TISCALI In Gran Bretagna compratori in fila
Gli advisor di Tiscali;TIS.MI>, Banca Imi e Jp Morgan, hanno iniziato a presentare il dossier a tutti i soggetti potenzialmente interessati all’acquisto di una parte o della totalità dell’azienda. A dare retta alle indiscrezioni, le società interessate abbondano. Il dossier viene esaminato con particolare attenzione in Gran Bretagna, il Paese dove Tiscali possiede il grosso delle sue attività: 1,83 milioni di clienti adsl a fine 2007 su un totale di 2,38 milioni complessivi del gruppo e ricavi nel quarto trimestre 2007 pari a 235 miloni di euro su un totale di 308 milioni.Il quotidiano inglese “Times” ha riferito la settimana scorsa che a presentare un’offerta potrebbe essere Carphone Warehouse (Cpw): l’operatore inglese di tlc aveva a fine dicembre 2,6 milioni di clienti adsl e con l’acquisizione salirebbe al primo posto della classifica superando l’ex monopolista Bt (4 milioni di clienti) e Virgin Media (3,6 milioni). Cpw è cresciuta in questi anni quasi unicamente per acquisizioni ed anche per questo motivo viene considerata un serio potenziale compratore: il suo colpo più grosso sono le attività inglesi di Aol, rilevate due anni fa al prezzo di 250 sterline al cliente. Tiscali Uk vale parecchio di più perchè i suoi clienti sono principalmente sulla banda larga e poco meno della metà sono abbonati sia il servizio Internet, sia al servizio voce. Ipotizzando un multiplo pari a 700 euro al cliente, ovvero quello di cui si parla per Aol France, ne risulterebbe un valore di 1,21 miliardi di euro, esattamente la capitalizzazione di Borsa di Tiscali di oggi. Vorrebbe dire che per la Borsa le attività italiane valgono zero.Il valore d’impresa, tenuto conto del debito, è di circa 1,85 miliardi di euro. Il titolo è salito del 18% da inizio d’anno e ha messo a segno la migliore performance di tutto l’indice Midex (che ha perso il 15% nello stesso periodo).Difficile stabilire quanto possa valere, da sola, la parte italiana, un insieme di asset che potrebbero non avere dimensioni adeguate per poter sopravvivere. Anche se rispetto ad altri mercati europei in Italia la concorrenza è meno spietata, è poco probabile che nel medio-lungo periodo ci possa essere spazio per più di due -tre grandi operatori in grado di attivare le necessarie economie di scale. A voler dare retta alle indiscrezioni raccolte dai giornali italiani, a Cagliari valutano l’intera società non meno di 3 euro per azione, ovvero 1,72 milioni di euro con esclusione dei debiti, ma circola anche la voce il primo azionista, Renato Soru non accetterebbe offerte inferiori ai 4 euro. La società potrebbe decidere di andare avanti da sola visto che i problemi finanziari sono stati superati ed il gruppo, pur essendo un nano in mezzo a giganti, ha le risorse per ritagliarsi un proprio spazio e riuscire a competere con successo con la concorrenza. Le indiscrezioni riferiscono anche di un interesse di Telecom Italia. Essendo carico di debiti ed avendo da poco tagliato il dividendo, l’ex monopolista potrebbe procedere con l’acquisizione solo nel caso riuscisse ad intascare almeno 700 milioni di euro dalla cessione di Alice France, una cifra che in questo scenario di mercato non è da considerarsi scontata. Fonti interne a Telecom riferiscono a Websim che l’ipotesi Tiscali è abbastanza remota perchè le attività italiane non potrebbero essere inglobate nel gruppo per motivi di antitrust e dovrebbero quindi essere scorporate e in seguito vendute. L’operazione non è semplice perché il compratore potrebbe richiedere mano libera sulla ristrutturazione aziendale e in questo caso ne risulterebbero problemi di occupazione in Sardegna, un evento che il governatore Renato Soru probabilmente vuole evitare a tutti i costi. Che Tiscali resti da sola sembra poco probabile perché i pretendenti sarebbero davvero numerosi, una decina solo per limitarsi a quelli interessati agli asset inglesi: uno di questi potrebbe essere BSkyB (gruppo Murdoch), l’operatore televisivo ha intrapreso la strada della fornitura di servizi di telefonia associati a quelli del proprio core business e per poter andare avanti deve procedere soprattutto attraverso acquisizioni.
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