FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 2 (4 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

solointraday

Forumer storico
la grecia è saltata, e quando lo farà ufficilamente salterà anche l'irlanda
del portogallo non si parla da qualche giorno e in spagna tra indignati e risultati elettorali la situazione non è per niente rosea
noi qui seppur indignati, continuiamo a sobbarcarci i costi di gente attaccata alla poltrona che non molla se prima non fa le modifiche che servono al proprio tornaconto in maniera oramai fin troppo evidente da rasentare il paradosso
usque tandem? le nostre poche grandi aziende sono sempre meno e sempre meno competitive, anche destinate ad emigrare per trovare spazi. ci rimangono le banche che si tengono in piedi grazie ai risparmi privati e le pmi senza le quali staremmo come la grecia
 

Jedd

GORDON GEKKO
la grecia è saltata, e quando lo farà ufficilamente salterà anche l'irlanda
del portogallo non si parla da qualche giorno e in spagna tra indignati e risultati elettorali la situazione non è per niente rosea
noi qui seppur indignati, continuiamo a sobbarcarci i costi di gente attaccata alla poltrona che non molla se prima non fa le modifiche che servono al proprio tornaconto in maniera oramai fin troppo evidente da rasentare il paradosso
usque tandem? le nostre poche grandi aziende sono sempre meno e sempre meno competitive, anche destinate ad emigrare per trovare spazi. ci rimangono le banche che si tengono in piedi grazie ai risparmi privati e le pmi senza le quali staremmo come la grecia
Ma basta Solo, solito catastrofista..... ma non hai visto i dati degli ordinativi dell'Industria di MARZO???? robe da paura, siamo il treno del mondo :D :D :D
 

unprincipiante

Guest
Total, 5.67% dello stoxx50 nel grafico che allego (Il segnale di breve-medio non lo sottovaluterei).

Vola storica su giu11 (a 20 gg.) a 24.40 sulla chiusura indice di ven.
Vola impl. maggiore, se necessario vendere per completare figure di ptf, può essere sfruttata....

sto vendendo qualche put otm, scadenze medio lunghe
 

Allegati

  • immagine.jpg
    immagine.jpg
    134,5 KB · Visite: 178
Ultima modifica di un moderatore:

solointraday

Forumer storico
Ma basta Solo, solito catastrofista..... ma non hai visto i dati degli ordinativi dell'Industria di MARZO???? robe da paura, siamo il treno del mondo :D :D :D
http://www.corriere.it/economia/11_...il_62e3b7b6-8516-11e0-80e3-cc32f5990b02.shtml

IL RAPPORTO ISTAT
Un italiano su 4 sperimenta la povertà
Il Pil stenta, fanalino di coda in Ue
Un quarto della popolazione a rischio «esclusione»: il 24,7% contro il 23 della media europea. Giovani in crisi, il 18,8% abbandona la scuola anzitempo

MILANO - Circa un quarto degli italiani (il 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». Si tratta di un valore - rileva l'Istat nel rapporto annuale presentato lunedì a Roma, alla Camera dei Deputati, dal presidente dell'Istituto, Enrico Giovannini - superiore alla media Ue che è del 23,1%.

PIL, ITALIA FANALINO CODA - «Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell'Unione europea». Il paese è «fanalino di coda nell'Ue per la crescita»: è questa la fotografia della situazione economica del paese contenuta nel rapporto annuale Istat.

SCUOLA, 18,8% DI ABBANDONI PREMATURI - Ma se l'economia arranca, i fenomeni sociali non sembrano attraversare un migliore stato di salute: in Italia, nel 2010, gli abbandoni scolastici prematuri rimangono consistenti, al 18,8 per cento. Il dato è più alto tra i ragazzi, 22,0 per cento contro il 15,4 delle ragazze. L'obiettivo fissato dal Pnr (15-16 per cento) non appare particolarmente ambizioso e non consente un avvicinamento deciso rispetto agli obiettivi comunitari. È quanto emerge dal «Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2010» elaborato dall'Istat, in riferimento alla Strategia Europa 2020 che delinea le grandi direttrici politiche per stimolare lo sviluppo e l'occupazione nell'Ue. Nella Strategia gli abbandoni scolastici prematuri devono essere contenuti al di sotto della soglia del 10 per cento. Il fenomeno dei giovani (20-24 anni) che hanno abbandonato gli studi senza conseguire un diploma di scuola media superiore interessa tutti i paesi dell'Unione (media 14,4 per cento). Sono forti le disparità tra gli Stati che già hanno raggiunto o sono prossimi all'obiettivo (paesi del Nord Europa e molti tra quelli di più recente accesso) e alcuni paesi del Mediterraneo (Spagna, Portogallo e Malta), dove le quote di abbandono superano il 30 per cento. Quasi ovunque l'incidenza è superiore tra i ragazzi rispetto alle ragazze.


