Fmi x il nuovo governo+ inflazione zona euro
Fmi, per nuovo governo importante agenda riforme - Fmi
WASHINGTON, 9 aprile (Reuters) - L'impatto della crisi
internazionale sull'economia italiana sarà simile a quello
registrato dagli altri paesi, tuttavia la scarsa performance
dell'economia italiana in passato e riforme strutturali da
completare
spiegano in parte il fatto che la stima del Fondo
monetario per Roma è la più bassa della zona euro.
Lo ha detto Charles Collyns, vice direttore del dipartimento
ricerche economiche del Fondo nella conferenza stampa di
presentazione del World
economic outlook.
"Riteniamo che l'Italia sarà colpita allo stesso modo degli
altri paesi dal rallentamento degli Usa, dalle difficoltà del
sistema finanziario e dal rafforzamento dell'euro" ha detto
Collyns, sottolineando che, per migliorare le
potenzialità di
crescita "il nuovo governo dovrà affrontare un'importante agenda
di riforme".
In particolare, l'economista del Fondo indica che, rispetto
ad altri paesi europei, l'Italia deve consolidare ulteriormente
il proprio bilancio e deve
proseguire nella riforma per la
liberalizzazione dei mercati.
Il Fondo si attende una crescita dell'Italia di 0,3%
quest'anno e il prossimo.
Zona euro, istituti vedono Pil trim1 a +0,5%, inflazione +3,3%
ROMA, 9 aprile (Reuters) - L'economia della zona euro
crescerà nel primo trimestre del 2008 dello 0,5% rispetto ai tre
mesi precedenti.
Lo si rileva dalle stime elaborate da tre istituti di
ricerca: Isae, Insee e Ifo.
Gli istituti
prevedono una crescita del Pil nel secondo
trimestre 2008 dello 0,4% e dello 0,3% nel terzo.
L'inflazione è vista in crescita del 3,3% nel primo
trimestre dell'anno. Nel secondo trimestre del 2008 i prezzi
dovrebbero salire del 3,2% e nel terzo
del 3,1%. La stima
incorpora l'ipotesi che il prezzo del barile si stabilizzi nel
range 97-100 dollari e che il cambio della valuta americana
sull'euro oscilli intorno a 1,50.
"Dopo aver conseguito risultati ancora positivi all'inizio
del 2008,
la congiuntura dell'area euro va incontro a
una fase di indebolimento per l'influsso negativo proveniente
dallo scenario internazionale", si legge nella nota a commento
dei dati.
La produzione industriale, dopo un rimbalzo nel primo
trimestre
(+0,7%), rallenterà nel secondo (+0,5%) come nel terzo
trimestre (0,4%) e l'erosione del potere d'acquisto delle
famiglie modererà la dinamica dei consumi.
Secondo gli istituti, il clima di incertezza e condizioni di
credito meno favorevoli
freneranno gli investimenti dal +0,7%
del primo trimestre al +0,5% del secondo, a fronte di stime per
un +0,4% nel periodo luglio-settembre.