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Infatti, secondo alcune fonti, questo episodio sarebbe stato dirimente per alcuni attivisti,
convincendoli ad abbandonare la spedizione, imbarcarsi sul primo aereo da Tunisi, e tornare a casa.

Un vero e proprio abbandono nave da parte di chi, forse, credeva in un progetto più serio e meno arruffato e disorganizzato.

Dalla flotilla hanno provato a camuffare, a sostenere che la defezione di decine di persone
era una scelta ponderata per la sicurezza ma la verità sembra essere un'altra.

Non nascondono, invece, di aver avuto problemi di carburante perché, dicono,
uno yacht avrebbe prosciugato le scorte della marina e sono stati costretti ad attendere i rifornimenti.

E poi c'è il nodo Greta Thunberg, uscita dal direttivo della Global Sumud Flotilla
e sbarcata dalla Madeira Family, la barca ammiraglia della spedizione.

È stata vista trascinare i bagagli sul molo per trasferirsi sull'Alma, meno in vista della precedente.
 
Qualcuno, tra il serio e il faceto,
ha commentato che a bordo della flotilla si combatte più che a Gaza.

............e forse non ha tutti i torti.
 
Ma, perchè tutti i giornalai omettono la nazionalità ?

Uno studente di scuole superiori di 17 anni
è stato arrestato a metà mattinata di oggi a Napoli dai carabinieri per tentato omicidio.

I militari hanno poi provveduto a trasferirlo nel Centro di prima accoglienza per minori dei Colli Aminei.

Poco prima, praticamente al suono della campanella delle 8.15,
aveva infierito con un martello nei confronti di un altro studente di un anno più grande.

La vittima della sua furia, residente a Secondigliano, è stata soccorsa dai presenti
e portata all'ospedale Vecchio Pellegrini dove le sono state riscontrate ferite al capo: non versa in pericolo di vita.
Sul referto del Pronto soccorso, riguardo quanto riscontrato all'arrivo del ragazzo, è scritto:
«Due ferite lacero-contuse del cuoio capelluto in regione frontale e temporo-parietale di sinistra».
 
Ma dai. Sembra impossibile ed anche strano.

Si sono impossessati di un'auto rubata e con quella hanno cominciato a sfrecciare per le strade di Vigevano,
destando ovviamente l'attenzione delle forze dell'ordine.
Decisi a non fermarsi all'alt imposto, i quattro protagonisti di questa vicenda, tutti minorenni,
hanno finito con lo schiantarsi contro un marciapiede. La vettura si è addirittura ribaltata.

L'episodio si è verificato nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 settembre,
e avrebbe potuto portare a conseguenze anche molto serie.

Nell'auto, perquisita in un secondo momento, sono state rinvenuti alcuni grammi di hashish.

Nella loro folle corsa per sottrarsi ai controlli della polizia,
i ragazzi hanno inoltre danneggiato alcune automobili posteggiate in via D'Avalos.

Gli agenti hanno già provveduto a identificare i minorenni.
Si tratta di un tunisino (quello alla guida), poi un italiano e due romeni.

Nello specifico si parla di due maschi di sedici anni, e un ragazzo e una ragazza di diciassette.
 
Triste verità che si realizzerà se non si provvede.

Stiano pure tranquilli i sostenitori della necessità di costruire il Ponte sullo Stretto di Messina:
il ponte si farà e si farà certamente.

Stiano pure tranquilli i sostenitori della necessità di non costruire il Ponte sullo Stretto di Messina:
il ponte non si farà e non si farà certamente.

Il Ponte – da un certo punto di vista – si farà per non farsi, apparirà per scomparire,
come nei giochi di prestigio tipici degli illusionisti.
 
Lo scenario da prefigurare – frutto non di becero pessimismo, ma di semplice statistica
è allora all’incirca il seguente:

forse non in ottobre, ma più probabilmente in novembre o in dicembre
si darà inizio ai lavori sulle aree già identificate su entrambe le sponde dello Stretto.

Essi procederanno in modo spedito soprattutto nei primi tempi,
gli sbancamenti del terreno saranno completati addirittura prima del previsto
e ben presto si metterà mano alla posa delle fondamenta dei giganteschi piloni.

Poi si darà inizio alla costruzione di questi, ciascuno dei quali dovrebbe raggiungere circa i 100 metri di altezza.

Ma ecco, mentre si è intenti a questa impresa – poniamo dopo 12 o 18 mesi dall’inizio dei lavori
ecco che accade l’imprevisto: anzi, il già qui previsto,
in quanto si tratta di cosa statisticamente prevedibile senza particolari difficoltà.

La Procura di Reggio Calabria o quella di Messina oppure, se sarà il caso, entrambe
interverranno spedendo avvisi di garanzia a tecnici, ingegneri, consulenti, direttori dei lavori
e componenti dei consigli di amministrazione
per un qualche indizio intervenuto a far sospettare corruzioni,
traffico di influenze, tangenti, concorso esterno in associazione mafiosa o altre ipotesi di reato
a carico di qualcuno dei soggetti sopra indicati.
 
Risultato certo:

blocco totale dei lavori per almeno tre o quattro anni,
in attesa si possano chiarire le posizioni di coloro che siano coinvolti in tali evenienze
e che naturalmente sono di fatto non sostituibili,
trattandosi di opera ad elevatissimo coefficiente di difficoltà tecnica.

Altro risultato certo:

progressivo ed inevitabile ammaloramento delle opere già realizzate
che rimarranno per anni del tutto abbandonate al loro destino,
esposte alle intemperie ed alla corrosione del tempo.

Ulteriore risultato parimenti certo:

lievitazione esorbitante dei costi necessari per rimettere mano all’opera dopo anni di totale abbandono
e correlata impossibilità di reperire in tempi ragionevoli i fondi necessari.

Esito finale, evidente senza bisogno di doti profetiche:

il ponte non si farà.

Rimarranno visibili soltanto le mostruose colate cementizie a propiziare ciò che mai vide la luce.
 
Piu che una "Flottilla"..sembra la gita scolastica di I* Superiore…


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Arrivano le conferme. ahahahahahahahahahahah che pagliacci.

Dalla Flotilla, uno dei riferimenti della missione
ha puntato il dito contro il giornalista de Il Manifesto
che ha riportato il fatto,
accusando il quotidiano di voler “destabilizzare l’opinione pubblica”.

Greta Thunberg ha lasciato il direttivo della Global Sumud Flotilla e si è trasferita su un’altra imbarcazione.

A raccontarlo è l’inviato del Manifesto a bordo della Flotilla, Lorenzo D’Agostino:
domenica 14 settembre l’attivista svedese ha trasferito le sue cose dalla Family,
la nave che ospita il comitato direttivo della missione, per trasferirsi in un’altra imbarcazione, la Alma.

La conferma arriva, indirettamente, dal sito ufficiale della missione,
dove è scomparso il nome di Thunberg dalla lista dei membri del direttivo.

Secondo il quotidiano, il passo indietro dell’attivista svedese sarebbe da attribuire a divergenze
in seno al direttivo sulle strategie comunicative della Flotilla.

A questo sarebbe legato l’abbandono del giornalista e influencer Yusuf Omar,
che ha annunciato su Instagram di aver lasciato la Flotilla “per ragioni di strategia comunicativa”.
 

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