Val
Torniamo alla LIRA
La scuola attuale non è in grado di educare non tanto perché è statale, quanto perché la società intera,
di cui lo Stato dovrebbe essere una espressione (e non viceversa…), ha smarrito l'orizzonte di senso
entro il quale la persona è chiamata a crescere e rivelarsi con i suoi talenti fisici, intellettuali e soprattutto spirituali.
E-ducere, cioè fare venire fuori, implica la consapevolezza che c'è in ciascuno qualcosa di grande e bello che deve manifestarsi,
ed è innanzitutto l'anima, l'essenza più profonda della persona, sua fonte operativa e creativa.
Esistono ancora, nel nostro paese, alcune “isole” in cui questo accade, ma sono sempre più rare,
spesso inaccessibili a chi ha poche risorse economiche, e comunque sempre più marginali rispetto al sentire comune.
Oggi infatti non ci si crede più, neanche in tante scuole non statali, e si punta sulla realizzazione della persona in funzione del successo nella vita,
in una visione sostanzialmente materialista ed edonista.
Perché questo è ciò che chiede il mondo degli adulti.
Il problema, dunque, non è tanto se la scuola è statale o paritaria, ma ciò che ne origina l'identità.
In una società che avesse davvero a cuore la persona, il suo misterioso e profondo valore, la sua unicità,
anche la scuola di Stato potrebbe educare, perché tutto “il villaggio” condividerebbe il medesimo orizzonte.
Ma, ad oggi, questa è fantascienza.
Istruzione: inutile illudersi se manca l'educazione
di cui lo Stato dovrebbe essere una espressione (e non viceversa…), ha smarrito l'orizzonte di senso
entro il quale la persona è chiamata a crescere e rivelarsi con i suoi talenti fisici, intellettuali e soprattutto spirituali.
E-ducere, cioè fare venire fuori, implica la consapevolezza che c'è in ciascuno qualcosa di grande e bello che deve manifestarsi,
ed è innanzitutto l'anima, l'essenza più profonda della persona, sua fonte operativa e creativa.
Esistono ancora, nel nostro paese, alcune “isole” in cui questo accade, ma sono sempre più rare,
spesso inaccessibili a chi ha poche risorse economiche, e comunque sempre più marginali rispetto al sentire comune.
Oggi infatti non ci si crede più, neanche in tante scuole non statali, e si punta sulla realizzazione della persona in funzione del successo nella vita,
in una visione sostanzialmente materialista ed edonista.
Perché questo è ciò che chiede il mondo degli adulti.
Il problema, dunque, non è tanto se la scuola è statale o paritaria, ma ciò che ne origina l'identità.
In una società che avesse davvero a cuore la persona, il suo misterioso e profondo valore, la sua unicità,
anche la scuola di Stato potrebbe educare, perché tutto “il villaggio” condividerebbe il medesimo orizzonte.
Ma, ad oggi, questa è fantascienza.
Istruzione: inutile illudersi se manca l'educazione