posso salutare...?!
Trimestrale deludente per Citigroup, titolo perde terreno nel pre market
18 Gen 15:16
(Finanza.com)
La stagione delle trimestrali statunitensi s'infiamma Oltreoceano. A meno di una settimana dai risultati finanziari migliori delle attese di Jp Morgan, la prima dei giganti bancari a comunicare i conti relativi al quarto trimestre 2010, è arrivata la doccia fredda con i deludenti numeri di Citigroup sia a livello di profitti sia a livello di ricavi. La reazione del mercato non è tarda ad arrivare: nel pre mercato il titolo Citigroup ha cambiato rotta e cede ora circa 5 punti percentuali.
La banca statunitense ha annunciato di avere archiviato l'ultimo trimestre dell'anno con profitti pari a 1,31 miliardi di dollari, ovvero 4 centesimi per azione. Un dato che si raffronta con la perdita per 7,58 miliardi, ovvero 33 centesimi per azione, registrata un anno fa. Mancate le stime degli analisti che indicavano un utile per azione (Eps) di 7 centesimi. A pesare soprattutto l'impatto negativo per 1,1 miliardi da aggiustamenti al valore di mercato di contratti derivati. Delusione anche sul fronte ricavi in crescita a 18,4 miliardi di dollari, ma sotto i 20 miliardi del consensus. In miglioramento i coefficienti di patrimonializzazione con il Tier 1 capital ratio salito al 12,9% dall'12,5% del trimestre precedente e dall'11,7% di dodici mesi prima.
Per l'intero esercizio gli utili della banca a stelle e strisce hanno raggiunto quota 10,6 miliardi, mentre il fatturato è sceso del 5% a 91,1 miliardi.
Settimana scorsa la trimestrale di Jp Morgan aveva dato il via all'earning season delle banche Usa con l'utile in crescita del 47% a 4,8 miliardi di dollari (1,12 dollari per azione) rispetto ai 3,3 miliardi (74 centesimi) dello stesso periodo dello scorso anno. Andamento decisamente positivo per i ricavi, saliti del 13% a 26,1 miliardi dai 23,2 miliardi di un anno fa. Battute le attese degli analisti che avevano pronosticato un eps di 1 dollaro su ricavi per 24,2 miliardi di dollari.
Nel corso dell'ottava la stagione delle trimestrali proseguirà senza sosta. Questa sera, a mercato chiuso, sarà la volta di Ibm e Apple. Stando alle stime di mercato, i profitti trimestrali del gruppo di Cupertino dovrebbero crescere del 47% a 5,39 dollari per azione.
Domani, tra i bancari, spetterà a Goldman Sachs e Wells Fargo. Giovedì svelerà i numeri del trimestre Morgan Stanley, mentre venerdì arriveranno quelli di General Electric.
ciao
da noi è peggio
Debito balza al 120% del Pil nel 2010
Queste le stime della Banca d'Italia. Deficit-Pil sotto il 5%, meglio delle stime. Cresce pero' il debito delle famiglie e va male pure quello privato: a fine settembre era pari al 65% del reddito disponibile. Il dato e' impressionante anche se e' piu' basso di quello degli altri Paesi Ue. Persi 57 mila occupati nel quarto trimestre.
Pubblicato il 18 gennaio 2011 | Ora 15:25
Fonte: WSI-TMNEWS-AGI
Il deficit-Pil quest'anno sarà sotto il 5%, un risultato migliore delle previsioni del governo, ma il debito balzerà fino a sfiorare il 120% del Pil. Sono le stime della Banca d'Italia contenute nel bollettino economico, secondo cui "nel 2010 il fabbisogno del settore statale è diminuito di quasi 1,5 punti percentuali del Pil rispetto all'anno precedente" e "l'indebitamento netto si sarebbe portato al di sotto dell'obiettivo del 5% del prodotto".
"Il miglioramento - spiega Via Nazionale - rifletterebbe principalmente una contrazione delle spese in conto capitale. La dinamica delle entrate, dopo la caduta del 2009, sarebbe tornata positiva, anche grazie all'introduzione, dal gennaio 2010, di nuovi vincoli alle compensazioni sull'Iva". Il rapporto debito-Pil, invece, nel 2010 "sarebbe aumentato a circa il 119%, dal 116% dell'anno precedente".
Questo aumento "sarebbe inferiore a quello riportato per il complesso dei paesi dell'area euro nelle previsioni dell'autunno scorso della Commissione europea (pari a 5 punti percentuali, all'84,1% del Pil)".
Il debito delle famiglie aumenta sempre di piu' e a fine settembre 2010 si e' attestato al 65% del reddito disponibile. Il dato e' impressionante anche se la Banca d'Italia dice che l'incidenza e' piu' bassa di quella degli altri paesi Ue dove si e' attestata al 98% a giugno 2010.
Hanno registrato un aumento anche gli interessi che hanno pagato le famiglie per i debiti contratti, mutui, prestiti, che si sono attestati al 9,6% del reddito disponibile. Il tasso sui mutui e' rimasto invece sostanzialmente stabile.
Sul fronte delle banche la Banca d'Italia spiega che risale la china la raccolta dei fondi comuni, ma la raccolta bancaria ha registrato una contrazione 'marginale', mentre la redditivita' bancaria e' ulteriormente diminuita, ed eil rendimento e' sceso dal 3,7% al 4,3%. Rimane invece elevato il livello delle sofferenze, che si attesta al 2% in rapporto ai prestiti nella componente rettificata. L'aumento - si legge - e' ascrivibile all'aumento dei finanziamenti alle societa' finanziarie, e in misura minore alle imprese. Dall'autunno e' comunque proseguito l'aumento del credito bancario alle imprese.
In ambito occupazionale, nell'ultimo trimestre del 2010 gli occupati sono diminuiti di 57 mila unita' rispetto al trimestre preedente (-0,2%) mentre il tasso di disoccupazione e' cresciuto al 7,6% dal precedente 6,8%. nella media dei primi 9 mesi del 2010 hanno abbandonato il mercato del lavoro lo 0,9% rispetto ad un anno prima con una contrazione che nel sud e' arrivata all'1,9% e nell'industria in senso stretto al 4,7%. Il tasso di occupazione nel quarto trimestre del 2010 e' sceso al 56,7% dal precedente 57,5% del corrispondente periodo del 2009.
Il calo continua a risultare piu' intenso tra i giovani di eta' compresa tra i 15 anni e i 24. A perdere il posto di lavoro sono di piu' gli italiani (-2%) pari a 422 mila unita' mentre quella straniera e' cresciuta ulteriormente stabilizzandosi al tra il 62% ed il 63% dopo essersi ridotta drasticamente durante la crisi. Lo rende noto Bankitalia nel suo bollettino economico.