ha piazzato Giorgia al 6 e Lauro al 5 posto.

La classifica complessiva dell'ultima serata piazzava Giorgia al 4 posto e Achille Lauro al 5 posto.

Unendo le classifiche si è arrivati alla classifica oggi tanto osteggiata.
 
Non ricorda nulla?

Perché gli italiani hanno questo vizio purtroppo.

Hanno in mano il potere di fare qualcosa
e aspettano che siano gli altri a farlo,
per poi lamentarsi del risultato.


Tutti quelli che oggi si lamentano che Giorgia non ha vinto e che Achille Lauro non era nemmeno tra i primi cinque, hanno votato?

Hanno speso quel mezzo euro per esprimere la propria preferenza?

È una domanda retorica, perché la risposta è ovviamente negativa.

È un po' quello che succede quando si va a votare
per esprimere le proprie preferenze, quelle sì importanti,
alle urne per le elezioni politiche:

l'astensionismo nel nostro Paese sfiora il 50%
ma quando escono i risultati ci si lamenta che non sono quelli graditi.
 
Sanremo rispecchia esattamente questo aspetto della nostra società.

È uno specchio fedele di come molti degli italiani
aspettano sempre che siano altri a prendere decisioni,
che siano altri a fare quello che loro avrebbero voluto fare
ma non si sono scomodati di fare.


E così anche Sanremo è finito con una classifica che non piace e un ragazzino di 23 anni,
probabilmente votato dagli adolescenti (che a differenza degli adulti quando vogliono qualcosa pare si attivino per farla),
e con un mostro sacro della musica italiana che non ha ottenuto quello che l'Italia si aspettava.

Verrebbe da dire che si impara dagli errori, ma in questo specifico caso, visti i precedenti, non è così.
 
Tutto andato come doveva andare.
Buffonata televoto compreso.


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