Stare con i propri lavoratori li aiuta

Ma sai, Svolta, la questione è complessa e molto molto sfaccettata.
Personalmente ritengo che ciò che rende umano l'essere umano sia la capacità o comunque l'aspirazione ad incidere sul mondo. Il come si realizzi questa aspirazione (se si riesce a realizzarla) dipende veramente da persona a persona e il lavoro, per alcuni (tanti o pochi non saprei) è uno dei modi con i quali si incide sul mondo. E non parlo solo di politici, scienziati, artisti e personalità che hanno un qualche tipo di "potere".

Alcune professioni indubbiamente servono più a questo scopo di altre, ma sono abbastanza convinta che un onesto lavoratore possa, per lo meno, fungere da esempio per chi lo circonda, con la sua etica del lavoro, la sua dedizione e la sua correttezza. E anche fungere da esempio è un modo di incidere sul mondo. Magari piccolo e circoscritto.
Dissento totalmente. Alla stragrande maggioranza delle persone non importa una cippa di incidere sul mondo ma di realizzare sè stesso cercando di raggiungere quegli obiettivi che ci si è dati, che si tratti di ricchezza o posizione professionale o sociale.
 
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Sono fortunati a lavorare con te :up:
No, semmai sono io che sono fortunato nel far comprendere queste semplici regole del gioco. A me piacciono la chiarezza e la lealtà. Devo essere io il primo. Pertanto esigo chiarezza e lealtà. Il Dream team funziona se i miei ragazzi hanno capito lo spirito dell'azienda.
Sono persone specializzate e anche formate. Io li tratto come se fossero miei clienti e loro lo sanno. Ed è giusto così.
Insieme si lavora, insieme si suda, insieme si bestemmia, insieme si sputa sangue e insieme si dividono gli onori.
Non ci vuole un genio per capire che se si lavora tutti assieme per arrivare agli obbiettivi, si lavora bene e si ottengono risultati straordinari.
Un risultato che io apprezzo è vedere assieme come modificare qualche piccolo problema: ognuno dice la sua e ne discutiamo a tavola....sempre a tavola!!
A tavola sono uscite le soluzioni migliori. Chi vince non è il singolo, ma la squadra.
Il punto debole c'è, eccome se c'è: se qualcuno vuole fare il furbo e guarda solo a se stesso, al proprio pro, distrugge il lavoro di tutti. Ecco perchè se nella squadra (e questo può capitare) devo rimpiazzare qualcuno con un altro, chiedo sempre al gruppo quali sono le loro scelte. In primis deve piacere a loro chi si unirà al team, poi, ovviamente, deve piacere a me per le capacità professionali.
Ecco perchè a cena non voglio far mancare nulla ai miei ragazzi: quello che ci vuole, ci vuole....e non importa quanto costa.
Le trasferte sono super apprezzate dai ragazzi (probabilmente meno dalle mogli), ma poi le mogli apprezzano, a lavori finiti, che i loro compagni/mariti siano a disposizione per la famiglia.
Capisco che per qualcuno sembri un'organizzazione utopica (probabilmente infattibile su larga scala o per chi lavora statalmente), ma a me e ai miei ragazzi sta bene così. Ed è ciò che conta.
 
Penso che nel team di Erminio si lavori in armonia e volentieri. Devi capire che non tutti hanno l'ambizione di vivere, o meglio sopravvivere, a scrocco. La maggior parte, per fortuna, è ambiziosa e lavora per poter pianificare il futuro e non vivere alla giornata.
Nel mio caso, faccio un lavoro che mi soddisfa, lo reputo ben retribuito e mi permette di vivere come piace a me.
Svolta, io credo che a te manchi un grande obbiettivo da realizzare. Quando hai un sogno, quando credi in qualcosa, quando sai che puoi raggiungerlo, la fatica non la senti, le ore non le guardi, la soddisfazione non è solo legata al mero soldo. Noi, in qualità di essere umani, abbiamo bisogno di tante, tante cose....ma non solo materiali. Abbiamo bisogno di comprensione, sentirci amati, capiti, dialogare senza filtri, parlare dei propri problemi senza sentirci giudicati, abbiamo bisogno della convivialità, abbiamo bisogno di dare un senso alle cose che facciamo. La noia è il risultato di ciò che è il perfetto contrario di quello che ho scritto qui sopra. La noia porta al vizio. La noia porta l'uomo a vedere solo se stesso: non verso un sano egotismo, ma verso un inutile e ottuso egoismo. La noia è un consumo energetico insostenibile di energia vitale, la condivisione è un acceleratore di energia positiva.
 
Dissento totalmente. Alla stragrande maggioranza delle persone non importa una cippa di incidere sul mondo ma di realizzare sè stesso cercando di raggiungere quegli obiettivi che ci si è dati, che si tratti di ricchezza o posizione professionale o sociale.

Si incide sul mondo anche in modo negativo.
Il brutto è quando si è consapevoli di farlo e lo si fa volutamente
 
qualche anno fa' avevo letto questo...


 
Il mio team, quando è in Francia, (e in altre parti parti d'Europa o USA) è sempre supportato da me. Sono ragazzi che lavorano duro e quasi mai li lascio da soli (tranne sto periodo covid di menta).
Ma parliamo della Francia.
Si lavora dalla mattina alle 7 (pausa pranzo nei camper attorno alle 13.00) e poi si continua, senza guardare l'orario, sino alle 19 e a volte anche oltre le 20.
Normalmente l'intervento presso i clienti, dura dai 4/6 giorni (non si guarda che sia festa, sabato o domenica.)
Ovviamente il team è da me pagato molto bene e assieme decidiamo che soluzioni trovare nel caso ci fossero dei problemi.
Sino a qualche anno fa, il team non aveva mai assaggiato le Huitres (Ostriche). Poi, da tradizione, la sera dell'inizio lavori e l'ultima sera si deve festeggiare.
La prima sera con gamberoni a volontà innaffiati da vini bianchi locali. L'ultima sera sbadilate di Ostriche (in Francia costano come le cozze in Italia) e ovviamente devono essere bagnate da Champagne.
Io i miei ragazzi li voglio trattare bene. A volte siamo vicini a posti incantevoli e pretendo che, tra un cliente e l'altro, ci sia almeno una mezza giornata per visitarli.
Quando si lavora così, è come essere in una grande famiglia. Ognuno si sente responsabile e tutti si partecipa, me compreso (sia nel bene e sia nelle difficiltà..). Poi, tutti si fa festa.
Ovviamente il team deve essere iper affiatato e non ci devono essere "mele marce". Deve essere come uno spirito da caserma. Uno per tutto e tutti per uno.
I risultati sono straordinari. I clienti rimangono sempre stupefatti dall'efficienza del team. Vedono che i ragazzi non guardano le ore come i salariati delle PA.
Lavorare è fatica per tutti, ma se si iriesce a dargli un significato e avere le giuste soddisfazionni, avvengono miracoli.
Se uno, invece, considera i propri collaboratori/dipendenti come gente da sfruttare... non ha capito un beato cazzzzo.
Ora vado perchè ciò daffà....
Ti quoto su tutto, e penso che probabilmente ci assomigliamo parecchio sotto questo aspetto. A me piace sintetizzarla in questo modo: il rispetto dei tuoi lavoratori te lo devi "ritrovare", non pretenderlo. ;)
 

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