Federico Rampini / CorriereTv
J.D. Vance, colui che
Donal Trump si è scelto come vice è una figura molto, molto interessante. Ha tutto quello che manca al suo capo.
È giovane, 39 anni, contro i 78 di The Donald, che non è proprio un giovincello e inoltre
ha servito in divisa il proprio paese. È stato in Iraq, nel corpo dei Marines, mentre
Donald Trump da giovane era riuscito a evitare il servizio militare durante la guerra del Vietnam, come peraltro avevano fatto altri due presidenti Clinton e George Bush.
Vance è un self made man nella miglior tradizione del sogno americano. È uno che si è fatto da solo, venendo da una famiglia poverissima. E su questo tema poi bisogna ritornare. Mentre Trump è un figlio di papà, è nato da una famiglia già ricca. Suo padre è un magnate dell'edilizia newyorkese. Vance viene proprio da quell'America bianca e povera che ha raccontato in un libro splendido "
Hillbilly Elegy", tradotto in "Elegia americana", che fu un grande successo, un bestseller. Poi ne è stato tratto un film che invece era decisamente mediocre. "Hillbilly" è una parola quasi intraducibile in italiano è una di quelle, pare un po come "Redneck". Io la tradurrei con Bifolco e sta a significare tutto il disprezzo che le élite bianche rivolgono ai poveri che hanno lo stesso colore di pelle loro. Questo è un tema che è fondamentale per capire il successo di Trump.
L'America da cui proviene J.D. Vance, il suo vice presidente, è un'America che si sente disprezzata snobisticamente dalle élite progressiste delle due coste, da quelli che fanno i grandi giornali, le grandi televisioni, i film a Hollywood, a New York, il mondo progressista dei laureati aborrisce il razzismo nei confronti di tutte le minoranze etniche. Giustamente non tollera atti e parole di discriminazione nei confronti di chi ha la pelle nera o di chi ha attraversato la frontiera illegalmente per stabilirsi negli Stati Uniti.
Giustamente quel tipo di razzismo è messo al bando. L'unico razzismo che nell'America di oggi è non solo ampiamente tollerato, ma è quasi un gesto distintivo di appartenenza a un'élite progressista è il razzismo contro i bianchi non laureati. Ecco, quello è il mondo che racconta. J.D. diventa il mondo dei bianchi poveri, i monti Appalachi, i minatori dell'Ohio, Paese, lo Stato da cui lui proviene, in cui è stato eletto senatore. un'America che si è sentita completamente dimenticata dalle élite progressiste che invece erano molto, molto attente ad accudire agli ultimi arrivati e ai migranti che attraversano illegalmente la frontiera. Ecco, Trump -scegliendo Vance- ha confermato la sua capacità di catturare consensi in un mondo che rimane molto ampio. Bisogna ricordare che l'America ancora ha una maggioranza bianca. Siamo una nazione molto multietnica, ma non così multietnica da avere messo in minoranza i bianchi e tra i bianchi c'è ancora una maggioranza di non laureati. Con la scelta di Vance, Trump ha fatto capire ancora una volta da che parte sta lui