ariete22
Forumer storico
Commenti di preapertura
Si cercano gli stop loss!
Di Saverio Berlinzani
Dopo una giornata priva di grandi spunti, per parlare di movimenti bisogna fare riferimento agli avvenimenti di questa notte con il dollaro improvvisamente in ribasso dopo i commenti (per la verità incauti) di Greenspan sulla crisi del credito.
Ebbene, l'ex presidente della Fed, solitamente ottimista quando era a capo della grande Banca Centrale Usa e dispensatore di commenti improntati alla fiducia e all'ottimismo, da un po di tempo a questa parte, ama spargere veleno sui mercati, dicendo apertamente che si tratta della peggiore crisi dal dopoguerra, una crisi da cui gli Stati Uniti usciranno dopo un lungo periodo di difficoltà etc
etc.
Ora, se da un lato è in parte vero ciò che l'ex numero uno della Fed afferma, dall'altro c'è chi lo accusa (assai velatamente per la verità) di essere uno dei responsabili della crisi del credito, nata dopo la spinta a produrre derivati sui mutui nei primi anni del 2000, e allargatasi probabilmente al di là di ogni aspettativa.
Ma questi allarmismi, dopo che le Banche Centrali stanno alacremente lavorando per ridare fiducia al mercato sembrano per lo meno fuori luogo.
Al di là di queste considerazioni (del tutto personali, spero di essere perdonato per questo dai nostri lettori), il mercato, quello dei cambi, intendiamoci, ha reagito vendendo nuovamente dollari e andando alla caccia degli stop loss di coloro che hanno venduto nei giorni precedenti tra 1.5650 e 1.5750.
L'Eurusd è andato a toccare quasi 1.5800 mentre l'EurGbp è salito fino a 0.7935, mentre l'EurJpy ha recuperato quota 161.00 salendo fino a 161.71 a causa della presenza di stop loss in area 161.50.
I model funds, ovvero i fondi che operano attraverso l'utilizzo di metodologie non discrezionali, hanno comprato tra 1.5740 e 1.5790 e sorprendentemente assistiamo oggi a nuovi posizionamenti short dollari anche a questi livelli. Il che non è negativo per il biglietto verde, anzi, proprio il fatto che molti players si mettano short dollari ai livelli attuali potrebbe essere considerato un primo movimento che potrebbe causare la caduta della moneta unica, trascinata magari da stop loss al ribasso. Un fatto analogo accadde nel'ottobre 2000 quando l'Eurusd era sui minimi e le aspettative per un dollaro indefinitamente forte spingevano gli investitori a credere ad una caduta libera della moneta unica con obiettivi intorno a 0.7500 e 0.7000 e quella fu la molla principale di un primo movimento a favore dell'Euro in poche settimane da 0.8200 a 0.9600.
Per quel che riguarda le notizie macro, segnaliamo il deterioramento della domanda interna in Australia e Nuova Zelanda, a conferma di quanto andiamo dicendo da tempo sul fatto che il decoupling, ovvero il disallineamento tra le economie e tra l'andamento dei tassi per noi non è e non sarà realistico nel medio termine. I cross dell'Euro contro queste due valute salgono ma abbiamo la netta sensazione che prima o poi anche la moneta unica pagherà le conseguenze di un periodo di ipervalutazione troppo lungo.
Non siamo lontani dalla fine di questo ciclo di rialzo della valuta europea di lungo periodo, ma ovviamente non sappiamo ancora quando questo ridimensionamento ci sarà, dipende soprattutto dalle aspettative sui tassi.
Gli States probabilmente hanno in pancia ancora una riduzione di 25 – 50 basis points mentre i prezzi attuali di EurUsd scontano il fatto che la Bce non faccia nulla ma il rallentamento pare comunque evidente e prima o poi anche la Bce si troverà ad avere un problema legato alla crescita economica.
In Giappone il Governo ha proposto Shirakawa come nuovo Governatore della Boj, mentre il Partito di maggioranza Dpj preferirebbe Watanabe, che è stato Ministro delle Finanze in passato. Lo Yen pare indebolirsi anche per l'aumento della propensione al rischio degli investitori, che si ripropongono ad acquistare carry trades. Se così è dobbiamo attenderci nuovi rialzi per GbpJpy AudJpy e NzdJpy anche se su questi due pesano le condizioni macro in rallentamento dei due paesi in questione.
Per ultimo, un accenno alla sterlina che resta sotto pressione fino al 10 cioè giovedì, quando la Boe abbasserà il costo del denaro di 25 basis point nonostante le pressioni inflazionistiche rimangano sostenute.
Ma la Banca Centrale è concentrata sulle prospettive di crescita e quindi riduce il costo del denaro, con effetti che hanno visto la sterlina indebolirsi ancora nelle ultime settimane.
Anche in questo caso però si ritiene che il movimento sia vicino alla fine e correzioni importanti siano dietro l'angolo.
d'incauto alano non ha affermato proprio nulla, fino ad ora, tutto ciò che adetto si è puntualemnte verificato, anocra una volta si cerca di mettere la testa sotto la sabbia, cercando di prendere per i fondelli i piccoli investitori
Si cercano gli stop loss!
