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Sino a quando pareranno il kulo a questa ?

Dopo il “Pfizergate”,
una nuova ombra si allunga sulla gestione della trasparenza da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Al centro del dibattito, questa volta, c’è un messaggio inviato dal presidente francese Emmanuel Macron,
riguardante il controverso accordo commerciale UE-Mercosur.

Un’indagine dell’organismo di controllo etico dell’UE è stata avviata,
mettendo in discussione ancora una volta il principio di accountability all’interno delle istituzioni europee.
 
Tutto ha avuto inizio con la richiesta di un giornalista investigativo del portale Follow The Money,
Alexander Fanta, che voleva accedere a un messaggio di testo che Macron aveva inviato a von der Leyen nel gennaio 2024.

Il messaggio, rivelato da POLITICO,
chiedeva di bloccare l’accordo con il Mercosur in un momento di forte agitazione e proteste da parte degli agricoltori francesi.

Dopo un’attesa di 15 mesi, la Commissione ha respinto la richiesta, adducendo una spiegazione a dir poco singolare:
  • Il messaggio non è stato identificato nonostante una “ricerca esaustiva”.
  • Era stato inviato tramite l’applicazione Signal con la funzione “messaggi che scompaiono” attivata.
  • Secondo la Commissione, il messaggio non era stato registrato perché ritenuto non rilevante.
L’Ombudsman, l’organo di controllo etico dell’UE, ha così aperto un’indagine,
chiedendo un incontro con i servizi della Commissione entro la metà di ottobre 2025
e la consegna di tutti i documenti interni relativi alla gestione della richiesta di accesso.


Un precedente inquietante: il “Pfizergate”​

Il caso Macron-Mercosur richiama alla mente il cosiddetto “Pfizergate”.
All’epoca, si chiedeva accesso ai messaggi scambiati tra von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla,
durante l’emergenza Covid-19.

Anche in quel caso, la Commissione aveva negato l’accesso, sostenendo di non poter identificare i messaggi.

La Corte di giustizia dell’UE ha stabilito a maggio che la Commissione aveva agito in modo scorretto,
non fornendo una “spiegazione plausibile” per il suo rifiuto.

Una sentenza che ha evidenziato l’opacità delle procedure
e l’assenza di un protocollo chiaro per la gestione della corrispondenza ufficiale,
specialmente quando questa avviene tramite strumenti non convenzionali come le app di messaggistica.
 
L’accordo commerciale con il Mercosur
(unione di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay),
sigillato a fine 2024 dopo oltre 25 anni di negoziati,
rappresenta il più grande e discusso patto commerciale mai siglato dalla Commissione.

Se ratificato, creerebbe un’area di libero scambio per oltre 700 milioni di persone.

Tuttavia, il patto ha sempre incontrato una forte opposizione:

  • Gli agricoltori europei, specialmente in Francia, temono la concorrenza sleale dei prodotti agricoli sudamericani,
  • che non sempre rispettano gli stessi standard ambientali e di sicurezza.
Nonostante le opposizioni, la Commissione ha avviato il processo di ratifica,
promettendo di inserire delle clausole di salvaguardia per proteggere il settore agricolo europeo.
 

L'Evoluzione della Disinformazione Pseudoscientifica​

Gira sul web un articolo palesemente falso su "Il gigante dal collo lungo dell'Amazzonia",
esempio contemporaneo di disinformazione pseudoscientifica.

Questo tipo di contenuti rappresenta l'evoluzione di un fenomeno che persiste da almeno cinquant'anni,
con le "tombe dei giganti" e simili leggende urbane che si perpetuano attraverso le generazioni, con tecnologie sempre più sofisticate.

L'elemento distintivo dell'era contemporanea è la democratizzazione della falsificazione:
se negli anni '70-'90 servivano competenze tecniche per creare fotomontaggi credibili,
oggi l'intelligenza artificiale generativa permette a chiunque di produrre "prove" fotografiche convincenti in pochi secondi.

Questa evoluzione ha amplificato esponenzialmente il fenomeno,
trasformando la produzione di disinformazione da artigianale a industria diffusa, parte dell' "economia digitale".


Il ciclo si perpetua attraverso il riciclaggio costante delle stesse narrazioni di base.

Gli stessi temi vengono semplicemente "rinfrescati" con nuove immagini generate dall'AI,
sfruttando il fatto che il pubblico dimentica le precedenti confutazioni e ricasca nelle medesime trappole cognitive.
 
Oggi chi da dentro un sistema prende una posizione critica o divergente
rischia l'espulsione dal sistema stesso con le relative conseguenze, tra cui la perdita del lavoro e delle affiliazioni.

Quando ciò avviene in ambito scientifico dimostra il fatto che larghi settori di molte discipline
hanno gettato alle ortiche il metodo galileiano (non accettano la falsificazione)
per trasformarsi in un sistema autoreferenziale e autogiustificato.

Un' ideologia, un sistema di credenze o meglio, in inglese, un belief system.

Il più classico esempio di sistema di credenze è una religione, nella sua versione per le masse,
un contesto in cui la critica non ha legittimazione: o sei ortodosso o sei eretico.

E in contesti del genere la struttura istituzionale del sistema di credenze
commina le sanzioni agli eretici: è sempre accaduto nella storia dell'umanità.

Oggi nelle agenzie federali americane o canti "Hail to the Chief" o rischi di essere buttato fuori.

Ma questo modus non è una prerogativa della destra trumpiana.

In tempi di COVID abbiamo assistito al linciaggio mediatico di Ioannidis, per citare solo il caso più clamoroso.

Questi fenomeni in realtà precedeno sia Trump II che la pandemia
e iniziano a manifestarsi con l'emergere dei dibattiti polarizzati su grandi temi con sottostante scientifico:

ambiente, clima, vaccini.
 
🥸
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato quattro decreti di grazia.
Le quattro persone interessate dal provvedimento di clemenza sono Gabriele Finotello, Massimo Zen, Patrizia Attinà e Ancuta Strimbu.

Finotello era stato condannato a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario del padre:
si è tenuto conto del contesto e dei ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei familiari.

Zen, condannato a nove anni e sei mesi per omicidio volontario, uccise con un colpo di pistola un ladro
che stava fuggendo in auto con due complici dopo un colpo.

Attinà era stata invece condannata alla pena complessiva di due anni, otto mesi per i reati di furto ed estorsione.

Mentre Strimbu aveva ricevuto una condanna a nove anni, sette mesi
per estorsione e violazione della disciplina in tema di sostanze stupefacenti.
 
La più antica bandiera nazionale inglese, la Croce Rossa di San Giorgio su sfondo bianco,
è attualmente al centro di polemiche, soprattutto a causa della crisi migratoria in corso nel Paese.

Più alcuni britannici la sventolano, più altri se ne lamentano.


Per chi la sventola, la bandiera rappresenta l’orgoglio di essere inglesi,
rivendicando un simbolo di unità nazionale, patrimonio e patriottismo,
non diversamente da quanto fanno altri popoli quando espongono le proprie bandiere.

I detrattori, la maggior parte dei quali è istintivamente anti-inglese,
insistono nel dire che è un simbolo di estremismo di “Destra”, razzismo e xenofobia.
Per loro, rappresenta l’esclusione e l’ostilità nei confronti dei migranti, la stragrande maggioranza dei quali è musulmana.


La verità, tuttavia, sembra stare nel mezzo.

I patrioti britannici si stanno infatti radunando sotto la bandiera più antica della loro nazione
come atto collettivo di sfida contro quella che considerano una conquista islamica da parte dei migranti,
in cui i musulmani vengono utilizzati per erodere la nazione, “adescare” le donne autoctone
e sopprimere la cultura e il patrimonio britannico (in particolare quello cristiano).
 
Nel frattempo, entrambe le parti sembrano ignorare le vere (e piuttosto paradossali) origini della bandiera:

il vessillo di San Giorgio fu forgiato nel crogiolo della guerra cristiana contro l’Islam.
 
Ahahahahahahahahah

Avete presente quando si racconta dei soldi da tenere sotto il materasso?
Beh, in momenti di difficoltà non è una idea così cattiva o retrograda.

Non lo diciamo noi, ma la Banca Centrale Europea (BCE),
che in un recente approfondimento dal titolo emblematico

“Keep calm and carry cash”
(“Mantieni la calma e porta con te il contante”)

sottolinea il ruolo chiave delle banconote durante le crisi.

Secondo la BCE, il denaro fisico rappresenta infatti “una componente essenziale della preparazione nazionale alle emergenze”,
capace di garantire non solo i bisogni individuali, ma anche una più ampia resilienza economica e sistemica.

La raccomandazione della Banca Centrale è chiara:
avere sempre a disposizione una somma di denaro liquido sufficiente a coprire almeno 72 ore di necessità essenziali.

Lo studio indica come cifra di riferimento tra 70 e 100 euro per ogni membro della famiglia,
una linea guida già diffusa in diversi Paesi europei, dall’Olanda alla Finlandia fino all’Austria.

Il documento analizza vari eventi recenti, dalla pandemia di Covid-19 alla crisi energetica, fino all’invasione russa dell’Ucraina.
In tutti questi casi si è registrato un forte aumento della richiesta di banconote.


La BCE evidenzia come il cash sia l’unica passività della banca centrale accessibile direttamente a tutti i cittadini, con un duplice valore:
  • mezzo di pagamento quotidiano;
  • strumento di stabilità economica e fiducia pubblica nei momenti di tensione.
Lo studio conclude che, indipendentemente dal livello di digitalizzazione,
nelle fasi di crisi il contante fisico viene percepito come la riserva di valore più sicura e immediata.
 

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