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Oramai credo che siamo preparati all'invasione dei dementi.

Entro la fine dell'estate,
oltre 15mila decessi potrebbero essere attribuiti al cambiamento climatico nelle principali città europee.

Questa è la stima di uno studio preliminare,
ultimo tentativo dei ricercatori che si occupano di clima e salute
di collegare rapidamente il bilancio delle vittime durante le ondate di calore al riscaldamento globale,
senza attendere mesi o anni per la pubblicazione su una rivista scientifica.
 
"Concentrato su 854 città europee, questo studio conclude che il cambiamento climatico
è la causa del 68% dei 24.400 decessi ritenuti correlati al caldo di quest'estate",

si legge in un comunicato diffuso dai due istituti britannici di cui fanno parte gli autori,
l'Imperial College di Londra e la London School of Hygiene & Tropical Medicine.
 
Gli autori ritengono che

"tra 15.013 e 17.864 decessi correlati al caldo di quest'estate
non si sarebbero verificati senza il riscaldamento globale,
in queste città,
che rappresentano solo un piccolo terzo della popolazione europea".

Si ritiene che

il bilancio delle vittime durante le ondate di calore sia ampiamente sottostimato
perché le cause di morte registrate negli ospedali sono solitamente problemi cardiaci, respiratori
o di altra natura che colpiscono in particolare gli anziani quando la colonnina di mercurio si impenna.
 
Altro settore....altri dementi.
Ma "loro" sono "democratici" ed esperti del "libero pensiero".

Un gruppo di studenti pro Pal ha fatto irruzione stamani in un'aula del polo Piagge all'Università di Pisa
interrompendo una lezione del dipartimento di scienze politiche, tenuta dal professor Rino Casella,
docente associato di diritto comparato, definito sui social degli studenti per la Palestina,
che hanno postato foto e video dell'accaduto, come "professore sionista".

L'insegnante ha provato a opporsi senza riuscirvi e l'aula è stata occupata.

Stando a quanto si è appreso, Casella è andato al pronto soccorso per alcune contusioni
subite nel tentativo di impedire il blitz e poi si è recato in questura a sporgere denuncia.
 
Sul profilo instagram degli studenti per la Palestina di Pisa si legge:

"Stamattina le lezioni non sono iniziate nella tranquillità della routine, perché non c'è niente per cui stare tranquilli.
Con le bandiere della Palestina, i pugni stretti per la rabbia dettata dalle notizie che ci arrivano da Gaza
e la voce alta siamo entrate nelle aule del Polo Piagge. Abbiamo fermato le lezioni e mentre entravamo nelle aule
per informare di quanto accaduto nelle ultime ore a Gaza City ci siamo imbattutə in un professore sionista
che in ogni modo ha tentato di non far entrare la voce solidale con la Palestina nella sua aula.
Abbiamo deciso di occupare la sua lezione, annullandola, e prendere tutto lo spazio di cui la Palestina ha in questo momento bisogno".
 
Azione Universitaria parla di "un fatto di estrema gravità:

un gruppo di facinorosi dei collettivi di sinistra ha fatto irruzione in un'aula,
interrompendo una lezione e aggredendo il professore".


"Si tratta di un atto vergognoso, violento, intimidatorio,
che calpesta i diritti degli studenti e trasforma l'Università in un campo di battaglia:
solidarietà al professor Casella, vittima di questo vile attacco,
e condanniamo senza appello i metodi mafiosi dei collettivi,
incapaci di confrontarsi con le idee,
cercano di imporre le loro posizioni con la prepotenza e la violenza,
perché questa non è politica, ma criminalità"
.


"Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori.
Quanto accaduto all'ateneo di Pisa è intollerabile per una società
che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica,
come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva".
 
E chi paga le cazzate euromericane ? Noi poveri cojoni contribuenti.

Inversamente proporzionale è l'espressione corretta che mette insieme i venti di guerra, sempre più burrascosi,
e la prossima Legge di Bilancio per il 2026.

Una situazione internazionale incandescente se si considera anche l'invasione di terra di Israele a Gaza City,
che non ci tocca direttamente ma anche aumenta le tensioni interne e il rischio di terrorismo da parte di cellule islamiste.

In questo contesto da Terza Guerra Mondiale risuonano forti e chiare le parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
domenica scorsa alla festa nazionale dell'Udc quando ha ammesso che

il taglio dell'Irpef e la rottamazione delle cartelle esattoriali
sono obiettivi del governo
sottolineando però che "la spesa per la difesa incide sul bilancio dello Stato".
 

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