DONNE - L'occupazione femminile rimane stabile nel 2010, ma peggiora la qualitá del lavoro e rimane la disparitá salariale rispetto ai colleghi uomini (-20%). Cresce inoltre i part time involontario e aumentano le donne sovraistriute. I dati sul mondo del lavoro femminile in Italia sono contenuti nel rapporto annuale dell'Istat 'La situazione del paese nel 2010'. L'occupazione qualificata, tecnica e operaia, secondo quanto si legge è scesa di 170 mila unitá, mentre è aumentata soprattutto quella non qualificata (+108 mila unitá). Si tratta soprattutto di «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere».


23 maggio 2011
 

Jedd

GORDON GEKKO
http://www.corriere.it/economia/11_...il_62e3b7b6-8516-11e0-80e3-cc32f5990b02.shtml

IL RAPPORTO ISTAT
Un italiano su 4 sperimenta la povertà
Il Pil stenta, fanalino di coda in Ue
Un quarto della popolazione a rischio «esclusione»: il 24,7% contro il 23 della media europea. Giovani in crisi, il 18,8% abbandona la scuola anzitempo

MILANO - Circa un quarto degli italiani (il 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». Si tratta di un valore - rileva l'Istat nel rapporto annuale presentato lunedì a Roma, alla Camera dei Deputati, dal presidente dell'Istituto, Enrico Giovannini - superiore alla media Ue che è del 23,1%.

PIL, ITALIA FANALINO CODA - «Nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell'Unione europea». Il paese è «fanalino di coda nell'Ue per la crescita»: è questa la fotografia della situazione economica del paese contenuta nel rapporto annuale Istat.

SCUOLA, 18,8% DI ABBANDONI PREMATURI - Ma se l'economia arranca, i fenomeni sociali non sembrano attraversare un migliore stato di salute: in Italia, nel 2010, gli abbandoni scolastici prematuri rimangono consistenti, al 18,8 per cento. Il dato è più alto tra i ragazzi, 22,0 per cento contro il 15,4 delle ragazze. L'obiettivo fissato dal Pnr (15-16 per cento) non appare particolarmente ambizioso e non consente un avvicinamento deciso rispetto agli obiettivi comunitari. È quanto emerge dal «Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2010» elaborato dall'Istat, in riferimento alla Strategia Europa 2020 che delinea le grandi direttrici politiche per stimolare lo sviluppo e l'occupazione nell'Ue. Nella Strategia gli abbandoni scolastici prematuri devono essere contenuti al di sotto della soglia del 10 per cento. Il fenomeno dei giovani (20-24 anni) che hanno abbandonato gli studi senza conseguire un diploma di scuola media superiore interessa tutti i paesi dell'Unione (media 14,4 per cento). Sono forti le disparità tra gli Stati che già hanno raggiunto o sono prossimi all'obiettivo (paesi del Nord Europa e molti tra quelli di più recente accesso) e alcuni paesi del Mediterraneo (Spagna, Portogallo e Malta), dove le quote di abbandono superano il 30 per cento. Quasi ovunque l'incidenza è superiore tra i ragazzi rispetto alle ragazze.


DONNE - L'occupazione femminile rimane stabile nel 2010, ma peggiora la qualitá del lavoro e rimane la disparitá salariale rispetto ai colleghi uomini (-20%). Cresce inoltre i part time involontario e aumentano le donne sovraistriute. I dati sul mondo del lavoro femminile in Italia sono contenuti nel rapporto annuale dell'Istat 'La situazione del paese nel 2010'. L'occupazione qualificata, tecnica e operaia, secondo quanto si legge è scesa di 170 mila unitá, mentre è aumentata soprattutto quella non qualificata (+108 mila unitá). Si tratta soprattutto di «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere».


23 maggio 2011
Dai Solo, smettila, siamo la locomotiva del mondo :) :)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto