tontolina
Forumer storico
Settore immobiliare in atterraggio brusco
Settore immobiliare in atterraggio brusco
di Charlie Minter - 15/09/2006
Ad un certo punto gli operatori di mercato hanno iniziato a pensare che, dal momento che il petrolio sta calando e i tassi sui mutui fanno altrettanto, la spesa dei consumatori si riprenderà e il ridimensionamento del mercato immobiliare cesserà. A nostro giudizio questo scenario è altamente improbabile. Lo scenario negativo della spesa per consumi si basa molto più sulla fine del boom immobiliare che sugli elevati prezzi del greggio. Anzi, appare evidente che il settore immobiliare si stia imbarcando in un atterraggio duro che non può essere ammorbidito da un calo dei tassi sui mutui ipotecari, e la situazione peraltro è incline al peggioramento. Ci sono diversi elementi da tenere in considerazione:
- Il 32.6% dei mutui accesi nel 2005 sono stati della tipologia che prevede il solo pagamento degli interessi, contro lo 0.6% del 2000;
- il 43% degli acquirenti di una prima casa nel 2005 non ha versato alcun anticipo;
- solo il 15.2% di chi lo scorso anno ha acquistato una casa possiede almeno 1/10 del valore dell’abitazione;
- un ammontare di 2700 miliardi di dollari di mutui a tasso variabile sarà rettificato su tassi più elevati fra il 2006 e il 2007;
- il numero di case in vendita è sui massimi storici, e gli inventari sono del 59% più elevati di un anno fa;
- le vendite di nuove abitazioni sono in calo del 22%, dell’11% la vendita di case esistenti;
- il NAHB housing market index ha registrato un calo senza precedenti;
- l’ housing affordability index è sui minimi degli ultimi 15 anni;
- il rapporto fra valore dell’immobile e reddito è schizzato fuori dai grafici. Secondo HSBC, in 18 stati che rappresentano oltre il 40% del mercato immobiliare nazionale, questo rapporto è 3.6 volte la deviazione standard oltre la media;
- l’OFHEO Index deflazionato è passato da 250 nel 2001 a 350. Dal 1976 al 1986 non è mai salito oltre i 220 punti;
- Secondo il NAR la variazione annuale del prezzo delle case esistenti è ora nulla. Fino a poco tempo fa questa variazione era del +16%;
- su base nazionale, i prezzi degli immobili non sono calati su base annuale dal 1933. Tuttavia, di recente questo dato è stato registrato nel Nord-Est, ad Ovest, e nel Mid-West;
- gli incentivi alle vendite sono ora stimati fra il 3 e il 7 percento del prezzo di vendita.
Sebbene la costruzione di nuove abitazioni conti per appena il 5% del PIL, gli effetti indiretti sono di gran lunga superiori. Alcuni studi mostrano che il settore immobiliare e le attività ad esso connesse contino per il 30-40% della crescita occupazionale dell’attuale ciclo di ripresa. Inoltre è stato dimostrato che l’estrazione di ricchezza tramite i mutui è stata una “mucca da mungere” che ha fornito ai proprietari di abitazione centinaia di miliardi di dollari, quasi tutti dirottati verso la spesa per consumi. Con il settore immobiliare già in atterraggio brusco, sarà estremamente difficile evitare che l’economia nel suo complesso faccia altrettanto. Secondo noi la borsa è nelle medesime condizioni del 2000, quando la maggior parte di strategist ed economisti era a conoscenza del fatto che la bolla di Internet era scoppiata, ma erroneamente pensarono che essa avrebbe avuto poche ripercussioni sul resto del mercato azionario e sull’economia.
http://www.smarttrading.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=2914
Settore immobiliare in atterraggio brusco
di Charlie Minter - 15/09/2006
Ad un certo punto gli operatori di mercato hanno iniziato a pensare che, dal momento che il petrolio sta calando e i tassi sui mutui fanno altrettanto, la spesa dei consumatori si riprenderà e il ridimensionamento del mercato immobiliare cesserà. A nostro giudizio questo scenario è altamente improbabile. Lo scenario negativo della spesa per consumi si basa molto più sulla fine del boom immobiliare che sugli elevati prezzi del greggio. Anzi, appare evidente che il settore immobiliare si stia imbarcando in un atterraggio duro che non può essere ammorbidito da un calo dei tassi sui mutui ipotecari, e la situazione peraltro è incline al peggioramento. Ci sono diversi elementi da tenere in considerazione:
- Il 32.6% dei mutui accesi nel 2005 sono stati della tipologia che prevede il solo pagamento degli interessi, contro lo 0.6% del 2000;
- il 43% degli acquirenti di una prima casa nel 2005 non ha versato alcun anticipo;
- solo il 15.2% di chi lo scorso anno ha acquistato una casa possiede almeno 1/10 del valore dell’abitazione;
- un ammontare di 2700 miliardi di dollari di mutui a tasso variabile sarà rettificato su tassi più elevati fra il 2006 e il 2007;
- il numero di case in vendita è sui massimi storici, e gli inventari sono del 59% più elevati di un anno fa;
- le vendite di nuove abitazioni sono in calo del 22%, dell’11% la vendita di case esistenti;
- il NAHB housing market index ha registrato un calo senza precedenti;
- l’ housing affordability index è sui minimi degli ultimi 15 anni;
- il rapporto fra valore dell’immobile e reddito è schizzato fuori dai grafici. Secondo HSBC, in 18 stati che rappresentano oltre il 40% del mercato immobiliare nazionale, questo rapporto è 3.6 volte la deviazione standard oltre la media;
- l’OFHEO Index deflazionato è passato da 250 nel 2001 a 350. Dal 1976 al 1986 non è mai salito oltre i 220 punti;
- Secondo il NAR la variazione annuale del prezzo delle case esistenti è ora nulla. Fino a poco tempo fa questa variazione era del +16%;
- su base nazionale, i prezzi degli immobili non sono calati su base annuale dal 1933. Tuttavia, di recente questo dato è stato registrato nel Nord-Est, ad Ovest, e nel Mid-West;
- gli incentivi alle vendite sono ora stimati fra il 3 e il 7 percento del prezzo di vendita.
Sebbene la costruzione di nuove abitazioni conti per appena il 5% del PIL, gli effetti indiretti sono di gran lunga superiori. Alcuni studi mostrano che il settore immobiliare e le attività ad esso connesse contino per il 30-40% della crescita occupazionale dell’attuale ciclo di ripresa. Inoltre è stato dimostrato che l’estrazione di ricchezza tramite i mutui è stata una “mucca da mungere” che ha fornito ai proprietari di abitazione centinaia di miliardi di dollari, quasi tutti dirottati verso la spesa per consumi. Con il settore immobiliare già in atterraggio brusco, sarà estremamente difficile evitare che l’economia nel suo complesso faccia altrettanto. Secondo noi la borsa è nelle medesime condizioni del 2000, quando la maggior parte di strategist ed economisti era a conoscenza del fatto che la bolla di Internet era scoppiata, ma erroneamente pensarono che essa avrebbe avuto poche ripercussioni sul resto del mercato azionario e sull’economia.
http://www.smarttrading.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=2914