SOLO UNA MENTE EDUCATA PUO' CAPIRE UN PENSIERO DIVERSO DAL SUO SENZA LA NECESSITA' DI ACCETTARLO

C'è ancora qualcuno a cui il "cervello" funziona.

Martedì scorso il Parlamento ungherese ha approvato una legge
che limita la diffusione di materiale che ‘promuove’ l’omosessualità
o il cambio di sesso tra i minorenni.


“Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini,
la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa
o che promuovono la deviazione dall’identità di genere,
il cambiamento di genere e l’omosessualità
non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni”,

Le lezioni di educazione sessuale infine
“non dovrebbero essere finalizzate a promuovere la segregazione di genere, il cambiamento di genere o l’omosessualità”.
 
Lo vedrei bene a capo del partito del berlusca.....al 3% arriverebbe.

È un fiume in piena Matteo Renzi dai microfoni di Mattino 5.

Se i sondaggi non vanno bene, la creatura dell’ex premier non si schioda da un misero 2%,
la voce del leader di Italia Viva si fa sentire forte.

Contro l’universo.

Contro i 5Stelle.

Contro gli errori di Letta che pensa al pallone.

Contro gli sprechi dell’emergenza covid.


Si parte con i grillini.
Non so se il M5s arriverà alle elezioni del 2023“, azzarda.
“Vedo che litigano tutti i giorni e che sono divisi.
Negli ultimi sei mesi abbiamo visto Conte litigare con Casaleggio
e Casaleggio litigare con Beppe Grillo.
Il M5s è dilaniato e tempo qualche mese diventerà una stella cadente”.

Non manca una stoccata al Pd.
“Ho visto che Enrico Letta si è lamentato perché solo metà squadra si è inginocchiata.”dice Renzi ironico.
“Io ho molto rispetto per questa discussione.
Ma penso che i calciatori debbano essere lasciati liberi di fare quello che vogliono.
E che noi politici invece ci occupassimo dei posti di lavoro.
Della ripartenza dell’economia, della gestione della scuola e dell’università,
mi sembra un tentativo per parlare di cose diverse per le quali ci viene pagato lo stipendio.
Senza cercare di avere visibilità su cose sportive”.

Il leader di Italia Viva va giù pesante anche contro gli sprechi della gestione dell’emergenza covid.
Un attacco postumo al governo Conte.
Con il quale Renzi ha governato fino alle clamorose dimissioni per azzoppare l’esecutivo e disarcionare l’avvocato del premier.
“C’è chi preferisce come veniva gestita l’emergenza in passato, penso ci siano troppe cose poco chiare sul passato”,
dice ripetendo le storiche accuse. “Sui banchi a rotelle, sulle mascherine, sui ventilatori cinesi che non funzionavano.
Mentre 126.000 italiani che morivano di Covid c’erano centinaia di milioni di euro che venivano intascati in stranissime commissioni.
Su questa vicenda – insiste – occore andare fino in fondo".
 
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Basta con il dogma transgender nelle università del mondo anglosassone.

Se ne occupa l’Economist in un articolo che prende le mosse dal caso della docente di criminologia Jo Phoenix.

La quale, invitata all’Università di Essex per un seminario,
si è vista contestare dagli studenti in quanto colpevole di transfobia.

L’incontro è così saltato.


Riguardo all’essere descritta come una nemica dei trans la docente la docente ha dichiarato alla BBC:

“È semplicemente ridicolo dire che qualcuno è transfobico perché desidera mettere in discussione
e comprendere l’attuazione delle politiche di identificazione personale in un contesto carcerario”.


L’università di Essex – racconta ancora l’Economist – ha chiesto all’avvocato Akua Reindorf di avviare un’indagine.

Dopo diciotto mesi, l’avvocato ha elaborato un rapporto in cui accusa l’università
di avere violato il diritto alla libertà di espressione della docente suggerendo ai vertici dell’ateneo di scusarsi.

Il rapporto di Reindorf rappresenta un ostacolo al “dogma transgender”.

Un dogma che sostiene che l’identità di genere – l’idea soggettiva di essere uomo o donna –
abbia la stessa importanza del sesso biologico, che è un fattore oggettivo.

E che le persone trans dovrebbero essere considerate in ogni circostanza come il genere con cui si identificano.


