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In un’elezione anticipata, il partito liberal-progressista D66
emerge come il grande vincitore del voto in Olanda di ieri secondo gli exit poll,
proiettato a conquistare 27 seggi su 150 nella Camera bassa.


Wilders scivola al secondo posto con 25 seggi, perdendone 12 rispetto al trionfo del 2023.


Con un panorama politico frammentato, con 15 partiti che superano la soglia per entrare in Parlamento,
la formazione di una coalizione centrista appare inevitabile, aprendo la strada a Rob Jetten, 38 anni,
come potenziale primo ministro più giovane e primo leader apertamente gay della storia olandese.
 
Con quasi tutti i voti scrutinati (97,7%) nelle elezioni politiche di ieri,
nei Paesi Bassi è testa a testa fra i liberali progressisti di D66 guidati dal giovane Rob Jetten
e il partito di destra Pvv di Gert Wilders.

Lo scrive il quotidiano olandese De Telegraaf.

Entrambi i partiti sono accreditati a 26 seggi,
e a notte fonda la differenza fra i due era solo di 2.300 voti a favore di D66.

Nelle proiezioni serali, il D66 era dato in vantaggio con 27 seggi contro i 25 di Pvv,
che però durante la notte ha accorciato le distanze.
 

Elezioni in Olanda, alle 9.43 Wilders ha sorpassato il D66.​

Attesi ancora voti da Amsterdam, Almere e dalle isole ai Caraibi​


Le elezioni in Olanda sono diventate una corsa all’ultimo voto:
a seguito di una rettifica del risultato a Oude IJsselstreek,
la differenza di voti tra PVV e D66 è di 1.382 voti, a favore del partito di Geert Wilders, dice NOS.
 
senza entrare nel merito(del ponte mi importa zero)...

un piccolo cameo sulla "apoliticità" della decisione della CDC

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toga rossa la trionferà...

:oops:
 
Gli "scemi forte" stanno aumentando a dismisura.

"Se Putin lancia un missile contro Bruxelles, spazzeremo via Mosca dalla mappa".

Sono queste le nuove provocazioni lanciate dalla compagine europea contro il "nemico inesistente russo":

Parole rilasciate direttamente da Theo Francken, ministro della Difesa del Belgio, ai microfoni del quotidiano belga De Morgen.
 
Per il belga Francken la domanda è stata colta come l'ennesima occasione per mostrare i muscoli
e sfoggiare l'arsenale bellico della Nato:

"No [alla domanda se il Belgio teme che Putin lanci missili contro Bruxelles, ndr],
perché a quel punto colpirebbe il cuore della Nato e noi distruggeremmo Mosca".
 

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