Se posso usare un'espressione oxfodiana, "Minkia cheppalle il disagio dei sostenitori della Grecia e della cattiveria ingiustificata dell'Europa".
Minkia e straminkia, come chiosano a Cambridge.
A suo tempo (2012!) scrivevo:
Attualità fresca fresca dal 2012:
La Grecia assume 70mila dipendenti pubblici in barba agli accordi con Ue e Fmi - Il Sole 24 ORE
Il tema che i politici sovranisti non capiscono perché sono troppo stupidi, o che - più probabilmente - fanno finta di non capire perché non porta voti, è
sempre questo: vi piace lo Stato forte, interventista, che spende a beneficio dei propri cittadini? Allora ricordatevi che uno Stato che si indebita, che si riduce ad essere un mendicante di soldi altrui, è uno Stato straccione, ricattabile dai creditori: tutt'altro che forte.
Non ci sono alternative: chi vuole uno Stato forte deve pretendere che lo Stato abbia un bilancio in pareggio (o in attivo!), altro che implorare deroghe alle regole contabili, chiedere soldi in modo imbarazzante e frignare "è colpa dell'Europa".
Un politico che vuole che lo Stato che non incassi una quantità di tasse adeguate alle spese è solo un pagliaccio che punta ad arraffare voti: non gliene frega niente di avere uno Stato forte.
Ma tutto ha un senso: i sovranisti (di destra e di sinistra) sono quelli che promettono spese insostenibili, e che hanno sempre pronto un capro espiatorio. Cosa c'è di più facile di dire "Voglio spendere il 130% di quello che guadagno, ma l'Europa cattiva non me lo consente?". Per un elettore menomato intellettualmente, il ragionamento fila.
Pensate invece se un primo ministro o un presidente potesse dire "I tassi sono saliti? Non importa: lo Stato non ha debiti". Una vera dimostrazione di forza.
Wiwa la Santa Troika!