Il punto è: si può discutere questo dogma?

In alcuni casi, gli accademici che si sono opposti “all’ideologia del gender”
hanno perso il loro posto di lavoro e sono stati vittime di abusi.



Tuttavia, scrive l’Economist, gli effetti più preoccupanti sono invisibili.

Un numero imprecisato di dipendenti universitari ha paura di esprimersi perché teme di danneggiare la propria carriera.

Un esempio?
A febbraio, quando Donna Hughes, professoressa di studi femminili alla Rhode Island University,
ha pubblicato un articolo critico nei confronti dell’ideologia di genere,
sono spuntate petizioni che chiedevano il suo licenziamento.
La sua università l’ha denunciata e ha avvertito che il diritto alla libertà di parola “non ha limiti”.


Il rapporto sull’università di Essex descrive una “cultura della paura” per chiunque non crede alle teorie del gender.

Il rapporto di Reindorf, scrive l’Economist, darà voce ai docenti che non credono a questa ideologia.

In effetti, molti segnali indicano che la resistenza sta crescendo a dismisura, specialmente nelle università.

Questa battaglia mette insieme i conservatori e le femministe di sinistra,
la cui priorità è mantenere gli spazi riservati alle donne.

Nel Regno Unito la maggior parte delle docenti gender-critiche sono donne atee, di sinistra e femministe.

Lo stesso succede in America.


L’Economist si domanda come sia possibile che nelle università, luogo riservato al dibattito,
sia così radicato il dogma transgender e come sia possibile l’obbedienza a un’ideologia che non contempla il dissenso.



Secondo la rivista, le due ragioni sono il potere enorme dei gruppi pro-trans
e l’affinità tra la battaglia per i diritti dei trans e quella per i diritti dei gay.


Tuttavia, cominciano a emergere segnali di resistenza verso questa nuova ideologia proprio tra gli studenti,
anche se molti di loro hanno ancora paura di esprimersi in pubblico.


Un altro caso clamoroso relativo al dogma transgender è quello di Maya Forstater
che non ha rinnovato il suo contratto presso il think tank Center for Global Development
dopo aver pubblicato una serie di tweet che mettevano in dubbio i piani del governo
per consentire alle persone di dichiarare il proprio genere.

Maya Forstater ritiene che le donne trans in possesso di certificati che riconoscono la loro identità transgender non possano definirsi donne.

E secondo il giudice del lavoro che ha esaminato il suo caso
questa visione “non è degna di rispetto in una società democratica”.
 
Era tutto previsto per il lancio dello Statuto.

Ma la “guerra” tra Grillo e Conte ferma tutto.

Non se ne fa niente
per ora.

A quanto apprende l’Adnkronos,
il giorno X per presentare il nuovo statuto e la carta dei valori 5 Stelle sarebbe stato giovedì:
era stata infatti verificata la disponibilità di una grande sala capitolina:

qui l’ex premier avrebbe presentato il suo progetto, una ‘sfida’ che Beppe Grillo gli aveva affidato nel febbraio scorso.

Ma proprio le divergenze tra Conte e il fondatore del Movimento avrebbero al momento mandato a carte quarantotto i piani.

Troppo il divario tra i due sui nodi sullo statuto, a partire dall’estromissione di Grillo dalle scelte politiche.

Intenzioni che avevano mandato Grillo su tutte le furie.


Era stata prenotata una grande sala
per un confronto ormai ineludibile.

Le frizioni, i botta e risposta tra Conte e Grillo avrebbero dovuto trovare una soluzione a metà di questa settimana.

La disdetta segnala che i termini del “gelo” tra i due sono ben più gravi di quel che è stato descritto.


Le distanze -raccontano alcuni beninformati – sarebbero ancora più ampie.

E Grillo, spiega chi gli è vicino, sarebbe deluso e arrabbiato per il nuovo corso: difficile trovare la quadra.

Anche perché sia Conte che Grillo sarebbero decisi a non cedere:
l’ex presidente del Consiglio convinto del cambiamenti impressi nel M5S via statuto;
e Grillo sul piede di guerra su diversi punti, ma anche amareggiato -riportano le stesse fonti-
di non aver partecipato attivamente alla stesura del neo statuto.