Di Saverio Berlinzani
Dopo una giornata priva di grandi spunti, per parlare di movimenti bisogna fare riferimento agli avvenimenti di questa notte con il dollaro improvvisamente in ribasso dopo i commenti (per la verità incauti) di Greenspan sulla crisi del credito.
Ebbene, l'ex presidente della Fed, solitamente ottimista quando era a capo della grande Banca Centrale Usa e dispensatore di commenti improntati alla fiducia e all'ottimismo, da un po di tempo a questa parte, ama spargere veleno sui mercati, dicendo apertamente che si tratta della peggiore crisi dal dopoguerra, una crisi da cui gli Stati Uniti usciranno dopo un lungo periodo di difficoltà etc
etc.
Ora, se da un lato è in parte vero ciò che l'ex numero uno della Fed afferma, dall'altro c'è chi lo accusa (assai velatamente per la verità) di essere uno dei responsabili della crisi del credito, nata dopo la spinta a produrre derivati sui mutui nei primi anni del 2000, e allargatasi probabilmente al di là di ogni aspettativa.
Ma questi allarmismi, dopo che le Banche Centrali stanno alacremente lavorando per ridare fiducia al mercato sembrano per lo meno fuori luogo.
Al di là di queste considerazioni (del tutto personali, spero di essere perdonato per questo dai nostri lettori), il mercato, quello dei cambi, intendiamoci, ha reagito vendendo nuovamente dollari e andando alla caccia degli stop loss di coloro che hanno venduto nei giorni precedenti tra 1.5650 e 1.5750.
L'Eurusd è andato a toccare quasi 1.5800 mentre l'EurGbp è salito fino a 0.7935, mentre l'EurJpy ha recuperato quota 161.00 salendo fino a 161.71 a causa della presenza di stop loss in area 161.50.
I model funds, ovvero i fondi che operano attraverso l'utilizzo di metodologie non discrezionali, hanno comprato tra 1.5740 e 1.5790 e sorprendentemente assistiamo oggi a nuovi posizionamenti short dollari anche a questi livelli. Il che non è negativo per il biglietto verde, anzi, proprio il fatto che molti players si mettano short dollari ai livelli attuali potrebbe essere considerato un primo movimento che potrebbe causare la caduta della moneta unica, trascinata magari da stop loss al ribasso. Un fatto analogo accadde nel'ottobre 2000 quando l'Eurusd era sui minimi e le aspettative per un dollaro indefinitamente forte spingevano gli investitori a credere ad una caduta libera della moneta unica con obiettivi intorno a 0.7500 e 0.7000 e quella fu la molla principale di un primo movimento a favore dell'Euro in poche settimane da 0.8200 a 0.9600.
Per quel che riguarda le notizie macro, segnaliamo il deterioramento della domanda interna in Australia e Nuova Zelanda, a conferma di quanto andiamo dicendo da tempo sul fatto che il decoupling, ovvero il disallineamento tra le economie e tra l'andamento dei tassi per noi non è e non sarà realistico nel medio termine. I cross dell'Euro contro queste due valute salgono ma abbiamo la netta sensazione che prima o poi anche la moneta unica pagherà le conseguenze di un periodo di ipervalutazione troppo lungo.
Non siamo lontani dalla fine di questo ciclo di rialzo della valuta europea di lungo periodo, ma ovviamente non sappiamo ancora quando questo ridimensionamento ci sarà, dipende soprattutto dalle aspettative sui tassi.
Gli States probabilmente hanno in pancia ancora una riduzione di 25 – 50 basis points mentre i prezzi attuali di EurUsd scontano il fatto che la Bce non faccia nulla ma il rallentamento pare comunque evidente e prima o poi anche la Bce si troverà ad avere un problema legato alla crescita economica.
In Giappone il Governo ha proposto Shirakawa come nuovo Governatore della Boj, mentre il Partito di maggioranza Dpj preferirebbe Watanabe, che è stato Ministro delle Finanze in passato. Lo Yen pare indebolirsi anche per l'aumento della propensione al rischio degli investitori, che si ripropongono ad acquistare carry trades. Se così è dobbiamo attenderci nuovi rialzi per GbpJpy AudJpy e NzdJpy anche se su questi due pesano le condizioni macro in rallentamento dei due paesi in questione.
Per ultimo, un accenno alla sterlina che resta sotto pressione fino al 10 cioè giovedì, quando la Boe abbasserà il costo del denaro di 25 basis point nonostante le pressioni inflazionistiche rimangano sostenute.
Ma la Banca Centrale è concentrata sulle prospettive di crescita e quindi riduce il costo del denaro, con effetti che hanno visto la sterlina indebolirsi ancora nelle ultime settimane.
Anche in questo caso però si ritiene che il movimento sia vicino alla fine e correzioni importanti siano dietro l'angolo.
d'incauto alano non ha affermato proprio nulla, fino ad ora, tutto ciò che adetto si è puntualemnte verificato, anocra una volta si cerca di mettere la testa sotto la sabbia, cercando di prendere per i fondelli i piccoli investitori