Un Beppe Grillo “depotenziato”?

“A Beppe non sta bene”, hanno raccontato fonti 5s:Grillo vuole essere arbitro, al di sopra di tutto“,
raccontano quelli più a stretto contatto e che lo conoscono bene.

E “senza l’ok di Grillo il voto sul nuovo Statuto non può partire”.

Il “redde rationem” previsto per giovedì è andato all’aria e dunque le cose si mettono male.

All’inizio della rifondazione del M5S Beppe Grillo era sceso a Roma per incoronarlo,
adesso il comico arriva nella Capitale per fermarlo.

Anzi non arriva proprio, il che significa che l’aria è brutta.

Nonostante il “pompiere” Roberto Fico affermi che va tutto bene.


Da Statuto, Grillo dovrebbe avere piena disponibilità del logo
– senza il riferimento al Blog delle Stelle di proprietà di Davide Casaleggio -;

inciderà sulle votazioni, ma resta il nodo della sua influenza politica.

«Beppe fa così, non è un politico, ma pretende di dettare la linea ogni volta che vuole»,
dicono fonti parlamentari del M5s al giornale.

Non è un caso che il post anti-Nato e filo-cinese sia stato pubblicato sul Blog del comico
proprio nella stessa giornata in cui Conte debuttava in pubblico, a Napoli insieme al candidato giallorosso Gaetano Manfredi.


Dai rispettivi entourage descrivono un Grillo “bellicoso” come non si vedeva dai tempi del “vaffa”;
e un Giuseppe Conte deciso a non mollare la sua linea.

Si aspettava carta bianca, ma gli sta andando male.

Grillo vuole dare una prova muscolare: ha deciso lui il bis a Roma per Virginia Raggi, primo bersaglio del repulisti contiano.

Poi il fondatore ha bloccato la modifica del simbolo;

ha messo in imbarazzo l’ex premier sui cinesi,

e ora tiene il punto sullo Statuto.


Sarà difficile questa diarchia per un movimento in crisi nera che sta conoscendo una gestazione complicata.
 

La reiterata condotta incostituzionale e quindi autoritaria,

perché esautora la democrazia rappresentativa con degli atti amministrativi, quali sono i Dpcm,

sta creando i presupposti per la nascita di una pericolosa anomia sociale

ed il conseguente insorgere del ceto produttivo italiano.


Una condotta dell’Esecutivo che ormai in modo ordinario e costante ha violato la Costituzione,

violandone l’articolo 16 e violando in particolare i suoi principi fondamentali, come quelli sanciti nell’articolo 3.


L’articolo 16 è stato violato non utilizzando la legge come strumento per statuire delle restrizioni per l’emergenza sanitaria,

ma utilizzando degli atti ministeriali e quindi incostituzionali perché esautorano la funzione ed il potere legislativo del Parlamento,

che rappresenta la sovranità popolare, in quanto espressione della democrazia rappresentativa.


L’articolo 3 è stato violato, in quanto, il Governo, statuendo con degli atti incostituzionali delle diseguaglianze sociali ed economiche,

ha violato il principio di eguaglianza formale e quello sostanziale (principi stabiliti e garantiti dalla Costituzione),

creando di conseguenza un profondo solco tra coloro a cui è permesso e addirittura viene agevolato il diritto al lavoro

e quindi alla propria dignità, come avviene per i dipendenti pubblici

(che continuano a ricevere uno stipendio garantito e fisso a prescindere dalla disastrosa ed epocale contingenza economica causata dalla pandemia

e dalle restrizioni che ne derivano e che hanno ridimensionato il rendimento della produzione nazionale)

ed il popolo delle partite Iva (commercianti, professionisti, imprenditori, agenti di commercio)

ai quali, sempre a causa delle restrizioni della libertà di circolazione, peraltro imposte in modo incostituzionale,

è stato impedito di svolgere il proprio lavoro e di guadagnare, riducendo di conseguenza il proprio benessere

e la propria dignità umana, principi garantiti dalla Costituzione.



Il modus operandi del Governo Conte ha violato anche e soprattutto il principio della parità della dignità sociale di tutti i cittadini
(sancito sempre dallo stesso articolo 3) ossia quando lo Stato non rimuove e in questo caso addirittura crea gli ostacoli di ordine economico e sociale,
ossia non rimuove quell’insieme di situazioni di inferiorità (riduzione del reddito individuale e famigliare ecc.)
che degradano l’individuo e offendono la sua dignità, impedendo la sua realizzazione come persona e impedendone l’impulso al suo concretarsi.


Questa dicotomia economica e sociale, aggravata dalla circostanza modale con cui il Governo l’ha statuita,
ossia con degli atti che non hanno alcuna forza di legge, in quanto atti ministeriali (i suddetti Dpcm)
ha negato a una maggioranza dei cittadini lavoratori italiani il loro diritto costituzionale alla piena realizzazione del proprio sviluppo personale,
negando di conseguenza il principio cardine dello Stato sociale di diritto, funzionale a garantire eguali libertà e dignità a tutti i cittadini,
ossia il principio lavorista, che colloca il lavoro e quanti lo esercitano al centro della vita politica, economica e sociale della nazione,
visto che l’Italia è una Repubblica democratica (quindi i Dpcm sono incostituzionali e antidemocratici),
fondata sul lavoro (il fondamento sociale della nostra Repubblica).
 
Come in tutte le infezioni di natura stagionale, anche in questa calda estate il Sars-Cov-2 si sta rapidamente dileguando,
togliendo letteralmente la terra da sotto i piedi ai professionisti del terrore sanitario.

Ma ora arriva la variante Delta (ex indiana) a dar loro manforte.

A tale proposito, rispondendo ad alcune domande poste da Adnkronos Salute, il professor Massimo Galli avverte:

“Purtroppo qualche vittima in più l’ha fatta e c’è più di un poco di paura.
Noi dobbiamo sempre ricordare che la bestiaccia gira e che non possiamo sfuggire ai rischi di questa variante.
È una osservazione antipatica ma qualcuno la deve pur fare”.


E in effetti dobbiamo assolutamente convenire con l’illustre infettivologo:
la bestiaccia gira soprattutto tra i più diffusi mezzi di informazione,
propagando da circa un anno e mezzo il virus del terror-panico.

Le sue varianti più pericolose si chiamano
Andrea Crisanti,
Roberto Burioni
,
Fabrizio Pregliasco
,
Pier Luigi Lopalco
,
Nino Cartabellotta
e
Massimo Galli
.


Ma queste acquisizioni scientifiche, che leggendo i numeri della pandemia
e la sua evoluzione sembrano confermarsi anche nei riguardi del Sars-Cov-2,
per i citati professionisti del terrore sanitario non sono da prendere in nessuna considerazione.

Costoro hanno stabilito che il virus/bestiaccia continua a circolare e che, per questo,
dobbiamo tutti continuare a vivere nella paura dal momento, come ci ricorda lo stesso Galli.


Non potremo mai sfuggire alle sue varianti. Poveri noi!
 
Quando un’azienda o un ente pubblico vi promette qualcosa “Gratis” o “In premio” c’è sempre una fregatura dietro.

Anche se vivi in Texas e l’oggetto in questione è un banale termostato.


Molti i residenti dello stato dalla Stella Solitaria hanno affermato che qualcuno ha alzato la temperatura nelle loro case, da remoto,
mentre lo stato sta attraversando una crisi energetica per un’ondata di calore.

L’Electric Reliability Council, l’ente che sorveglia la rete energetica del Texas,
ha chiesto ai texani di alzare la temperatura nelle loro case per aiutare a far fronte alla carenza,
ma molti residenti affermano che è stato fatto per loro.


Brandon English, residente a Deer Park, ha detto a KHOU:

“(Mia moglie) ha abbassato la temperatura del termostato alle 2:30.
Ci vuole molto tempo perché questa casa si raffreddi quando fa così caldo.
La casa era già arrivata a 25,5 gradi. Ci siamo svegliati sudati».


Sua moglie ha ricevuto un avviso sul suo telefono poco dopo
dicendo che il loro termostato era stato cambiato a distanza a causa di un “motivo di risparmio energetico“.


“Mia figlia stava soffrendo il caldo. Ha 3 mesi. Si disidrata molto rapidamente”, ha detto English.
E secondo KHOU, la sua casa non è l’unico luogo in cui possono avvenire tali “aggiustamenti”:


Il termostato intelligente di questa e di altre famiglie
è stato installato alcuni anni fa come parte di un nuovo pacchetto di sicurezza domestica.
Molti termostati intelligenti possono essere iscritti a un programma chiamato “Smart Savers Texas”.
È gestito da una società chiamata EnergyHub.


L’accordo prevede che, in cambio di una partecipazione a un concorso a premi,
i clienti elettrici consentano loro di controllare i propri termostati durante i periodi di elevata richiesta di energia.



L’elenco dei suoi clienti di EnergyHub include TXU Energy, CenterPoint ed ERCOT.


“Non vorrei che nessun altro controllasse casa mia per me”, ha detto English.

Ha detto di aver annullato la registrazione del termostato di casa non appena l’ha scoperto.

“Se qualcun altro può manipolare questo, non lo voglio”, ha detto.


Riempiamo le case di campanelli intelligenti, di termostati intelligenti,
di oggetti comandabili a distanza con la voce, ma abbiamo idea che stiamo spesso, letteralmente,
cedendo il controllo del nostro ambiente domestico ad altri ?

Il tutto per risparmiare la fatica di schiacciare un bottone.
 
L’ente di controllo sui vacci e sui medicinali inglese, la MHRA,
sta attualmente monitorando con attenzione 4000 segnalazioni di donne
che hanno subito variazioni al ciclo mestruale successivamente alla vaccinazione.


L’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA)
ha dichiarato di aver ricevuto 2.734 segnalazioni collegate al vaccino AstraZeneca fino al 17 maggio,
mentre altri 1.158 hanno riportato cambiamenti mestruali dopo aver ricevuto Pfizer
e altri 66 sono stati collegati al colpo di Moderna recentemente distribuito.


Gli esperti hanno affermato che il numero di donne che soffrono di problemi mestruali
sarà “sicuramente” più alto perché molte non si preoccupano di denunciarle attraverso i canali ufficiali.


Le cifre hanno sollevato interrogativi sul motivo di preoccupazione,
anche perché i cambiamenti mestruali non sono inclusi nell’elenco dell’MHRA dei potenziali effetti collaterali della vaccinazione Covid,
ma il regolatore ha affermato che un controllo dei dati avrebbe concluso che i sintomi
non si verificavano più frequentemente nelle donne appena vaccinate rispetto alla popolazione generale.

Ha detto che continuerà a “monitorare da vicino” la situazione.

I casi segnalati riportano anche eventi di sanguinamenti eccessivi rispetto al ciclo.


Il comportamento del MHRA, anche nel suo sito ufficiale, è curioso:

da un lato afferma che non c’è nulla di cui preoccuparsi,

ma, dall’altro, riporta questi casi e li tiene sotto osservazione segnalando che comunque

il beneficio dalla vaccinazione viene superare il rischio.


Però se questi eventi di disturbo del ciclo mestruale sono effettivamente nella media il rischio corso è nullo,

non inferiore al beneficio della vaccinazione stessa, mentre una frase del genere sottintende che un rischio c’è.


Insomma un bel pasticcio che finito nelle pagine dei giornali inglesi.
 
ahahahahahah


Dopo aver detto l’esatto contrario il “Prof” Galli contraddice se stesso da Bianca Berlinguer:

Dal 28 giugno, scompare l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’aperto.


“Quello che è stato deciso dal governo è sensato, ma il segnale che ne sta derivando per gli italiani è insensato.
Cos’è la mascherina? Uno strumento di protezione, non un feticcio o un bavaglio.
La mascherina non è tanto diversa dal casco, ci ha dato un contributo prezioso.
Anche grazie alla mascherina abbiamo passato una stagione senza influenza e senza raffreddore:
l’aggeggio funziona e funziona parecchio. Sono d’accordo con il Cts, che dice di portare con sé la mascherina e di usarla in condizioni di assembramento”


L’utilità del casco è ben diversa rispetto a quella delle mascherine.


#Storace "#Galli quando ci parla con i pazienti che sta sempre in tv".
Più lo vedo e più lo devo rivedere.#agorarai #Storace #Galli #vaccinoCovid #covid @Storace pic.twitter.com/4G6IfBRqmJ
— Davide Scifo (@strange_days_82) June 21, 2021
 

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